di Laura Boccanera
“Inerzia e disinteresse” così l’Ateneo maceratese etichetta il comportamento dell’amministrazione comunale di Civitanova nei confronti delle richieste presentate più volte dai vertici accademici per consentire lo svolgimento delle lezioni e il rispetto degli standard ministeriali. Il rettore dell’Università di Macerata Luigi Lacchè in un lungo comunicato stampa spiega le motivazioni all’origine dell’interruzione del corso a Civitanova e il ritorno di mediazione linguistica a Macerata. Una lettera durissima, un vero e proprio pugnale che risponde punto su punto, anche rispetto a ciò che il sindaco e il presidente del consiglio hanno relazionato nell’ultimo consiglio comunale.
Il rettore parla di studenti costretti a seguire le lezioni in piedi o seduti per terra, una situazione non più accettabile per rispetto degli universitari. E puntualizzazioni precise vengono fornite anche in merito all’accostamento fatto sulla diatriba Civitanova-Macerata creatasi per lo “scippo” della Lube al capoluogo. “L’Università di Macerata ha deciso di trasferire il corso di laurea triennale per garantire ai propri studenti servizi di qualità e spazi adeguati e dignitosi” spiega Lacchè.
Una decisione che non è stata presa con leggerezza e all’ultimo minuto tanto che il rettore riferisce le date e i contenuti degli incontri con il sindaco e con l’assessore Poeta: “Tale decisione non è un fulmine a ciel sereno – continua il professor Lacchè – L’Ateneo ha denunciato più volte la gravità della situazione, specie negli ultimi due anni accademici quando a seguito alla crescita numerica degli iscritti, era indispensabile mettere a disposizione e allestire, in via definitiva, ulteriori spazi per assicurare a studenti, a docenti e personale tecnico-amministrativo condizioni adeguate per la formazione, lo studio e il lavoro. Non era più possibile tollerare che gli studenti fossero costretti a seguire le lezioni seduti a terra o in piedi e comunque in condizioni critiche dal punto di vista della sicurezza, senza la possibilità di utilizzare laboratori e biblioteche degni di questo nome, in condizioni incompatibili con i normali standard universitari”.
Ma Lacchè sferra anche un attacco politico alla giunta Corvatta, rea di volere “la botte piena e la moglie ubriaca” e prosegue: “L’Università non è un optional tra i tanti, al contrario è una cosa seria e gli studenti di Civitanova che pagano le tasse come tutti gli altri, non possono e non devono più essere studenti di serie B. La decisione non è stata semplice né è stata presa a cuor leggero, ma non si poteva più rinviare”.
I vertici dell’Ateneo riferiscono di incontri iniziati già lo scorso 10 dicembre 2012 e seguiti da una nota ufficiale a febbraio con la quale l’Università sollecita l’Amministrazione. Un nuovo incontro si è tenuto il giorno 7 maggio 2013 e il sindaco Corvatta inviava in data 16 maggio una nota con la quale assicurava la disponibilità, oltre che degli attuali locali all’interno dello stabile “Stella Maris”, di ulteriori locali dello stesso immobile, della sala cinematografica “ex cinema Adriatico” (fino a 700 posti) e dell’Aula Magna del liceo Scientifico, quest’ultima per due pomeriggi a settimana. “Il 7 agosto il sindaco e l’assessore Poeta hanno incontrato, su richiesta dell’Università, il direttore del Dipartimento Filippo Mignini, dando assicurazione circa i lavori da realizzare. Il 9 settembre si è svolto un sopralluogo – continua Lacchè – a cui erano presenti il professor Mignini, il dottor Chiarini, l’assessore Poeta e il funzionario Marconi ed è emerso che nessun intervento promesso era stato realizzato. Nelle settimane successive diverse telefonate hanno consentito di verificare che l’inizio dei lavori non era possibile, perché la pratica non veniva discussa in Giunta. Il 1° di ottobre le lezioni sono partite con difficoltà e con orario ridotto, proprio perché l’ex-cinema non è stato in alcun modo messo a disposizione e le tre aule promesse non sono state allestite”.
Il rettore rivendica anche un impegno finanziario cospicuo da parte dell’Unimc e di contro il disinteresse economico dell’associazione studi civitanovesi: “Le lezioni sono entrate a pieno regime il 15 ottobre, ma solo grazie all’intervento diretto dell’Università che ha dovuto portare da Macerata 100 sedie con ribaltina, le lavagne e predisporre un’impiantistica di emergenza. Il Comune non ha neppure attivato la convenzione con il liceo scientifico e, anche in questo caso, l’Ateneo ha dovuto procedere autonomamente. L’Università con grande impegno e serietà si è fatta carico di un investimento annuo di circa 800 mila euro per i docenti in organico, icontratti di insegnamento, il personale amministrativo, ha cioè investito sul Corso ben più delle entrate derivanti dalla contribuzione studentesca. A fronte di ciò si è dovuto constatare, a malincuore, il disimpegno del Comune di Civitanova e dell’associazione “Studi universitari città di Civitanova Marche” che, dal 2009, non hanno più corrisposto alcun contributo, così come previsto dalla Convenzione”.
Rinnega ogni tipo di diatriba campanilistica o “dispetto” il direttore del dipartimento Mignini: “E’ del tutto estranea all’Università e profondamente fuorviante l’ottica della rivalità tra Macerata e Civitanova, la decisione presa dall’Ateneo, e condivisa pienamente da me e da tutto il corpo docente, è divenuta inevitabile a fronte della costante crescita degli studenti del triennio di mediazione linguistica e della inadeguatezza delle strutture, a cui non è stato in nessun modo posto rimedio, rispetto agli standard di qualità richiesti dalle recenti normative”.
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BASTA!!!!!!!!!!!!!!
DOTTOR CORVATTA O FAI IL SINDACO O IL MEDICO. IL PART TIME NON INTERESSA I CIVITANOVESI.
UN VERO SINDACO SI ASSUME LE COLPE DEI PROPRI ASSESSORI MA POI LI MANDA A CASA!
Sono mesi che l’Ateneo dio Macerata aveva deciso di lasciare Civitanova, e lo fa non per la qualità dell’offerta civitanovese, ma per motivi legati a probabili tagli ministeriali all’ateneo che ogni anno perde iscirtti. I problemi non sono da ricercare a Civitanova, in questa amministrazione, nelle colpe del Sindaco, ma a Macerata. Questa storia era nota sia alla città, sia alla opposizione.
Riportare tutti i corsi a Macerata: si aumenta la popolazione studentesca residente, così come era 15/20 anni fa in cui la città era più viva e anche il commercio aveva benefici (gli studenti residenti mangiano, si vestono, escono, spendono)..
ricapitolndo…
Macerata si riprende (vedremo!) questo corso con i suoi circa 300 alunni (piu’ docenti e amministrativi).
vien da se che sara’ un piccolo (ma neanche tanto) toccasana socio-economico per la citta’.
la cosidetta Citta’ Nuova invece perde il sopra citato affare (pagato e voluto quindi da come si evince da imprenditori calzaturieri),in compenso spendera’ un botto di soldi pubblici per regalare un palazzetto a privati (stramilionari gia’ di loro) che gli stessi perdipiu’ gia’ annunciano che non tireranno fuori un centesimo per le spese (notevolissime) di gestione,piu’ con tutti i rischi del caso.
pensiero finale.ma non erano considerati tanto furbi una volta,oltre ad avere il senso del commercio i nostri cugini di mare?
un plauso al rettore Lacche’.e al sindaco perche’ no?troppe coincidenze fanno pensare.
ammesso e non concesso che l università cercasse un pretesto l’amministrazione comunale non doveva fornire nessun appiglio.
invece Corvatta e compagni ,nonostante avessero assicurato in consiglio comunale che non esistevano problemi, non sono stati in grado di effettuare lavori per poche migliaia di euro Fornendo su un piatto d’argento motivi ed inadempienze più che sufficienti .
non solo non sono stati capaci di fare modesti lavori su tre aule ma non hanno nemmeno preso una Delibera di impegno di spesa !!!
hanno propagandato che avrebbero messo a disposizione anche l ‘ex cinema Adriatico ( dove si sta aprendo una discoteca.) Hanno tenuto chiusa per 18 mesi la casa per studenti e non hanno ancora il gestore nonostante la prevista inaugurazione. Hanno tanto interesse per gli studenti universitari di civitanova che hanno anche disdetto l’accordo con l Accademia.
Da un nostro lettore riceviamo:
“Buonasera volevo segnalare un problema che stanno vivendo alcuni ragazzi (tra cui i più meritevoli) dell’Università di Medazione Linguistica a Civitanova per quanto riguarda l’assegnazione degli alloggi studenti.
Come tutti gli anni addietro siccome non c’erano alloggi studenti i ragazzi si servivano di alloggi privati pagando gli affitti con la quota alloggio versato dall’Ersu. Come tutti gli altri anni i ragazzi hanno stipulato entro il 01/10/2013 (data fissata dal bando Ersu) il contratto di affitto da privati, il giorno 15/10/2013 hanno ricevuto la comunicazione tramite e-mail che loro sono vincitori di alloggi Ersu a Civitanova.
Il loro problema adesso è che si trovano in condizione di rinunciare al beneficio dell’alloggio Ersu visto che avendo già effettuato contratti con privati, oppure dovrebbero disdire il contratto con penali da tre a sei mesi di canone da pagare e nel rinunciare perdono la quota in denaro che avrebbero dovuto prendere dall’Ersu. Quindi i ragazzi meritevoli (e le loro famiglie) dell’Università di Civitanova si trovano nella condizione in cui quest’anno si dovranno pagare l’alloggio a spese proprie oppure pagare la penale dei contratti.
Andando a leggere il bando Ersu non è risulta essere specificato che a Civitanova ci sono alloggi per studenti in più, secondo il bando, sarebbe dovuta uscire una graduatoria provvisoria dei vincitori alloggi e poi quella definitiva ma per quanto riguarda gli studenti di Civitanova è uscita solo quella definitiva e questo già sarebbe uno spunto per fare ricorso (forse perchè c’è stato qualche intrallazzo tra comune ed Ersu?). L’Ersu sa anche che per fare ricorso lo si deve fare al Tar e le famiglie non possono permetterselo, quindi!”
In Italia siamo maestri nella miniaturizzazione. Ospedalini, Tribunalini, Agenzie distaccate varie, e naturalmente Università. Le parole del Rettore sono ineccepibili e si dovrà procedere su quanto già stabilito al più presto.
@ La Finestra sul Coritle
…….. non dirgli così……. già fa troppi danni facendo il sindaco part-time……….. pensa se facesse danni a tempo pieno……!!!!! Sindaco si dimetta……. in alternativa se proprio non vuole dimettersi almeno rimanga part-time…………..per carità…….
@ RADIO LONDRA la scelta era decisa, le motivazioni sono inesistenti. Nessun pretesto fornito dall’amministrazione.
senza scomodare il Lombroso, non credo Corvatta sia in grado di comprendere quanto detto dal Rettore.
Prof. Lacchè, lasci perdere. Lei crede che la giunta corvatta abbia da pensare all’università? con tutti i problemi che ci sono in giunta per rispettare il programma elettorale, tipo togliere la via almirante, non far pagare il dovuto alla civita park, svendere beni comunali per favorire una società sportiva privata. Lei crede che dopo aver sbattuto le porte in faccia agli imprenditori locali in previsione, si spera, di una ripresa economica, dopo aver approvato una variante urbanistica senza passare in consiglio comunale, dopo aver scaricato su altri le responsabilità di un mancato controllo del territorio, adesso stanno a perdere tempo per salvare l’università a Civitanova? sarebbe troppo normale farlo, ma qui nell’amministrazione civitanovese non c’è proprio niente di normale, neanche un sindaco che è un extra comunitario p.recanatese
Dunque il ritiro del corso di laurea da Civitanova è stato un’operazione umanitaria, e come stanno gli studenti sopravvissuti ai maltrattamenti dei civitanovesi, hanno già potuto riabbracciare le famiglie?
Bravo Filippo;hai colto nel segno!!!!Gli studenti portano soldi come i turisti;ma a citanò,sembra preferiscano indebitarsi per fare un dispetto agli odiati cugini…Vade retro lube,sempre più retro…..
PANEM ET CIRCENSES
COME NELL’ANTICA ROMA, CORVATTA E SILENZI TENGONO BUONO IL POPOLINO CIVITANOVESE CON SPETTACOLI DIALETTALI ED UN CARTOCCIO DI PESCE
INTANTO IN CONSIGLIO COMUNALE VOTANO CONTRO UNA MOZIONE DELLA LORO STESSA MAGGIORANZA CHE PREVEDEVA UN AIUTO ALLE PERSONE IN DIFFICOLTA’.
GRAZIE IMPERATORE CLAUDIO TOMMASO