Pubblichiamo di seguito un intervento di Alessandro Savi, ex assessore provinciale, attualmente consigliere comunale dell’Idv Macerata, che risponde all’analisi di Giancarlo Liuti dal titolo “La plebe dei commentatori e la élite dei commendatori” (leggi l’articolo).
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di Alessandro Savi
Gentilissimo Giancarlo Liuti,
lei ha perfettamente ragione: Cronache Maceratesi è diventato un punto di riferimento per i lettori che, finalmente, dispongono di un servizio di informazione innovativo, costantemente aggiornato e che consente loro di esprimere la propria opinione in merito ad ogni articolo.
Per quanto mi riguarda, fin dal suo esordio, l’indirizzo di CM è nella cartella “stampa” della mia posta elettronica assieme a tutti gli altri indirizzi dei mezzi di comunicazione, per così dire tradizionali: in tutti questi anni non ho mai inviato una nota senza aver coinvolto CM che, a sua volta, ha sempre pubblicato tutto senza “tagliare” una sola virgola e senza alcuna “distorsione” interpretativa volta a snaturare (volontariamente o involontariamente) il senso del comunicato stesso.
Per diverso tempo sono stato tra i più assidui commentatori, firmandomi sempre con nome e cognome ed esponendomi, in tal modo, al giudizio di tutti i lettori.
Poi ho scelto di non scrivere più e di affidarmi esclusivamente ai comunicati stampa.
Lo ho fatto per diverse ragioni che, di seguito, cercherò di spiegare.
Mi permetta un digressione.
Pur essendo escluso dalle sue eccezioni, non mi sento affatto un “commendatore” della politica.
Sono uno dei quaranta, consigliere comunale che, da circa vent’anni, prova a fare il suo meglio per il bene della città in alcuni casi (mi permetto di dire) riuscendoci, in altri (come nel momento attuale) un po’ meno.
E’ noto: spesso mi trovo in disaccordo con il Sindaco e la sua Giunta.
Cosi come è altrettanto nota la sua simpatia nei confronti degli stessi.
Non ho mai condiviso un metodo, quello del Sindaco, improntato sullo scarso rispetto di tutti coloro che, nell’assise cittadina, sono quasi sempre chiamati a ratificare decisioni già prese quando non, addirittura, apprese dalle testate giornalistiche.
Da ex (mediocre) calciatore, amo il gioco di squadra e ritengo che anche nella politica, almeno a questi livelli, nessuno debba atteggiarsi a fuoriclasse ma, al contrario, ci si deve sentire parte di un tutto, di una compagine in grado di consentire a chiunque di dare il proprio contributo.
Ebbene: Carancini, da ex (eccellente) calciatore, spesso si atteggia a top player dimenticando che, accanto a lui, ci sono tanti mediani che – sentendosi sistematicamente disdegnati – hanno tutto il diritto di smettere di recuperar palloni e di passargli la palla.
Restando nella metafora calcistica, posso dire di aver cercato costantemente, nello spogliatoio, una sintesi costruttiva rivolta a mettere da parte ogni polemica e, forse peccando di ottimismo, ho sempre creduto (e continuo a credere) nella possibilità di dare una svolta all’operato dell’amministrazione.
Recentemente mi sono permesso, in una occasione, di non passargli l’ennesimo pallone recuperato e, votando contro alla proposta di aumento dell’IMU, ho avuto l’ardire di tentare l’azione personale, sganciandomi dalle retrovie e cercando direttamente il tiro in porta, purtroppo nella mia stessa porta difesa da un altro buon ex calciatore che si chiama Marco Blunno.
E’stato un autogol?
Si, ma volontario. E me ne dolgo soprattutto per il portiere che stimo tantissimo sia come uomo che come politico.
Ma è stata una provocazione necessaria che rappresentava un messaggio chiarissimo: così non possiamo andare avanti, urge un cambiamento immediato.
Per tutta risposta, il top player ha dichiarato – testuali parole – di “non aver bisogno delle mie lezioni” manifestando, in tal modo e ancora una volta, un’arroganza fastidiosa e distruttiva.
Sta di fatto che, proprio da quell’autorete, è scaturita la seconda verifica la quale potrebbe portare ad una rimonta o – spero proprio di no – ad una goleada dell’avversario: di certo, l’ennesimo pareggio a reti bianche rappresenterebbe la peggiore sconfitta per tutti.
Tornando a noi, tornando alle differenze che lei traccia tra “commentatori” e “commendatori” debbo dire che, quando ero ancora tra i primi, ho tentato e ritentato di spiegare il punto di vista del mio partito in queste pagine, cercando di dare un contributo di chiarezza al dibattito (contributo di parte, ci mancherebbe, ma il più vicino alla realtà in quanto proveniente dall’interno dell’amministrazione e non dal corridoio del palazzo comunale o dal bar dello sport).
Ricorda quali sono stati i commenti dei lettori?
Savi è stato “trombato”, era tra i “papabili” assessori ed oggi agisce di conseguenza a tale esclusione.
Bene.
Rientra perfettamente nel clima da maccartismo che oggi domina la società italiana, un clima rivolto a “sputtanare” sistematicamente una persona per il semplice fatto che la stessa si occupa di politica da qualche anno e quindi, in quanto tale, è sicuramente un “poltronaro” a caccia di indennità e agevolazioni di ogni genere.
Al di là del caso personale, l’impressione che si evince dai commenti ai post dei politici è sempre la stessa: nella maggior parte dei casi si aspetta l’intervento di tizio o di caio per aggredirlo a 360 gradi, quasi sempre divagando rispetto al tema in oggetto.
E fa specie proprio il fatto che i più accaniti detrattori siano anonimi, sigle, nickname, pseudonimi.
Recentemente, in un comunicato stampa in cui mi permettevo di spezzare una lancia a favore dell’Onorevole Eraldo Isidori, una illustre commentatrice di CM scriveva:
“Savi che parla di invidia in ambiente politico, lui che ha fatto un putiferio per un posto da assessore in Comune contro Lattanzi e poi è passato dai comunisti a IDV”.
Poi, parzialmente scusandosi per averla sparata grossa, precisava:
“Ah, sopra con riferimento a Savi non so se ho nominato l’assessore giusto”.
Si lancia il sasso e si nasconde la mano.
Si lancia un’accusa pesantissima poi si ammette la propria ignoranza.
Ma, nel frattempo, il fatto è compiuto, il danno è fatto.
Savi e Lattanzi, amici da trent’anni e sempre sulla stessa lunghezza d’onda, sono stati trasformati in bestie feroci che si sono scannate per un posto da assessore che mai e poi mai – lo ripeto con forza: mai e poi mai! – vorrebbero avere.
Mi chiedo e le chiedo: cosa c’entrava questa storia con il caso di Eraldo Isidori?
Nulla, assolutamente nulla.
Semplicemente era l’occasione per condannare alla pubblica gogna due persone oneste (io e Michele) che, a tutt’oggi, svolgono il proprio lavoro senza (fortunatamente) aver bisogno di incarichi istituzionali per sbarcare il lunario.
Tuttavia, almeno nel caso citato, si ha la possibilità di chiarirsi.
L’illustre commentatrice, infatti, si firma con nome e cognome.
Forse, un giorno, se la stessa sarà disponibile, avremo la possibilità di bere un caffè insieme e spiegarci bene le rispettive ragioni ( a dire il vero avevamo già tentato di farlo, sempre attraverso un social forum; lei aveva dato l’impressione di aver capito ma evidentemente ho mal compreso).
Ma con la stragrande maggioranza di commentatori anonimi come la mettiamo?
Dobbiamo disturbare la Polizia Postale per chiedere un incontro con loro?
Lei, caro Liuti, sa quanta gente ha commentato velenosamente i miei contributi e quelli degli altri colleghi senza darci la possibilità di un confronto diretto?
Crede davvero che con una serie di post su CM, senza guardarsi negli occhi, ci sia la possibilità di chiarirsi?
Io sono abituato a interloquire con tutti e, quando mi candido e cerco il consenso, chiamo tutti per nome e cognome proponendo loro il mio programma e le mie idee per la città.
Perché queste persone non hanno il coraggio di esporsi pubblicamente come faccio io?
Perché non mi danno la possibilità di chiamarle per nome, di chiedere loro un incontro per confrontarci direttamente?
Non crede sia troppo comodo celarsi dietro uno pseudonimo e offendere, a volte pesantemente, un utente che, palesando la propria identità, si espone pubblicamente?
Ecco il limite di CM, un limite per me insopportabile.
Fa bene Zallocco ad invitare i 4.500 iscritti ad uscire dall’anonimato.
Sa perfettamente di proporre una piccola grande rivoluzione, una straordinaria prova di maturità da parte dei lettori di questa magnifica testata che potrebbe avere l’occasione di spiccare il volo e distinguersi da tutte le altre per coraggio, intelligenza e intraprendenza.
Viva l’informazione libera, viva i liberi commentatori ma solo quando avranno il coraggio di essere se stessi senza paura di essere smentiti come persone, non come pseudonimi.
E, soprattutto, quando avranno il coraggio di ripetere a voce, occhi negli occhi, alcune delle proprie infamanti accuse e diffamazioni.
Pensate che bello sarebbe scrivere sul sito di CM che tale “commentatore” si è incontrato con un “commendatore” e, di fronte ad un buon caffè, hanno cercato un confronto tra veri uomini e non tra fantocci.
Con stima.
Alessandro Savi
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Premesso che personalmente sono uno che su Cronache Maceratesi, oltre al nome e cognome, ci mette anche la faccia, nella sostanza non sono però d’accordo con Savi, il cui ragionamento, in buona sostanza si può riassumere così: siccome molti commenti sono pregiudizialmente contrari alla classe politica, e molti di questi critici accaniti si nascondono dietro l’anonimato per lanciare accuse ed insulti spesso ingiustificati, mi è preclusa la possibilità di un chiarimento, di una spiegazione, di un confronto. Quindi, meglio che me ne stia fuori dal gioco degli interventi e dei commenti diretti.
In realtà, come è noto, secondo alcuni l’incredibile ed entusiasmante opportunità dei giornali on line di dare un reale spazio ai lettori e soprattutto ai contenuti dei loro interventi, potrebbe e anzi dovrebbe estrinsecarsi solo ed esclusivamente in un regime di anonimato totale. Solo ciò garantirebbe la libertà più totale, la totale assenza di condizionamenti (a volte anche involontari), la supremazia dei contenuti rispetto alle persone che se ne fanno portavoce.
Io non arrivo a questa tesi estrema. Penso, come ho già scritto, che si debba lasciare ai lettori la libertà di scegliere tra anonimato e indicazione precisa del proprio nome e cognome, purchè, in un caso e nell’altro, si arrivi alla maggiore libertà possibile nei commenti e negli interventi. Libertà che però deve essere accettata (fatto salvo l’insulto gratuito e diffamatorio, che, volendo, può essere perseguito pure in sede penale) anche e soprattutto da chi riveste incarichi pubblici, politici ed istituzionali (così come da parte di chi scrive ed anche da parte di chi semplicemente commenta), pur quando essa tracimi in accuse e deplorazioni pesanti.
Certo, il detinatario di una critica ingiusta, malevole, infondata, avrà allora il diritto di replicare, di chiarire, di ribattere anche attaccando a sua volta. Ma ciò, parlando di un giornale on line, non potrà mai essere affidato ad un contatto diretto, ad un chiarimento in prima persona, ma avverrà con gli stessi strumenti e con le stesse modalità tramite i quali l’attacco è pervenuto. Il giudizio definitivo dei lettori scaturirà poi dal complessivo botta e risposta (ricordo casi di commentatori a volte intervenuti solo per dare fiato … alla tastiera, che poi sono stati fatti letteralmente a pezzi dagli altri commentatori).
In buona sintesi, voglio dire che un giornale on line non può essere accettato e praticato solo per i vantaggi che esso garantisce (grande diffusione, maggiore celerità, confronto diretto con i lettori, ecc.), e rigettato per gli svantaggi che pure ne possono conseguire (in primis, la possibilità di beccarsi anonime critiche infondate, ingiuste, feroci, illogiche …).
L’ELOGIO AI COMMENTATORI MACERATESI
Viva i commentatori di Cronache Maceratesi!!!!!!!!!!!!!
Chiunque siano fanno il buono o cattivo tempo di un articolo!!!!
Loro hanno un potere immenso, e ne vanterei le virtù, sia che si chiamino Cerasi, Moroni, Tex Willer o chiunque orsù.
Se un articolo parla di ciò che non va, ecco che tutti lo vanno ad attaccà.
Ma se tante testate ci sono in giro per il web nessuna è come la nostra perchè ci sono loro che commentano assiduamente, il successo è LORO!!!
Suvvia fate gli elogi ai commentatori, di qualsiasi colore e qualsiasi cosa scrivano.
Se un articolo è lunghetto e noioso si salta un pezzetto, ma non si saltano invece nemmeno una riga dei tanti commenti.
Orsù quindi basta con queste beghe politiche, fate buon uso dei tanti commenti e commentatori per cambiare o politici in meglio e non prendervela sempre con loro!!!
Loro sono la vera virtù maceratese e non prendetevela con tante pretese, ma fossi in Zallocco istituirei un premio al miglior commentatore, al miglior commento e al miglior scritto farlocco.
E permettetemi, un’ultima cosa, vorrei finire il mio elogio con l’apprezzamento non al solito articolo di Bommarito, suvvia è scontato, ma ai tanti e bei commenti di Gabor Bonifazi che prendendo in giro vizi e virtù dei politici maceratesi, ci delizia sempre di un bel sorriso e tanti sollazzi.
MMMMMMMmmmmmmm……
Non vorrei che Savi avesse fatto un pò di confusione, tra la realtà e i giochi della paly station….
Qui più che di Top Player ci sono dei giocatori di 3 categoria, nemmeno bravi, che si atteggiano a fuoriclasse….
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….
Certo che se poi di fronte si ritrovano una squadra domenicale da scapoli/ammogliati (cioè l’opposizione) ecco che anche i mediocri si possono autoconvincere di essere dei Maradona: ma nonostante gli autoconvincimenti questi sono e restano dei mediocri, sia sul campo che con la play station
@Savi
il suo intervento mi sembra abbia il pregio di essere “vero” e quindi merita rispetto. A parte la lunga similitudine fra il gioco del calcio e i rapporti fra maggioranza e giunta che in effetti non appasiona granche , mi trovo a concordare con Bommarito sulla valutazione degli interventi anonimi su Cm ed in generale negli gli altri giornali online. Ciò che conta in effetti è il dibattito delle idee e non fra le persone per cui lo pseudonimo è una scelta personale che mi sembra sia giusto lasciare libera se pure credo siamo tutti d’accordo che sarebbe preferibile l’utilizzo del proprio nome e cognome. Certo per chi fa politica attiva il problema è che oggi esiste una elevata disaffezione quanndo non “rabbia” da parte della pubblica opinione che rende difficile un dialogo sereno sui contenuti . Su questo punto mi sento di dire che evidentemente colmare questo gap è sopratutto un compito della buona politica e dei buoni politici e che non può essere un compito ne semplice ne breve (i danni fatti sono davvero tanti) . La “ricostruzione” di una immagine almeno accettabile richiede certo tempo e prove concrete di credibilità . Dal punto di vista della comunicazione è necessario quindi che il dialogo e la trasparanza siano la “costante” del politico che vuole comunicare con l’elettorato e la pubblica opinione . Per questo non è sufficente nemmeno affidarsi ai commenti di CM , con tutto il rispetto, ma è necessario un comportamento coerente giorno giorno . Il contatto diretto che Savi ricerca non dovrebbe essere fatto per “spiegarsi” con eventuali contestatori , ma per spiegare il senso e la direzione del proprio operato.
Intelligente, leale, onesto e di buon senso: questo è Alessandro Savi. Complimenti, il suo pezzo è condivisibile e ponderato in ogni termine.
Bommarito: il suo riassunto delle parole di Savi è una grossa semplificazione che le è utile per trarre poi le conclusioni, ma Savi non ha esattamente scritto quello che lei poi commenta e giudica.
Savi,
chiariamo pure subito pubblicamente.
Come prima cosa però, fatti dire che sei andato ben oltre le mie intenzioni nella conclusione che trai da quelle mie poche righe di commento , che peraltro essendo davvero poche avresti potuto riportare benissimo per intero , così evitando, tu di interpretare male una volontà che da parte mia non c’è mai stata, e io di venire a spiegare adesso che si è trattato di un semplice errore di memoria per quanto riguarda il nome fatto.
Ho fatto confusione sul nome, è vero, ma per il resto non ho ricordato altro che fatti accaduti nei confronti di persona diversa da Lattanzi.
Quindi , hai scritto nei miei confronti che avrei fatto accuse pesantissime, tirato il sasso e nascosto la mano , mi attribuisci l’ intento di avere colto un’occasione per mettere alla gogna mediatica due persone oneste legate da trentennale amicizia, parli di danno ormai fatto,
tutto, solo perché ho ricordato male a distanza di due anni e mezzo il nome dell’assessore protagonista dello scontro interno a Federazione della Sinistra nella formazione della Giunta Carancini, e poi presa da un dubbio sul nome mi sono ripresa poco dopo precisando contestualmente – ed è questo che non hai riportato nel trascrivere il mio commento- che non sapendo bene se avevo nominato l’assessore giusto nel riferirmi a fatti che ti hanno riguardato come esponente politico, comunque mi stavo riferendo alla storia dei nove assessori ( scrissi così genericamente, non avendo tempo di andarmi a documentare che stavo in partenza ) , da che chiunque avrebbe potuto accertarsi che mi ero sbagliata in effetti a nominare Lattanzi?
Ora, fatte senz’altro le mie scuse a Michele Lattanzi per averlo nominato impropriamente, chiarito che da parte mia si è trattato di un equivoco involontario sulla persona, poi risponderò anche alla domanda che ti poni e mi poni sul che c’entrava quello che ho scritto sotto il redazionale in questione, serve anche un chiarimento da parte tua a me e tutti per tornare alla sostanza dei fatti che hai completamento sorvolato, quindi ti chiedo gentilmente di rispondere prima a questa mia domanda:
posto che l’assessore allora scelto da Carancini per la sinistra creò lo scompiglio che tutti possono rileggersi da questi link
https://www.cronachemaceratesi.it/2010/05/03/mari-presidente-del-consiglio-i-comunisti-escono-dallaula-ci-opponiamo-al-pd-assopigliatutto/22302/
https://www.cronachemaceratesi.it/2010/05/13/carancini-apre-ai-comunisti-si-profila-il-nono-assessorato/24060/
se Pantanetti no, perché appunto dichiarasti non aver rispettato i vostri accordi interni, Lattanzi era stato da te indicato alla presidenza del Consiglio, chi doveva essere allora il nono assessore per soddisfare la richiesta di rappresentanza dei Comunisti Italiani a cui appartenevi ?
Cara Tamara,
torno su questa vicenda per l’ultima volta. Per quanto ti riguarda è la terza dopo CM e Facebook. Delle due l’una: o mi spiego male o sei tu che proprio non vuoi capire.
Il problema non sta nel fatto di aver confuso il nome di Pantanetti con quello di Lattanzi quanto piuttosto quello di aver usato un’espressione orrenda (“scannati”) riferita a me e ad un compagno di partito, come se tutta la diatriba che hai citato nei link pubblicati fosse stata un questione personale relativamente al posto di assessore. E’qui che offendi. E lo fai in maniera sicuramente involontaria ma estremamente dannosa soprattutto perché – lo ripeto – ti avevo già spiegato come stavano le cose.
Procedo per punti:
– alle ultime elezioni il PdCI e Rifondazione si presentarono “federati”, vale a dire con un’unica lista pur restando due partiti distinti, ognuno con i propri organismi e i propri iscritti. A quel tempo Rifondazione era ridotta ai minimi termini mentre il PdCI era un partito in salute. Ricordo ancora l’assessore Pantanetti (PRC) quando, stupitosi della nostre continue riunioni in quella fase delicatissima, diceva “noi facciamo presto a decidere, praticamente siamo solo in due!”.
– La lista era composta per ¾ da esponenti del PdCI, l’organizzazione della stessa lista e della campagna elettorale era tutta a carico del PdCI, i voti raccolti (complessivamente più del 7%, un risultato straordinario) dai candidati dei due partiti aveva un rapporto di circa 1 a 4: un voto al candidato del PRC e 4 al candidato del PdCI. Puoi andare tranquillamente a controllare: http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServeFile.php/f/2010_com_liste_preferenze1.pdf
Noterai subito, scorrendo i primi sei candidati con più voti (Lattanzi 245, Savi 178, Pantanetti 86, Borgiani 75, Blanchi 45, Giglioni 33) che cinque di essi erano in quota al PdCI. Non scendo al di sotto di questa quota perché i voti presi dagli altri candidati sono veramente pochissimi. Complessivamente le preferenze furono quasi 700 per i candidati del PdCI e circa 200 per quelli di RC.
– i due partiti consegnarono al Sindaco una rosa di tre nomi a testa. Visti i rapporti di forza, un sindaco minimamente lungimirante avrebbe scelto un nome tra quelli proposti dal PdCI, non certamente uno di Rifondazione anche perché, se avesse nominato Pantanetti assessore (cosa che poi ha fatto), si sarebbe ritrovato con lo stesso assessore di un partito (RC) e l’intero gruppo consiliare (Lattanzi, Savi, Borgiani e il subentrato Blanchi) tutto composto da esponenti di un altro partito ( il PdCI).
– Il Sindaco scelse Pantanetti. Libera e legittima scelta, ci mancherebbe. Ma politicamente assurda e incomprensibile. E per questo, ovviamente, ci arrabbiammo moltissimo. Visto che eravamo il secondo partito della coalizione dopo il PD e visto, soprattutto, che il PD poteva vantare Sindaco, vice-sindaco, assessore allo sport e assessore al bilancio (i 4/9 della Giunta), puntammo ad ottenere almeno la Presidenza del Consiglio Comunale. Candidammo Lattanzi il quale ottenne i soli nostri 4 voti: il PD si era preso anche quella apicalità!
All’interno del partito, in molti proposero di uscire dalla maggioranza e la cosa sarebbe stata forse naturale, visto come eravamo stati trattati. Prevalse la linea della responsabilità (di cui il sottoscritto fu, fin dal principio, uno degli esponenti principali) ma non potemmo fare a meno di manifestare in Consiglio Comunale il nostro dissenso sciogliendo immediatamente la Federazione e dichiarando che Pantanetti non ci rappresentava.
D’altra parte come poteva essere diversamente con 4 consiglieri del PdCI e nessuna visibilità?
A questo punto puoi dire ciò che vuoi: che eravamo una banda di poltronari, che non abbiamo accettato una libera scelta del Sindaco, che abbiamo fatto un gran casino per un posto in giunta.
Il populismo sarebbe dalla tua parte ma sei una persona intelligente tanto da capire che il futuro di una forza politica dipende anche (non solo ma soprattutto) dalla visibilità che esso ha nelle istituzioni, da quanto riesce ad incidere nelle scelte dell’amministrazione, da quanto “pesa” non soltanto in Consiglio ma anche nell’esecutivo.
Ciò che non puoi dire è che io e un altro compagno di partito ci siamo scannati per un posto in Giunta.
Semplicemente perché le cose non sono andate in questo modo e perché, dicendo questo, getti infamia sul sottoscritto, su Lattanzi e su tutti gli altri.
Piuttosto noi ci siamo “scannati” con il Sindaco (autore di una scelta ottusa) e con il PD (responsabile di essersi comportato come l’asso pigliatutto e di essere, probabilmente, l’unico partito in Italia a vantare Sindaco, vice Sindaco, Presidente del Consiglio e due assessori).
Qualsiasi altro nome pescato nella lista dei candidati del PdCI sarebbe andato bene. Di fronte a tale scelta non avremmo opposto nessuna polemica. Quando il Sindaco ha scelto Pantanetti e poi il PD ci ha negato anche la possibilità di ottenere la Presidenza del Consiglio, giustamente abbiamo sollevato il polverone che tu hai citato e linkato.
Ma – e questo ci tengo a sottolinearlo – non ci sono mai stati contrasti tra noi su chi avrebbe svolto l’incarico che, in maniera sacrosanta, chiedevamo al Sindaco e al partito di maggioranza relativa.
Tu parli di “errore di memoria” ma le cose che scrivi sono ben più gravi di un semplice errore di tal guisa. Quando scrivi che io e Lattanzi (o Pantanetti o chi ti pare) ci siamo scannati ci fai passare per arrivisti, carrieristi, persone che pur di avere un posto in Giunta sono disposte a tutto.
E, così facendo, visto che siamo rappresentanti delle istituzioni, ci crei un danno.
Dici che non fai altro che “ricordare fatti accaduti” ma, in realtà, racconti la tua personalissima interpretazione di fatti accaduti. E, facendola passare per “verità storica”, crei un altro danno.
Da ultimo, rispondo alla questioni da te sollevate:
In merito agli accordi interni.
In seno alla Federazione della Sinistra (che già oggi non esiste più), nel clima rovente di quei giorni, si era raggiunto un accordo rivolto quantomeno a confrontarsi vicendevolmente rispetto alle scelte del Sindaco. La cosa, come tu sai e come ti ho già spiegato, non è avvenuta. E questo è un dato di fatto.
In merito al nono assessore.
Il Sindaco non ha mai parlato di un nono assessore. Ha semplicemente detto che si sarebbe impegnato a risolvere il suo problema con il PdCI tentando ogni strada. Tutto qui. Se alludi al fatto che la nona porta sarebbe stata aperta appositamente per me, ti sbagli di grosso: a quel punto avevo già capito che io, con questa “nuova storia”, non c’entravo e non volevo entrarci per nessuna ragione al mondo.
Io, cara Tamara, faccio parte di storie più vecchie e faccio riferimento ad una politica che oggi non esiste quasi più. Purtroppo per tutti noi, non solo per me.
Spero di aver fatto chiarezza una volta per tutte su questa vicenda.
Ti saluto, ti auguro un anno splendido e torno nel mio ruolo sperando che l’appello rivolto ai lettori di CM di uscire dall’anonimato susciti qualche riflessione.
Alessandro
@ Alessandro
Alla tua ricostruzione (Rifondazione e PdCI, eletti e assessorato) manca solo la piccola vedetta lombarda e il tamburino sardo e poi il lacrimone scende giù dalla guancia….
Il Sindaco vi prende a pesci in faccia per l’Assessore…. non usa la vaselina per la Presidenza del Consiglio Comunale….. continua a darvi sonore spanagate sui denti…
E voi, per senso della responsabilità, dopo che di notte una lucciola avrebbe avuto più visibilità di voi….. dopo essere stati mandati in coma a forza di cazzotti politici sui denti… dopo non aver raccolto nemmeno le briciole….. nemmeno il passo più semplice da fare???
(passo semplice: fino ad oggi ci avete preso per il fondoschiena e pur rimanendo in maggioranza -perchè se non ci volete siete voi che dovete cacciarci fuori- ma da domani, su ogni singola votazione, ci sentiamo liberi fare tutte le nostre considerazioni prima di votare….)
Noooooo…. Voi per senso di responsabilità dopo essere stati considerati come il 2 di coppe quando briscola è bastoni andate ad angolo retto e dite pure, prego s’accomodi???
Dove è che lo davano questo film????
Savi mi sono permesso di fare un elogio ai commentatori perché ce l’avete tutti con loro…
ma addirittura “Anonimi e poltronari” mi scusi, e lei che si è offeso per la parola “SCANNATI”?
Poi, detto dai politici che votano sempre all’unanimità non facendo capire ai vari elettori cosa cambia tra SEL, PD, Verdi o PensareMacerata e tutti attaccatissimi alla poltrona m’è sembrato sul serio offensivo!
Se ricorda, DATO CHE VENGO TACCIATO DI COMMENTARE A SENSO UNICO, l’ho elogiata (e mi pare sia stato l’unico) nell’unica volta che ha votato contro il sindaco (Era ora!!!) ma ad oggi m’è sembrato inutile, siamo a una verifica che forse non si farà e che se si farà non sia utile alla città.
Lei chiede un incontro tra commentatori e politici? A che PRO?
Io le chiedo maggiore responsabilità.
Le dirò che ho incontrato Micheli (dato che lo attacco costantemente) e ho fatto una domanda e non si è nemmeno degnato di rispondere, dicendo cose che non avevano alcun senso per me, le dirò che mi vergogno per voi di quell’incontro… ED E’ UNO DEI SUOI UOMINI, FORTEMENTE VOLUTO DALLA SUA GIUNTA E DAL SUO SINDACO, ma è così per tutti gli altri assessori mi creda.
Gli incontri pubblici si sono dimostrati FLOP (ricorda la cittadella dello sport?) o il consiglio pubblico per i terreni IRCER se li ricorda?
Ha visto che buchi nell’acqua? Si ricorda dato che c’era che bella figuraccia avete fatto? Mi scusi, se in queste occasioni le avete volute perdere, credo che un incontro commentatore-politico, a quattrocchi sia ancora peggiore, mi creda.
Buon lavoro!
Savi
“Spero di aver fatto chiarezza una volta per tutte su questa vicenda.”
Sì.
Mi mancava un passaggio chiave. Quello che mi impediva di darti ragione finora , è che non avevo chiaro il fatto che vi eravate presentati come unica lista ma con partiti distinti e che soprattutto poi avevate fornito per il vostro assessore una rosa di tre nomi per ciascun partito.
Questo per me cambia tutto: e certo che avevate ragione allora!
Purtroppo, io mentalmente impostavo tutto pensando erroneamente che vi eravate presentati come partito unico e una rosa di tre nomi per una rappresentanza comune in Giunta.
Ecco spiegato perchè non riuscivo a condividere le vostre ragioni.
Ci credo perciò che ti sei urtato del mio atteggiamento , ma come vedi adesso, non era dettato da malafede, nè volontà di attacco gratuito o strumentale. Ora che ho letto attentamente, che ho capito chiaramente come stanno le cose, ti dò ragione su tutti i fronti.
E’ servito questo scontro pubblico. E il fatto che la verità che volevi emergesse sia venuta fuori anche attraverso un viatico lungo e antipatico , non inficia anzi rafforza la necessità di non smettere mai di dialogare con l’intento di raggiungerla insieme almeno attraverso una chiara lettura dei fatti. Personalmente quando è da riconoscere all’altra parte non trovo alcuna resistenza interiore e quindi sono pronta a ricredermi come in questo caso.
Grazie degli auguri. Buon anno anche a te.
Tamara