Dall’avvocato Andrea Marchiori, riceviamo:
Le vicende Cittadella e Palas, oltre che vicine territorialmente, sono accomunate da un rischio indennizzo a cui il Comune potrebbe essere esposto.
La prima questione, affrontata ormai nei minimi dettagli, a seguito della approvazione della mozione Pdl con l’emendamento Ricotta, ancorché “sospesa”, resta attuale per via dell’interesse del proprietario. La posizione dell’amministrazione si potrebbe sintetizzare così: il Sindaco, con ferma determinazione, ha escluso la sussistenza di vincoli contrattuali (leggi l’articolo) per il Comune e di conseguenza ha scongiurato il diritto del privato a pretendere la conclusione dell’affare o, in alternativa, il risarcimento del danno; il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio aveva sostenuto la necessita’ per il Comune di mantenere fede all’impegno preso non solo per ragioni politiche ma anche in virtù degli atti compiuti (perlomeno questa e’ la sensazione emersa dalle sue dichiarazioni che non mi sembrano essere state smentite); il Capogruppo del PD ha dichiarato che, pur non sussistendo alcun vincolo giuridico che obbliga il Comune a concludere il contratto, il privato potrebbe intentare un’azione attribuendo all’Ente una responsabilità precontrattuale.
Fatto e’ che il privato, ancor prima della votazione sulla mozione che di fatto ha sospeso l’iter amministrativo per l’acquisizione, aveva (legittimamente, sia ben chiaro) conferito incarico legale per tutelare i propri interessi civilistici.
Che, pertanto, ci sia un rischio attuale e futuro che il Comune sia chiamato a rispondere di un danno non può negarsi e tantomeno può essere sottovalutato.
Mi ha colpito, in proposito la schietta dichiarazione del Primo cittadino il quale ha affermato che allo stato degli atti amministrativi vi e’ soltanto una delibera di Giunta (quella Meschini) che non può considerarsi vincolante in quanto la compravendita di un immobile non può effettuarsi se non con delibera del Consiglio, con la conseguenza che attualmente vi e’ solamente un atto (o più determinazioni) di mero indirizzo politico. A corollario di tale ragionamento il Sindaco ha affermato che la mozione Pdl votata quasi all’unanimità e’ in realtà un obbrobrio amministrativo dato che non vi era nulla da revocare o sospendere.
Se tale ultimo passaggio logico-giuridico fosse condivisibile (ma non mi sento di sostenerlo con la stessa certezza), verrebbe da dire che la mozione, così come emendata e votata, costituirebbe anzi un argomento a favore del privato che vedrebbe confermata la tesi dell’aspettativa giuridicamente rilevante circa la volontà del Comune di concludere il contratto, laddove la questione dirimente sarebbe legata unicamente all’entita’ del prezzo e non al “se” concludere il contratto… per uscire dalle sabbie mobili si sarebbe commesso il grossolano errore di zavorrare gli arti inferiori?!?
La seconda questione “Lube-Palasport” è di tutt’altra natura ma le conseguenze potrebbero essere simili. Il Sindaco, nella veste di rappresentante del Comune, congiuntamente con il Presidente della società, prende un impegno (anche se ignoro la forma dell’atto ma non credo meramente verbale) assicurando l’ampliamento o adeguamento della struttura alle esigenze federali per la disputa delle gare dei play-off.
In difetto di quanto promesso, dopo aver conseguito la proroga nella scorsa stagione, la Lega pare ipotizzare l’instaurazione della procedura di infrazione con applicazione della sanzione economica. Appare improbabile che una Federazione possa applicare direttamente la sanzione ad un Ente pubblico ma il patron della Lube ha fatto capire di non essere disponibile ad accollarsela (e non potrebbe essere altrimenti), dato che ritiene di non aver dato causa all’inadempimento e di non averne tratto vantaggi.
Anche in questa vicenda si può ragionevolmente escludere che la Lube, qualora fosse tenuta al pagamento di una sanzione, non richieda al Comune un risarcimento?
In entrambe le vicende trattate sono in ballo cifre milionarie per le quali il privato cittadino e la societa’ sportiva non sarebbero certo spaventate dalla possibilità di affrontare un contenzioso con l’unico minimale rischio di soccombere sulle spese di lite.Vale la pena considerare che gli effetti negativi di una eventuale azione giudiziaria contro il Comune non esaurirebbe gli effetti nella attuale legislatura, la quale potrebbe lasciare una pesante eredita’ a quella che gli succederà, magari dello stesso segno politico, con un conseguente pregiudizio nella gestione del bilancio e quindi dell’attuazione del programma.
Tanto per restare in argomento, vi e’ una terza vicenda, quella del polo natatorio che, invece, ha dato spunto ad alcuni politici di ipotizzare un interesse del Comune ad agire nei confronti dell’impresa appaltatrice per veder riconosciuta la penale conseguente alla mancata esecuzione delle opere contrattualmente previste. Tale eventualità non pare essere presa in considerazione, probabilmente per mancanza dei presupposti, così come non lo e’ stata quella riguardo la galleria di Fontescodella e la passeggiata delle mura dove pure i lavori non sono sembrati essere stati realizzati a regola d’arte. In ogni caso, anche se allo stato non sono state avviate azioni, vale la pena che gli amministratori pongano in essere le opportune cautele tese ad evitarle o comunque contrastarle ma, soprattutto, e’ necessaria una maggiore attenzione all’utilizzo di espressioni e atti amministrativi che potenzialmente possono recare pregiudizio al bilancio comunale. Promettere qualcosa in campagna elettorale e poi non mantenerlo comporta conseguenze solo sul piano politico circa la credibilità degli amministratori (e di questo il Sindaco Carancini e’ ben consapevole tanto da averlo espressamente e, a mio modo di vedere, onestamente ammesso di recente) ma esporre il Comune a rischi economici per opere o acquisizioni programmate e non effettuate e’ qualcosa che va oltre la politica dato che coinvolge denaro pubblico uscito a vario titolo dalle tasche del cittadino.
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Caro Andrea,
Complimenti per le tue lucide riflessioni.
Spero di potermi confrontare con te su qst ed altre questioni perchè penso ne uscirebbe un bel dialogo e riflessione.
Mi accorgo però che ti è sfuggito il paradosso ( retorico ed involontario) elucubrato dal sindaco e triangolato tra Bommarito, Ricotta, De Introna, sull’accordo di programma e sul programma elettorale di Carancini.
Avrò veramente piacere parlartene.
Non vi preoccupate; tanto nessuno ha mai preso seriamente le promesse dei politici
Non vorrei che una sovra esposizione mediatica della discussione sulla Cittadella contribuisca ad alimentare le aspettative del privato. Non sono un avvocato ma quanto detto da Carancini e anche da Ricotta nel corso dell’incontro mi sembra abbia individuato la presunta “fattispecie” (si dice cosi?) in una eventuale responsabilità precontrattuale . Certo però che il privato dovrebbe dimostrare , credo, di aver rinunciato a concrete opportunità di vendita a causa delle “incaute” promesse della amministrazione. Ci saranno? più probabile di no che di si . Più probabile che tutta la discussione abbia in realtà fatto pensare “magari con tutto questo casino qualcosa mi porto a casa comunque” . Vorrei dire. Salvo novità sempre possibili mi sembra per ora che la storia sia stata chiarita e che ci sia stata per tutti la possibilità di farsene una idea grazie all’impegno di CM. Segnamo sulla nostra lavagna dei più e dei meno ed andiamo avanti.
A corollario di tale ragionamento il Sindaco ha affermato che la mozione Pdl votata quasi all’unanimità e’ in realtà un obbrobrio amministrativo dato che non vi era nulla da revocare o sospendere.
Se tale ultimo passaggio logico-giuridico fosse condivisibile (ma non mi sento di sostenerlo con la stessa certezza), verrebbe da dire che la mozione, così come emendata e votata, costituirebbe anzi un argomento a favore del privato che vedrebbe confermata la tesi dell’aspettativa giuridicamente rilevante circa la volontà del Comune di concludere il contratto, laddove la questione dirimente sarebbe legata unicamente all’entita’ del prezzo e non al “se” concludere il contratto… per uscire dalle sabbie mobili si sarebbe commesso il grossolano errore di zavorrare gli arti inferiori?!?
Credo occorra fare un pò di chiarezza.
O ufficialmente, con tanto di decreto del Presidente della Repubblica, ci si viene a dire che abbiamo (nostra sfortuna) un Consiglio Comunale formato da incapaci, inetti e completamente deficenti (ma io NON ci credo!!!)……..
………Opure, visto anche che in Consiglio siedono diversi avvocati con una certa esperienza alle spalle, ritengo impossibile che nessuno si sia accorto del “grossolano errore” e che abbiano votato un obbrobrio amministrativo.
Ho invece timore che si stia, come oramai avviene da tempo immemorabile, giocando il solito gioco delle 3 carte dove talvolta il confine tra maggioranza e oppposizione sembra diventare sempre più labile e dove presumibilmente ci sono inconfessabili confessioni….
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Tanto per restare in argomento, vi e’ una terza vicenda, quella del polo natatorio che, invece, ha dato spunto ad alcuni politici di ipotizzare un interesse del Comune ad agire nei confronti dell’impresa appaltatrice per veder riconosciuta la penale conseguente alla mancata esecuzione delle opere contrattualmente previste. Tale eventualità non pare essere presa in considerazione, probabilmente per mancanza dei presupposti, così come non lo e’ stata quella riguardo la galleria di Fontescodella e la passeggiata delle mura dove pure i lavori non sono sembrati essere stati realizzati a regola d’arte.
Hai citato degli esempi in cui i lavori sono stati eseguiti: ma cercare di farli passare, ance minimamene e anche dalla cruna dell’ago, per fatti bene ci vuole -presumibilmente- molta, molta fantasia…
Nel complimentarmi con Andrea Marchiori per l’interessante contributo che ha fornito con il suo pezzo, vorrei dire che condivido in pieno il commento di Mario Iesari. Rimanendo sulla cittadella dello sport, anche secondo me l’unico profilo risarcitorio che potrebbe in teoria essere sollevato nella vicenda dal proprietario dell’area di Fontescodella riguarderebbe una possibile responsabilità precontrattuale. Ma questo tipo di responsabilità richiede una serie di condizioni che nel caso di specie sicuramente non possono esistere (visto che sarà difficile per il proprietario tirar fuori dal cilindro altri soggetti, pubblici o privati, che potevano essere interessati all’acquisto di quell’area e che si sono indirizzati altrove proprio per la trattativa con il Comune di Macerata).
Ne approfitto per dire a Claudio Carbonari che sinceramente non ho capito quel passaggio del suo commento dove si parla di triangolazione tra, Ricotta e De Introna.
Sono dell’opinione che il proprietario del terreno non possa avvalersi di chissà cosa per chiedere un risarcimento “milionario”…. (forse una “piccola” penale per mancata vendita), credo però che per quanto riguarda il palazzetto sia diverso.
Il Sindaco per “farsi bello” con i media noi cittadini maceratesi e soprattutto con i tifosi della Lube abbia preso di sua spontanea volontà (senza consultare la maggioranza) una decisione di cui non aveva nessun diritto di prendere !!!
Capisco il ritorno in termini di immagini ma promettere è una cosa e garantire un’altra…..
Con che diritto ha preso di sua spontanea volontà un impegno che sapeva non poter mantenere ???
Nel momento in cui ci fosse da pagare una multa alla federazione volley italiana chi dovrebbe sborsare la cifra ???… Ve lo anticipo io perchè credo che al 90 % sarebbe il Comune ovvero Noi cittadini maceratesi che paghiamo per colpe non nostre, paghiamo per aver consentito al Sindaco di prendere decisioni che non gli spettavano…… CHE DOVREMMO FARE QUESTA VOLTA NOI MACERATESI ???…. VOGLIAMO TACERE ANCORA ???… VOGLIAMO CHIUDERE ENTRAMBI GLI OCCHI ???…. VOGLIAMO FARCI PRENDERE PER IL …. ANCORA ??? ….. QUANDO DICO CHE è ORA DI CAMBIARE FORSE…. NON è POI TANTO SBAGLIATO NO ?!
@ Iesari – Bommarito
Sull’aspettativa giuridicamente rilevante si potrebbero scrivere saggi, ma non e’ questa la sede; fatto e’ che l’Ente nel momento in cui sceglie la trattativa privata soggiace alle regole del contratto e della responsabilità preparatoria dello stesso.
Ricotta ha mostrato una lettera del partner contrattuale Università nella quale l’Ateneo un anno e mezzo fa dichiarava di essere pronto alla conclusione dell’affare; l’Universita’ ha commissionato il progetto di massima; inoltre il Comune non ha richiesto una perizia geologica (che poteva orientare la decisione sul “se”), ma una valutazione economica (che orientava il “quantum”).
Oltre alla delibera di Giunta e quanto sopra, chissà se ci sono altri documenti potenzialmente critici?
Sono meno ottimista ma spero vivamente di sbagliare. Mi chiedo, pero’, se il privato dicesse ” bene vendo a 900 mila” il Comune potrebbe legittimamente dire “non sono più interessato, ho solo scherzato”?
@Cerasi
E’ stato anche ipotizzato di eseguire solo il primo stralcio del progetto (mezza cittadella) sul terreno comunale…non credi che realizzare mezza opera a confine col proprietario possa accentuare il suo diritto a pretendere un risarcimento? Ora, tra la dichiarazione di intenti e gli atti amministrativi credo si debba sviluppare una profonda riflessione sulle eventuali conseguenze, cosa che sino ad oggi non e’ stata colpevolmente fatta.
Cosa, poi, significa veramente sospendere l’iter amministrativo di acquisizione, mi sfugge (forse per miei limiti), ma il privato deve attendere passivamente che il Comune sciolga la riserva sine die?
@Clerico
La questione e’ talmente particolare che difficilmente si potranno trovare precedenti giurisprudenziali e ciò, a mio parere, accentua il rischio.
@Carbonari
Mi confronterei volentieri sulla possibilità di imprimere un vincolo di destinazione dei proventi da oneri di edificazione.
la responsabilità precontrattuale è del tutto astratta. Per sostenere un’azione del genere, non essendo un danno in re-ipsa, il proprietario dovrebbe dimostrare l’esistenza di altri potenziali (e seri) acquirenti ad un prezzo vicino alle trattative.Non stiamo parlando di un contratto preliminare!
da questa vicenda c’è solo un segnale. Carancini ha cominciato a dare un segno di rottura contro la “vecchia Macerata”.Speriamo sia il primo di molti, molti altri…
Un’area per attrezzature sportive… di quelle dimensioni…. Ma quanti “potenziali” acquirenti ci possono essere? Oltre al Comune, quanti possono essere concretamente i soggetti interessati al suo acquisto?
Ma davvero qualcuno pensa che una qualunque impresa edile, nella consapevolezza di poter realizzare solo un campo di calcio, possa essere interessata ad acquistare quell’area? Ma anche supponendo di voler sfruttare la massima volumetria, quale imprenditore, oltre al Comune, sarebbe interessato a fare un altro palazzetto dello sport? Con quali ricavi? Con quali rischi?
Qualunque obbligo sia sorto tra il Comune e il privato, tutto da dimostrare, esso non può prescindere dal valore di mercato dell’area. La figura barbina fatta dal capo-gruppo Ricotta durante il dibattito dell’altra sera, dimostra, secondo me, tutta la sua buona fede sull’argomento. Semplicemente non sa di cosa si parla….
“Il valore è stato determinato in base ai valori di esproprio…”.
Ma quali valori di esproprio? Non esistono valori di esproprio!!!
Tutta la normativa sugli espropri, le sentenze che la riguardano, sostengono che al proprietario del bene espropriato bisogna riconoscere il giusto ristoro, cioè il valore di mercato dell’immobile.
E ritorniamo al punto di partenza: quanto vale quel terreno?
@ Apero’L
Perchè un terreno agricolo/impianti sportivi (ammesso che esistesse un terreno con questa doppia vocazione) improvvisamente sembrerebbe che sia invece erroneamente conteggiato come terreno a vocazione commerciale e quindi smbrerebbe, il suo valore, sia schizzato verso l’alto????
@Gianfranco Cerasi
Forse non ho capito bene il senso del tuo commento precedente.
Cmq io credo che la tua sia un’ottima domanda (manina verso l’alto…), ma, pur ringraziandoti per la considerazione…., io non sono il mago otelma e quindi non è a me che la devi rivolgere….
Anch’io, come tutti, vorrei capire e mi faccio delle domande su questa storia.
Una cosa però l’ho capita.
Al di là dei tentativi di ricercare la verità, le posizioni di tanti commentatori sono molto “partigiane”.
Chi tira di quà … e chi di là …
Solo l’avv. Bommarito ha dimostrato, a mio parere, di mantenere una certa oggettività.
Dai suoi articoli e dai suoi interventi (di Bommarito) sembrerebbe che abbia letto le varie perizie che hanno riguardato il terreno. Per cui, forse, è a lui che devi porre quel quesito.