Una occasione di confronto per tutti i protagonisti del mondo economico, sociale e politico del nostro territorio. Ci sarà giovedì prossimo a Macerata. Una serata che abbiamo promosso insieme a Canale 14 VideoTolentino per presentare un accordo di collaborazione che unisce tv e web. Abbiamo in comune uno stretto legame con questa provincia, che non diversamente purtroppo dal resto del paese vive giorni di grande preoccupazione per la crisi economica. Un disagio che sfocia nel sociale e ci porta a mettere al centro del dibattito il lavoro. Già nelle scorse settimane abbiamo avviato una serie di interviste per dare voce a chi il lavoro non lo trova o lo ha perso. E con il lavoro rischia di perdere anche la dignità. I tragici fatti di Civitanova hanno amplificato la percezione di un malessere ormai diffuso. Non riguarda tutti ma riguarda molti, e comunque tutti sono chiamati a dare un contributo. Con modestia il nostro piccolo/grande ruolo di comunicatori ci porta a mettere a confronto gli addetti ai lavori, o meglio in questo caso “al lavoro”. Lo slogan potrebbe essere “i produttori di beni e servizi divengano anche produttori di BENE e di SERVIZIO”. Imprenditori, amministratori, sindacalisti, politici, cittadini , sono invitati a partecipare per rispondere all’emergenza lavoro e per proporre nuove opportunità. Ci troveremo al teatro della Filarmonica di Macerata in via Gramsci giovedì 18 aprile alle 21.00, in diretta streaming su Cronache Maceratesi e in diretta tv sui canali 14 e 610 di Videotolentino.
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Esodati, cassintegrati, disoccupazione giovanile alle stelle confrontata con stipendi d’oro e pensioni d’oro dei “soliti noti”… Ce n’è da parlare…
Proviamo a riderci sopra (per non piangere)…..
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Corda e sapone e canna del gas saranno reperibili gratuitamente alla recepiton….
Una ottima iniziativa … è giunto il tempo che l’indignazione lasci il posto all’azione. Ognuno per quel poco o tanto che può fare! La crisi economica stà mortificando la speranza, e senza la speranza prende il sopravvento la disperazione. Spero di riuscire a partecipare all’evento, sono convinto che la circolazione delle idee non serve solo ad esorcizzare i problemi ma anche ad iniziare a risolverli!
CREDO CHE UNA RIFLESSIONE E’ D’OBBLIGO: basterebbe ripercorrere il tempo a ritroso e memorizzare una
foto di Tolentino di 10 o 15 anni orsono, il problema era come reperire manodopera. Cerano una miriade di
industrie che coprivano una vasta gamma di lavori. La parola d’ordine era: chi inquina se ne deve andare e
con questa poltica si sono persi migliaia di posti di lavoro. Sono rimaste poche aziende artigiane che arrancano
nel settore pelletterie, ed una media industria di poltrone che non è che sia sommersa di commesse. La sen
zazione è che arriverà ancora di peggio, allora ci sogneremo quelle industrie che sonpo sparite, quelle indu
strie per le quali sembrava un disonore doversi sporcare le mani o la faccia, e ci si doveva vestire con la tuta
da lavoro. Erano altri tempi ma non c’era la preoccupazione di unire il pranzo con la cenma, non cera motivo
per cui non ci si poteva concedere una cena in pizzeria o un pranzo al ristorante. Tempi passati, certo passati
ma forse fatti passare. Quali sono le speranze oggi come oggi, non c’è lavoro, ma tra poco non ci saranno più
nemmeno le poche aziende rimaste, e la gente vive nel terrore, terrore di perdere quel poco che è riuscito
a creare, terrore del mutuo da pagare, terrore di non poter offrire ai figli, ciò che i genitori hanno avuto.
Si possono fare tutte le riunioni possibili e immaginabili,ma non c’è una medicina che possa guarire la malattia
da disoccupazione. Chi oggi è tanto allarmato (non parlo dei lavoratori) è chi ieri ha posto bastoni tra le
ruote alle imprese, coloro che hanno costretto le imprese a chiudere o andarsene. sarei felicissimo di essere
smentito in ogni parola, ma sono molto pessimista.
Lodevole iniziativa, cercherò di venire.
L’IMPERATIVO DELLA POLITICA E’ COSTRUIRE UNA SOLIDARIETA’ SOCIALE AFFINCHE’ A NESSUNO MANCHI IL NECESSARIO.
Mi spiego meglio: un reddito minimo garantito che si basi su tre pilastri. La dignità di un lavoro per tutti che si fondi sul criterio di riduzione delle ore lavorate. Riduzioni degli stipendi alti e delle pensioni d’oro. Ridurre le grandi ricchezze per una ridistribuzione dei redditi. Solo così si può parlare di una politica di solidarietà sociale.