La gravissima vicenda di Recanati ha scatenato, com’era prevedibile, una selva di commenti (leggi l’articolo), la maggior parte dei quali improntati a comprensione, stima e ammirazione per il gesto del malcapitato proprietario della villa presa d’assalto nottetempo, la cui vita, qualunque sarà l’esito della sua vicenda processuale (c’è stato o no un eccesso di legittima difesa?), sarà devastata per sempre. Non sono mancate riflessioni di tipo razzista, inneggiamenti alla pena di morte, lugubri deprecazioni sul fatto che a terra è rimasto solo uno dei rapinatori, insieme a più pacate riflessioni sull’inadeguatezza delle leggi italiani nel contrastare la criminalità dedita ai furti e alle rapine in villa e sulla scarsità delle risorse umane e materiali delle forze dell’ordine, che non riescono a garantire la sicurezza dei cittadini. Da qualche parte ha fatto capolino anche qualche limitata e timida parola di pietà verso il giovane albanese di 27 anni che, per sua colpa, ha perso la vita così drammaticamente e così precocemente in una notte di sangue e di lutto.
Secondo me, il razzismo in questa brutta vicenda non ci deve minimamente entrare. Non tutti gli stranieri delinquono (anzi, la maggioranza di loro è utile al nostro paese e cerca di comportarsi onestamente) e anche tra gli italiani ci sono fior di delinquenti che hanno grande confidenza con le rapine in villa e con i brutali e immotivati pestaggi (spesso dovuti all’assunzione di cocaina prima di entrare in azione) di chi viene trovato in casa, percosso a volte senza pietà a prescindere da più o meno efficaci tentativi di reazione.
La delinquenza e la violenza non hanno nazionalità e andrebbero sempre punite con la giusta severità, a tutela dei cittadini onesti che hanno il diritto sacrosanto di non doversi difendere da soli, di non dover impugnare con il cuore in gola una pistola e sparare nel buio della notte contro chi ti è entrato in casa con delle armi e delle mazze in mano, di non trovarsi nella condizione di poter spegnere una o più vite, magari di ragazzi giovani che stanno gravemente sbagliando, ma ai quali sarà per sempre negata una seconda chanche.
Il problema, anzi, i problemi stanno, a mio avviso, a monte. Se vogliamo parlare degli stranieri che si mettono contro la legge e che costituiscono ormai il 36% della popolazione carceraria, la principale responsabilità sta in primo luogo nelle norme che con troppa facilità consentono di entrare in Italia senza avere già un lavoro retribuito e che con troppo finto buonismo complicano e a volte impediscono anche per anni il rimpatrio forzoso non solo di chi è entrato illegalmente nel nostro paese senza un regolare permesso di soggiorno, ma anche di coloro che, entrati legalmente o, ancora peggio, illegalmente, già sono incappati più volte in problemi con la giustizia.
E’ evidente, infatti che, pur essendo molti stranieri indispensabili per il funzionamento della nostra economia, ciò non può comportare maglie eccessivamente larghe nell’ingresso e nella permanenza in Italia di quelli che sono entrati in Italia senza avere un lavoro, o dotati solo di un lavoro “finto”, oppure che si sono trovati ben presto disoccupati (in un momento storico in cui le chiusure aziendali sono all’ordine del giorno e non risparmiano nemmeno tantissimi italiani). Queste persone prive di reddito, e non dotate – come gli italiani – di una rete familiare di aiuto e di sostegno, sono quasi naturalmente portate, anche contro la loro volontà, a delinquere per motivi di sopravvivenza e diventano ben presto manovalanza spicciola per la criminalità organizzata di matrice italiana e per i tanti clan stranieri già organizzati su base etnica e ben radicati nel nostro paese, anche nella nostra provincia.
Poi ci sono anche quelli che deliberatamente vengono in Italia per delinquere, confidando in un sistema penale blando, che arriva a conclusione di solito con grande ritardo ed è troppo centrato sugli aspetti legati al garantismo e alla riabilitazione dei condannati, con buona pace delle tante vittime dirette ed indirette dei reati, nella realtà dei fatti considerate poco o nulla.
Un piccolo episodio di sociologia spicciola accadutomi proprio nei giorni scorsi, che vale quindi quello che vale, è però indicativo di questa ormai accertata predilezione di tanti delinquenti stranieri per l’Italia. Qualche giorno fa in tribunale un testimone albanese, nell’attesa di essere sentito dal giudice, mi ha detto che ora l’Albania, superata la difficile fase di fuoriuscita dal comunismo, sta meglio dell’Italia a livello sia sociale che economico. A suo avviso sono in molti quelli che, lavorando da anni in Italia, vorrebbero tornare in patria per questa ormai mutata situazione e non lo fanno solo perché vicini alla pensione oppure perché i figli si sono di fatto radicati qui. Anche a detta di questo signore, quindi, l’emigrazione residua dall’Albania verso l’Italia non è più legata al bisogno, ma ad una deliberata scelta criminale, che fa leva proprio sulle pene inadeguate previste nel nostro sistema penale e sulla mancata certezza della pena.
Un esempio fra tutti di questa mano troppo leggera, che dipende in minima parte dai giudici (che sono tenuti ad applicare le leggi vigenti) e in gran parte dai nostri legislatori, sia di centrodestra che di centrosinistra, entrambi da decenni impegnati in una folle corsa a mitigare sempre più le pene (a volte aggravandole nominalmente, ma poi riducendole fortemente nella fase della esecuzione), sino a renderle del tutto ridicole e per nulla deterrenti. E’ proprio della scorsa settimana la condanna dell’albanese che a Porto Recanati un anno fa ha ucciso in un bar del centro un suo connazionale per motivi presumibilmente legati alla spartizione dei proventi di qualche partita di droga o di qualche rapina in villa. Un delitto atroce, davanti a tanti inermi cittadini, con un arma da fuoco reperita dall’assassino nel giro di pochi minuti (a dimostrazione di una rete logistica criminale ben presente e strutturata in quella città). Beh, alla fine del giro, grazie al rito abbreviato e a qualche altro beneficio processuale, il tizio se l’è cavata con una condanna a 16 anni, che poi, in fase di esecuzione si ridurranno quasi della metà. Mi chiedo: è accettabile una pena del genere per il reato di omicidio volontario, per chi deliberatamente toglie la vita ad un altro uomo? Secondo me, assolutamente no! Questa condanna facilita o complica l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine? A mio avviso, essa è l’ennesima dimostrazione di un sistema penale fatto apposta per richiamare i criminali, anche i più efferati, che poi daranno molto filo da torcere a polizia e carabinieri e rovesceranno sui tavoli dei magistrati fascicoli su fascicoli.
Si dirà, da parte dei politicamente corretti (oltre alla solita litania della pena che deve servire alla riabilitazione dei condannati, secondo un articolo della nostra Costituzione che è attentamente studiato e ben tenuto presente soprattutto dalla criminalità organizzata): un aggravamento delle pene – non solo per il reato di omicidio, ma anche per i reati predatori e per i reati connessi alla droga – porterà solo a riempire ancora di più le nostre carceri, che già scoppiano. Io invece penso, al contrario, che proprio l’attuale situazione di pene leggere e di incerta applicazione riempie le nostre carceri di tanti detenuti, di solito ampiamente recidivi e spesso più volte già condannati, che seguitano all’infinito a commettere reati perché sanno che, anche dopo aver esaurito tutti i benefici processuali del mondo, andranno nelle nostre prigioni, rischiando però nella maggior parte dei casi pene poco più che simboliche. Così come sono convinto che pene più pesanti e destinate ad essere scontate sino in fondo, senza eccedere verso condanne troppo esagerate, ma anche senza una deriva verso un ipocrita e stupido buonismo, possano essere utili a ridurre il numero delle persone disposte ad avventurarsi nel mondo della criminalità comune e organizzata.
Ma il nostro legislatore non è colpevole solo per una sciagurata politica dell’immigrazione e per la deriva sempre più evidente verso un sistema penale che fa il solletico ai delinquenti nostrani e ai criminali che dall’est Europa e dall’Africa fanno a gara a stabilirsi da noi. L’ulteriore grande responsabilità di chi ci governa è il progressivo depotenziamento delle forze dell’ordine, sempre più depauperate di sufficienti e valide risorse umane e di indispensabili mezzi e strumenti tecnologici e investigativi.
L’innalzamento dell’età media dei poliziotti e dei carabinieri, la progressiva e inarrestabile riduzione degli organici, la benzina che va centellinata (se non manca del tutto), le pattuglie che di notte devono controllare zone sempre più vaste, sono tutti elementi tali da aprire praterie sconfinate ai delinquenti, italiani e stranieri, che operano sempre più indisturbati non solo in zone di campagna, ma anche all’interno dei centri cittadini, e che all’inizio, quasi per una sorta di battesimo del fuoco, si buttano prevalentemente verso i reati predatori (furti e rapine) per inoltrarsi poi, a piccoli o a grandi passi, e previa una veloce visitina nei tanti “compro oro” per una ricettazione ormai legalizzata, nel mercato della droga, quello che consente i maggiori e i più veloci guadagni.
Ecco, secondo me, più che dividersi su insensati proclami razzisti, più che brindare al rapinatore che ha concluso al cimitero il suo viaggio nella delinquenza, più che proporre medaglie per chi ha sparato e sicuramente non vorrebbe mai averlo fatto, bisognerebbe unirsi per pretendere da chi ci governa, qualunque ne sia il colore politico, anche dall’attuale governo tecnico, alcune cose fondamentali: 1) una efficace politica dell’immigrazione e dei rimpatri, che tenga strettamente conto delle effettive possibilità lavorative presenti nel paese; 2) una revisione del sistema penale e processuale, che dia maggiore dignità alle vittime dei reati e assicuri pene più adeguate e certezza della pena; 3) un urgente potenziamento delle forze dell’ordine, che, oggi come oggi, nonostante gli sforzi e l’impegno anche eroico di tanti valorosi poliziotti, carabinieri e militi della guardia di finanza, sono ormai vicine ad alzare la bandiera bianca.
Nelle foto di Guido Picchio (vietata la riproduzione) l’abitazione di Stefano Terrucidoro dopo la tragedia
* Avv. Giuseppe Bommarito
Presidente onlus “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
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la riflessione è semplice… manca il lavoro per gli italiani figuriamoci per gli stranieri aggiungi che nessun reato viene più punito uguale difesa personale! lo Stato ha fallito.
questa semplice riflessione sarà forse la tua!! fortunatamente non la pensano tutti così.
vai a fare una cosa simile in Albania !se ti prendono ti sciolgono con l’acido ! altro che commenti !
perche andrea qual’è la riflessione ? dimmi vedi qualcosa di roseo in giro ? io no purtroppo infatti emanuele ha detto solo la verita
È sempre la stessa storia, il governo ci guadagna a farli venire in Italia, siamo sempre noi a rimetterci e si, ci rimettono anche gli stranieri che vivono onestamente e si sono ormai integrati, ma ormai lo sappiamo bene quali sono le etnie e anche italiani che delinquono, è ora di finirla, penso che ormai tutti ne abbiamo le ….. piene
Caro avv.to, concordo in pieno con quanto magistralmente esposto nel suo articolo.
Troppa larghezza nelle maglie della legge, oramai inadeguata di fronte ad un massiccio aumento della criminalita’ e il depotenziamento delle forze dell’ordine, depauperate di risorse……
Leggevo nei commenti al precedente articolo di cronaca che ogni italiano con reddito potrebbe agevolmente donare 1 euro per la sicurezza…..
Se ne nascesse una petizione????
Io non credo che ci siano etnie che delinquono ed altre che non lo fanno.
In ogni caso siamo in una situazione paradossale, in cui spesso la logica è rovesciata e dire che ‘conviene fare il delinquente’, non è poi così errato.
Spetta a noi cittadini onesti organizzarci, muoverci insieme per far approvare leggi serie e per contrastare, anzi, abolire, tutte le leggi pro-criminali emanate in questi ultimi anni.
che sia ben chiaro a tutti……immettere la bellezza di 5 milioni e mezzo,con una media annua di 450mila persone,di stranieri (buoni e cattivi) nel giro di pochissimo tempo tipo 15 anni in un paese con mille problemi di 56 milioni di abitanti come l’italia E’ STATA UNA PURA FOLLIA che anche il piu’ sprovveduto sociologo avrebbe disapprovato.
vien da se che il lasso di tempo in cui l’autoctono si dovrebbe far” l’abitudine” e’ troppo ristretto.
si e’ volutamente fatto aprire le galere altrui per farli accorrere qui.
il 50% dei latitanti rumeni per esempio sono stati localizzati in italia.
non mi si venga a dire che chi ruba in casa lo fa per fame o perche’ ha perso il lavoro.
e’ una tecnica da veri professionisti del crimine,bisogna saper utilizzare attrezzi apposta e conoscere i piu’ sofisticati antifurti,oltre ad avere a che fare con ricettatori professionisti.
ma la colpa e’ del popolino italico che alla prima accusa di razzismo diventa il piu’ stupido,pavido e vigliacco agnellino,caso unico al mondo,ve lo posso assicurare…andate in germania o austria per credere.anni di dottrina falsamente cattolica ed ecco i risultati.
l’italia intera,anzi l’europa intera e’ completamente sputtanata da un ‘immigrazione selvaggia,non controllata dove non bisogna essere un genio o un paranoico per capire che’ E’ POLITCAMENTE VOLUTA DAI POTENTI DEL MONDO.
DIVIDI E IMPERA E IL GIOCO E’ FATTO.
e ora mi si viene a chiedere un euro per le polizie?
allora non ci siamo capiti e d evidentemente scrivo al vento…..
in italia c’e’ un poliziotto(carabiniere,finanza,ecc,) ogni 201 abitanti.
in europa uno ogni 560 di media.
organizzateli meglio,piu’ di notte e meno bar nino di giorno,via il poliziotto di quartiere che stacca alle otto di sera(quando la logica direbbe che a quell’ora dovrebbe iniziare).
ritorno dei militari in giro per guerre altrui e mandarli a scampia,zen e altri mille posti simili in italia.
sa di fascimo vero?
la fine che fara’ se non si da una svegliata e gli starebbe pure bene!!!
Il problema é che “io entro in casa tua per rubare,tu cacci la pistola e spari” sembra una scena da far west.Quindi almeno un paio di secoli di leggi e discussioni sono stati completamente inutili.Tutti al rodeo stasera….Yyyyyyhaaa
Caro Giuseppe Bommarito concordo in pieno con la sua tesi, che è anche la mia, da anni.
Io invito le persone che si sono sfogate su questo spazio, o che vorrebbero in qualche modo farlo, a centrare il bersaglio: perché sbraitare al vento? Perché gridare contro rumeni o albanesi? Ha un senso? Pensate che i veri criminali si intimoriscano leggendo quattro righe sconclusionate? No, per niente, anzi si fanno due risate sopra.
Occorre incazzarsi, sul serio, ma veramente tanto, con chi è pagato per gestire i flussi migratori, ma non lo fa affatto, dando per giunta parvenza di dolo o collusione con malavite organizzate.
Abbiamo un grosso potere, quello di voto, usiamolo con la testa e non poniamo più X sopra a partiti che hanno già dimostrato di non voler assolutamente risolvere il problema dell’immigrazione.
Andando in giro per Macerata a qualsiasi ora del giorno, si incontrano decine e decine di immigrati che passeggiano o se ne stanno seduti nei vari bar; qualcuno può dirmi come fanno a vivere? Avv. Bommarito su una cosa non concordo, i giudici non applicano la legge ma, purtroppo, la interpretano.
Se per anni l’informazione elargisce paura e razzismo è normale che la società che si crea è quella dei commenti cretini apparsi sotto l’articolo della rapina. Dal tronde chi semina odio raccoglie violenza.
@Bommarito
Concordo pienamente su quanto da Lei scritto e, soprattutto, la conclusione in cui elenca le 3 cose che giustamente ritiene importanti.
Io mi permetto di ricordare, a molti che hanno commentato il terribile episodio di Recanati, che, oltre alle innumerevoli Leggi a livello nazionale, comunitario e internazionale, che nel corso degli anni hanno gettato le basi per contrastare sempre più il razzismo, esiste la legge n.654/75 secondo la quale “ chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro.
Mentre chiunque commette o istiga a commettere atti di violenza o di provocazione alla violenza per gli stessi motivi, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni…….”
Quindi, caro Lord Kelvin, secondo te è normale che “tu entri in casa mia per rubare”??? Dal tuo commento sembra di si… e sembra che l’anormale sia che io difenda le mie proprietà, le proprietà che mi sono comprato lavorando una vita!
Se permetti io non resto a guardarti mentre rubi le mie cose e, visto che una semplice denuncia è assolutamente inutile, prendo io stesso dei provvedimenti…
ma si bravo prendi provvedimenti!! te che lavoro fai??? guadagni soldi a nero?? no perchè allora sarei giustificato a venire ad ammazzarti visto che mi stai rubando dei soldi e visto che io sono un semplice dipendente e le tasse le pago!!
il fatto e’, tu entri a casa mia di notte per rubarmi, io non so cosa potrei fare, anche prendere un coltello, un fucile, una pistola e ucciderti oppure star fermo dal terrore, non sappiamo nessuno cosa avremmo fatto, parte dall istinto dove io personalmente avrei fatto la stessa cosa! se stava fermo era un imbecille se ha sparato e’ un imbecille, questa e’ l Italia, io mi sarei difeso con tutte le mie forze ma dicendolo qui e’ troppo semplice.
poteva starsene a casa sua! e non difendete i delinquenti!volevo vedere se questi entavano a casa vostra..-1! defeated thief
Signor Bommarito,spero che vengano a casa sua a rubare e voglio vedere dopo che fa..
Io spero che i ladri vadano a rubarenelle case dei politici,cosìcchè cambino le leggi…ma tanto è impossibile dato che i ladri sono il 90% stranieri e dato che li fanno venire in Italia…se ne fregano din andare a rubare a loro…..quello che mi dà più fastidio è che ci rimettiamo noi…..onesti cittadini!!
Andrea non fare discorsi così generici! Qui si sta parlando di questo caso specifico ed in questo caso specifico secondo me l’uomo ha fatto bene a reagire!
Io sono d’accordo con te sul fatto che i ladri sono anche altrove, ma in questo contesto non c’entra proprio niente in quanto si sta parlando di rapine e furti e non di evasione o quant’altro…
gentile Avvocato, mi fa piacere che lei abbia fatto notare il fatto che queste persone facciano uso di droga prima di entrare in azione…. ….”(spesso dovuti all’assunzione di cocaina prima di entrare in azione) di chi viene trovato in casa, percosso a volte senza pietà a prescindere da più o meno efficaci tentativi di reazione.”
Mi fa piacere perchè deve far riflettere questa cosa, dal momento che la droga oggi come oggi è il problema n 1 in Italia. La gente forse non lo vuole ammettere ma se ci facciamo caso tutto ruota intorno alla droga, Con drammatici risvolti (come le cronache ripetutamente riportano). Un cervello annebbiato dalla droga fa compiere gesti che QUANDO SEI LUICIDO NON FARESTI MAI. Circa il fatto accaduto, mi dispiace per l’albanese, ma se invece dell’albanese fosse rimasto ucciso il proprietario?
A me sinceramente dispiace x il proprietario: ha fatto benissimo a difendersi…ma una vita tolta, a meno che tu sia un mafioso o un delinquente, fa un certo effetto per la coscienza… Solidarieta’ a lui… Che si possa riprendere dallo choc…
Io sono convinto che, tranne qualche rara eccezione, quanti si dichiarano pronti a reagire ad una malaugurata improvvisata di persone non gradite, soprattutto nel cuore della notte, molto probabilmente inizierebbero a tremare e rimarrebbero pietrificati dalla paura, figuriamoci se avrebbero la lucidità necessaria per premere un grilletto.
Molto spesso non bastano 3/4 agenti per fermare delinquenti energumeni super addestrati, figuriamoci un padre di famiglia in pigiama ancora in dormiveglia la cui unica attività fisica è la partita di calcetto il venerdì sera.
Permettetemi di stemperare un pò gli animi consapevole del fatto che la giustizia privata aggiunge soltanto violenza alla violenza e rende tutti ancora più insicuri.
Io credo che dovremmo avere più fiducia in chi professionalmente gestisce la nostra sicurezza e sono certo che le istituzioni si stanno attrezzando per gestire al meglio questa che, per lo stile di vita a cui siamo abituati, comincia ad essere una vera e propria emergenza.
Giacomo l’Albania non è L’iraq … Anche in Albania esistono leggi come in Italia.Se ti prendono nn ti sciolgono con l’acido ma ti mandano in prigione,o forse ti sparano prima, come sucesso qui ! A me mi dispiace per la famiglia del ladro perche forse non sapeva nulla che il loro figlio andava in giro a rubare, ma lui se l’è cercata da solo. Forse anche io avrei fatto la stessa cosa se qualcuno cerca di rubare in casa mia.. Ma non mi sembra giusto che per un ladro di origine albanese o anche per 10.000 delinquenti di origne Albanesi gettare fango su un intero popolo di 4 milioni o sulle persone che lavorano onestamente in ITALIA da tanti anni e pagano le tasse regolarmente..Saluti da un Albanese che lavora a Macerata da 4 anni ….
c’e’ molta incapacita’ nell’apparato statale a tutti i livelli…………..solo raccomadati
Riferito a Giacomo Senesi e a Cristian Politi…è palese che a voi poveri ragazzi l’invidia e il razzismo vi ha chiuso gli occhi,non vedete altrove…mi dispiace per voi,non si può dire -1 come se fosse un oggetto,è disgustoso.A dirla tutta bisogna esserci nelle situazioni per poter sapere cosa si fa,ma il fatto che lui era il ladro e il proprietario l’assassino la dice lunga…Noi albanesi che viviamo cui da anni,abbiamo saputo costruire una vita dignitosa lavorando e ci siamo fatto il nostro nome comprendendo anche tali situazioni spiacevoli,ma voi???? Sputate fango su ogni minimo episodio senza guardare che il vero problema e dei maceratesi ignoranti senza orizzonte…la crisi in cui si trova L’italia parte dalla mentalità antica di chi governa e di chi è cittadino….svegliatevi davanti a certe situazioni,non mostratevi solamente per quelli che siete,cioè poco più di niente visto ciò che scrivete cui….
razzisti che parlano di albanesi e non di ladri!!
la pistola peggiora solo le cose!!
tu gli spari e il prossimo ladro verrà con la pistola….
il tesoro più importante della vita umana…ecco cosa è diventato l’italiano
Sono d’accordo con l’autore dell’articolo solo su un punto: le pene, anche per reati gravi, sono troppo lievi.
Su tutto il resto non sono d’accordo. Vorrei ricordare che, per otto anni e mezzo degli ultimi dieci e mezzo, al governo ci sono stati partiti che, sfruttando e alimentando la paura e l’ostilità nei confronti degli stranieri, hanno costruito le loro fortune politiche. Che c’entra il “buonismo”? Chi l’ha fatta la legge Bossi-Fini, i “buonisti”? Il ministro dell’interno, negli ultimi tre anni e mezzo, non è forse stato un leghista? Sono stati adottati provvedimenti demagogici: le ronde e la schedatura dei rom, l’arresto per il reato di clandestinità e tanti piccoli provvedimenti vessatori nei confronti degli stranieri, ma i problemi non sono stati risolti, tranne quelli di coloro che, grazie a questa demagogia spicciola, si sono assicurati potere e prebende.
Non approvo i furti negli appartamenti, e neanche mi piace che in continuazione mi venga chiesto denaro; ma ormai è il caso di chiedersi se non siamo di fronte a un”isteria xenofobica e razzista, e se non sia il caso di smettere di giustificarla accampando sempre la scusa del “buonismo”; come se la cattiveria fosse un merito e un motivo di vanto. La giaculatoria contro li stranieri la si sente ovunque e quasi sempre a sproposito: dopo due minuti di qualsiasi conversazione viene fuori che la colpa di tutti i nostri problemi è degli stranieri, che ci rubano il lavoro (ma quale?), che vivono alle nostre spalle, che non si adattano ai nostri costumi e ai nostri valori. Viene da chiederti quante delle persone che sbraitano tanto siano cittadini tanto probi, per esempio, da pagare le tasse; quanti hanno presente che, negli ultimi anni, gli stessi partiti di destra che hanno fatto la faccia feroce con gli stranieri si sono dimostrati straordinariamente indulgenti verso comportamenti come la corruzione, l’evasione, fiscale, i falsi in bilancio, l’uso delle risorse pubbliche a fini privati, le collusioni con la mafia, la camorra e la ndrangheta.
Coraggio, Peppe. Bisogna resistere, come ho scritto in commento allo splendido intervento del Prof. Mancini. E grazie per le sacrosante parole, Stefano Valenti.
Vorrei integrarmi nella discussione avviata dall’amico Bommarito a proposito degli stranieri in Italia, con particolare riferimento a quanti di loro sono giovanissimi, ancorché maggiorenni.
Per quelli minorenni, infatti, provvede – fin quanto può o riesce – il sistema delle case-famiglia. Ma quando questi ragazzi diventano maggiorenni? Per lo Stato italiano, infatti, il giorno dopo il 18esimo compleanno pare diventino di colpo adulti. Mentre – nonostante un’esperienza di vita molto più severa e massacrante dei loro coetanei italiani, tutti bambagia e coccole, hanno e continuano ad avere solamente 18 anni e, probabilmente, un’infanzia negata dalla vita da recuperare. Se a quel punto si imbattono nelle amicizie sbagliate, comincia il precipizio.
Vorrei invocare la gente di buona volontà, di rettitudine di cuore, a sollevare questo problema reale che può trasformare il migliore dei ragazzi nel peggiore criminale. A volte senza che questo se ne avveda nemmeno come dovrebbe o potrebbe, se non quando comincia ad essere troppo tardi per tornare indietro.
Quanto invece ai razzistelli che si rifanno la verginità al grido di “dalli all’untore”, mi fanno paura. Sì, anche pena. Ma soprattutto paura.
@ avv Bommarito
Egr. avv la prossima volta prima di andare a vedere il derby con la maglia Dell Inter nella curva dei tifosi Milanisti ci penseremo due volte – ??? Pero’ abbiamo espresso un gioco invidiabile —
Ma il Fascio sulla targhetta a fianco al numero civico dell’abitazione avrà inciso in qualche maniera sull’andamento dei fatti?