Il Cosmari si apre ai cittadini e alle loro esigenze, anche intervenendo sulle carenze dell’ inceneritore. Negli ultimi mesi infatti i residenti delle aree limitrofe all’impianto e i componenti del Comitato Salvambiente avevano manifestato più volte e in varie forme il loro malessere e, lo scorso gennaio, avevano fatto sentire la loro voce protestando davanti alle porte dello stabilimento di contrada piane Chienti e chiedendo chiarimenti sulle conseguenze per la salute (leggi l’articolo). Nella seduta di ieri del CdA del Cosmari, i suoi componenti si sono confrontati proprio sulla nuova impiantistica.
«La riunione del Consiglio d’Amministrazione del Cosmari – si legge in un comunicato del Consorzio – è stata convocata su alcuni punti urgenti dal presidente Daniele Sparvoli. Il CdA ha ratificato la determinazione assunta dai vertici dell’Ente che hanno provveduto, nei giorni scorsi, ad affrontare con la dovuta urgenza le questioni emerse sulle analisi delle emissioni della linea di incenerimento. La chiarezza e l’assoluta volontà di assicurare la massima tutela dell’ambiente e delle popolazioni residenti nelle zone vicine alla sede consortile, sono state di nuovo sottolineate dal CdA che, nell’approvare le modifiche già decise e ordinate che prevedono l’istallazione di filtri innovativi, ha anche condiviso l’impegno unilaterale di non riavviare la linea di incenerimento se non dopo l’installazione delle nuove tecnologie e in presenza di un monitoraggio costante da parte sia dell’Arpam che di un laboratorio specializzato, per verificare sin dal riavvio l’entità delle emissioni.
Il Presidente Sparvoli ha poi illustrato l’esito dell’incontro che lo stesso e il direttore Giampaoli hanno avuto, due settimane fa, con il Comitato Nuova Salvambiente. Da tempo i vertici del Consorzio ed il Comitato avevano concordato una riunione, poi rimandata a causa della recente nevicata. Il CdA ha deciso di accogliere la richiesta di attivare un confronto costante con il Comitato di cittadini, al fine di condividere le soluzioni tecnologiche legate alle problematiche che interessano la popolazione residente in prossimità dell’impianto: dagli interventi per il contenimento degli odori, a quelli di ammodernamento dei sistemi di contenimento delle emissioni dal camino, al progetto di inserimento della digestione anaerobica, ai sistemi di diffusione dei dati ambientali a tutta la popolazione, alla necessità di massima conoscenza sugli impatti, nel tempo, sulla salute dei cittadini, attivando tutte le istituzioni competenti.
Il CdA ha anche preso in esame la relazione tecnica elaborata da una società specializzata per gli interventi da attuare prima della prossima estate per il contenimento degli odori dando di fatto il via a buona parte degli stessi, alcuni dei quali sono entrati in fase di realizzazione. Su tutti questi argomenti il Cosmari è da sempre disponibile alla massima trasparenza.
Non certamente per fatti che sono già stati oggetto di chiarimento come ad esempio l’installazione dei sistemi di misura della radioattività in ingresso che saranno installati entro il mese corrente o come anche il mai superato livello di conferimento di rifiuti avviati all’inceneritore che negli ultimi anni è stato mediamente minore del 15/20% rispetto alla potenzialità nominale, come pure per lo stoccaggio delle ceneri o la misurazione chimico fisica degli impianti.
Di tutto ciò il Cosmari ha dato ampia dimostrazione non con assicurazioni generiche ma con dichiarazioni sottoscritte e mai contestate dagli Enti interessati quali Regione, Provincia, Comuni limitrofi, Arpam e Noe. Infine per i cattivi odori si è già detto ed il CdA ha dato incarico alla Direzione di procedere con la massima urgenza».
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Come titolo avrei messo: “DIOSSINA ELEVATA CHIUSO IL COSMARI” credo sia + vero…
“….nell’approvare le modifiche già decise e ordinate che prevedono l’istallazione di filtri innovativi, ha anche condiviso l’impegno unilaterale di non riavviare la linea di incenerimento se non dopo l’installazione delle nuove tecnologie e in presenza di un monitoraggio costante da parte sia dell’Arpam che di un laboratorio specializzato, per verificare sin dal riavvio l’entità delle emissioni…”
Questa parte del comunicato potrebbe essere anche eventualmente letta come: forse involontariamente un pò di diossina c’è scappata nell’aria (altrimenti non si comprenderebbe il perchè della necessità di nuovi filtri, se tutto fosse regolare).
Inoltre, visto che abbiamo da un pezzo superato l’età delle caverne e dell’osso tra i capelli, solo oggi sembrerebbe necessitarsi un controllo costante dell’ARPAM?
Che cosa è cambiato o cosa altro presumibilmente va ad essere incenerito???
Infine il laboratorio specializzato chi lo sceglie?
Che tipo di analisi fara?
No, così tanto per sentirmi un pochino più tranquillo….Perchè vorrei ricordare a tutti che, nonostante l’intenso fumo nero sprigionato lo scorso anno dopo il rogo alla Eurosuole (a proposito dopo un anno ancora non è dato sapere se si è trattato di un rogo spontaneo, oppure no?????), molti “addetti ai lavori” ci hanno detto che non c’era da preoccuparsi in quanto nell’aria non era stato riversato nulla di pericolos o nocivo (e permettetemi, ma io non è che ci abbia creduto molto alle rassicurazioni)
Gli inceneritori fanno male provocano tumori anche con le super tecnologie lo volete capire o no? CHIUSURA!!!!!