L'avvocato Graziano Pambianchi, componente del direttivo comunale del Pd . Sullo sfondo l'area di Valleverde
di Matteo Zallocco
E’ passato quasi un anno dall’annuncio del completamento dei lavori di urbanizzazione di Valleverde, insediamento produttivo a Piediripa. All’epoca il presidente del Consorzio Graziano Pambianchi aveva illustrato il progetto e si era appellato a Provincia e Comune per la realizzazione dello svincolo di San Claudio (leggi l’articolo).
Ma gli sviluppi di questa complessa vicenda non sono stati certo positivi e lo stesso Pambianchi si è dimesso dalla carica di presidente.
Avvocato Pambianchi, conferma le dimissioni?
“Sì, ho informato i soci durante l’assemblea convocata per deliberare la messa in liquidazione del Consorzio, avendo lo stesso conseguito la realizzazione dell’oggetto sociale (i lavori di urbanizzazione) ed essendo stato compiuto tutto quello per cui il Consorzio era stato creato”.
Cosa l’ha spinta a dimettersi?
“Ho dovuto dire che a mio avviso non esistono le condizioni per lo scioglimento del Consorzio perché l’Amministrazione non ha ancora preso in carico l’urbanizzazione per aprire la strada al traffico. Ho ritenuto di dover separare la mia persona dalle responsabilità di dirigente del Consorzio nella speranza che questo porti alla rapida conclusione di questa pratica per l’interesse degli imprenditori, dei proprietari dei fondi (che può destinarli a chi è interessato a fare impresa o commercio) e della città di Macerata. Magari con la mia uscita di scena si può arrivare ad una conclusione”.
Quindi rimprovera qualcosa all’Amministrazione comunale…
“Il 25 maggio del 2011 sono stati consegnati al Comune tutti gli atti del collaudo dei lavori realizzati dal Consorzio. Collaudo puntualmente eseguito dall’ingner Floriano Passamonti, nominato d’intesa con l’Amministrazione comunale. Dai tecnici comunali sono arrivate diverse richieste di chiarimento alle quali ritengo siano state date risposte puntuali dai tecnici e dagli amministratori del Consorzio. Il tempo passava e a novembre abbiamo chiesto un incontro che è stato fissato per il 4 gennaio con il sindaco e con l’assessore Pantanetti. In quella sede si è discusso su un paio di questioni e l’amministrazione si è riservata sette giorni per decidere. Noi avevamo detto che alcune perplessità potevano essere facilmente superate e avevamo fatto presente che era stata convocata per il 6 febbraio l’assemblea dei soci per lo scioglimento del Consorzio ipotizzando che per quella data le opere sarebbero state prese in consegna dal Comune. Non essendo ciò avvenuto, siamo stati costretti a rinviare l’assemblea, con lo stesso ordine del giorno, al 29 febbraio. E all’assemblea dell’altra sgiorno ci siamo ritrovati nelle stesse condizioni e così ho deciso di dimettermi”.
Ma com’è attualmente la situazione a Valleverde (64 lotti edificabili in 396.200 metri quadri)? Quante aziende hanno iniziato a costruire?
“La Inca-Cgil ha completato i lavori, la Dinamica è in dirittura d’arrivo e altre 20 aziende hanno presentato i progetti. Bisogna tenere conto che quando abbiamo iniziato il progetto non c’era la crisi e le tre Amministrazioni (Provincia, Comune di Macerata e Comune di Corridonia, ndr) concordavano sulla realizzazione dello svincolo della Superstrada a San Claudio. Sarebbe ora che l’Amministrazione comunale di Macerata riprendesse fortemente l’iniziativa, non basta dire che non ci sono i soldi perché la politica si fa anche senza soldi. Qualche volta è più importante avere le idee ben chiare e la precisa volontà. La mancanza di un collegamento viario ha frenato molte aziende e sarà uno degli elementi di svalutazione di quei terreni e di quelle iniziative imprenditoriali”.
***
FOCUS
La storia della Valleverde inizia formalmente il 28 luglio 2003 quando il consiglio comunale di Macerata (dopo l’intesa programmatica tra i Comuni di Corridonia e Macerata e la Provincia) adottò un accordo di programma con la Provincia, di variante urbanistica relativo all’intervento preventivo di iniziativa privata, da attuarsi a mezzo di organismo consortile costituito dai privati proprietari e da operatori interessati all’insediamento di proprie attività. L’organismo consortile a cui faceva riferimento la delibera è proprio il Consorzio Valleverde. L’obiettivo era quello di dare il via ad un grande insediamento produttivo che segnasse lo sviluppo economico del territorio. L’opera è costata è costata 11 milioni di euro, interamente sborsati dai privati. 396.200 sono i metri quadri edificabili, i 64 lotti sono 43 industriali e artigianali, 19 commerciali e due direzionali.
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Una grande pista per auto, niente di più…
Una enorme speculazione ai danni del territorio, niente di concreto; prova ne è il deserto di aziende, industrie, capannoni, di cui si è enunciato per lunghi periodi…
Insomma, una specie di cattedrale nel deserto a rovescio…
La scusa è scritta proprio nell’articolo: ‘Qualche volta è più importante avere le idee ben chiare e la precisa volontà. La mancanza di un collegamento viario ha frenato molte aziende e sarà uno degli elementi di svalutazione di quei terreni e di quelle iniziative imprenditoriali’.
Il prossimo sarà il fallimento del centro commerciale a Corridonia, appena dopo il ponte sul Chienti e anche li, troveranno delle scuse… è sempre colpa degli altri… o, per meglio dire, dei cittadini che permettono che questa gente faccia il bello e cattivo tempo!!
Bravo Pambianchi si goda la pensione!!! E speriamo che qualcun’altro segua il suo esempio!!!
Solo a macerata si possono vedere situazioni di questo genere.Macerata la cittadina che odia le imprese : ARTIGIANALI,INDUSTRIALI ecc ecc tutti quelli che hanno una partita iva.
Paese pieno di burocrati e gente con la puzza sotto il naso ,guardate intorno lo sviluppo dei paesi limitrofi e le opportunita’ che offrono a chi ha voglia di lavorare. L’ insediamento VALLEVERDE è pronto ,completato di urbanizzazione è una realta’ il comune lo prenda in carico e basta, faccia cominciare a fare LAVORARE la poca gente rimasta che ha ancora voglia.
Ci può stare che manutentare
le urbanizzazioni poi al comune
COSTA ?????
E io pago !!!!!
Recuperiamo il recuperabile….
Già altre zone industriali/commericali/artigianali in tutta la Regione non sono decollate…
Tanto resteranno probabilmente molti/assai/troppi lotti vuoti, quindi….
Su un lotto un bel maneggio dove i ragazzi possano andare a cavalcare, su un altro lotto una fattoria dove i ragazzi possano andare a conoscere gli animali, su un altro un grande parcheggio, un altro ancora una piscina, diversi potrebbero essere recuperati piantando una vagonata di alberi (seri, alti, maestosi… non gli stitici olivi che hanno piantato a Piazza Mazzini), in un altro ancora (magari con l’aiuto finanziario di qualcuno) si potrebbe realizzare un prefabbricato complesso sportivo polifunzionale (niente di maestoso, grande ed inutile: 3.000/3.500 posti a sedere)
Insomma visto che oramai il danno è fatto e l’inutile scempio è stato compiuto almeno recuperiamo funzionalmente questi lotti (cioè facciamoci qualcosa di utile per i cittadini), che altrimenti molto difficilmente serviranno a qualcosa…
La storia del Consorzio Valleverde passa attraverso due fasi. La prima, della “volpe”, la seconda dello “sciacallo” Per convincere l’Amministrazione in ordine alla bontà di nuovi devastanti insediamenti, la volpe lanciò l’idea di un piano di insediamenti produttivi, ossia di un P.I.P. In altre parole, il Comune per evitare speculazioni avrebbe dovuto espropriare le aree necessarie ai nuovi insediamenti, predisporre una lottizzazione, realizzare le opere infrastrutturali ed, infine, affidare i lotti in diritto di superficie.
Acquisito il consenso per un P.I.P. in mano pubblica, la volpe fa astutamente presente che si potrebbe sottoporre ai proprietari dei fondi agricoli oggetto del futuro P.I.P. l’idea di liberare l’Amministrazione dalle complicazioni procedurali e gestionali proprie di un P.I.P. e, magari, vedere se c’è la disponibilità di mettere in piedi un Consorzio tra i proprietari delle aree individuate per il P.I.P. per realizzare la mega lottizzazione dalla quale i poco informati proprietari avrebbero tratto enormi vantaggi finanziari. E cosi, la volpe convinse Pinocchio a seppellire i soldi sotto la pianta con il miraggio della loro fantastica moltiplicazione.
Qui comincia la fase dello sciacallo. Da anni quei miti proprietari hanno sostenuto tutte le spese degli organi consortili, a cominciare dai lauti compensi per gli amministratori, tutte le spese per le opere di urbanizzazione, E NON HANNO VENDUTO UN SOLO LOTTO DEI TANTI CHE AVREBBERO DOVUTO FARE LA LORO RICCHEZZA. Consumato il pasto, non essendoci più trippa per gatti, non ha più senso raschiare il fondo del fondo. Ed allora, il carnivoro se ne va sbattendo la porta sdegnato per le inadempienze dell’Amministrazione. E non ha tutti i torti! Chi ha consentito tutto ciò è tenuto ad onorare le cambiali che ha firmato.
…”Capitano! Salga a bordo!”…
Perché da quandoho letto questo articolo mi viene in mente un nome: Schettino?
Egregio sig. Sindaco sono un abitante di Piedirpa, 15 anni fa Piedirpa era una tranquilla cittadina ricordo ancora che quando tornavo a casa con l’autobus nella parte est di Piediripa imperavano campagne coltivate a grano e girasoli. Oggi discutiamo di case non vendute e lotti non costruiti. Allora mi chiedo..se io venissi a casa sua e senza il permesso iniziassi a spostare mobili, ad invertire la cucina con il bagno e la camera con il salotto, senza nemmeno ascoltare il suo parere lei sarebbe contento? Credo proprio di no.Ecco questo è quello che ha premesso lei e le precedenti amministrazioni della sua stessa fazione politica nel corso degli ultimi 15 anni. Non avete mai ascoltato quello che la cittadina di Piediripa chiedeva. Abbiamo chiesto per anni la realizzazione di un impianto sportivo degno di tale nome, ci siamo sente sentiti rimandare il tutto a date mai rispettate. Lo so che è tipico del mestiere del politicante promettere per poi non mantenere, ma abbiamo superato ogni limite di decenza in questo modo. Ricordo ancora la riunione al circolo Ricreativo Spazio Libero di Piediripa al quale partecipò tutti gli assessori e il Sindaco e il caro Canesin che dissero “quasi Giurandolo” che l’impianto sarebbe stato realizzato entro il 2009 inizio 2010 8(ERA IL 2006) . Siamo nel 2012 e ancora non si sa nemmeno dove verrà realizzato il nuovo impianto. Abbiamo chiesto una migliore viabilità…13 anni per aprire la strada di fronte la Nuova Omec non sono un pò troppi? Per realizzare la galleria delle fonti che è stata costruita da niente ci si è messo meno tempo, lì si trattava solo di bonificare un’area di 300 metri e di riasfaltare.
Concludo…Piediripa è il quartiere che per un motivo o per un altro è il maggior finanziatore delle casse comunali(IMU TARSU ecc) ma l’interesse degli abitanti non viene mai rispettato, Piedirpa non è una frazione dove tutti possono fare i loro interessi senza curarsi degli interessi di chi quotidianamente ci vive e l’ha scelto come posto in cui trascorrere la propria vita e che impiega 14 minuti per percorrere 600 metri per andare a comprare il pane quando neanche 15 anni fa in 14 minuti si faceva anche il pranzo!! So che le mie parole serviranno a poco o nulla ma è da molto che voglio esprimere il mio pensiero(NEGATIVO) nei confronti di un’amministrazione che non ha mai saputo curare gli interessi della mia cittadina.
@ Graziano Pambianchi
Sig. Pambianchi
una curiosità —
Perché lo chiamaste ” Consorzio Valleverde ” ???
Vedendo la sua figura sulla foto Dell articolo e quello che le sta
alle spalle —-
Non sarebbe stato più giusto – chiamarlo
” Consorzio Valle “che era verde”???
Una delle più vergognose operazioni speculative, quanto meno, degli ultimi 20 anni. Vergognose perchè alla “voracità” della mirabile ricostruzione di mus rugens si è accoppiata la miopia e la pochezza di tutti coloro che hanno avuto un ruolo nel favorire la realizzazione di questo mega scempio. Non solo hanno devastato un bellissima area, ma lo hanno fatto quando era chiaro a tutti che la domanda di fabbricati industriali/commerciali/artigianali era in caduta libera. Non bisognava essere un economista per sapere che già nel 2003 la disponibilità di capannoni destinati alla produzione era in abbondante esubero rispetto alla richiesta.
Per chi non lo sapesse questo signor Pambianchi è il faccendiere della SOCAB la società che ha fatto tutti i lavori di urbanizzazione. Finiti quelli, finito ciò che c’era da mangiare, se ne va.
Speculazione e sciacallaggio è dir poco!
Il problema è che il Comune non può prendere in carico le opere di urbanizzazione perchè le stesse non sono state completate, benchè alla fine del giro siano costate ai consorziati quasi il doppio di quanto all’inizio preventivato. Se i dirigenti comunali decidessero la presa in carico come pretende il Consorzio, oltre tutto con una polizza fideiussoria scaduta, andrebbero incontro a gravissime responsabilità personali, anche dinanzi alla Corte dei Conti.
Per lo stesso motivo, oltre che per la pendenza di alcune cause, il Consorzio non può essere sciolto, sicchè i consorziati proprietari dei fondi, strizzati a più non posso sino ad oggi anche per gli elevatissimi costi di gestione del Consorzio ed illusi a suo tempo in una veloce moltiplicazione dei pani e dei pesci, dovranno rassegnarsi a mettere ancora mano al portafogli.
Questa del Consorzio Valleverde è una delle operazioni più emblematiche della scellerata gestione dell’urbanistica cittadina da parte delle maggioranze di centrosinistra a partire dal 2000 in poi.
Io mi chiedo come sia possibile che nessuno nei partiti che hanno fatto parte e fanno parte delle maggioranze al potere a Macerata negli ultimi anni non si dissoci apertamente da queste operazioni scandalose che, una alla volta, stanno venendo ultimamente alla luce. Eppure c’è tanta gente che ha votato a sinistra per motivi di correttezza e di rigore nella gestione della cosa pubblica, e per scelte urbanistiche a favore della collettività, e non di un ristretto gruppo di persone. Insomma, per motivi esattamente opposti a quelli perseguiti dalla sinistra del mattone, che spudoratamente ha gestito il potere in città dal 2000 in poi, cosa che per fortuna molti in città stanno iniziando a capire.
Così come mi chiedo per quale motivo l’opposizione su vicende urbanistiche così determinanti per la città stia silente e intervenga solo quando è costretta a farlo perchè alcuni scandali emergono in maniera palese sulla stampa.
Caro Giuseppe
Quale opposizione???
Diro di più: quale centrosinistra?
Credi veramente che sulle grosse questioni urbanistiche, sui piani regolatori, sulle varianti, sulle minitematiche e su ogni altro atto in cui si potesse far colare cemento (degli ultimi 25/30 anni) ci sia una sola parte che ci sguazzava e l’altra parte restava vergine ed illibata?
Nell’edilizia, il più vergine politicamente, ha lavorato almeno 20 anni in un bordello….
— Bravo Gianfranco —
E ci ritorno pure–
Cemento – cemento – erigere – erigere – comandamenti buoni per tutti e dappertutto –
Ma che poi servono solo a qualcuno —
Ieri pomeriggio mi son voluto togliere una curiosità – non ero mai andato a visitare il supermercato Coop ex campo di calcio Robur – be’ una desolazione – ore 17,45 eravamo in tutto 10 persone comprese le maestranze – pero’ non basta e allora ecco che ne facciamo venir fuori un altro 100 mt prima del cimitero ma non basta ancora ed ecco che ne sorgerà un altro su area ex Fiat a 100 mt da un altro supermercato già esistente –
Che dire poi di quello che sorgerà dopo il ponte di Chienti a 500 mt da un altro che visto le chiusure al suo interno- non sembra godere di ottima salute – ma chi se ne frega – le LAVANDERIE necessitano perché i panni si sporcano sempre di più- e allora di cosa cavolo seguitiamo a parlare —
Invece bisogna continuare a parlarne. Con rigore senza demagogia evitando di fare generalizzazioni ma Davvero l’urbanistica, la politica ambientale e del territorio rappresenta forse il terreno ideale per invertire tante cose che non vanno nella gestione dell’interesse pubblico sia nel nostro comune che nel mostro paese. Ma qui ci interessa di Macerata e questa storia di valle verde veramente fa “impazzire” . Buttano per aria ettari di campagna verde e poi si “accorgono” che non ci sono più le condizioni per realizzare nemmeno quelli che dovrebbero essere i loro interessi. E adesso che risarcisce la collettività di questa perdita ?
tutti scandalizzati qua sopra … ma il 90% di loro ha votato, vota e continuerà a votare chi realizza tutto ciò per cui protestano.
io invece mi sottraggo a questo impallinamemto alle imprese, senza le quali non vi è lavoro, pittosto penso che è il modo di fare le cose e non le coe in sè che sia completamente errato.
@ jack rayan
Caro Jack, al netto di tutte le valutazioni di carattere ambientale, su 100 posti di lavoro, 10/15 sono generati da chi costruisce un capannone ed il resto 85/90 da chi fa qualcosa all’interno di quella struttura. Da un po’ di anni mancano quelli della seconda categoria e soprattutto a Macerata. Macerata caput provincia per una vita, sotto sotto, ha sempre disprezzato il contado laborioso che con tanto lavoro metteva su la sua impresetta. Macerata era il grande centro culturale/professionale e non poteva abbassarsi a favorire la crescita di questa rozza figura all’interno del suo tessuto sociale. Al massimo poteva vendere servizi ed istruzione a questo personaggio, un po’ cafone, ma con i soldi in tasca. Quaranta anni di questa politica ha portato questa città, come recita il cartello al suo ingresso, a diventare veramente “Città dell Pace”….. “Eterna” aggiungo io. Senza servizi e senza impresa; e l’impresa, non te la inventi dall’oggi al domandi cementificando 50 o sessanta ettari di terra.
Finalmente, chi ha buon senso lo adoperi! Ora caro sindaco, visto che il suo antagonista ha fatto un passo indietro, si decida ad operare per la realizzazione di questo progetto che anche lei ha appoggiato da ex capogruppo del PD. Ora smettete di beccarvi come galletti nello stesso pollaio e pensate un po’ a chi rischia tutti i giorni la propria attività artigianale e vuole magari insediarsi in quell’area dove si e’ gia’ investito per crescere. Caro sindaco il comune ha preteso tutto da tutti e ancora non ha fatto nulla per nessuno. Il comune non ha speso un euro per questa situazione. Il comune ha incassato e incasserà molto in tasse da questa area.
Le opere di urbanizzazione non sono state completate???? Cosa manca???
Se fossi Ciccarelli proprietario di Dinamica e quindi avessi investito qualche milione di euro chiederei al Comune 50.000 euro al giorno di danni ad oltranza fino a che non accendono le luci e tolgono quel cancello……Sbaglio o il comune sta riscuotendo l’ici sui terreni da anni ????? Troppo buono il Sig. Ciccarelli………..
La cosa più interessante sarebbe quella di leggere i bilanci .
Quantomeno quelli pubblici .
Non sono un esperto ma ho avuto la netta sensazione che nelle casse sono rimaste somme sufficienti per comprare …….carta igienica per i prossimi 2 anni .
Pambianchi ha fatto un gesto nobile : non ci sono bagni dove usare l’unica cosa che si potrà acquistare nei prossimi 2 anni .
Per completare le opere manca un cesso !!!!!
In ogni caso Valleverde è una quisquilia : la “ciccia” stà da un’altra parte !
Inutile fare chiacchiere su la speculazione,la destra la sinistra, l’opposizione, lo scempio ecc .La classe politica e tutti i bempensanti della nostra citta’ stanno prendendo per il culo chi lavora veramente dalla mattina alla sera con la loro piccola impresa.Nel momento che vuoi mettere in atto qualcosa c’e sempre qualche scenziato,inegnere ……che blocca tutto per qualche suo interesse.BASTA !!!! siamo stufi :prendete in carico VALLEVERDE ed assumetevi le vostre responsabilita’.Come puo’ essere possibile che nel 2012 in ITALIA per poter ottenere un diritto bisogna rivolgersi a STRISCIA LA NOTIZIA.
@ferranti
Massimo rispetto al lavoro di tutti ci mancherebbe. Il problema e’ che guardandosi attorno l’impressione e’ che l’ultima cosa che ci siamo fatti mancare in questi anni sono gli spazi prefabbricati per svolgere attività commerciali , artigianali ed industriali. Quanti ce ne sono sfitti ed inutilizzati ? Se poi nonostante questo ci sono anche imprenditori onesti che non riescono a trovare gli spazi giusti per svolgere la propria attività a maggior ragione c’è l’esigenza di modificare le scelte ed i processi di cui si sta parlando.
Mi sia consentito un commento ai commenti sulle mie dimissioni da Presidente del Consorzio Urbanistico Valleverde.
Quanto al completamento delle opere di urbanizzazione fa fede il “collaudo” eseguito dall’ing. Floriano Passamonti e consegnato al Comune il 25 maggio 2011.
C’è necessità di un chiarimento con l’ITALGAS, al quale il Comune avrebbe dovuto chiedere un incontro.
L’ENEL non ha ultimato i lavori di due centraline per mancanza di materiali: è difficile ritenere il Consorzio responsabile di ciò.
La polizza fideiussoria “scaduta” cui fa cenno l’avv. Bommarito ha esaurito la sua funzione perché il Consorzio ed i soci (un paio malvolentieri) hanno onorato tutti gli impegni assunti. La polizza di cui si discute è semmai un’altra, che peraltro non va rilasciata al Comune; il Consorzio comunque ha già provveduto a richiederla alla Ditta che ha eseguito i lavori di urbanizzazione ( ritengo, a tal proposito che neppure ciò potrebbe essere ostativo alla presa in carico dei lavori da parte del Comune, comunque garantito dal permanere, per il periodo voluto dalla legge della responsabilità della Ditta esecutrice).
C’è poi il problema di una “rotatoria” che sarebbe stata realizzata non proprio al meglio: poiché però il lavoro non è di quelli eseguiti dal Consorzio, non riesce facile comprendere perché dovremmo metterla a posto noi.
Nel corso dei nove mesi che ci separano dal 25 maggio 2011 sono ogni tanto emerse questioni marginali, che ritenevamo di avere risolto, per poi vedercele inopinatamente riproporre; niente di nuovo, talvolta – sempre per il meglio, sia chiaro – quando si lavora per risolvere un problema, c’è chi – sull’abbrivio – ne “crea “ qualche altro.
Quanto all’anonimo che si identifica con le lettere LP (commento del 3 marzo) che mi da del “faccendiere”, dello “speculatore”, dello “sciacallo” e mi accusa di essermi dimesso perché non c’è più niente da mangiare, desidero invitarlo –dove vorrà ed alla presenza di chi vorrà – ad un incontro in occasione del quale potrà dirmi quando e come l’essere stato io l’avvocato della SOCAB abbia provocato danni a qualcuno, in primo luogo al Consorzio ed ai suoi soci, e/o vantaggi alla Ditta che ha eseguito i lavori dopo avere vinto una “gara di appalto” secondo la normativa europea, credo la prima nelle Marche, fermamente voluta dal Consiglio d’Amministrazione del Consorzio.
Per correttezza faccio presente all’anonimo LP, che, qualora non mi fosse offerta la felice occasione di fare la sua conoscenza, mi vedrei costretto a querelarlo per il reato di diffamazione a mezzo stampa.
Poiché, per esperienza vissuta, sembra che i dati identificativi che la “testata” chiede a chi interviene con commenti non siano sufficienti per identificare i soggetti, non vorrei che i “nobili sentimenti” di chi si rifugia nell’ “anonimato garantito” per diffamare chi neppure conosce, finiscano per creare problemi al Direttore della “ testata”, che non lo merita.
Quanto scritto per LP vale per l’anonimo “mus rugens” al quale va comunque innanzitutto detto
che non è necessario scrivere “ incommensurabili stupidità” , tipo quella che i proprietari dei fondi agricoli di Valleverde, in parte già inseriti in un Piano di Insediamenti Produttivi, prima della costituzione del Consorzio, “……non hanno venduto un solo lotto dei tanti che avrebbero dovuto fare la loro ricchezza… “.
“Mus rugens”, che sembra tanto competente, avrebbe dovuto quanto meno sfogliare le delibere comunali o accedere ai pubblici registri immobiliari, o – se l’ha fatto – ha capito un bel niente!
Tutti i lotti destinati ad insediamenti produttivi sono stati venduti ad imprenditori: se così non fosse sulle proprietà di chi avrebbero già costruito l’INCA-CGIL e la Dinamica? Sulle proprietà di chi sarebbero stati elaborati i progetti di costruzione di manufatti per attività imprenditoriali, depositati in Comune ed in attesa che qualcuno decida il loro destino?
Val la pena ricordare, infine, che i proprietari originari dei lotti la cui destinazione è stata mutata da “ agricola” in “commerciale” e/o “direzionale” ne hanno venduti almeno cinque.
Certo è che se si continua a perdere tempo senza riuscire a risolvere problemi che resta persino difficile ritenere tali e non si affronta con chiarezza di idee e con tutte le necessarie energie la questione nodale che è quella dell’assetto definitivo della viabilità nell’intera “area di Piediripa”,
il cui rilievo strategico per il territorio maceratese sembra essere da molti ignorato, ed in questo contesto non si realizza lo “svincolo di S. Claudio”, non sarà possibile evitare conseguenze gravemente negative non solo per chi ha investito nei lotti “produttivi”, “commerciali” e “direzionali” del Consorzio ma per il complesso delle attività produttive che insistono nell’ ormai
vastissima zona.
Una domanda infine all’avv. Giuseppe Bommarito, al quale è andata sempre la mia simpatia, non disgiunta da stima anche quando da comunista propugnava idee da me (repubblicano) fortemente e con ragione avversate, tant’è che fu lo stesso Bommarito a riconoscerlo abbandonando il PCI.
Caro Giuseppe, se io sono il principale artefice di una delle operazioni più “ emblematiche” della “scellerata” gestione dell’urbanistica cittadina, complice in “operazioni scandalose” e nella “spudorata” gestione del potere in città ed al centro di “scandali” che grazie all’accanito tuo impegno di questi ultimi mesi, “emergono in maniera palese sulla stampa”, perché quando mi incontri mi saluti sorridente (talvolta ci siamo anche scambiati una stretta di mani) ?
Delle due l’una:
– o tu non ti rendi conto della devastante gravità delle tue accuse e dell’incredibile pesantezza dei termini che usi così che non rilevi la contraddizione tra le cose che scrivi ed il tuo sorriso;
– o tu, non comprendi che le tue accuse non sono “critica politica”, ma ferite profonde alla dignità della persona, che viene giudicata (da te), condannata (da te) e consegnata (da te) al linciaggio della piazza giustiziera.
Avv. Graziano Pambianchi
Caro avvocato Pambianchi
La ringrazio per il suo intervento, rispondere credo sia sempre la cosa migliore. Vorrei precisare che ogni qualvolta la polizia postale o i carabinieri hanno richiesto i dati relativi a qualche commentatore destinatario di querela noi abbiamo sempre fornito tutti i dati richiesti (indirizzo mail e indirizzo IP) come peraltro è nostro obbligo.
Querele, minacce di querele, rimembranze di quando uno stava di qua e l’altro di la della cortina di ferro (metaforicamente) ecc.. . Volano gli stracci, ma si gira un po’ troppo intorno alla sostanza: l’operazione è stato un successo o no? Se no chi e cosa hanno determinato lo stato delle cose? E così via… Piacerebbe ascoltare risposte a domande di questo tipo da parte di chi, insieme ad altri, è stato promotore dell’iniziativa.
Caro Graziano,
credo che tu non possa rimproverarmi di essere una persona educata, che, memore pure di un’antica amicizia, ti saluta quando ti incontra, anche se nel frattempo, avendo iniziato a leggere attentamente (per alcuni strani casi della vita) la documentazione che riguarda le principali vicende urbanistiche maceratesi degli ultimi anni, ho maturato la profonda convinzione che esse siano state condotte tenendo in considerazione tutto meno che l’interesse della collettività.
Aggiungo che proprio per quell’antica amicizia di cui parlavo (che qualche mese fa mi ha portato a solidarizzare con te quando fosti vittima non solo dell’attacco di uno scriteriato, ma anche di una serie di commenti assolutamente idioti e censurabili: cosa che rifarei anche oggi) mi è dispiaciuto profondamente dover prendere atto che in quelle vicende, per un verso o per un altro, tu hai svolto e svolgi un ruolo di rilievo.
A questo proposito, permettimi solo un rilievo che mi scaturisce di getto dopo aver letto la tua replica: non ti sembra che ci possa essere un qualche conflitto di interessi tra la tua qualità di Presidente del Consorzio Valleverde e quella di legale della SOCAB (e per altre vicende della Italappalti s.r.l., sempre gruppo Alici Biondi, come la stessa SOCAB), l’impresa che, sia pure dopo aver vinto una gara europea, ha poi realizzato le opere di urbanizzazione?
In ogni caso, nei miei articoli io peraltro ho sempre documentato le cose scritte, e quando mi sono lasciato andare a delle opinioni l’ho fatto sempre e comunque partendo da documenti dai contenuti inequivocabili. E non solo: ho sempre invitato i destinatari delle mie osservazioni critiche a replicare e a chiarire ai lettori dove mi stavo sbagliando, pronto a fare ammenda laddove fossi stato smentito in qualche particolare più o meno importante delle mie ricostruzioni. La risposta la conosci: silenzio assoluto, con totale mancanza di rispetto non certo nei miei confronti, ma dell’intera opinione pubblica maceratese, come ha ben rilevato un comune amico che si chiama Giancarlo Liuti.
Tu in questo caso hai risposto, e te ne dò atto, però nel merito non mi sembra che tu abbia potuto smentire alcune considerazioni da me fatte: che esista una polizza fideiussoria scaduta e che i lavori di urbanizzazione (significativi o marginali, rimasti indietro per colpa del Consorzio o dell’Enel, o di altri ancora) non siano stati ultimati, tant’è che proprio a questi fatti si sono richiamati quei soci che qualche giorno fa si sono detti contrari allo scioglimento del Consorzio e proprio questi fatti sono tuttora all’esame dei dirigenti comunali e sono ancora oggi ostativi alla presa in carico dei lavori di urbanizzazione da parte del Comune di Macerata. In ogni caso la vicenda del Consorzio Valleverde, per la sua rilevanza, merita tutt’altro approfondimento, che non è certo possibile fare nel breve spazio di un commento.
Per il resto, non posso che confermare le mie valutazioni critiche circa la spudoratezza e l’assoluta inefficacia con la quale gli strateghi dell’urbanistica maceratese degli anni 200/2010 hanno gestito una serie di questioni affrontate su questo giornale da un paio d’anni a questa parte, tutte di grande importanza per la città.
Certo, i miei sono giudizi gravi, e comunque coscientemente espressi, ma a mio avviso politicamente motivati e fondati su documentazione che nessuno sino ad oggi si è preso la briga di smentire (e proprio la possibilità di replica, seppure inutilizzata nella maggior parte dei casi dagli interessati, esclude la sussistanza di qualsivoglia situazione di immotivato e incensurabile “giustizialismo”).
Quanto alle ferite profonde di cui ti lamenti (e di ciò sinceramente mi dispiace), posso assicurarti che sei in buona compagnia, visto che da quando ho iniziato ad occuparmi di questioni urbanistiche su Cronache Maceratesi ho ricevuto la mia buona dose di insulti, di intimidazioni, di insinuazioni, di battute stupide, pure da persone che ritenevo amiche (anche se nel frattempo mi sono fatto tanti nuovi amici, che mi chiedono, così come me lo chiede Matteo Zallocco, direttore di questo giornale, di continuare in questa necessaria opera di ricostruzione).