“Nessuno ci obbliga a comprare”
Il sindaco smentisce una parte del Pd

L'AGORA SULLA CITTADELLA DELLO SPORT - GUARDA IL VIDEO - Il confronto tra Cronache Maceratesi e il Partito Democratico porta la discussione alla cittadinanza e arrivano diverse risposte. Carancini ha escluso che ci sia un vincolo contrattuale a differenza di quanto dichiarato dal presidente della Commissione: "In ogni caso - ha detto - l'opera non è una priorità per l'Amministrazione ed escludo che il privato possa rivolgersi a un giudice terzo"
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Da sinistra Matteo Zallocco, Giuseppe Bommarito, Ugo Bellesi, Narciso Ricotta e Bruno Mandrelli

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di Alessandra Pierini
e Filippo Ciccarelli

(foto-servizio di Guido Picchio e Lucrezia Benfatto)

La politica, stimolata da Cronache Maceratesi, ha abbandonato le sedi deputate, ormai così lontane dai cittadini che quasi non le riconoscono neanche più, per un confronto pubblico sulla Cittadella dello sport in una affollata sala convegni dell’Itc “Gentili”. «E’ un incontro inusuale – ha sottolineato in apertura il direttore Matteo Zallocco –  perché Cronache Maceratesi non è una parte politica. Pensiamo comunque che la serata di oggi sia occasione per fare ulteriore informazione». E proprio per fare chiarezza e per garantire la massima informazione, non certo per diffondere “la filosofia del sospetto”, secondo Ricotta alla base dell’inchiesta, che  Matteo Zallocco e Giuseppe Bommarito (autore dell’inchiesta sulla cittadella pubblicata da Cronache Maceratesi) hanno pungolato con determinazione i loro interlocutori, traducendo i tanti interrogativi che i cittadini si sono posti sulla questione. L’ideale della Polis è ancora ben lontano ma è stata questa iniziativa un primo passo verso la partecipazione democratica, principale risorsa di ogni comunità. Tante le domande poste nel corso della serata  ai rappresentanti del Pd e al sindaco Romano Carancini, poche le risposte. Alcune fondamentali per capire, per fare chiarezza.  Ci sono vincoli contrattuali tra il Comune e il privato che non permettono di fare marcia indietro nella trattativa? No, secondo Romano Carancini che ha così smentito le dichiarazioni del presidente della commissione Ambiente e Territorio, direttamente interessata e il capogruppo del Pd Narciso Ricotta. Quali dubbi hanno spinto il sindaco a chiedere una valutazione dell’Ute? La non risposta del primo cittadino è stata in questo caso più significativa di ogni parola.

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Narciso Ricotta, capogruppo del Pd

Ha introdotto la questione il moderatore dell’incontro, il giornalista Ugo Bellesi che ha ripercorso le fasi salienti della vicenda che ha poi passato la parola al direttore di Cronache Maceratesi: «Lo scorso agosto abbiamo seguito i lavori della commissione urbanistica. Ci siamo incuriositi su diversi aspetti: in particolare siamo rimasti sorpresi dall’atteggiamento di diversi consiglieri comunali che hanno criticato con forza la perizia dell’Ute, difendendo invece quella dell’ufficio tecnico comunale, che è doppia rispetto ai 900.000 euro dell’Ute – ha detto Matteo Zallocco – . Abbiamo cercato i documenti e abbiamo chiesto a Giuseppe Bommarito, nostro opinionista, di studiarli e analizzarli. Mi preme sottolineare che che tutto quello che abbiamo scritto è basato su documenti. Poi era anche giusto fare delle  considerazioni e delle domande su questi documenti. Chiediamo perché la valutazione del terreno è stata fatta fare all’Ufficio Tecnico comunale e non all’Ute, a cui il Comune si era rivolto per stimare altre aree, come quella del centro fiere di Villa Potenza? Abbiamo chiesto a Carancini perché ha ritenuto necessaria la perizia dell’Ute, evidentemente non si era fidato della perizia precedente. Per questo  gli abbiamo chiesto di portare la vicenda in Procura. Ci siamo domandati perché alcuni consiglieri di maggioranza hanno dichiarato che non si poteva tornare indietro e bisognasse pagare un milione e 800 mila euro. Ci chiediamo perché  spendere quei soldi pubblici per un terreno in cui si sarebbe dovuto fare solamente un campo da calcio, una struttura, quest’ultima, per la quale l’Università non avrebbe sicuramente trovato i finanziamenti né dal CUS nazionale né dal Coni come recentemente dichiarato. Le strutture sportive si possono fare utilizzando terreni già di proprietà comunale, visto che ci sono».
confronto-pubblico-25-300x192Ugo Bellesi ha poi incalzato Narciso Ricotta, capogruppo del Pd: «Non ritiene sia opportuno dopo 10 anni rinunciare a quest’impresa? Come giudica il comportamento di Carelli che ha difeso la perizia dell’ufficio comunale  invece di quella dell’Ute?»

«Intanto  – ha precisato Ricotta – l’Università nel gennaio 2010 ha invitato il Comune ad acquisire l’area. Ci sono atti amministrativi che nessuno ha ancora smentito con atti amministrativi. De Introna dice che ha firmato quell’atto già sapendo che non si sarebbe mai realizzato. Un bell’esempio di logicità! Quest’opera è ancora importante, è nel nostro programma amministrativo che i cittadini hanno votato. Offre alla città degli impianti sportivi nuovi, di cui c’è necessità, facendo risparmiare soldi al Comune, perché la spesa sarebbe compartecipata con Regione, Cus, Ersu, Università. L’obiettivo permane, ma va realizzato nella maniera opportuna e migliore, un’ipotesi è la realizzazione parziale di quest’obiettivo. La Commissione Urbanistica, chiamata in causa dal privato che contestava la perizia dell’Ute, non ha difeso alcunché: ha solo trasmesso le osservazioni del privato all’Ute, aggiungendo alcune richieste di chiarimenti che erano emerse nel dibattito».

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Giuseppe Bommarito

Significativo l’intervento di Giuseppe Bommarito: «Cronache Maceratesi ha affrontato questo argomento partendo da un presupposto, l’opera in sé è positiva. Il problema è che in questa occasione, come in tante altre opere pubbliche, è emersa in maniera molto sgradevole ma pure abbastanza palese, la sensazione che accanto, dietro, sopra l’interesse pubblico ufficialmente perseguito ci fossero anche altre interessi. È emersa la sensazione che in questa città c’è un sistema che predetermina le principali scelte urbanistiche. Abbiamo avuto diversi casi in cui ciò è stato conclamato: SUAP Giorgini, il quartiere delle Vergini, la nuova sede di  Scienze della Formazione, e pure a Cittadella dello Sport». Dopo avere ribadito l’importanza di verificare l’adesione dell’Ateneo al progetto, Bommarito ha continuato a porre una serie di domande: «Perché un privato cittadino nel 2000 compra un terreno dove secondo il PRG si potevano costruire solo attrezzature sportive, senza avere interessi nel mondo dello sport? Perché nessuno se l’è chiesto nell’amministrazione?  A Villa Potenza c’è un’area comunale immensa, che è del Comune, dell’APM, del Cemaco  e dell l’Ircr, dove si prevedeva la costruzione del palazzetto. L’area avrebbe posto meno problemi di costruzione, rispetto a Fontescodella. E’ emerso dalla costruzione del polo natatorio quando i costruttori, chiedendo un milione mezzo in più, hanno scoperto una falda acquifera che i maceratesi conoscono da decenni. Perché solo in seconda battuta è stata chiamata in causa l’Agenzia del territorio?  

agora_cittadella-4-300x200Quando abbiamo avuto questa perizia di 900 mila euro, perché consiglieri di maggioranza e minoranza non hanno presentato un’interrogazione per chiedere spiegazioni circa questa difformità? Riguardo la seduta del 22 agosto della Commissione Ambiente e Territorio il verbale canta: alcuni consiglieri hanno difeso strenuamente, si sono trasformati in periti e difensori del privato. Questa è una cosa francamente inspiegabile, e secondo me quella commissione passerà alla storia politica amministrativa maceratese come un esempio dei peggiori esempi amministrativi. Vogliamo che la Cittadella venga fatta al minor costo possibile: l’amministrazione ha terreni di sua proprietà: ha l’obbligo morale e politico di puntare esclusivamente su quei terreni».

agora_cittadella-3-300x200Ha rappresentato il punto di vista del Pd il segretario Bruno Mandrelli che ha parlato “di correttezza e trasparenza amministrativa. Chi pensa il contrario pensa una sciocchezza che non potrà essere supportata da alcun atto e alcun fatto. Questa città è governata da un sindaco del Pd che ha chiesto una verifica sul prezzo dell’area. La risposta è nei fatti. L’indirizzo della Procura è via Pesaro 6, se qualcuno è a conoscenza di reati, che vada lì. Il Pd è dalla parte della legge. Io mi riconosco nelle parole di Ricotta. Noi cerchiamo di governare la città con atti amministrativi e realizzazioni. Il problema che ci si deve porre è se in questo anno terribile che ci accingiamo a vivere, siamo in condizione di poter garantire la realizzazione di tutto quello che avevamo messo nel programma amministrativo, oppure no. Privilegiando magari non grandi opere pubbliche, ma atti verso i cittadini più poveri e disagiati. Prima ancora di capire qual è la perizia corretta voglio sapere se chi deve contribuire a realizzare poi lo faccia. Non vorrei che si comprasse un’area per poi vedere che non si può costruire niente, perché i parnter si sfilano. Se poi c’è accordo, allora c’è la questione del prezzo giusto da pagare. Il prezzo giusto, per quanto possa non piacerci, non è quello più basso. Noi so quale sia, non so nemmeno di quanti metri quadri stiamo parlando».

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L'intervento del sindaco Romano Carancini

Chiamato in causa il sindaco Romano Carancini ha precisato che non c’è niente di fatto, non ci sono decisioni prese e che la cittadella è tutta da vedere. «L’amministrazione a un certo punto ha ritenuto di aggiornare la perizia dell’Ufficio Tecnico perché vi erano atti amministrativi (in particolare un atto di giunta) che orientavano una certa scelta. Ritenevamo che tra il 2009 e il 2011 le condizioni potevano essere cambiate ed,  essendoci una nuova giunta, volevamo effettuare un’ulteriore verifica. Qui non si è deciso nulla: non siamo nell’imminenza di acquistare nulla. Stiamo decidendo. Non si acquista un’area con una delibera di giunta: questo va detto chiaro e tondo. Se qualcuno qui pensa che un processo si determina attraverso una delibera di giunta, o non sa, o finge di non sapere. C’è una delibera di giunta che dà un orientamento politico e trae spunto da un protocollo d’intesa  che ha un vincolo pari a zero. Il protocollo d’intesa dice che gli impianti del CUS verrebbero in parte finanziati dalla variante urbanistica di via Valerio. Questo vuol dire che prima di qualsiasi altra scelta (1°,2° stralcio, ecc.) ci sono passaggi politici e amministrativi innumerevoli. Rispetto ai quali, peraltro, non c’è solo il Pd, ci sono tutti i partiti. Destra e sinistra».

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Matteo Zallocco e Giuseppe Bommarito

Matteo Zallocco ha insistito per capire quali erano i dubbi del Sindaco. «Io avevo dubbi e continuo ad averli – ha risposto Carancini – ma il sillogismo che i miei dubbi siano connessi all’indissolubile sospetto sulla perizia non esiste. Io ho voluto verificare. Ho manifestato una serie di problemi connessi agli strumenti finanziari ipotetici che avremmo potuto mettere in campo, visto il vincolo del patto di stabilità.  Le strutture le vorremmo fare: ma dobbiamo capire che impatto hanno le manovre del governo, e poi il patto di stabilità. Io, personalmente, non la ritengo una priorità, ma posso essere tranquillamente smentito dal Consiglio comunale. Ci sono altre priorità, anche in termini di impianti». E sull’ipotesi chiesta da alcuni consiglieri e dall’avvocato Ballesi di andare in tribunale per chiedere la perizia a un giudice terzo? «Qui non esiste un atto che tenda a far dire conciliamo. Non c’è un accordo. Non c’è un impegno per l’amministrazione. Questo dovrebbero saperlo per primi i consiglieri per cui non c’entra neanche il Tribunale» . Ma  Guido Garufi dell’Idv ha chiesto l’intervento di un giudice terzo, parlando di diffamazione: « Mi pare avventuroso e denigratorio nonché diffamatorio l’atteggiamento di qualcuno che ha accusato in modo diretto o indiretto, palesando la commissione terza come la banda Bassotti. Inoltre, si è andati a un secondo teorema, accusando i tecnici del vecchio ufficio tecnico di essere la seconda Banda bassotti. Chi crede in queste fandonie è avventuroso e diffamatorio».

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Andrea Marchiori ha posto i suoi quesiti dal pubblico

A dimostrare l’interesse della cittadinanza anche le questioni sollevate dal pubblico. «Ci sono passaggi errati  – ha chiesto a Ricotta Andrea Marchiori – nella ricostruzione documentale fatta da Cronache Maceratesi? E il privato può obiettare al Comune di non aver adempiuto al progetto e chiedere un risarcimento danni?». La risposta di Ricotta: «No ma in Cronache Maceratesi c’è una filosofia del sospetto di fondo. Si parte dicendo che un signore che compra un’area agricola per quattro spiccioli e poi se la ritrova che vale un milione e 800 mila euro. L’area è così da oltre 40 anni, dal piano Piccinato che la indicava come area per strutture sportive. L’amico Zallocco nel tentativo di mettere il Sindaco contro la maggioranza e viceversa, chiede chi per primo si è rivolto all’Ute ma la nostra è stata una scelta comune e condivisa. Non c’è un vincolo contrattuale ma ci può essere una responsabilità precontrattuale. L’area ha una vocazione tipica per le strutture sportive che sono prima di tutto indirizzate agli studenti. Noi lavoriamo in partnership con l’Università che ha interesse ad avere una struttura strategica per cui Villa Potenza non è un luogo adatto. Come ci arrivano gli studenti a Villa Potenza?». Semplice e diretta la risposta di Bommarito: «Qui non c’è alcuna cultura del sospetto. I fatti sono chiari e sono stati esposti in maniera precisa. Noi ci siamo posti le domande che qualsiasi cittadino gestendo soldi propri si porrebbe. A Villa Potenza gli universitari come ci vanno? Ci vanno col pullman, come vanno alla facoltà di Scienze della Formazione. Villa Potenza è la sistemazione ottimale».
confronto-pubblico-20-300x200Importante anche il quesito di Maurizio Failla «Perché non si è provato l’esproprio anziché la trattativa diretta?», al quale Ricotta ha risposto «Il Comune ha utilizzato proprio i valori espropriativi perchè i valori di mercato sarebbero più alti». Immediata la replica di Patrizia Sagretti: «Di quali valori espropriativi si parla? Non esistono valori espropriativi perché secondo il testo unico sugli espropri vanno presi in considerazione i valori di mercato» alla quale Ricotta ha risposto: «Io non faccio perizie».

Matteo Zallocco ha concluso dicendo che «La serata ha offerto diversi spunti interessanti e ulteriori elementi. I cittadini devono essere protagonisti e devono sapere come, quando e perché si spendono soldi pubblici”.

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Romeo Remis del Pd e Ivano Tacconi dell'Udc

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Guido Garufi dell'Idv

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Romano Mari e Angelo Sciapichetti del Pd

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