di Martina Brescia
Parte sabato 26 novembre l’iniziativa “Venanzetti Cultura”. Cominceranno così a susseguirsi nei locali dello storico Caffè Venanzetti una serie di appuntamenti su arte, poesia, scrittura, musica, danza, fotografia organizzati e curati da Filippo Davoli, scrittore fermano che da sempre vive e lavora a Macerata, ex direttore della rivista “Ciminiera”. L’idea è quella di un salotto di incontri informali con personaggi provenienti da diversi ambiti artistici e culturali del calibro di Gian Ruggero Manzoni, Andrea Ponso, Gabriel Del Sarto, Eugenio De Signoribus, Renata Morresi, Gaetano Fiacconi, Franco Loi, Gianfranco Fabbri, Lorenzo Anelli; ci sarà una serata di flamenco con Adriana Grasselli e, in totale controtendenza mondiale, un omaggio al fumo e ai fumatori con Pier Francesco Giannangeli. Al primo appuntamento di sabato, che si chiama “Poesia con thè”, verrà presentato il libro “L’ordine del respiro” di Alessandro Catà, scrittore caro a Milo De Angelis, che ha di recente pubblicato con “La vita felice”. Per l’occasione verrà offerto del thè a tutti gli intervenuti.
Ogni mese ci sarà una piccola personale d’arte che farà da cornice agli altri eventi. Davoli si riserva di svelare gli appuntamenti volta per volta, nel rapporto amicale dell’incontro al bar. L’aspetto cruciale di questo salotto è la totale assenza di appoggio economico: l’idea di fondo è quella di una cultura a costo zero, dove gli artisti sono realmente motivati al dialogo con la gente senza alcun fine economico. L’iniziativa del “Venanzetti” senza dubbio ha come obiettivi principali quelli di dare vita al centro storico nei pomeriggi del fine settimana, la promozione del Caffè come luogo d’incontro (com’era nell’antica tradizione di questo ritrovo storico di Macerata) e la rivalutazione di Galleria Scipione. Il Presidente della Provincia Pettinari in campagna elettorale si era pronunciato a favore di un restyling e di una valorizzazione di questo importante spazio: una valorizzazione che il “Venanzetti” e Davoli hanno già messo in atto senza chiedere l’appoggio di Comune e Provincia.
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Finalmente un microfono per Filippo!
In bocca al lupo.
Auguro a Filippo il successo dell’iniziativa. Ovviamente parteciperò. E mi prenoto, fin da ora, per la serata “fumosa”. Anzi, interverrò sul tema: Elogio del fumo. Trovo l’idea complessiva “eccitante”, partendo questa anche dalla mancanza di fondi e assenza di sponsors. Sto preparando un poemetto sullo Sferisterio dal titolo ” Come mandare il bilancio in fumo”. Dopo interverrò con un poema eroicomico dedicato alla mancanza di sponsors dal titolo ” Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco”.
Complimenti a Filippo e auguri per il successo delle sue iniziative. Sabato purtroppo non potrò partecipare, ma sono sicuro che in molti saranno presenti alla presentazione del libro di Catà.
Non sono d’accordo, però, nè con Filippo nè con Guido in merito all’iniziativa elegiaca del fumo.
Resta comunque il fatto che Filippo è una risorsa importante per la città e la provincia di Macerata.
complimenti Filippo, finalmente il ritorno della Cultura con la C maiuscola a Macerata.. il luogo che hai scelto si presta benissimo, grazie.
“Davoli hanno già messo in atto senza chiedere l’appoggio di Comune e Provincia.”
Volevo far presente ai signori assessori Manzi e Bianchini che senza noi artisti loro sarebbero emeriti disoccupati, quanti non rompessero più di dire: “Non ci sono soldi e non si può far nulla a Macerata”.
Siccome andrebbero a zappare la terra senza noi artisti dovrebbero baciare dove camminiamo e non trattare la gente così… Grazie!
Complimenti e auguri a Filippo Davoli per l’iniziativa culturale degna di lode.
Interessante l’idea di una serie di appuntamenti su arte, poesia, scrittura, musica, danza, fotografia, che considera tutte le attività creative dell’uomo come fonte di cultura.
Non dimentichiamo che colere vuol dire coltivare e incolere vuol dire abitare: se vogliamo rifondare questa nostra società, per poter “abitare” questo Paese in un modo diverso, dobbiamo rifondare un ampio concetto di cultura. Del resto, questa era la grande visione dell’Umanesimo e del Rinascimento. Oggi, come allora, dobbiamo rimettere l’uomo al centro e considerare la sua attività tutta come grandissimo stimolo e opportunità di cultura: dallo sport alla musica, dall’economia alle arti visive, dal commercio alla scienza.
Mi auguro che questo “omaggio al fumo e ai fumatori” sia ironico e derisorio.
Troverei, infatti, a dir poco vergognoso il fatto che al giorno d’oggi si promuovesse un’abitudine tanto incivile quanto dannosa, anziché incoraggiarne la dissuasione. Tanto più grave, poi, è il fatto che tale messaggio promozionale si farebbe scudo dell’arte, così rendendosi anche subdolo e nel contempo seducente.
Se l’elogio non fosse canzonatorio, ritengo che l’Amministrazione Comunale dovrebbe intervenire per impedirlo, così evitando un’iniziativa palesemente diseducativa e contraria al più elementare senso civico. Ciò, peraltro, in perfetta linea con gli sforzi profusi dall’Istituto Superiore della Sanità per promuovere la cessazione dell’abitudine al fumo (per chi fosse interessato: http://www.iss.it/fumo/publ/cont.php?id=146&tipo=19&lang=1).
Se si consentisse davvero questa iniziativa “culturale” (il virgolettato è d’obbligo), potremo serenamente aspettarci l’omaggio alla marijuana, l’omaggio all’eroina e – perché no – l’omaggio al suicidio.
D.S.
Caro Donald Sutherland,
fossi in lei mi rilasserei un pochino, ponendomi l’argomento – così come ci siamo determinati a trattarlo io e l’amico Pierfrancesco – dal punto di vista rituale ed anche apotropaico col quale intere generazioni di scrittori, artisti, intellettuali, e quant’altro, hanno considerato il fascino (ancorché minaccioso per la salute) dell’accendere una sigaretta e fumarla.
Come peraltro lei sa, sig. Donald, fumare sigarette nuoce gravemente alla salute dei polmoni e del portafoglio, non creando però quelle dipendenze e quegli effetti allucinogeni che invece sono dati dall’uso delle sostanze stupefacenti o anche dall’abuso dell’alcool.
Poi sono ovviamente contrario alla promozione del vizio del fumo, così come aborro – per i nefasti effetti collaterali provocati dalle onde magnetiche – l’utilizzo del televisore, del cellulare, del pc, dei cibi geneticamente modificati, dello smog delle auto e delle industrie; a tale riguardo auspico al più presto un’analoga e capillare battaglia civile, in difesa della salute pubblica. Che sicuramente, sig. Sutherland, la vedrà – proprio come me – in prima linea.
Una precisazione e una dimenticanza cui rimediare:
Precisazione: le dipendenze di cui alla settima riga del commento precedente si intendono allucinogene, perché è evidente che il fumo delle sigarette crei comunque una feroce dipendenza, senza però alterazioni dello stato di coscienza (il che non è propriamente la stessa cosa).
Dimenticanza (per riallacciarmi ancora al suo commento, sig. Sutherland):
l’Amministrazione Comunale dovrebbe intervenire – prima che sulla nostra conferenzina sul fumo e i fumatori – sui buchi di bilancio, sugli affitti in nero, sulle mancate opere pubbliche, sull’assenza di opportunità di lavoro per i giovani, sull’agonia del centro storico (e, a seguire, di tutto il resto della città), etc.
Rifarsi la verginità con un dibattito culturale sarebbe, prima ancora che paradossale, un fenomenale volano pubblicitario per la nostra iniziativa. Di cui non potremmo che ringraziare.
@ Filippo Davoli
“in totale controtendenza mondiale, un omaggio al fumo e ai fumatori con Pier Francesco Giannangeli”
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..una sola parola ABBERRANTE… e’ di questo di cui le multinazionali del tabacco si nutrono….
… oltretutto e’ illegale pubblicizzare in qualsiasi modo il tabacco ed incentivarne l’uso ….
Ps. non c’e’ nessun fascino nell’accendere una sigaretta e fumarla….. e’ solo marketing.
Senza dubbio il caro Filippo è una delle eccellenze Maceratesi!!
Paoolo,
vabè che l’ironia non è il suo forte, nemmeno l’umorismo, ma provi ad andare oltre le apparenze e si accorgerà del vero significato dell’elogio del fumo di Davoli. Anzi, partecipi a quegli incontri, magari si ricrederà…
@ axel munthe
.. la kultura poi ti cura con premura …. aah
Ps. non c’e’ nessun fascino nell’accendere una sigaretta e fumarla….. e’ solo marketing.
Appare ovvio che solo un cretino elogerebbe il vizio del fumo. Però appare altrettanto evidente che si può tracciare una piccola storia della letteratura e dell’arte partendo proprio da un taglio di lettura alternativo com’è quello del fumo. Esistono antologie che trattano le arti partendo dallo spunto della guerra o dell’ideologia o di tutte le tematiche che si vogliono e si possono. Eppure – giustamente – non protesta nessuno. E credo ragionevolmente non esistano rilettori e critici che, prendendo le mosse dalla guerra ad esempio, elogino per questo la guerra! Questo non vieta loro di cogliere la grande forza espressiva dei pittori futuristi (qui da noi) o della scrittura poetica di Majakovskj (in Russia), tanto per fare due esempi. Il politically correct è come il canone nel giudizio critico: il marketing dell’antimarketing.
Credo sarebbe ferocemente colpevole chi volesse, a scuola, parlare della grandezza dei poeti maledetti esaltandone il consumo di droghe. Sta di fatto, tuttavia, che quelli là ne facevano uso e tutti i libri di studio lo riportano (andrebbero aboliti dalle antologie? O non andrebbe invece combattuto seriamente e senza tregua lo smercio e il consumo della droga?). Così: è giustissimo e sacrosanto combattere la buona battaglia per far smettere di fumare quanti ancora fumano. Mentre è falsamente giusto demonizzare la discussione su un tempo (o più tempi) della storia umana delle arti in cui anche la sigaretta ha avuto un suo ruolo più o meno comprimario.
Non ho visto l’orario dell’evento, quando accade?
L’inaugurazione oggi alle 17:30. Thè per tutti e incontro con Alessandro Catà.