“Basta puzze ! Vogliamo vivere”
I residenti di Casette Verdini
si rivolgono alla Procura

Odori insopportabili provenienti dal Cosmari, i cittadini hanno già trovato il sostegno del sindaco di Pollenza Luigi Monti. Sono tutti pronti a costituirsi parte civile
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cosmariMai più un’altra estate così. E’ il riassunto, quasi drammatico, dell’accorata lettera che Francesco Carpineti, presidente del comitato di quartiere Casette Verdini, ha inviato alla Procura, al Prefetto e al sindaco di Pollenza. Odori insopportabili provenienti dal Cosmari rendono la vita dei cittadini praticamente impossibile. “Un’altra estate è  passata” scrive nella missiva Carpineti”e nella mia veste di Presidente del Comitato di Quartiere di Casette Verdini, e portavoce degli abitanti della frazione, utilizzo la presente per manifestare il disappunto della popolazione per i cattivi odori provenienti dall’impianto del Cosmari e che regolarmente si percepiscono nell’agglomerato urbano e nelle zone circostanti. Si è venuta a creare nel tempo una situazione a malapena tamponata, e la gente è talmente disperata che è pronta ad indire manifestazioni popolari di protesta. Giammai un’altra estate così! 

E’ una lettera non dai toni tecnici o scientifici, perché non rientra nella nostra competenza, ma è solo il “grido” di una frazione che negli ultimi anni ha visto azzerato il proprio livello di qualità della vita, specialmente nelle ore serali e notturne. E’ impossibile passeggiare la sera, senza percepire odori sgradevoli, far crescere qui i propri figli diventa proibitivo, per gli anziani diventa impossibile respirare, per chi lavora le condizioni sono disumane. Una popolazione, quella di Casette Verdini, che ha visto diminuire notevolmente il valore delle proprie abitazioni, con la conseguente impossibilità di poter compravendere ai normali prezzi di mercato. Operatori economici che vedono compromesse le loro attività imprenditoriali: pensiamo alle numerose attività di ristorazione presenti in zona. Imprenditori edili che, nonostante la zona negli ultimi anni fosse in grande espansione, oggi non riescono più a vendere appartamenti nemmeno in virtù di condizioni economiche di mercato favorevoli.

Con queste poche parole, ho voluto sintetizzare il disagio degli abitanti di Casette Verdini. Siamo a conoscenza e seguiamo costantemente l’attività ispettiva di Arpam, del Corpo Forestale dello Stato (che ci ha convocato come persone informate sui fatti nel2010 inseguito ad una nostra segnalazione), della Provincia; stiamo seguendo i piani di investimento dell’impianto, ma ad oggi non vediamo e non ci è prospettata in alcun modo una soluzione reale e concreta. Tante altre volte ci hanno prospettato soluzioni. La “puzza” è sempre più certa, più forte, più insopportabile.  

Ribadisco che non spetta a noi addentrarci in problematiche tecniche, ma spetta a noi testimoniare e manifestare il fatto che le condizioni di una vivibilità “decente e normale” sono al livello minimo.  Siamo sicuri che gli organi costituiti, ognuno per le proprie competenze, facciano certamente il proprio dovere, non ci interessano fini repressivi e sanzionatori, ma ci servono soluzioni urgentissime e congrue per la salute ed il benessere dei nostri concittadini: ma è mai possibile che si debba sopportare impunemente una tale situazione, quando pari impianti, ci risulta, non rechino disturbo? Condividiamo che sia impensabile chiudere l’impianto, ormai ingranaggio fondamentale nel ciclo dei rifiuti della Provincia di Macerata, ma pretendere un funzionamento congruo a quelle che sono condizioni di vivibilità umane e congrue riteniamo sia un nostro sacrosanto diritto.

Ringrazio comunque coloro i quali vorranno prendere in considerazione la salvaguardia dei nostri diritti, prima che qualcuno li pretenda con la violenza, creando problemi di “civiltà” e pacifica convivenza.

A tal proposito chiediamo di essere avvisati, qualora previsto dalla normativa vigente, per costituirci “parte civile” per la questione specifica, ed in ogni caso di essere sentiti”.

La lettera ha già trovato il riscontro del sindaco Luigi Monti che ha parlato di una “missiva forse troppo garbata in rapporto alla realtà vissuta da troppo tempo dagli abitanti di Casette Verdini” aggiungendo di sentire “la paura di gesti inconsulti da parte di qualcuno”. Situazione sempre più difficile, quindi: i residenti di Casette Verdini chiedono soltanto di poter vivere in condizioni più umane. 



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