Marche Sud, battaglia per il capoluogo
Recanati e Porto Recanati verso Ancona

RIORDINO PROVINCE - I commenti dopo l'approvazione del Decreto Legge da parte del Consiglio dei ministri. Il presidente Pettinari: "Spero ancora nel Parlamento". Paola Giorgi (Idv): "Noi l'avevamo detto". Il senatore Saltamartini si impegna a trovare un'intesa con i colleghi in Commissione Affari Istituzionali

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La cura dimagrante che il Governo ha applicato con il decreto legge approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri e già abbondantemente preannunciato ha soppresso 35 Province e tra queste c’è anche Macerata (leggi l’articolo). Si continua a parlare di riordino ma è evidente che questo provvedimento è destinato a modificare la geografia dell’Italia. Ci vorranno certo anni o decenni ma sempre di trasformazione si tratta. La decisione del Governo e le affermazioni del Ministro Filippo Patroni Griffi hanno scatenato una serie di reazioni da parte dei protagonisti del panorama politico maceratese e di soggetti direttamente coinvolti dal nuovo assestamento.

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Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata

PETTINARI CONFIDA NEI PARLAMENTARI – “Le prime informazioni sulla decisione presa dal Consiglio dei Ministri non sono sufficienti per una valutazione complessiva, anche se è chiaro che il Governo non ha tenuto conto delle proposte avanzate dai territori (CAL e Regioni), ma ha dato corso ad un provvedimento che ricalca, nei fatti, la pedissequa applicazione di parametri numerici già, secondo noi, impropriamente definiti l’estate scorsa. Occorre aspettare la pubblicazione del decreto sulla GU, ma da parte nostra restiamo fermamente convinti che per le Marche la migliore organizzazione sia quella su quattro ambiti omogenei, sia per ragioni storiche, sia per ragioni di equilibrio e governabilità dei servizi. Il Parlamento ha due mesi di tempo per convertire il decreto legge, potendone anche definitivamente modificarne i contenuti e la portata applicativa che non riguarda solo la questione, pur estremamente importante, dei confini territoriali delle province, ma anche altre questioni essenziali come le funzioni, il sistema elettorale, le risorse, il personale e la destinazione del patrimonio, costruito con sacrifici e contributi di generazioni di maceratesi. Il Parlamento è la sede appropriata per dibattere organicamente tutte queste questioni e per decidere le sorti dell’intera “impalcatura” amministrativa del nostro paese. La Camera ed il Senato sono le sedi proprie per decidere sulle riforme istituzionali, specie quando esse incidono direttamente sul dettato costituzionale. Confido molto nell’azione dei parlamentari, ad iniziare da quelli che rappresentano direttamente il nostro territorio”.

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Paola Giorgi

PAOLA GIORGI (IDV):”LA VERA BATTAGLIA E’ QUELLA PER IL CAPOLUOGO” –  Interviene sul tema anche la vice presidente dell’Assemblea Legislativa: “Il Governo ha sciolto il nodo che avevamo prospettato da tempo nel senso di prevedere una decisione a maggioranza per la scelta del capoluogo e ora c’è una battaglia vera da condurre (che per la verità avevo indicato da tempo, come l’unica battaglia vera): Macerata capoluogo della nuova mega Provincia. La posizione dell’ IDV è stata sempre chiara, abolizione di tutte le province. Ma io non ho potuto esprimerla chiaramente in Consiglio Regionale, come i colleghi, solo perchè sono stata colpita da un malore forte che non mi ha permesso di restare in aula ed esprimere la mia posizione, come sempre fatto, anche in occasioni più importanti e controverse. Il riordino, così come uscito dai criteri della spending review, nei fatti, ha causato una forte disomogeneità del territorio regionale e della sua governance. Per questo abbiamo votato contro nelle aule parlamentari e regionali. Ora occorre che la storia della provincia di Macerata sia onorata con il riconoscimento di Macerata capoluogo. Macerata ha una forte vocazione culturale: è attualmente l’unica provincia delle Marche sede di due facoltà universitarie, di cui una, Camerino , la più antica d’ Italia dopo Bologna; è sede di un alto riconoscimento Ministeriale per la produzione Lirica, con il Teatro Arena Sferisterio. Una vocazione che deve essere premiata e che può fungere da simbolo di un vasto territorio, quello della nuova Provincia del Sud, che potrà fare della cultura e della tradizione il suo vessillo”.

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Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati

 

I SINDACI FIORDOMO E UBALDI GUARDANO  VERSO ANCONA – Il primo cittadino di Recanati che, già in passato non aveva nascosto il suo interesse ad avvicinarsi alla Provincia di Ancona, è sempre più convinto e affida i suoi pensieri a facebook: “Il Governo cancella la Provincia di Macerata creando Marche Sud con capoluogo Ascoli Piceno. Come già anticipato nelle scorse settimane non sono interessato ad un legame con una realtà lontana anni luce per storia, tradizione, sistema culturale, sociale ed economico (con tutto il rispetto per Ascoli e gli ascolani…). Penso che a questo punto dobbiamo decidere in fretta di passare con Ancona. Chiaramente è il mio pensiero. Avvierò un’ampia consultazione per sapere se i recanatesi condividono la mia impostazione”.

Sulla stessa linea Rosalba Ubaldi, sindaco di Porto Recanati: “Direi che il prossimo passaggio sarà una richiesta per passare con la Provincia di Ancona, richiesta che peraltro abbiamo già in qualche modo formulato, sia pure non formalizzato, perché aspettavamo la decisione del Consiglio dei Ministri. Macerata sarebbe stata la scelta migliore per noi, il rammarico è determinato dal fatto che questa iniziativa non penso

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Il sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi

porterà ai risparmi preventivati dal governo. Avevamo preavvertito che in caso di non accoglimento della permanenza della Provincia maceratese, che peraltro è particolarmente attenta al contenimento della spesa e a mantenere i conti in ordine. Se il governo ha deciso così, tuttavia, ci attrezzeremo per vedere cosa fare e passare con una provincia più vicina non solo da un punto di vista geografico, ma anche culturale”.

IL SENATORE SALTAMARTINI CERCA UN’INTESA PER MACERATA CAPOLUOGO –Il sindaco di Cingoli, nonché senatore del Pdl, Filippo Saltamartini non pensa al momento ai cambiamenti geografici, ma a modificare i criteri per l’assegnazione del nuovo capoluogo di provincia. “Il decreto legge passa ora alla commissione Affari Costituzionali, a cui partecipo anche io: cercherò di trovare un’intesa con i colleghi di maggioranza perché non ritengo corretto che diventi capoluogo il comune più grande (nel riordino marchigiano sarebbe Ascoli), ma la provincia più popolosa (in questo caso Macerata).

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Il senatore Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli

Bisognerà vedere, insomma, se il Parlamento riuscirà a cambiare questo criterio”.

LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE CESETTI – “Confido sempre nel giudizio della Corte Costituzionale – scrive il presidente della Provincia di Fermo –  ma almeno, da quel che sembra, il Governo è stato coerente con se stesso e, per quel che ci riguarda, ha fatto giustizia dello scempio istituzionale compiuto dalla Regione Marche restituendo al territorio fermano la dignità che gli spetta proprio per essere Provincia.  Adesso dovremo essere ancora più uniti, determinati e consapevoli che ci aspetta un grande impegno per seguire tutti i successivi passaggi parlamentari ed all’esito, se tutto sarà confermato, per costruire senza egoismi la grande Provincia del Sud delle Marche, dove il Fermano avrà di sicuro il ruolo che gli spetta.  Ritengo doveroso ringraziare, ancora una volta, per lo straordinario sostegno ricevuto, tutti i Sindaci della Provincia di Fermo, i miei Assessori, il Consiglio provinciale, tutti i componenti della Commissione provinciale appositamente costituita, le forze politiche della mia maggioranza e tutti coloro che al di là delle appartenenze hanno fatto sentire la loro vicinanza alla Provincia di Fermo.”



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