La cura dimagrante che il Governo ha applicato con il decreto legge approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri e già abbondantemente preannunciato ha soppresso 35 Province e tra queste c’è anche Macerata (leggi l’articolo). Si continua a parlare di riordino ma è evidente che questo provvedimento è destinato a modificare la geografia dell’Italia. Ci vorranno certo anni o decenni ma sempre di trasformazione si tratta. La decisione del Governo e le affermazioni del Ministro Filippo Patroni Griffi hanno scatenato una serie di reazioni da parte dei protagonisti del panorama politico maceratese e di soggetti direttamente coinvolti dal nuovo assestamento.
PETTINARI CONFIDA NEI PARLAMENTARI – “Le prime informazioni sulla decisione presa dal Consiglio dei Ministri non sono sufficienti per una valutazione complessiva, anche se è chiaro che il Governo non ha tenuto conto delle proposte avanzate dai territori (CAL e Regioni), ma ha dato corso ad un provvedimento che ricalca, nei fatti, la pedissequa applicazione di parametri numerici già, secondo noi, impropriamente definiti l’estate scorsa. Occorre aspettare la pubblicazione del decreto sulla GU, ma da parte nostra restiamo fermamente convinti che per le Marche la migliore organizzazione sia quella su quattro ambiti omogenei, sia per ragioni storiche, sia per ragioni di equilibrio e governabilità dei servizi. Il Parlamento ha due mesi di tempo per convertire il decreto legge, potendone anche definitivamente modificarne i contenuti e la portata applicativa che non riguarda solo la questione, pur estremamente importante, dei confini territoriali delle province, ma anche altre questioni essenziali come le funzioni, il sistema elettorale, le risorse, il personale e la destinazione del patrimonio, costruito con sacrifici e contributi di generazioni di maceratesi. Il Parlamento è la sede appropriata per dibattere organicamente tutte queste questioni e per decidere le sorti dell’intera “impalcatura” amministrativa del nostro paese. La Camera ed il Senato sono le sedi proprie per decidere sulle riforme istituzionali, specie quando esse incidono direttamente sul dettato costituzionale. Confido molto nell’azione dei parlamentari, ad iniziare da quelli che rappresentano direttamente il nostro territorio”.
PAOLA GIORGI (IDV):”LA VERA BATTAGLIA E’ QUELLA PER IL CAPOLUOGO” – Interviene sul tema anche la vice presidente dell’Assemblea Legislativa: “Il Governo ha sciolto il nodo che avevamo prospettato da tempo nel senso di prevedere una decisione a maggioranza per la scelta del capoluogo e ora c’è una battaglia vera da condurre (che per la verità avevo indicato da tempo, come l’unica battaglia vera): Macerata capoluogo della nuova mega Provincia. La posizione dell’ IDV è stata sempre chiara, abolizione di tutte le province. Ma io non ho potuto esprimerla chiaramente in Consiglio Regionale, come i colleghi, solo perchè sono stata colpita da un malore forte che non mi ha permesso di restare in aula ed esprimere la mia posizione, come sempre fatto, anche in occasioni più importanti e controverse. Il riordino, così come uscito dai criteri della spending review, nei fatti, ha causato una forte disomogeneità del territorio regionale e della sua governance. Per questo abbiamo votato contro nelle aule parlamentari e regionali. Ora occorre che la storia della provincia di Macerata sia onorata con il riconoscimento di Macerata capoluogo. Macerata ha una forte vocazione culturale: è attualmente l’unica provincia delle Marche sede di due facoltà universitarie, di cui una, Camerino , la più antica d’ Italia dopo Bologna; è sede di un alto riconoscimento Ministeriale per la produzione Lirica, con il Teatro Arena Sferisterio. Una vocazione che deve essere premiata e che può fungere da simbolo di un vasto territorio, quello della nuova Provincia del Sud, che potrà fare della cultura e della tradizione il suo vessillo”.
I SINDACI FIORDOMO E UBALDI GUARDANO VERSO ANCONA – Il primo cittadino di Recanati che, già in passato non aveva nascosto il suo interesse ad avvicinarsi alla Provincia di Ancona, è sempre più convinto e affida i suoi pensieri a facebook: “Il Governo cancella la Provincia di Macerata creando Marche Sud con capoluogo Ascoli Piceno. Come già anticipato nelle scorse settimane non sono interessato ad un legame con una realtà lontana anni luce per storia, tradizione, sistema culturale, sociale ed economico (con tutto il rispetto per Ascoli e gli ascolani…). Penso che a questo punto dobbiamo decidere in fretta di passare con Ancona. Chiaramente è il mio pensiero. Avvierò un’ampia consultazione per sapere se i recanatesi condividono la mia impostazione”.
Sulla stessa linea Rosalba Ubaldi, sindaco di Porto Recanati: “Direi che il prossimo passaggio sarà una richiesta per passare con la Provincia di Ancona, richiesta che peraltro abbiamo già in qualche modo formulato, sia pure non formalizzato, perché aspettavamo la decisione del Consiglio dei Ministri. Macerata sarebbe stata la scelta migliore per noi, il rammarico è determinato dal fatto che questa iniziativa non penso
porterà ai risparmi preventivati dal governo. Avevamo preavvertito che in caso di non accoglimento della permanenza della Provincia maceratese, che peraltro è particolarmente attenta al contenimento della spesa e a mantenere i conti in ordine. Se il governo ha deciso così, tuttavia, ci attrezzeremo per vedere cosa fare e passare con una provincia più vicina non solo da un punto di vista geografico, ma anche culturale”.
IL SENATORE SALTAMARTINI CERCA UN’INTESA PER MACERATA CAPOLUOGO –Il sindaco di Cingoli, nonché senatore del Pdl, Filippo Saltamartini non pensa al momento ai cambiamenti geografici, ma a modificare i criteri per l’assegnazione del nuovo capoluogo di provincia. “Il decreto legge passa ora alla commissione Affari Costituzionali, a cui partecipo anche io: cercherò di trovare un’intesa con i colleghi di maggioranza perché non ritengo corretto che diventi capoluogo il comune più grande (nel riordino marchigiano sarebbe Ascoli), ma la provincia più popolosa (in questo caso Macerata).
Bisognerà vedere, insomma, se il Parlamento riuscirà a cambiare questo criterio”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Certo che una Provincia che é passata da Capponi al commissariamento per poi passare…al secondo di Capponi per un gioco di alleanze…Se adesso dovesse sparire del tutto sarebbe una beffa immensa!!!
Recanati e Porto Recanati il nord del sud o il sud del nord?
La buffonata continua.
Personalmente farei il capoluogo di provincia alle Piane di Montegiorgio con sede presso il noto e notevole ristorante Oscar e Amorina.
citofonate a Fiordomo che la versione definitiva del decreto è diversa rispetto a quella dei giorni scorsi e non prevede più Ascoli come capoluogo della maxi provincia e non è un caso che questo sia successo dopo le rimostranze di Fermo che ha fatto rilevare l’assurdità di un capoluogo così decentrato.
Quindi adesso Fermo ha l’evidente vantaggio della centralità (come voleva il disegno originario di Patroni Griffi).
In merito alle università, la più antica dopo Bologna è Fermo, no Camerino o Macerata.
La provincia più antica delle Marche è quella di Fermo (che si chiamava la Marca Fermana e ha dato il nome a tutta la regione).
Tutto il resto sono chiacchiere, come quelle sentite in questi giorni sul riordino a 4 etc etc… ma alla fine abbiamo visto che le chiacchiere hanno le gambe corte…
Comunque sarà la forma è un successo!
L’errore grave è stato e sarà non ABOLIRE TUTTE LE PROVINCE!
Pettinari potrebbe creare un ridotto a S. Maria in Selva, chiedendo di uscire sia dalla Provincia Marche sud, sia dalla Regione Marche, uno stato autonomo come S.Marino, regnato a vita da lui è con il diritto di successione diretta. Sarebbe un viatico per soddisfare la sua ambizione personale e ci eviterebbe di vederlo eletto in Parlamento a rappresentarci, sarebbe un’altra umiliazione per il nostro territorio. Mandiamolo a lavorare veramente, rottamiamo tutta questa generazione di politici opportunisti ed incapaci.
I tempi ed i vari passaggi per l’eliminazione totale della Provincia saranno molto lunghi, considerata la burocrazia italiana . Saranno forse gli stessi tempi per cui e’ ancora in piedi e continua ad emettere tasse l’inutile Consorzio di Bonifica , che con il suo Commissario straordinario sta ancora li’ da vari anni senza produrre niente di proficuo.
dire che la più antica università dopo bologna è fermo e non macerata (chiaramente con in mezzo parma, modena, arezzo, padova, napoli, vercelli, treviso, e siena) è come dire che la juventus gioca con gli arbitri contro… o che all’illustrissimo dott. cav. ing. berlusconi silvio non piacciono le donne.. per quanto riguarda la soppressione delle provincie aspettate, in parlamento ne vedremo delle belle in questi 60 giorni…
FATTA L’ITALIA ORA BISOGNA FARE GLI ITALIANI
E dal momento che sono in vena di aforismi copiando una citazione di Mussolini di cui non ho una buona opinione ma che nel nostro caso calza:
GOVERNARE L’ITALIA NON È’ IMPOSSIBILE, E’ INUTILE
Macerata, Ascoli Piceno, Fermo Ancona, Porto Recanati e Recanati SU O GIU’ -NUN NE POSSO CHIU’- !!!!!!!!!!!
Penso che sarà uno dei tanti comuni che faranno la stesa cosa come scrivevo anche ieri sera nell’altro post dopo le prime notizie sulla soppressione delle province. Credo che sia fisiologico che alcuni territori, sia per motivi geografici che infrastrutturali piu che per motivi politici avvicinarsi a capoluoghi piu vicini. Non ho la palla di vetro, ma se il capoluogo dovesse essere Ascoli, questo primo passo di Recanati di passare con Ancona verrà seguito, anche da altri comuni come Cingoli, Matelica, Poggio S Vicino, Apiro, Montefano, Appignano, per non parlare poi di quelli vicinissimi ad AN come Portorecanati, Potenza Picena e tanti altri lungo la costa, persino Civitanova paradossalmente potrebbe scegliere di andare con Ancona. Salvo poi pentirsi come hanno fatto quei 7-8 comuni dell’alto Montefeltro che pensavano di trovare il paradiso andando con la romagna. Ma da qui a quando succederà tutto questo, ricambierà tutto.
PS le università piu antiche sono ( da wikipedia)
Università di Bologna,fondata nel 1088
Università di Parma, fondata nel 1117
Università di Modena, fondata nel 1175
Università di Arezzo, fondata nel 1215
Università di Padova, fondata nel 1222
Università Federico II, Napoli, fondata nel 1224
Università di Vercelli, , fondata nel 1228
Università di Treviso, fondata attorno al 1231[5]
Università di Siena, fondata nel 1240
Università di Macerata,fondata nel 1290
Università La Sapienza, Italia, fondata nel 1303
Università di Perugia, , fondata nel 1308
Università di Firenze, fondata nel 1321
Università di Camerino, fondata nel 1336
Università di Pisa, fondata nel 1343
Università di Pavia, fondata nel 1361
Università di Ferrara, fondata nel 1391
Università di Catania,fondata nel 1434
Università di Genova, Italia, fondata nel 1481
Ora si divincolano, si dimenano, fanno salti mortali per mantenersi la poltrona. Ma i cittadini quelli che vivono
la deficenza di questa provincia sia augurano soltanto che finalmente sparisca, e chi viene dopo non siano
come quelli del passato. Una provincia che serve soltanto per le poltrone, e questo è dimostrato dalla lotta
che hanno fatto tra loro fino al punto di dover rivotare, è meglio chiuderla, e passare ad altro.
Abbiamo la circolazione peggiore dell’Italia, in particolar modo collinare e montana e questi pensano esclusi
vamente alla poltrona, per non parlare poi di tutto il resto. E IDV, non si vergogna ora di fare la battaglia per
mantenere la provincia quando in parlamento presentarono proprio loro la legge per eliminare le province.
Fortunatamente anche IDV, sarà cancellato, ed è inutile che Di Pietro chieda aiuto a Grillo, questi sono i risul
tati della sua politica, anche lui pensa alla poltrona , e presto arriverà il conto anche per lui. Rivedetevi REPORT
di domenica scorsa, cosi vi chiarorete le idee su cosa stanno a fare sulla greppia questi signori. Povero Di
Pietro ha solo 99 Immobili, come farà con l’IMU ? E mi fermo.
INFATTI la validità di una universita dipende dall’invecchiamento, proprio come il vino, ma spesso e volentieri
il vino diventa aceto, cosi pure l’universita luogo di coltura per b aroni, dove gli utenti passano esclusivamente
in seconda linea.
Difebdere i campanili, forse ancora non si è capito che andare con Ancona o con Ascoli non cambierà nulla,
quello che conta sono le persone, che si debbono mettere in testa che è finito il tempo dei privilegiati, di
coloro che prepotentemente vivono di politica, è tempo di capire che se non sono all’altezza del loro compito
debbono solo andarsene, e non ci debbono essere più organismi creati ad hoc per i politici trombati.
Basta con i CDA, basta con le poltrone, se c’è anche un solo centesimo, va utilizzato per le esigenze dei citta
dini. I tromboni si mettano a dieta, basta prebende, basta sprechi, basta ladri, basta privilegi, andate a lavora
re, un bel branco di pecore è ciò che attende questi tromboni.
Visto che parliamo di Universita’, quella di Macerata non serve altro che sfornare disoccupati, …. Il caso di mia figlia che ha conseguito una laurea cartastraccia, e cosi’ tanti giovani che io conosco. L’industria universitaria e’ servita solo per la distribuzione di posti per le mogli, le nuore, i figli ed i figliastri di noti esponenti politici e dei loro leccapiedi. Senza poi parlare dei vari docenti, dei ricercatori,delle macchine blu, anzi grigie , del Rettore e dei Presidi di Facolta’. Prima o poi anche questa struttura fara’ la fine della Provincia!!
Ennesimo progetto campato per aria che non affronta né risolve alcuno dei problemi delle divisioni amministrative italiane.
Ci sono troppe regioni.
Le province vanno abolite MA, contemporaneamente, vanno fusi i comuni sotto i 500.000 abitanti.
Tutto il resto è confusione.
@ Stellonealpino
Una manina verde
LE PROVINCIE DEBBONO SPARIRE TUTTE come enti burocratici, ma prima bisogna eliminare le norme e la ratio che tengono in vita quella burocrazia.
per il resto per me possono rimanere come enti ( senza costo ) di indirizzo territoriale.
ad esempio i sindaci ( gratuitamente) si ritrovano per decidere una linea comune di intervento….
basta la difesa delle poltrone
@stellonealpino, quanto c’hai ragiò! :-)))) hai detto proprio una grande verità.
Io penso che bisogna trovare un’intesa ed un accordo tra Fermo e Macerata, dal momento che l’art. 3 riscritto dal governo nel nuovo decreto, permette nel caso di accorpamento di tre o più province, di decidere il capoluogo a maggioranza, per ridurre a più miti consigli le pretese ascolane, per avere il capoluogo nel centro piceno, per qualche migliaio di abitanti in più nel suo comune, sede completamente decentrata, periferica, per niente omogenea ed affine con Fermo, ed ancor meno con Macerata. Messe da parte le aspirazioni diverse del Fermano e del Maceratese fino ad ora – anche se entrambi chiedevano in verità alla regione Marche il ricorso alla Corte costituzionale, per l’evidente illegittimità dell’art. 17 della legge sul riordino delle province – con la seconda che ha cercato di salvare la sua autonomia con una deroga, che d’altronde ne richiedeva automaticamente un’altra per Ascoli-Fermo, bisogna trovare un accordo proprio con la provincia di Macerata, per evitare che la provincia di Macerata perda i suoi comuni a nord in favore di Ancona, e la provincia di Fermo sia isolata, e soprattutto subisca l’umiliazione di riunirsi con Ascoli, come una specie di ritorno all’ovile, dopo la legittima separazione, aspirazione secolare sacrosanta del Fermano. La mia idea od opinione convinta è che la sede di capoluogo della nuova provincia sia meglio a Fermo, facilmente raggiungibile anche da Recanati e Porto Recanati, che minacciano di passare con Ancona, appena 35 chilometri – e non 120-130 Km come da Ascoli – sede più vicina e maggiormente baricentrica per tutti, e specialmente centrale geograficamente anche per Ascoli, ma lasciando la maggior parte degli uffici a Macerata, perchè delle tre province in accorpamento è pur sempre la più popolosa e soprattutto la più vasta. Beninteso con l’equa ed analoga distribuzione di tutti i servizi ai cittadini della super-provincia di Macerata-Fermo-Ascoli, sia fermani, sia maceratesi che ascolani. Bisogna insomma fare in modo che Ascoli, non gradita sia a Fermo che a Macerata, non sia l’asso piglia tutto della situazione, pur trovandosi praticamente fuori dalla nuova grossa realtà provinciale. E’ bene che i presidenti Cesetti e Pettinari, passata ormai la conflittualità del recente parere del Consiglio regionale delle Marche, comincino a parlarsi seriamente e concretamente, per sfruttare appieno la nuova opportunità dell’art. 3 dell’ultimo decreto del governo, non solo per limitare i danni per la perdita della propria autonomia, ma soprattutto per creare le migliori condizioni di fare del nuovo Ente un’occasione di crescita e sviluppo del territorio fermano-maceratese, e non un fattore di penalizzazione. Se nel frattempo, tra alcuni giorni, la Consulta abrogherà il famigerato art. 17, ben venga la decisione sia per Fermo che per Macerata, le quali manterranno ambedue la loro identità attuale. E se il Governo, prima o poi, decidesse per una fusione od un accorpamento, ormai necessario, delle piccole regioni come la nostra, tra Marche, Abruzzo, Molise ed Umbria, a fomare una macroregione, per risparmiare ovviamente di più della semplice riduzione del numero di province, Ascoli troverà la sua naturale collocazione con Teramo limitrofa, e Fermo con Macerata, contigua e confinante per decine e decine di chilometri, con compenetrazione reciproca, a denti di sega, di una miriade di comuni fermani e maceratesi, a sud del fiume Chienti. Finalmente avremmo l’auspicabile unificazione della bella realtà costituita dal distretto industriale calzaturiero della zona fermano-maceratese o fermano-civitanovese.
Finalmente.Anche se con qualche confusione le Province cominciano a sparire.Sarebbe stato meglio abolirle tutte ma la casta avrebbe affossato la riforma in quanto costituzionale e con i rimpalli parlamentari e la voglia di poltrone che hanno non si sarebbe approvato un bel niente.Meglio così è un inizio.Ma poi volete mettere non vedere più quel saltafosso politico di Pettinari predicare il nulla? Ora stanno tentando di aprire una guerra politica verso la quale trascinare i marchigiani e i maceratesi per il capoluogo della nuova provincia.Illusi ma chi viene dietro a salvarvi la poltrona?Ti conosco mascherina.
Era Ora….. Finalmente il GRANDE PICENO…
Anche a me dispiace che la nostra provincia venga assorbita, ma sempre meglio che smembrata…
Ho letto con interesse i commenti dei vari utenti e sono d’accordo nel confermare che il governo Monti almeno qualcosa di buono l’ha fatta… eliminare un po’ di sprechi… basta con troppe poltrone…
Sicuramente per le Marche (viste le dimensioni) erano meglio due sole province… ma vista la prepotenza Anconetana non se ne e fatto nulla… e Pesaro continuerà a perdere i suoi Comuni del Montefeltro a vantaggio della nuova Grande Romagna…
In una situazione del genere allora bisogna evitare provincialismi e ricompattarsi per trovare il modo di avere un maggior peso politico a livello regionale…
Quindi ben venga il Grande Piceno…
Durante l’Impero Romano tra le regioni Augustee svettava la Quinta Regioconosciuta meglio come Picenum… e Plinio il Vecchio nella sua Naturali Historia la descriveva così:
“Quinta regio Piceni est, quondam uberrimae multitudinis…”
e citava le seguenti città che lo componevano… praticamente quelle attuali…
“Cupra oppidum, Castellum Firmanorum, et super id colonia Asculum, Piceni nobilissima. intus Novana; in ora Cluana, Potentia, Numana a Siculis condita, ab iisdem colonia Ancona, adposita promunturio Cunero in ipso flectentis se orae cubito, a Gargano . intus Auximates, Beregrani, Cingulani, Cuprenses cognomine Montani, Falerienses, Pausulani, Planinenses, Ricinenses, Septempedani, Tolentinates, Traienses, Urbesalvia Pollentini”
Quindi basta piangersi addosso… dobbiamo soltanto ricompattarci evitare campanilismi e creare quell’unione che faccia in modo di dare maggior impulso alla nostra economia e soprattutto al nostro turismo cercando di veicolarlo con un nome unico il Grande Piceno…
dai Romagnoli c’è sempre qualcosa da imparare.
C.A.H.R.