A due giorni dall’esito delle elezioni, non si placano i malumori e le tensioni che seguono i risultati del voto nel campo del centrodestra, del centro e del centrosinistra. Dopo il momento della (blanda) autocritica (leggi le dichiarazioni di Spacca e quelle di Corvatta e Marinelli), arrivano i mal di pancia degli amministratori centristi. Come Rosalba Ubaldi, sindaco di Porto Recanati, che affida a Facebook il suo pensiero:
“Ho sostenuto l’UDC e Monti. Non commento i risultati elettorali come non mi nego che sono stati nettamente inferiori rispetto alle aspettative di un mese fa. Quello che non mi va giù sono le dichiarazioni di Monti e dei suoi adepti dell’ultimo momento che ieri sera (Monti) ed oggi hanno ringraziato gli elettori per il consenso ricevuto, (60.000 elettori in più al giorno) senza accennare neanche minimamente che i voti non li hanno sottratti affatto ad altri ma per ben ed oltre i 2/3 interamente all’UdC e anche a FLI ai quali devono davvero tutto, lasciandoci… dissanguati ! Sinceramente, da lui non mi aspettavo che neppure lo dicesse, non solo che non lo riconoscesse. Non si finisce mai di conoscere le persone! Ma noi impariamo in fretta….. e Casini dovrà spiegarci questo accordo”.
I consiglieri comunali a Macerata Francesca D’Alessandro e Fabio Massimo Conti criticano il Pdl locale ed auspicano le dimissioni dei vertici locali:
“L’analisi del voto che scaturisce da quest’ultima tornata elettorale impone alcune naturali riflessioni: il Pdl a Macerata ha registrato una netta sconfitta in chiara controtendenza al dato nazionale. Nonostante si sia cercato, come sempre, di interpretare positivamente ciò che positivo evidentemente non è, l’evidenza è che la rappresentanza del centro-destra marchigiana in generale, e maceratese in particolare, ha portato a casa risultati magrissimi. A Macerata città il Pdl alle scorse elezioni politiche alla Camera prese il 36,48% pari a 9833 voti. Dal voto del 24 e 25 febbraio dalle urne sono usciti 4543 voti pari al 18,06%, ovvero quasi la metà. Nel 2006 la sola Alleanza Nazionale prese 4986 voti e Forza Italia 5289 voti. Infine nel lontano 2001 An prese 5356 voti pari al 18,64% e Fi 6551 voti pari al 22,80%. Dove rintraccia quindi, questo buon risultato del Pdl in città il capogruppo Pistarelli? Constatiamo che neppure la lezione dei grillini sia servita a capire che certe figure, che hanno fatto oramai il loro corso, non sono più adeguate ai tempi! È necessario un cambiamento reale, perché questo vogliono gli elettori, che inizi proprio da una autocritica seria e costruttiva. Non ci illudiamo che i vertici locali si dimettano, cosa che sarebbe auspicabile, ma speriamo che da Roma venga dato un segnale forte con l’azzeramento delle cariche del Pdl in ambito cittadino e provinciale. Il centro-destra locale, e quindi tutti i partiti, le forze civiche e associazionistiche che si rifanno a questa area politica, devono essere in grado di iniziare una nuova stagione, fatta di donne e uomini che portino idee e programmi adeguati alla situazione di grave crisi che stiamo attraversando, per presentarsi con un progetto politico credibile anche in vista delle elezioni comunali del 2015. Questo se si vuole dare un’alternativa vera e credibile a questo sgangherato centro-sinistra locale, uscito
con le ossa rotte dalle urne, seppur rinfrancato dall’elezione in Parlamento del vice-sindaco Irene Manzi”.
Secondo Ottavio Brini l’unico vincitore è Beppe Grillo, gli sconfitti il centro ed il centrosinistra, l’unico a non crollare Berlusconi. Il componente del direttivo regionale del Pdl affida a Facebook il suo pensiero:
“Le elezioni politiche sono terminate e come sempre vincono tutti. Unico vincitore è Beppe grillo. Perché? Grillo ha stravinto in tutta Italia meno Lombardia, Veneto, Piemonte, Campania dove il centrodestra è andato bene. Chi ha perso? Bersani, Monti, Casini, Fini, Oscar Giannino, Ingroia. Chi non è crollato è Berlusconi. Oggi fare un governo è molto difficile, cosa si inventerà Napolitano?”.
Dopo aver commentato a caldo i risultati elettorali (leggi l’articolo) oggi affida a Facebook i suoi commenti anche Irene Manzi, vicesindaco di Macerata e neoeletta a Montecitorio con il Partito Democratico:
“Ho aspettato un paio di giorni prima scrivere qualcosa, dovevo riacquistare lucidità dopo un alternarsi di emozioni contrastanti. Ovviamente è grande la soddisfazione per aver conseguito un obiettivo fino a poco tempo fa non immaginabile e realmente “onorevole” per come interpreto il ruolo e le funzioni del parlamentare. Ma non è facile scindere la gioia personale dalla preoccupazione per la situazione nazionale complessiva, per le alleanze programmatiche che andranno cercate. Perché, semestre bianco o no, andranno trovate alleanze programmatiche che consentano una governabilità del Paese. E’ la scommessa a cui tutti gli
eletti ( Pd e non solo ) saranno chiamati e che dovremmo, con responsabilità, mettere in atto, come il Segretario Bersani ha giustamente ricordato ieri sera. Non è il tempo per le polemiche, le analisi ( anche impietose) sul voto andranno fatte con serietà e responsabilità, appena risolta la questione del governo del Paese. Anche in questo dobbiamo dimostrare di essere una forza che vuole provare a governare l’Italia. Detto questo, il risultato ottenuto è frutto dell’aiuto e del sostegno di tante persone. Mi piace ringraziare gli elettori e tutti quelli che mi sono stati vicini in questa campagna elettorale, tutti i dirigenti, i coordinatori dei circoli e i militanti del mio partito, Andrea Marinelli e Mario Morgoni, che hanno condiviso con me questa esperienza. Gli amici più cari, il Sindaco e i colleghi della Giunta comunale ( a cui dedico una parte di questa vittoria) con cui anche in questi due mesi ho continuato a condividere l’esperienza emozionante e, a volte, faticosa dell’amministrazione. Tutte le esperienze e gli incontri fatti mi hanno portato ad essere quella che sono oggi. Un grazie sincero”.
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era un risultato assodato. Il disagio tra i giovani, gli operai, le famiglie il ceto medio ecc ecc non poteva non far vincere il movimento 5 stelle una fiume di cittadini stanchi dei soliti “tromboni” che hanno fatto della politica un mestiere.
come poteva pensare L’UDC di aumentare o contenere i voti se se candida personaggi romani e locali che da oltre trentanni fanno politica e non gratis senza combinare nulla.
La lista Monti è stata votata da cittadini comuni più per l’immagine di Monti che per merito di certi personaggi sempre in cerca di incarichi buoni.
Come pensava il PD di stravincere con i soliti personaggi nazionali: sicuramente Renzi candidato premier alzava di molto la percentuale dei voti.
Oggi leggendo la cronaca locale ho sentito ulteriore fastidio e come me molti altri nel leggere l’arroganza di che deve spacciare (non so a chi) una perdita conclamata in vittoria.
L’unico spacciato era il rinnegato Berlusconi?
L’unico perdente è il popolo italiano e l’immagine della povera nostra Italia e in particolare i giovani che ancora una volta ne escono mortificati.
Condivido con Grillo il termine ” arrendetevi…….”
Nel condividere appieno lo sfogo di Rosalba Ubaldi, voglio aggiungere che non è il problema solo dell’accordo ultimo con Monti a dover far riflettere, accordo che si è concretizzato in un semplice travaso di voti dall’UDC alla lista Monti facendo rimanere inalterato in molti comuni il potenziale centrista, ma tutta la politica Casiniana (viene spontaneo usare questo termine apparentemente bislacco ma molto significativo). Casini doveva tenere la barra al Centro già da quando ruppe l’alleanza con la PDL, fu molto apprezzato non solo dai centristi per il coraggio della scelta e per la difesa dell’identità centrista. Poi però andando avanti nel tempo, accordi su accordi, laboratori e contro laboratori, hanno di fatto impedito all’UDC di oggi di essere quello che nella realtà sarebbe potuto essere, ovvero la soluzione mediata ai malcontenti del centro/destra e del centro/sinistra. Un centro moderato, un partito moderato che potesse rispecchiare non solo le aspettative dei tanti centristi ma anche dei delusi provenienti dal Centro Destra e dal Centro Sinistra. Invece abbiamo lasciato alla protesta Grilliana l’onore di fare da spalla a chi oggi non si riconosce più nei due poli suddetti. Quello che è mancato a Casini è stato il coraggio di camminare da solo e di rivendicare l’identità moderata, rinunciando nell’immediato a qualche poltrona, ma finendo per traguardare obiettivi ben più ambiziosi nel tempo. L’abbiamo sbandierata l’identità scudocrociata, ma poi ci siamo confusi nei vari meandri della politica, ed oggi ci siamo definitivamente annacquati con un operazione da autoincaprettamento. Mentre il Centro destra ed il centro sinistra han perso voti in favore di Grillo, noi siamo stati capaci pur avendo un elettorato moderato e fedele ai principi di centro, a far migrare i nostri elettori in un altra spiaggia pur rimanendo al Centro. Un operazione funambolica che nemmeno al genio Houdinì sarebbe riuscita. Un alchimia politica che credo pochi riuscirebbero a mettere in atto. Ma si sà da partito credente e cattolico quale siamo, c’è sempre qualcosa di divino che permette anche ciò che apparentemente non è possibile.
lascia molto pensare che Beppe Grillo, ha fatto la propria campagna elettorale senza utilizzare alcun mezzo televisivo; infatti come tutti hanno notato ha sempre cacciato via reporter di affermate reti televisive; la sua propaganda è stata fatta nelle piazze, in mezzo alla gente, come si faceva un tempo. Ora, però, si dovrà combattere con quei tanti politici che da anni hanno fatto politica, che non avendo raccolto voti a sufficenza, si troveranno senza lavoro e che, pur di riavere la propria poltrona, destabilizzerà in tutto e per tutto questo nuovo governo.
@ sandro corsetti
Grillo non ha fatto apparizioni ufficiali in TV, ma diverse emittenti quasi tutte le sere hanno mandato in onda lunghi spezzoni dei suoi comizi. La sette con Santoro e Formigli e la Rai con Floris hanno si sono distinte in modo particolare. Lui non ha voluto comparire ufficialmente per non rispondere alle domande ma la campagna elettorali dei sopracitati personaggi è stata veramente notevole.
CASINI STA TIRANDO LE CUOIA VICINO AL CADAVERE DI FINI…
Il sindaco Ubaldi forse diementica che il suo partito è quello che non fa mai scelte definitive fino all’ assoluta certezza del posto o dei posti che con quella scelta possono ottenere. Questa volta hanno fatto la medesima cosa presentandosi alla camera con il propro simbolo e al senato come coalizione. Il numero dei senatori dell’udc a quanto ammontava? Mi dispiace che questa volta vi si siano rotte le uova nel paniere!
Esordisco con un augurio di buon lavoro per tutti gli eletti marchigiani al Parlamento Italiano. Un augurio che sappiano collaborare con profitto per il bene della nostra regione, spesso dimenticata nelle scelte strategiche della politica nazionale. Siamo piccoli, poco rappresentativi ma esprimiamo in modo esemplare un dinamismo e sopratutto un senso civico delle istituzioni, non scontato, che garantisce equilibrio e unità, non solo in senso geografico, tra gli opposti egoismi nordisti e malesseri sudisti. Pur lontano per convinzioni politiche devo ammettere di aver apprezzato l’operato del Senatore Mario Baldassarri da viceministro per l’Economia e le Finanze. Ha ottenuto dal CIPE i fondi per l’ampliamento della terza corsia dell’A14 fino a Pedaso. Un opera di impatto strategico per una regione carente di infrastrutture come la nostra. Il governo regionale di opposto colore politico ha collaborato con il Vice Ministro nell’interesse dei marchigiani. Una scelta non scontata. I pochi senatori e deputati che esprimiamo, seppur sotto bandiere diverse, devono garantire alla nostra regione le risorse pubbliche che sommate al manifesto dinamismo imprenditoriale del modello marchigiano sapranno garantire di affrontare il futuro con coraggio ed ottimismo. Come hanno fatto i nostri nonni e i nostri padri. Il tempo dei comizi è finito, è iniziato il tempo delle scelte; Grillo si assuma le responsabilità di sedere in Parlamento il che non è, come parrebbe di capire dalle parole di questi giorni, amministrare un condominio. Bisogna approvare una legge elettorale che eviti l’obbrobrio di avere più voti ma non più parlamentari. C’è chi ha puntato a non rendere governabile questo paese impedendo la riforma elettorale, con l’unico obiettivo di dimostrare che nessuno riuscirà a governare questo paese visto che neanche lui ne è stato capace. E forse per questo abbiamo perso tutti quanti.