di Roberto Mancini *
Come commentare la tragica rapina in villa a Recanati (leggi l’articolo), dove uno dei ladri, un ragazzo di 27 anni, è stato ucciso dal proprietario? Ho pensato che la prima cosa era fare silenzio. Per creare uno spazio interiore di rispetto per le vittime, per chi è stato ucciso e per chi ha ucciso, per i loro familiari. Per purificare la mente e le parole.
Soltanto dopo si può tentare di valutare, uscendo dal comodo schema che divide i buoni e i cattivi. Un fatto come questo non lascia alcuno spazio per ammirare o esaltare il comportamento di chi arriva a difendersi da sé, né per dire, di chi è stato ucciso, “se l’è cercata”. E’ urgente cambiare mentalità e cominciare a capire lucidamente come si possano migliorare le condizioni di vita per tutti. Quella accaduta è una tragedia che ha messo di fronte due persone che mai si erano incontrate prima, ma secondo me non è affatto sbagliato pensare che in realtà si trattava di due fratelli che non sapevano di esserlo. Uno venuto da lontano, spinto dalla disperazione e dall’illusione che il furto sia un mezzo per andare avanti o per fare i soldi; l’altro mosso dalla paura di chi si trova i ladri in casa. Risultato: per il primo la morte, per l’altro la perdita dell’incalcolabile serenità di chi non ha mai ucciso nessuno. Molti potranno cadere nella tentazione di disprezzare la persona uccisa e di identificarsi con il proprietario della villa. Ma se davvero si identificassero con lui sentirebbero l’angoscia legata al gesto irrimediabile chi si trova ad aver tolto la vita a qualcuno.
La difesa della proprietà non giustifica l’uccisione del ladro che la minaccia. Semmai la paura improvvisa per la propria vita e per quella dei propri cari può spiegare, ma certo non giustificare, come si possa giungere a una reazione fatale, rispetto alla quale nessuno di quanti ora riflettono su questo episodio sa davvero come si comporterebbe in una situazione analoga. Non siamo affatto autorizzati a trasformare in esempio una tragedia simile. Non a caso l’eccesso di legittima difesa è un reato e sarà la magistratura a valutare. Intanto dovrebbe ormai essere chiaro a tutti che il possesso privato di armi non porta bene a nessuno, è una difesa illusoria e rovinosa anche per chi se ne serve.
La fretta di giudicare e di dare colpe nasconde forse il disagio di dover riconoscere che una quota di responsabilità per una società insicura, che è tale perché è profondamente ingiusta, la portiamo un po’ tutti, in misura variabile a seconda del ruolo familiare e sociale che abbiamo. Come educatori, cittadini, politici, soggetti economici e così via. Non sto affatto dicendo che “è colpa della società” e cioè, alla fine, di nessuno: al contrario, semmai è responsabilità un po’ di ognuno se non riusciamo a costruire una società mite, solidale, giusta, che sradichi il crimine sin dalle sue cause prime. Infatti ciascuno in vario modo ha il dovere di preparare e di mettere in atto comportamenti rispettosi, nonviolenti, solidali, capaci di generare una forma di società più umana.
Chi oggi esalta la via del difendersi da soli con le armi parla con superficialità, solo perché non sa che cosa significa trovarsi ad aver ucciso un uomo. Un male la cui entità va al di là delle nostre categorie di merito e colpa, di torto e di diritto. La vera sfida sta nel mantenere la nostra umanità in ogni situazione. La ferocia nei giudizi e nei comportamenti è in ogni caso deleteria. Bisogna invece esercitare tutta la nostra capacità di autentica compassione ricordando che il male visto negli altri è lo specchio del nostro.
Voglio anche precisare che qualsiasi ostilità verso le persone straniere è, come sempre, ingiustificabile. Lo stereotipo secondo cui gli stranieri sono quasi tutti delinquenti è palesemente falso e chi lo ribadisce, con volgari atteggiamenti razzisti, non fa che mostrare il grado di scarsa cultura etica, civile e umana a cui si è fermato. Non ha senso né fondamento nei fatti affermare che questi sono i risultati di una politica di accoglienza troppo liberale verso gli stranieri. Basta leggersi il libro di Laura Boldrini, “Tutti indietro” (Rizzoli), per conoscere i termini effettivi del problema e scoprire che l’Italia non ha affatto un numero troppo elevato di migranti in rapporto a quanto accade negli altri Paesi dell’Unione Europea.
In una crisi come quella che oggi colpisce quasi tutti – il 99 % dell’umanità per l’avidità di un 1 % di speculatori -, la vera colpa sta nell’ostinazione che porta a perpetuare un sistema economico-sociale che genera miseria, esclusione, marginalità e così alimenta la criminalità. Parlo di un sistema dove il denaro vale molto di più delle persone. Ha ragione chi lamenta una dissennata politica della sicurezza, attuata dal governo precedente, che ha determinato la riduzione delle risorse a disposizione delle forze dell’ordine e ha cercato di limitare i poteri d’indagine della magistratura. Ma anzitutto è necessario capire che, alla radice, non c’è sicurezza che possa essere mantenuta solo con il controllo del territorio, con la repressione e anche con la certezza della pena, se comunque non c’è giustizia nella vita della società, nel rapporto tra le classi sociali e tra i popoli. Se un modello di economia semina disperazione ovunque, come si può sperare di combattere la criminalità ?
Ormai, dopo tutte le tragedie, le sofferenze e i lutti che in vario modo colpiscono tante persone e popoli interi, è chiaro che la giustizia della piena democrazia, che non esiste senza la democrazia economica, è la base di qualsiasi sicurezza, fisica, psicologica, sociale. La giustizia che permette condizioni di vita degne per tutti è la vera prevenzione del crimine. Perché solo la giustizia – questa giustizia che ha a cuore la dignità di chiunque – crea futuro.
* Docente di Filosofia Teoretica, Dipartimento di Filosofia e Scienze Umane dell’Università degli Studi di Macerata
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A parte che per un tentativo di tenero acquarello di buoni sentimenti, non vedo davvero cosa c’entrino con la vicenda di Recanati (tra le altre cose):
1- il presunto maggiore valore, nel nostro “sistema”, dei soldi che delle persone
2- le supposte politiche della precedente legislatura che avrebbero mirato a “limitare i poteri d’indagine della magistratura” (in ogni caso, non certo per questo tipo di reati)
3- il preteso dovere di ognuno, tutto da dimostrare (tanto nel merito quanto nei contorni) di “mettere in atto comportamenti rispettosi, nonviolenti, solidali, capaci di generare una forma di società più umana”
Purtroppo è inevitabile che “chi oggi esalta la via del difendersi da soli con le armi” parli con superficialità: ma lo stesso fa chi trova in ogni vicenda spunto per i soliti banali sermoni perbenisti
volgendosi a profili meno etici (comodi per ogni piaga sociale che affligge la nostra società, dalla droga, all’assenza di meriticrazia, alla corruzione e chi “più ne ha ne metta”), quanto avvenuto merita una diversa chiave di lettura. Decidere di detenere un’arma significa accettare il rischio di doverla usare.. Le modifiche legislative introdotte da Berlusconi sulla legittima difesa (allo slogan “anche i ladri adesso avranno paura”), non mutano il quadro del problema. Legittimare la giustiza privata, fino alla condanna della vita di un’uomo (anche se “delinquente”) e come avvenuto, significa aprire un pericoloso precedente. Dalla riscotruzionii che si ricavano dalla stampa, non si trattava nè di ladri che avevano armi, nè di persone che avessero attentato alla vita del proprietario. Stavano salendo in macchina dopo un saccheggio e si è esploso un colpo in direzione degli stessi. Descritto in tal modo non si tratta di un fatto colposo ma di DOLO EVENTUALE. In termini molto semplicistici, si pone il gesto di sparare accettando il rischio di provocare la morte di un’uomo.
Aprire il fuoco verso dei ladri, apre al rischio che anche questi siano armati e siano anche più bravi nell’uso. Vale la pena di ingaggiare una sparatoria? Il campo dei valori passa dalla difesa della proprietà a quella della propria incolumità.
Da parte mia non ho alcuna solidarietà verso il proprietario, se così stanno le cose. Ha preso un’inizativa rischiosa e gli è andata bene. Se i complici avessero avuto armi, poteva diventare una strage.
Grazie per la bella riflessione prof. Mancini!!! Oggi più che mai servono parole come queste visto che in molti sono accecati dall’odio e fanno fatica a fermarsi un attimo a pensare!!!
eccone un altro che placata la tempesta dall’alto della sua cattedra universitaria sparge ennesimi sermoni rivoltando frittate a suo piacimento e a tutti i falsi perbenisti come lui a libro paga per autodistruggere quello che resta di questa italietta.
l’italia esimio professore per quale ragione dovrebbe avere gia’ un 15/20% almeno di stranieri come altri paesi d’europa?me lo spiega per cortesia?
cos’e?’ un gioco a chi arriva prima all’autodistruzione etnica e sociale?
i libri di Boldrini dicono il contrario?buon per lei che ci crede e sopratutto se lo puo’ permettere.
allora io le consiglio OUTLET ITALIA” e quelli di Caldonazzo (giovane economista che collabora con Grillo ) che dimostrano l’esatto contrario di quello che lei afferma.
per il resto parla per me il commento precedente del signor Cortona.
cordiali saluti
Che i prossimi ladri vadano a casa del Professor Mancini, poi vediamo le reazioni!
Da parte mia se per difendere i miei diritti e le mie proprietà onestamente guadagnate, dovrei ricorrere ad un arma da fuoco e uccidere un “Uomo” malvivente, criminale, sinceramente dormirei trnaquillo senza patemi d’animo!!! Un criminale in meno i giro che poteva far del male ad altri.
Esempio: i ladri fuggivano con le auto del proprietario si davano alla fuga e mentre fuggivano a tutto gas provocavano un incidente o prendevano sotto un pedone…be i cavoli poi erano anche per altri poveri innocenti. Ucidere il criminale non deve pesare sulla coscenza, si è fatta solo una pulizia per caso!!
Coraggio, professore. Bisogna resistere.
@ filippo davoli
a chi?a quelli che si oppongono alla vostra e solo vostra falsa interpretazione di un mondo dove siamo tutti falsamente fratelli e destinati tutti a mangiare hamburger o kebab?
a chi? a quelli a cui piano piano avete tolto pure le mutande e la possibilita’ di dire la loro perche’ solo voi siete nel giusto con le vostre e solo vostre utopie e falsita’?
resistiamo tutti allora….voi e noi!!!!
p.s. ma po sta’ che a voi non ve tocca mai a subire rapine,mancanza di fondi per assegni disoccupazione perche’ vanno agli stranieri,a subire un aggressione che si poteva evitare solo se certe leggi sui flussi fossero messe in pratica anziche difendere sempre e solo l’indifendibile!!!
quanto mi piacerebbe allora essere una mosca e starvi vicino per sentire i vostri pensieri!!!
Caro Vannucci,
mi addolora contraddirla: ho subito furti. Ma – purtroppo – sia da stranieri che da italiani. Poi, mi perdoni, non so davvero a chi avrei tolto le mutande. Forse – sia a me che a lei – ce le hanno tolte gli italiani che non pagano le tasse. I quali non sono poi così migliori degli extracomunitari che rubano, dal momento che i nostri concittadini rubano a noi che siamo loro fratelli e compatrioti.
Non si dia tema di affratellarsi agli stranieri: lo faccio io, con tutti i rischi e le difficoltà che questo comporta. Ma la prego, per la salute del suo fegato, non semplifichi eccessivamente: gli italiani non sono per statuto buoni e puri.
Come diceva Suor Fede, la mia maestra elementare, cuore fegato e polmoni non hanno razza né colore della pelle…
….ideologie farlocche…..
…tutto questo “strillare” lo vedo come un “urlo” allo stadio…..
….ma il problema della sicurezza rimane ed stando agli ultimi fatti e’ molto grave…si chiede uguaglianza ma questa non la si ottiene con l’eccessiva tolleranza colpevole di aver rotto l’equilibrio della convivenza …
Colpa un po’ di ognuno? Per le rapine? “Ma de che stimo a parlà”?
Io la colpa la do agli amministratori che non hanno saputo (o voluto) risolvere il problema.
Il resto non conta, sono tutte cazzate razziste o buoniste: fuori dalle palle gli incapaci e i corrotti e dentro chi si sa guadagnare quel lauto stipendio pubblico.
Si discute se sia civile l’anonimato degli interlocutori ma si accetta la clandestinità degli immigrati…
Cerco di spiegarmi premettendo che la statistica su questo segmento di criminalità e’ sbilanciato senz’altro dalla parte degli immigrati, specie clandestini, ma gli italiani difendono bene la bandiera.
Chi interviene con un nick può essere individuato dall’autorita’ in due secondi attraverso la registrazione e l’ID. Di noi qualsiasi investigatore può conoscere di tutto accedendo alla varie banche dati (dal supermercato alla banca passando per l’agenzia di viaggi). Se ci chiedessero, per motivi di sicurezza, di rilasciare unitamente al modulo del censimento le impronte digitali e di sottoporci alla prova del DNA depositando un po’ di saliva su una cartina, non avremo nulla da obiettare.
Quando, pero’, si e’ detto di prelevare le impronte agli immigrati, apriti cielo…leghisti razzisti!
Partiamo dal concetto che se ci fosse una banca dati contenente la foto segnaletica di ogni persona con allegata scheda delle impronte e del DNA, molti criminali avrebbero avuto un nome. Poi altra cosa sarebbe beccarli ma intanto gli si potrebbe fare il processo.
Se un agente mi ferma per strada e per qualsiasi ragione sospetta di me perché dovrei rifiutarmi di rilasciare le impronte visto che le rilascio una volta alla settimana quando entro in banca e la vocina mi dice “appoggiare il dito sul lettore fino all’apertura della porta”?
Prima di darci gratuitamente dei razzisti bisognerebbe capire quanto sta cambiando la geografia del mondo e le etnie…la libera circolazione delle merci e delle persone e’ veramente libera se conosciuta e la “legge e’ uguale per tutti” se riesce a raggiungere tutti altrimenti qualcuno e’ più uguale di altri.
ci sono radici di razzismo in molti interventi….
io ho paura al pensiero che alcuni di questi geni detengano un’arma e spero che la giustizia faccia il suo corso non assecondando un’opinione pubblica che arriva a condividere un gesto del genere.
non si preoccupi signor” presocratico,”odio le armi e una societa’ all’americana con 13mila morti ammazzati l’anno per questo mi fa orrore,anche se il mio povero nonno cacciatore me ne ha lasciate un paio in eredita’ che sono e spero rimangano a vita ad ammuffirsi e arrugginirsi……
non sono un genio fortunamente anche se lei mi sfotte e se aveva 2 secondi da sprecare con i miei precedenti post capira’ che riporto dati oltre mie impressioni,posso?mille grazie!!!!per quanto riguarda il razzismo lo sono eccome e non mi vergogno assolutamente di dirlo ma dipende solo ed esclusivamente dalla quantita’ in generale (troppi stranieri oggi come oggi in italia per i suoi reali bisogni)e dalla qualita’ (anche qui si informi su quello che scrivo prima di sparare sentenze che non mi fanno ne caldo ne freddo)’.
potrei “pubblicizzarmi” alla grande anche io e di che tinta su quanti stranieri ho avuto a che fare in vita mia ma il buonismo da salotto lo lascio volentieri a voi intellettuali e quindi me le tengo per me.
@filippo davoli
mi dispiace essermi espresso cosi ma il mio rancore con lei deriva fondalmentalmente da quel video intervista in cui osannava la laurea di una giovane e sicuramente bravissima ragazza albanese,come se noi comuni mortali viviamo sulla luna e vediamo solo grandi fratelli e stronzate varie…….
mi sembrava ne piu’ ne meno che un mauriziocostanzoscio’ ai suoi tempi demagogici d’oro!
lavoro tra ragazzi padri di famiglia (veterinari) che vanno avanti a contratti ridicoli e le posso assicurare che farebbero il culo(professionalmente) a tanti professori di altre universita’ straniere.
l’unico difetto che nessuno ne parla di come sta messa male la mia generazione e quelle piu’ giovani.
l’importante e’ giudicare il popolo italiano razzista,(BALLA COLOSSALE) questo si che e’ importante,segno evidente che di libri ne avrete letti molti ma vita reale in altri paesi zero carbonella.
certo infine che tanti miei connazionali fanno veramente schifo,siamo la patria delle mafie che pretende,
e quoto quello che dice onde per cui lei si risponde da solo,prima curiamo i nostri di mali poi passiamo agli altri se ce lo possiamo permettere,non per partito preso,chiaro il concetto?!?
..dipende cosa significa che “la giustizia faccia il suo corso”. Secondo me e’ meglio che sto “corso” venga chiuso, perche’ cosi’ mi pare che e’ un “corso” sbagliato!!
I delinquenti in giro ce ne stanno tanti che sono usciti grazie alla giustizia italiana e poi magari continuano a delinquere meglio di prima, tanto sanno che semmai, pochi giorni e stanno fuori di nuovo!
Sia chiaro, per delinquenti non parlo di extracomunitari o stranieri in genere, ma tutti, anche gli italiani, anche se non capisco come mai gli extracomunitari durante il giorno, mentre io sono in giro per lavoro loro sono seduti sui tavoli del bar a chiaccherare, fumare, bere e giocare ecc. Dove li trovano i soldi per tirare avanti che io arrivo a fine mese con l’acqua alla gola? Sono tutti operai che fanno il turno di notte?
Come mai poco tempo fa un operaio (straniero) in cassa integrazione ha vinto 5 mln di Euro con un gratta e vinci da 20 Euro dopo averne grattati una serie? Quanto cavolo si prende di cassa integrazione????
Ripeto non sono razzista ma mi sembra che cosi’ non vada bene. Come cittadino italiano non mi sento rispettato!!!
Ritengo che prendere una posizione in questa vicenda mi resta difficile, ed è abbastanza facile schierarsi da una parte o dall’altra. Il tentativo di sintesi che fa l’amico Roberto Mancini ha un suo valore. Però io tento una via o lettura diversa, diciamo sociologica. Dunque appositamente evito schieramenti, confessando che i due “ruoli” ( del ragazzo morto e di chi ha sparato ) non fanno parte della mia argomentazione. Vorrei parlare degli “immigrati”. Diciamolo chiaramente: non credo che la Legge Bossi-Fini sia stata partorita in un Sagrato. Forse dalla Chiesa ha “catturato” o “tentato di imitare” o “rubato” l’anelito ecumenico e il “respiro” verso la fratellanza ( utilizzato come “sublime” motivazione). Ma io credo che questa Legge ( e le altre “milleproroghe” successive) siano il frutto, principalmente, di due cose: 1- l’oggettiva e “storica” spinta di popoli “meno abbienti” verso Eldoradi ipotizzati 2- ( soprattutto) la non dichiarata esplicitamente “necessità” di mano d’opera a basso costo i cui “mandanti” sono abbastanza individuabili e circoscrivibili. Ed è questo secondo aspetto che mi indigna o comunque mi fa pensare. Mentre in Italia ( la cui posizione geografica è “sensibile”) molte “imprese” delocalizzavano ( da molti anni) perchè “altrove” gli immigrati che non erano ancora “emigrati” ma semplicemente altrove “costavano” ( e costano) poco, mentre in Italia-dicevo- si cercavano “risorse umane” ( forza lavoro?) estere e all’Estero, in Patria ( ?) si cercava di “accogliere” una porzione non piccola di tale “forza lavoro”, con tutte ciò che ne consegue. Questo è un dato.Ma del resto anche in altre Nazioni sono presenti gli “immigrati”. Attenti, però: nelle altre Nazioni non si sono specializzati, come noi, nelle mafie. Si, perchè noi ne abbiamo quattro, un vero marketing: la Camorra, la Mafia, la N’ drangheta, la Sacra Corona. Inoltre nelle altre Nazioni, mi risulta, non vi è una evasione fiscale che ammonta a circa 120 miliardi di Euro l’anno ( oltre quattro Finanziarie), mi risulta che lo Scudo fiscale in Francia sia oltre il 30% ( non la “pulitura” del 5% come da noi, mi risulta, inoltre, che la Germania, la Francia e altri abbiano “obbligato” la Svizzera a “dire i nomi” di chi ha esportato contante, aggiungo che mi risulta che in questi ultimi mesi siamo “emigrati” all’Estero 11 miliardi di Euro, ricordo che Al Capone ( che “sparava”) fu arrestato per evasione fiscale, mi ricordo che quando “fallirono” le Banche in America furono messi dentro un centinaio di colletti biachi ( che fine hanno fatto in Italia i Banchieri che “aiutarono” quel poverino di Tanzi\Parmalat? Forse ai servizi sociali. Oppure semplicemente non sapevano, tutto avveniva a “loro insaputa”?Chiedersi dunque il “perchè” di tale tragedia ( dico di Recanati), mi porta “anche” altrove, ma non credo di essere andato fuori tema. Empiricamente sono favorevole ad una Legge più “dura”. Se la Polizia, i Carabinieri e le altre Forze sono “pagate”, sono “di più” e sono più agevolate ( auto etc). magari si potrebbe destinare loro una parte di quei 120 miliaradi di Euro. Maroni, per ultimo, è stato un buon Ministro degli Interni e la sua lotta alla mafia, in qualche modo, un risultato l’ha raggiunto: sono stati confiscati alla mafia 30 miliadi di Euro. Dove sono andati a finire. Perchè non si mettono all’asta? Dobbiamo venderci il Colosseo?
Io sono nato e vissuto sempre a Macerata anche se ho mediamente girato per il mondo per motivi di lavoro e turismo. Alla fine degli anni 70 a Parigi mi confrontai per la prima volta con un ambiente chiaramente multirazziale e l’impressione fu molto forte su di me e sul mio gruppo di amici . Adesso il quartiere dove sono nato e vissuto per quasi 30 anni è molto simile a quell’antico riferimento (manca il Louvre, pazienza) e quando vado a trovare i miei genitori non sento quasi mai parlare italiano . Nel negozio dove da piccolo andavo a comprare il Buondi Motta prima della scuola ora c’è una macelleria africana! Un cambiamento molto veloce a cui i miei anziani genitori fanno fatica ad adattarsi. I nuovi venuti appaiono a loro invadenti, poco educati, rumorosi , spesso sporchi e chiaramente minacciosi . Non saprei definirli razzisti ma certamente impauriti si e non posso non capire le loro ragioni anche se poi nei nostri discorsi sull’argomento cerco di non amplificarne le preoccupazioni. D’altra parte i più attenti di voi avranno sentito proprio ieri di quel documento statistico secondo il quale fra 40 anni il nostro paese sarà molto più anziano dell’attuale e gli immigrati (compresi i loro figli o nipoti ormai italiani) saranno il 25% del totale!. Quindi il mondo è cambiato ci piaccia o no e continuerà a farlo sempre più velocemente. Starà a noi decidere come confrontarci con questo cambiamento. Il problema vero non sono gli immigrati siano noi che non sappiamo più guardare in avanti con fiducia e con coraggio. “Quelli venuti da fuori” non fanno altro che riempire gli spazi che NOI abbiamo già lasciamo vuoti (i nostri centri storici, le nostre aziende, le nostre culle, e magari direbbe qualcuno anche i nostri valori). Per questo non dobbiamo cedere alla paura, perchè non solo arma i nostri fucili ma scolora il nostro futuro. E, fatte le debite proporzioni, non mi dispiacerebbe se fra 10 o 20 anni la nostra città assomigliase un pò alla Berlino degli anni 2000.
Rimango sbalordito da questo ennesimo esercizio di buonismo e soprattutto ricevo conferma del fatto che in Italia non c’è spazio per coloro che vorrebbero trovare chiarezza nei testi di diritto penale puntualmente violentati da certi filosofi o presunti tali.
Il progetto è chiaro : la sociologia del diritto e la filosofia del diritto drogheranno sempre di piu’ la norma positiva ;
Ci sarebbe molto da dire ma limiterò il mio intervento su alcuni punti :
a) i flussi migratori si orientano verso l’Italia , consapevoli del clima favorevole che facilita la delinquenza (impunità, scarsa coesione della società italiana ….)
b) la proprietà privata da alcuni è sempre vista come un “furto” e pertanto non degna di tutela
c) la vittima è tutelata piu’ del carnefice
d) le circostanze del reato vengono spesso interpretate a favore dell’aggressore
@ Roberto Mancini
Professore a leggere i commenti al suo articolo ed anche agli altri che
in questi giorni si sono succeduti
Noi siamo nettamente in minoranza…
Questo però non fa si che la maggioranza abbia ragione – anzi mi pare tanto che assomigli sempre di più a quella stessa maggioranza che chiese a Pilato di liberare Barabba….
Pazienza—
BUON ANNO A TUTTI
http://www.ilfoglio.it/soloqui/2401
L’inchiesta di Giulio Meotti –
Europa multietnica.
avete mai visto quella trasmissione su Italia1 “l BIVIO”in cui…un evento faceva cambiare il corso della vita, e che nel bene o nel male modificava il decorso della propria esistenza? beh questo fatto accaduto è simile al programma, Se il proprietario non avesse sparato……come sarebbe andata a finire? se i ladri fossero stati armati di pistole ( che non è escluso che i fugitivi non le avessero….fino ad ora chi può dirlo), cosa sarebbe potuto accadere? Se si inceppava la pistola……cosa sarebbe successo al proprietario? 3 contro uno??? Caro sig professore lei fa un bellissimo discorso, quando dice ” E’ urgente cambiare mentalità e cominciare a capire lucidamente come si possano migliorare le condizioni di vita per tutti” vorrei dirle che qua sono anni e anni che stiamo cercando di capire lucidamente come si pososno cambiare le condizioni di vita per tutti, ma nessuno fa nulla per cambiarle ( mi riferisco alle istituzioni, e chi sa per quanto tempo ancora). E un conto è fare la filosofia e un conto è trovarsi di notte a tu per tu con uno sconosciuto che non sai chi sia e cosa vuole o cosa potrà farti (provi solo a pensare 3 secondi alla scena; lei sul letto che dorme tranquillamente; ore 3 di notte; ai piedi del letto ombre che si aggirano e lei che viene svelgiato di soprassalto..ci pensi un attimo). Avrà il tempo di usare o di pensare a queste belle parole che ha scritto….o…il suo cervello, chi sa mai come reagirà? credo nemmeno lei potrà saperlo. In certe situazioni siamo ancora per fortuna animali e l’istinto a volte è l’unica salvezza. anche a costo di rimetterci la vita. Stavolta è toccata al ladro, ma tantisisme volte tocca al privato cittadino (proprietario di casa, tabaccaio gioielliere, benzinaio ecc ecc ecc).
Una terribile tragedia personale ed umana non dovrebbe trasformarsi in una scusa per sfogare istinti razzisti e frustrazioni personali. Nessuno di noi puo sapere come reagirebbe in caso di furto alla propria casa ed ai propri beni, signor dindo, ma elogiare la nostra parte animale non mi sembra il miglior modo di affrontare la cosa.Analizzare il problema della sicurezza e dei flussi migratori senza cadere nell’odio e nel razzismo non e buonismo, ma un esercizio dovuto di intelligenza e civilta.
“IL NOSTRO FUTURO MULTIETNICO Bisogna smettere e pure in fretta di pensare l’italiano tipo come un individuo dotato di nonni nati in Italia (…) Quest’osservazione apre un’altra questione più importante: basta la cittadinanza a fare il cittadino? L’immigrazione è un fenomeno complicato da interpretare, perché ci interessa non solo la sua accertata capacità di sopperire alle carenze di popolazione e forza lavoro, di aiutarci a tenere i conti pubblici in ordine, ma anche per l’impatto che può avere sulla coesione sociale.(…) ” Non lo dico io ma Giovanna Zincone su La Stampa di oggi…. Grazie Professor Mancini!! SE fosse diventato sottosegretario come era stato proposto la nostra povera Italia sarebbe stata un po’ migliore…..
sig pennesi..ok..e allora cominciamo ad analizzare il problema della sicurezza e dei flussi migratori, cominciamo a fare qualcosa però. Seriamente e con fermezza. Tutti quanti a dire facciamo questo..facciamo quello, e nulla si fa. Mentre stiamos crivendo altri fatti sono accaduti in mezza Italia simili a questo di Recanati, e cosa dobbiamo fare? elogiare la delinquenza? Pensi che io stia godendo per il ladro morto? beh si sbaglia. Non sto godendo affatto. E comunque elogiare la nostra parte animale a volte è un complimento alla specie animale. Non una offesa. A volte l’istinto può salvare la vita.
E poi cosa cavolo centrano le frustrazioni personali?
https://www.cronachemaceratesi.it/2011/12/29/lugl-sul-terminal-dei-bus-non-aspettiamo-che-accada-lirreparabile/#comment-45863
Sul perche’ Hegel era un palese idiota.
( da google )