Mai più un’altra estate così. E’ il riassunto, quasi drammatico, dell’accorata lettera che Francesco Carpineti, presidente del comitato di quartiere Casette Verdini, ha inviato alla Procura, al Prefetto e al sindaco di Pollenza. Odori insopportabili provenienti dal Cosmari rendono la vita dei cittadini praticamente impossibile. “Un’altra estate è passata” scrive nella missiva Carpineti”e nella mia veste di Presidente del Comitato di Quartiere di Casette Verdini, e portavoce degli abitanti della frazione, utilizzo la presente per manifestare il disappunto della popolazione per i cattivi odori provenienti dall’impianto del Cosmari e che regolarmente si percepiscono nell’agglomerato urbano e nelle zone circostanti. Si è venuta a creare nel tempo una situazione a malapena tamponata, e la gente è talmente disperata che è pronta ad indire manifestazioni popolari di protesta. Giammai un’altra estate così!
E’ una lettera non dai toni tecnici o scientifici, perché non rientra nella nostra competenza, ma è solo il “grido” di una frazione che negli ultimi anni ha visto azzerato il proprio livello di qualità della vita, specialmente nelle ore serali e notturne. E’ impossibile passeggiare la sera, senza percepire odori sgradevoli, far crescere qui i propri figli diventa proibitivo, per gli anziani diventa impossibile respirare, per chi lavora le condizioni sono disumane. Una popolazione, quella di Casette Verdini, che ha visto diminuire notevolmente il valore delle proprie abitazioni, con la conseguente impossibilità di poter compravendere ai normali prezzi di mercato. Operatori economici che vedono compromesse le loro attività imprenditoriali: pensiamo alle numerose attività di ristorazione presenti in zona. Imprenditori edili che, nonostante la zona negli ultimi anni fosse in grande espansione, oggi non riescono più a vendere appartamenti nemmeno in virtù di condizioni economiche di mercato favorevoli.
Con queste poche parole, ho voluto sintetizzare il disagio degli abitanti di Casette Verdini. Siamo a conoscenza e seguiamo costantemente l’attività ispettiva di Arpam, del Corpo Forestale dello Stato (che ci ha convocato come persone informate sui fatti nel2010 inseguito ad una nostra segnalazione), della Provincia; stiamo seguendo i piani di investimento dell’impianto, ma ad oggi non vediamo e non ci è prospettata in alcun modo una soluzione reale e concreta. Tante altre volte ci hanno prospettato soluzioni. La “puzza” è sempre più certa, più forte, più insopportabile.
Ribadisco che non spetta a noi addentrarci in problematiche tecniche, ma spetta a noi testimoniare e manifestare il fatto che le condizioni di una vivibilità “decente e normale” sono al livello minimo. Siamo sicuri che gli organi costituiti, ognuno per le proprie competenze, facciano certamente il proprio dovere, non ci interessano fini repressivi e sanzionatori, ma ci servono soluzioni urgentissime e congrue per la salute ed il benessere dei nostri concittadini: ma è mai possibile che si debba sopportare impunemente una tale situazione, quando pari impianti, ci risulta, non rechino disturbo? Condividiamo che sia impensabile chiudere l’impianto, ormai ingranaggio fondamentale nel ciclo dei rifiuti della Provincia di Macerata, ma pretendere un funzionamento congruo a quelle che sono condizioni di vivibilità umane e congrue riteniamo sia un nostro sacrosanto diritto.
Ringrazio comunque coloro i quali vorranno prendere in considerazione la salvaguardia dei nostri diritti, prima che qualcuno li pretenda con la violenza, creando problemi di “civiltà” e pacifica convivenza.
A tal proposito chiediamo di essere avvisati, qualora previsto dalla normativa vigente, per costituirci “parte civile” per la questione specifica, ed in ogni caso di essere sentiti”.
La lettera ha già trovato il riscontro del sindaco Luigi Monti che ha parlato di una “missiva forse troppo garbata in rapporto alla realtà vissuta da troppo tempo dagli abitanti di Casette Verdini” aggiungendo di sentire “la paura di gesti inconsulti da parte di qualcuno”. Situazione sempre più difficile, quindi: i residenti di Casette Verdini chiedono soltanto di poter vivere in condizioni più umane.
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Stessi disagi si hanno a Sforzacosta e di recente a Piediripa. E’ ora di dire basta. Attiviamoci tutti per una class action contro il Consari e contro l’immobilismo dei politici che per anni hanno solo promesso di risolvere il problema, ma è tutto come sempre, anzi, molto peggio.
me pare il minimo
Ma la puzza che si sente la notte a Piediripa viene dal Cosmari? Siamo certi che non sia qualche stabilimento della zona industriale?
VE SETE SVEGLIATI PRESTO…!
Le preoccupazioni: 1) per i cittadini è che ultimamente le esalazioni fanno anche prudere gli occhi
2) per i responsabili del COSMARI è che, oltre agli occhi, ai cittadini prudono anche le mani
Mi aggiungo ai commenti solo per dire che vivendo a Tolentino la situazione “puzze” non e’ diversa. Mi sembra incredibile come si permetta ad aziende varie ( sia pubbliche che private, che consorzi diversi) di poter diffondere nell’aria molecole di vario tipo talmente puzzolenti da rovinare la vita a tanti…….
Non so quale autorita’ deve vigilare al riguardo, ma se qualche lettore sa cosa di concreto segnaliamolo, se qualcosa si puo’ fare, metttiamolo a fattor comune: e’ ora di finirla !!!
Comunque per quanto riguarda l’articolo che si preoccupa di gesti “inconsulti” ricordiamoci che la convivenza civile ed il rispetto dei diritti di ognuno sono all base di una società sana e ordinata.
http://www.youtube.com/watch?v=3S_p6k7gMzI
http://www.greenpeace.it/inquinamento/inceneritori.htm
Tranquilli….
Non c’è nulla di cui preoccuparsi, le puzze non fanno male, il Consmari non inquina, tutto è secondo le norme…
Beato chi ci crede….
Cuscì ve ‘m parete a votà!!!!!!
E’ assolutamente pazzesco. Per attraversare Sforzacosta e Casette Verdini sino a Tolentino ci vuole la maschera antigas! Capisco perfettamente tutti quei sventurati che vi abitano non capisco invece le amministrazioni locali e altri enti pubblici (Provincia e Regione) cosa aspettano a porre fine a questo schifo.
E’ vero, i cattivi odori emessi, soprattutto nel periodo estivo, dall’impianto di compostaggio del Cosmari sono davvero insopportabili. La presenza di odori sgradevoli rende insalubre l’ambiente e non è più tollerato dai cittadini che abitano nei quartieri della Stazione di Pollenza, di Casette Verdini, di Sforzacosta e persino di Piediripa, sempre più attenti alla loro qualità della vita. Gli esperti dicono che i cattivi odori emessi, in generale, non sono associati a problemi di impatto tossicologico, in quanto i materiali trattati sono di origine naturale e le molecole odorose prodotte sono dei metaboliti della degradazione microbica dei materiali in trasformazione.
Dimenticano però di dire che i cattivi odori, uniti ad altri fattori, potrebbero diventare nocivi alla salute dell’uomo provocando disturbi gastrici, di mal di testa, di disturbi del sonno, di perdita di appetito. Infatti i più significativi gruppi di composti odorosi identificati presso impianti di compostaggio includono composti organici e inorganici dello zolfo, ammoniaca e ammine, acidi grassi volatili, composti aromatici, terpeni, acetone, fenoli e toluene. E questi non sono del tutto innoqui per la salute dell’uomo!!!
Eppure si continua a riversare tutte l’attenzioni sulla puzza, come se fosse quello il vero problema.
@ ipno
Scusi, ci può dire qual’è il vero problema.
Mi preme aggiungere che nell’estate scorsa le puzze sono arrivate anche nelle parti alte di Pollenza (almeno una volta) e che questa situazione anche per me deve assolutamente cessare… Sono vicino ai miei compaesani Pollentini così come mi rendo disponibile alla organizzazione di manifestazioni di protesta non violente… NON ASPETTIAMO L’ESTATE PROSSIMA ti chiedo questo Francesco….. POLLENZA NON MERITA QUESTO…….
Stefano Crucianelli
Dall’inizio delle attività dell’impianto Cosmari le cose non sono mai andate bene. L’intendo è stato buono, ma la Snam Progetti di all’ora non ha fatto un buon lavoro. La volontà politica era quella di togliere una discarica per comune come avveniva, ci siamo riusciti. Ma molti, moltissimi euro sono stati spesi per eliminare i cattivi odori, con risultati zero. Per questi tentativi, la superficie dell’impianto è stata tutta occupata da cose non funzionanti. I cittadini da molti anni sono esasperati ricordo le tante riunioni fatte a Sforzacosta. Condivido il pensiero del Sindaco di Pollenza, ma credo che dobbiamo coraggiosamente trovare una soluzione definitiva. Via tutte quelle ferraie e progettare da subito un impianto moderno con il quale si mette fine ai cattivi odori, dando anche al consorzio Cosmari possibilità di forti guadagni e più occupazione. Bergamo, Acerra e tante altre città europee, convivono perfettamente da molti anni con questo tipo di scelta. I cittadini vanno salvaguardari con le perfette tecnologie, basta metterci un po di coraggio. Anche per chi fa politica la situazione Cosmari è diventata snervante, se continuiamo cosi non va a finire proprio bene. ivano tacconi c.g. Udc comune di Macerata
Lavoro da anni a Casette Verdini:un po’ di puzza c’è stata sempre ,ma quest’anno si è passato il segno: giusta la protesta che sicuramente sarà solamente civile anche se ferma ed arrabbiata.L’ARPAM o dorme o si sveglia tardi:qualche sindaco dormiglione è ora che si svegli e non vada alle assemblee del COSMARI solo per solo per gli affarucci propri o compravendite varie!
Condivido pienamente il contenuto della lettera di Carpineti perchè la situazione non solo è diventata insostenibile per il livello delle puzze ma lo è anche per il livello di assoluto disinteresse di tutte le istituzioni competenti che da anni sono a conoscenza del problema e poco o niente hanno fatto per porvi rimedio . Al Cosmari va dato atto , come consorzio di aver organizzato ,lasciadolo in mano pubblica il servizio di raccolta dei rifiuti evitando che la nostra provincia facesse la fine di altre che sono con i rifiuti per le strade , il punto dolente è l’impianto di Piane di Chienti ( che non dimentichiamolo mai è anche l’unico inceneritore della regione Marche ) che si è dimostrato inadeguato fin dalla sua realizzazione . Come tutti sanno la raccolta differenziata porta a porta permette di separare le varie tipologie di rifiuti ( vetro pastica carta umido ecc. ) e nei comuni della nostra provincia siamo così bravi a farla che nell’impianto consortile arriva una tale quantità di organico che non sanno dove metterlo e non si riesce a trattarlo in tempi e modi adeguati e questo genera le famose puzze che tanto si avvertono specialmente nei periodi estivi quando è maggiore il conferimento di rifiuto umido . Io non ho una soluzione da proporre ma non condivido quanto dice Tacconi che propone di rifare completamente l’impianto , non considerando che ci vogliono investimenti enormi e che tutti gli studi fatti indicano il luogo assolutamente inadeguato ( dentro una vallata che lascia ristagnare al suo interno tutto quello che dall’impianto esce ) inoltre la vicinanza del fiume Chienti con l’umidità che genera nelle ore notturne trascina gli odori lungo tutta la vallata arrivando anche a Piediripa, quindi se dobbiamo rifare quell’impianto, per avere la certezza che funzioni , dovremmo pensare ad un’altra ubicazione.Gli abitanti di Sforzacosta , Casette Verdini , Passo del Bidollo e Pollenza Scalo hanno tutto il diritto organizzare manifestazioni di protesta ( clamorose e soprattutto PACIFICHE ) perchè questo problema lo potranno risolvere solo loro insieme a coloro che in questo periodo si stanno occupando della questione ( comitato casette verdini , ass. nuova salvambiente e privati cittadini che hanno fatto una raccolta di firme) insieme dovranno coinvolgere operatori economici, genitori che hanno a cuore il futuro dei loro bambini e tutti coloro che vivendo in questi luoghi credono nel diritto di pretendere una qualità migliore della vita.