Eletti i direttori dei cinque Dipartimenti
dell’Università di Macerata

Le nuove strutture riuniscono le competenze prima divise tra Facoltà, Dipartimenti e Istituti

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Adornato

Francesco Adornato

 

A seguito delle operazioni di voto che si sono svolte mercoledì e giovedì scorsi, il 4 e il 5 luglio, sono stati eletti i direttori dei Dipartimenti dell’Università di Macerata, le nuove strutture di base dell’Ateneo per lo svolgimento dei compiti istituzionali nell’ambito della ricerca e della didattica. Le nuove strutture sono cinque, contro le precedenti ventotto tra Facoltà, Dipartimenti e Istituti. Per il Dipartimento di Economia e diritto è stato eletto il professor Giulio Salerno; per il Dipartimento di Giurisprudenza, il professor Ermanno Calzolaio; per il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, il professor Michele Corsi; per il Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali, il professor Francesco Adornato; per il Dipartimento di Studi umanistici – lingue, mediazione, storia, lettere, filosofia, il professor Filippo Mignini.

 

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Ermanno Calzolaio

Il direttore dei Dipartimento, sostanzialmente, riunisce le competenze prima attribuite al preside di Facoltà e al direttore del Dipartimento scientifico; è eletto dal Consiglio tra i professori di ruolo. Dura in carica tre anni e non può essere rieletto consecutivamente più di una volta. “Ringrazio – dice il professor Salerno – i colleghi del nuovo Dipartimento di Economia e diritto per la fiducia che hanno dimostrato, affidandomi, con piena coesione di intenti, l’incarico di direttore. Con il concorso fattivo dei colleghi, credo che si potrà operare nel bene comune del Dipartimento e dell’intero Ateneo, tenuto conto delle dimostrate capacità nel predisporre un’offerta didattica di elevata qualità e una forte presenza nella ricerca scientifica. Si tratta, tuttavia, di una sfida difficile, in quanto occorrerà confrontarci con le gravi difficoltà che, sia in sede locale che a livello nazionale, tutto noi stiamo affrontando. Ma la nostra forza risiede proprio nella possibilità di far convergere fruttuosamente l’apporto di differenziate competenze disciplinari, che toccano l’economia, la finanza, le scienze aziendali, matematiche, statistiche e sociali, così come la sfera del diritto. Soprattutto, occorrerà trovare percorsi di approfondimento trasversali, che possano contribuire a definire in concreto l’identità del Dipartimento e ad assicurarne idonea visibilità all’interno e all’esterno dell’Università di Macerata, in modo da porsi realmente e utilmente a servizio degli studenti, dello loro famiglie e, più in generale, di tutto il nostro territorio”.  “L’Università di Macerata – commenta il professor Calzolaio – è nata con lo studium iuris fondato nel 1290. Giurisprudenza è stata, da sempre, l’elemento portante del nostro Ateneo.

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Giulio Salerno

Anche in questa occasione di riforma dell’ordinamento universitario dopo la cosiddetta Legge Gelmini, Giurisprudenza ha dato prova di grande compattezza, preparandosi ad affrontare le nuove sfide. Sono certo di poter contare sulla collaborazione di tutti i colleghi, del personale tecnico amministrativo e degli studenti, per costruire una nuova casa, al cui centro ci siano la ricerca, la didattica e l’internazionalizzazione”.  “Il compito che attende i direttori eletti dei cinque Dipartimenti – è il commento del professor Corsi non è lieve né semplice sia organizzativamente che istituzionalmente. Personalmente, mi conforta il significativo consenso ottenuto che, in uno spirito di assoluta collegialità democratica, guiderà il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo a un sempre maggiore radicamento territoriale in specie là dove esso insiste da anni nelle sue precedenti strutture, a una ulteriore e più consistente sinergia tra didattica e ricerca in prospettiva anche internazionale, allo sviluppo, alla crescita e alla soddisfazione delle componenti tanto studentesca quanto docente e tecnico-amministrativa in una totale reciprocità di sistema e di funzioni a vantaggio nondimeno dell’Ateneo”.  “Si apre una pagina importante nella storia dell’Ateneo – sottolinea il professor Adornato – , in particolare con la costituzione del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali. Combinando le discipline politiche con quelle della comunicazione, si possono creare pecrorsi nuovi ancora più formativi e in grado di offrire validi strumenti per affrontare le richieste del mercato del lavoro”.  “Il Dipartimento di Studi umanistici – dichiara il professor Mignini – nasce dalla fusione dei precedenti dipartimenti e corsi di laurea in lingue, mediazione linguistica, storia, lettere e filosofia, rappresentando, al momento, il più grande dipartimento dell’Ateneo. Esso si propone di costituire un polo di eccellenza nella ricerca umanistica a livello nazionale e internazionale; un punto di riferimento per gli studenti della regione Marche e delle regioni limitrofe; un centro di rapporti culturali con i Paesi le cui lingue sono in esso insegnate, a partire da quelle europee e proseguendo con le altre aree culturali della Cina, dell’India, dei Paesi di lingua araba, dell’Africa e delle Americhe”.

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Filippo Mignini

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Michele Corsi



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