Maxi sequestro a Civitanova di scarpe e stivali realizzati con pelle di foca. L’operazione che non ha precedenti in Europa è stata messa a segno dal Corpo forestale dello Stato su segnalazione della Lega Antivivisezione scarpe. Il ritrovamento nel calzaturificio “Creative s.r.l.”, proprietario del marchio di calzature Hice Shoes, dove c’erano ben novanta pelli e oltre cento paia di scarpe di foca, immesse sul mercato violando le normative comunitarie e fornendo false attestazioni circa la provenienza di queste merci come frutto della caccia tradizionale delle popolazioni Inuit in Groenlandia, necessaria al loro sostentamento.
Gli accertamenti hanno dimostrato che la Groenlandia non ha alcun ente di certificazione di questa filiera che sia stato riconosciuto dalla Commissione Europea. “Una violazione grave, chiediamo sanzioni esemplari – dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV Campagna Pellicce – Al Corpo Forestale dello Stato va il nostro plauso per l’innovativa e incisiva azione di contrasto di illeciti penali contro gli animali e per questa operazione, unica In Europa, che ha per oggetto il commercio di prodotti di foca”. non solo avrebbe violato il bando comunitario mettendo in commercio scarpe e stivali realizzati con pellicce di foca, ma addirittura avrebbe pubblicizzato la propria attività con false attestazioni circa la provenienza di queste merci come frutto della caccia tradizionale delle popolazioni Inuit in Groenlandia, necessaria al loro sostentamento. Gli accertamenti del Corpo Forestale dello Stato, così come segnalato dalla LAV e dalla HSI Humane Society International, hanno dimostrato che la Groenlandia non ha alcun ente di certificazione di questa filiera che sia stato riconosciuto dalla Commissione Europea.
Le rigide sanzioni vigenti prevedono l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da 5.000 a 100.000 euro per chiunque produce, commercializza, esporta o introduce nel territorio nazionale qualunque prodotto derivato dalla foca. Ed infine è disposta la confisca e la distruzione di tutto il materiale, oltre alla sospensione della licenza per un periodo da tre mesi ad un anno.
“Il sequestro è un fatto molto preoccupante perché dimostra che gli Stati Membri non stanno vigilando sull’applicazione del Regolamento UE che ha messo l’Europa all’avanguardia con il bando all’importazione commerciale di pelli di foca – aggiunge Roberto Bennati Vicepresidente LAV – Nei prossimi giorni chiederemo alla Commissione Europea quali azioni intende intraprendere per proteggere le foche da importazioni illegali e quali controlli intende intraprendere sugli Stati Membri affinché verifichino se ci sono state altre importazioni in Europa in regime di divieto”.
Anche l’Enpa è intervenuto sulla vicenda, plaudendo alla grande efficienza e professionalità degli uomini del Servizio Cites: “questa nuova operazione del Corpo Forestale – spiega l’associazione animalista – dimostra purtroppo quanto siano estesi i traffici che lucrano sugli animali. Anche per questo apprezziamo l’opera della Forestale che ha mostrato di voler perseguire tali reati con grande determinazione e senza mai abbassare la guardia. Grazie ad anni di proteste e di attività per rendere illegale l’uso di pelli e pellicce di foca della Groenlandia e di tutti gli altri pinnipedi, l’aver ottenuto il divieto di vendita e commercializzazione è una grande conquista di tutto il movimento animalista internazionale. Il rispetto delle normative è fondamentale e ringraziamo il Servizio Cites per l’instancabile attività di ripristino della legalità”.
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AGGIORNAMENTO DEL 30 AGOSTO – ANNULLATO IL SEQUESTRO (LEGGI L’ARTICOLO).
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d’altronde s’è sempre detto..w la foca..peccato che s’ambientalisti pensano a quella sbagliato…se cominciassero a pensare a quella giusta magari je se sistema pure lo cervello e cominicia a pensa a cose un po piu concrete..ad esempio quante persone lasciano senza lavoro in caso di chiusura della fabbrica??e per di più per salvare 100 foche MORTE(!!!!)..LO CAPIRANNO MAI CHE PRIMA VENGONO LE PERSONE???ho i miei seri dubbi..
La Società Creative S.r.l. ribadisce che tutto il pellame di foca importato proviene da fonti sostenibili INUIT esclusivamente dalla Groenlandia dove è reperito attraverso la caccia tradizionale delle popolazioni INUIT o di altre popolazioni indigene.
Il provvedimento del CITES si basa su un presunto mancato perfezionamento dell’iter di accreditamento dell’Ente danese che ha certicato la provenienza del pellame, che, comunque, in quanto proveniente dalla comunità INUIT, è legittimamente importabile nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento CE n. 1007/2009 che “consente l’immissione sul mercato di prodotti derivanti dalla foca che provengono dalla caccia praticata tradizionalmente dalla comunità Inuit o da altre comunità indigene e contribuiscono alla loro sussistenza”.
E’ evidente pertanto come la Creative S.r.l. sia il soggetto maggiormente danneggiato dall’accaduto.
Che la comunità INUT possa utilizzre la pelle di foca per indumenti e calzature, in quanto non è che ci siano tanti altri animali da quelle parti, è comprensibile.
Un pò meno comprensibile è che la pelle di foca che venga utilizzata in Italia per fare calzature/vestiti…
Complimenti, sempre bello leggere commenti che denotano una mancanza di cultura, senso civico ed etico, nonchè egoismo da parte dell’unico animale sulla terra, l’uomo, che uccide altri animali anche quando non ne ha nessuna necessità.
Abbiamo davvero bisogno di scarpe di foca, ammesso anche che siano state uccise con controlli di sostenibilità? Su questo, piuttosto, io ho i miei seri dubbi.
per matt
se ci sono delle leggi come tali VANNO RISPETTATE SEMPRE,senza usare tanti pretesti !!!!perche’ altrimenti vivremmo tutti nell’anarchia generale!!!!e senza rovare tante scuse……anche a Taranto hanno messo in cig migliaia di persone che,senza saperlo,con il loro lavoro UCCIDEVANO I LORO CONCITTADINI!!!!!!
poi se leggi siano giuste o sbagliate non sta a me certo dirlo!!
La galera è la miglior deterrente per codeste attivita’ illegali,distribuita a pane ed acqua ai colpevoli(un giorno pane,un giorno acqua)
Scarzi ve fariò ji!!! ….E se le foche cominciassero a calzare scarpe di pelle umana? E pure li visoni, e pure le volpi e pure li castori? Saranno ca@@i 🙁 🙁 🙁
persino nello sci alpinismo si usano pelli di foca sintetiche perchè hanno maggior durata e prestazioni rispetto alla pelle naturale!!!
e lasciatele in pace quelle povere bestie!!!
Buon giorno,
credo che vadano tutelati sia i lavoratori della fabbrica che le foche, per entrambe ci sono delle leggi a loro tutela.
Pensare di non rispettarne una a vantaggio dell’altra ci legittimerà a scegliere quando e come applicare le leggi…e quindi sarà fine della società civile.