La stagione lirica dello Sferisterio è in coma farmacologico. Continua la ricerca del luminare che possa rimetterlo in salute. Intanto il quadro clinico si aggrava di giorno in giorno.
Innanzitutto i tour operator stranieri stanno ultimando la preparazione dei pacchetti da proporre ai loro clienti, appassionati di lirica che si muovono in tutta Italia alla ricerca di spettacoli musicali di qualità. A ottobre, saranno definitivamente chiusi e gli operatori, dopo aver chiesto più volte ragguagli sul da farsi, sono pronti a proporre un’alternativa allo Sferisterio di Macerata che, in passato proponeva un cartellone alla fine della stagione, in ritardo rispetto agli altri teatri che lo presentano contestualmente alla stagione. Questo vuol dire che nel 2012 si rischia un enorme calo delle presenze straniere che sarà poi difficile recuperare in futuro, oltre all’incommensurabile danno di immagine. Quindi il primo sintomo della grave malattia è la mancanza di un cartellone. Bisogna però dire anche che il cartellone della stagione deve essere votato e approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’associazione Sferisterio che al momento è composto da otto dimissionari, oltre al sindaco di Macerata Romano Carancini, al presidente della Provincia Tonino Pettinari e al rappresentante della Società Civile – Eredi dei Cento Consorti Walfrido Cicconi e va rinnovato con una certa urgenza. Deve essere vagliato dal Cda anche il bilancio preventivo che incontra perciò le medesime difficoltà del cartellone.
Passiamo ad analizzare il problema dei contributi che negli ultimi anni hanno tenuto in vita lo Sferisterio Opera Festival. Sospendere la stagione per un anno, soluzione proposta da molti, vuol dire perdere il diritto di accedere ai fondi ministeriali e regionali. Entro gennaio la richiesta ufficiale dovrà essere inoltrata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, completa di cartellone e di bilancio che al momento sembrano essere lontani dall’essere definiti.
Tra l’altro la Regione Marche avrà a disposizione risorse molto ridotte rispetto al passato ma non ha ancora stabilito le modalità di redistribuzione. Certo il teatro Pergolesi Spontini di Jesi e la sua stagione lirica di tradizione meritano un posto d’onore in una ideale classifica, così anche lo Sferisterio, location unica al mondo e il Rossini Opera Festival di risonanza internazionale ma è anche vero che ci sono altre realtà regionali che si stanno affacciando sul mondo dell’opera, rispetto alle quali le tre realtà tradizionali non hanno alcuna forma di tutela. Anzi, proprio lo Sferisterio, unico teatro che giustifica un viaggio da lontano per assistere ad uno spettacolo, sta perdendo negli anni, la considerazione culturale e politica. In questo quadro già precario si aggiunge il braccio di ferro nella scelta del direttore artistico. Per l’eventuale dopo Pizzi si sta cercando un “salvatore della patria” o un guaritore, sulle spalle del quale accollare tutti i mali della stagione senza proporre alcuna soluzione, né un indirizzo da seguire, né un progetto da intraprendere. Continuano a rincorrersi i nomi di Giancarlo Del Monaco, figlio d’arte e direttore artistico del festival di Tenerife e del regista Renzo Giacchieri. Intanto per il prossimo 24 ottobre è previsto un convegno, organizzato da alcuni esponenti del Pd, al quale parteciperanno anche Pier Luigi Pizzi e Claudio Orazi in un estremo e forse tardivo tentativo di salvare il malato.
Secondo alcuni, la medicina, per placare almeno i sintomi della malattia, poteva essere il nuovo statuto redatto in maniera tale da managerializzare la stagione e far fare un passo indietro alla politica ma il documento doveva essere trasferito alla Provincia di Macerata e al momento non se ne hanno più notizie. Gli ultimi accenni di vita vengono dai lavoratori e tecnici che nel tempo hanno acquisito una professionalità di tutto rispetto che potrebbe essere impiegata, in futuro, come risorsa. D’altra parte però ci sono ancora i deficit delle due passate stagioni da ammortizzare e il bilancio 2011 è ancora tutto da analizzare.
In attesa della soluzione, potrebbe essere il continuo rinvio di decisioni politiche importanti a dare alla stagione lirica dello Sferisterio il colpo mortale.
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SFERISTERIO=LIRICA quindi opere famose di repertorio e non Cleopatre o Betullie liberate menchemeno barocco che richiama al max i parenti dei coristi … OPERE DI REPERTORIO perchè allora si riempie il botteghino e così si accontenta tutti … e inoltre lo SFERISTERIO deve andare all’estero come fanno tutti i teatri importanti come fa l’Arena di Verona, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro alla Scala persino il Teatro di Spoleto c’è andato …
Ma se poco poco piano piano e sottovoce stacchiamo la spina del respiratore artificiale e poniamo fine alle sofferenze del malato? ALLE NOSTRE SOFFERENZE?. Abbiate il coraggio di porre fine a quello che è una voragine ingoia soldi pubblici. Basta.
P.S. e visto che ci siamo sempre poco poco piano piano e sottovoce stacchiamo la spina anche a questa amministrazione e mandiamola finalmente a raccogliere le patate. Mi spiace che stasera non si è fatta la riunione ero proprio curioso di sentire l’opinione del garufi.
Stefano Ciabattoni
Per Alessandra ( Pierini): Cara Alessandra ( ovviamente scherzo, ma non troppo…) riprendendo la tua bella metafora dello Sferisterio “malato” e della necessità di un primario\luminare capace di attivare una terapia ( giacchè la diagnosi è nota) proporrei in Consiglio questo Farmaco Universale: un mutuo per i passivi dello scorso anno ( sui 400.000 Euro, solo?) e su quelli, ancora occulti e misteriosi, di questo anno( siamo quasi oltre… poi vedremo meglio i dettagli del laboratorio analisi, i globuli rossi, quelli bianchi, i paganti, i non paganti, insomma Così fan tutte ). A questa somma ( delle due stagioni) proporrei un altro mutuo per l’ampliamento di Fontescodella. La finale del tuo articolo, è da leggersi, sempre in versione “medica”, anzi di medicina d’urgenza: tra Pronto soccorso e tracheotomìa. Infatti leggo che sono stati chiamati in causa sia Orazi che Pizzi. Spero che dal Consulto esca fuori il nuovo Medicinale ( premettendo che non credo alle Pietre Filosofali) Quanto allo Statuto, mi piace sottolineare come tu abbia giustamente parlato ( sempre stando a Rione Sanità) di “sintomatico”. Da quanto so, per ora, ben oltre le Ricette che verranno “fuori”, assicuro tutto la mia disponibilità a sorvegliare il malato ( e con questo rispondo anche al Sig. Ciabattoni) , facendo anche turni di notte e “bloccando” l’emorragia ( se ci riesco).
@Garufi
Per me il malato bisogna proprio sopprimerlo, non c’è più niente di buono da prendere basta, tanto, per rimanere in tema, mica lo ha prescritto il dottore che a Macerata deve esserci la lirica, chi vuole vederla, il sottoscritto compreso, va in altre sedi organizzate sicuramente meglio.
Mi riferivo invece, nel mio intervento precedente, al fatto che stasera avevate un appuntamento con la combriccola del sindaco a proposito di quella cosa che era la verifica e, avendo assisto su queste virtuali pagine ai suoi innumerevoli interventi e alle sue ferme posizioni, il rimpasto di giunta su tutte attendo, con anzia l’esito. Mi pare che da una parte della maggioranza già sia arrivato il bene placido ( è stato raggunto l’accordo), ora sono curioso di sapere se lei rimarrà coerente con le sue dichiarazioni precedenti oppure no.
Stefano Ciabattoni
Consigliere Garufi, cadono le braccia a sentire le sue diagnosi. Insomma la colpa è del malato (le stagioni liriche) non del medico che negli ultimi 10/15 anni l’ha ridotto in coma. La sinistra è finalmente riuscita nel suo originario obiettivo degli anni settanta, quando l’on. Valori, il dott. Pasqualetti e tutto il PCI lottavano duramente perchè nello Sferisterio non si dessero opere di alto valore artistico e non cantassero i grandi nomi della lirica. Questo perché la lirica ed il grande cantante erano espressioni dell’odiata borghesia. Poi hanno preso il pallino in mano e, si dice, si son messi a giocare con i soldi pubblici, con i biglietti omaggio, con l’ingaggio degli amici degli amici, con l’ospitalità fastosa ai giornalisti di parte (a cominciare da quelli dell’Unità) Ho detto “si dice”, perchè non risultano rendiconti finanziari, nonostante le insistenti richieste. Ora, finalmente hanno raggiunto l’obiettivo perseguito da tempo: la stagione lirica non si doveva fare e siamo vicini a quel traguardo. Dopo le loro gestioni, infatti, si rischia di non farne più per fallimento, come onestamente suggerito dall’avv.to Pambianchi, sodale politico di quel grande e colto amministratore, sfegatato sostenitore dello Sferisterio, che era il rag. Fulvio Benedetti.
Infine, una riflessione: la città di Dante Ferretti, pluridecorato premio Oscar, non ha bisogno di profeti esterni per il rilancio serio dello Sferisterio in campo internazionale.
Una volta l’Arena Sferisterio (quando le stagioni liriche si chiamavano “Macerata Opera”) era un eccellenza riconosciuta a livello MONDIALE.
Cioè nonostante i pochi mezzi (pochi rispetto ad altre situazioni che ricevono ben altri finanziamenti statali) Macerata riusciva a realizzare delel stagioni liriche che non avevano nula da invidiare ai teatri più famosi nazionali ed internazionali.
E non pochi cantanti famosi hanno più volte ribadito che l’acustica allo Sferisterio era probabilmente la migliore in ambito internazionale.
Una volta….
Poi (senza stare qui di nuovo ad elencare i molteplici complessi motivi) la Stagione è andata via via scemando ed oggi lo SFERISTERIO non è più quel nome famoso a livello planetario che aveva 15 o 20 anni fa….
Ora c’è da nominare un nuovo CdA dell’Associazione, c’è da rivedere/approvare/promulgare il nuovo statuto, c’è da scegliere il direttore artistico….
….Pertanto il nuovo cartellone dovrebbe essere logicamente scelto dal CdA entrante (e non certo da quello dimissionario), visto che poi sarà il CdA entrante che dovrà fare i conti con i bilanci, i costi, le scenografie, la pubblicità, ecc. ecc.
Per quanto riguarda “salvare il malato” sarebbe incoerente e probabilmente scellerato che la cura venisse proposta o scelta o consigliata da tutti coloro che in questi anni sembrerebbero averlo fatto ammalare…
… Così come sarebbe poco pratico che siano Sindaco e Presidente Provincia che si assumano l’onere di guidare questo momento di transizione in quanto, nonostante la loro esperienza, non credo possano essere le persone più indicate per svolgere tale lavoro, che necessità di molteplici capacità (organizzative, manageriali, di marketing, di strategie, ecc.) tanto che appunto c’era e c’è un CdA (cioè molteplici elementi) che dovrebbe seguire quesate cose.
Ed a proposito del CdA prossimo venturo sarebbe forse il caso di cercare (visto che i problemi sono molteplici e per nulla semplici) più l’eccellenza, cioè si dovrebbe privilegiare l’aspetto professionale piuttosto che l’eventuale tessera o vincinanza ad un partito.
Perchè il CdA, oltre che lavorare sui bilanci (e MAGARI RENDERE PUBBLICI QUELLI INTEGRALI, cosa che in questi ultimi anni non sembra sia stato fatto) dovrà necessariamente seguire anche la parte artistica.
Così come il prossimo direttore artistico, oltre che seguire la parte artistica, dovrà necessaraimente anche districarsi tra costi, ricavi, sopravvenienze, mutui….
Per quanto poi riguarda il settore della promozione ci sarebbe da fare un approfondito ragionamento complessivo e capire perchè 15 o 20 anni fa arrivavano vagonate di turisti (anche dal Giapppone) ed oggi invece la presenza turistica straniera è veramente bassa (per intendersi: sul finire degli anni ’80, ad ogni serata, erano parcheggiati, in giro per Macerata, decine e decine e decine di autobus con targa straniera.. nelle ultime stagioni i tanti autobus sono diventati pochissimi!).
Ci sarebbe da ragionare se il metodo pubblicitario scelto in questi ultimi anni si è rivelato il migliore.
Ci sarebbe da capire se si possono battere altre strade per cercare altri sponsor e perchè, eventualmente, queste strade non sono state battute prima.
Insomma bisognerebbe cercare di assicurare (a tutta la complessa macchina dello Sferisterio) la migliore professionalità possibile, in tutti i campi, cosa che sembrerebbe non essere sempre riuscita in quseti ultimi 10 anni..
Altrimenti (se invece si continua nella stessa strada percorsa negli ultimi anni) il rischio concreto è che da qui a 12 o 24 mesi la situazione sarà presumibilmente uguale (se non peggio) a quella odierna…
Avere una stagione disastrosa (come quest’anno) che diminuisce il valore della nostra lirica o non averne affatto? Qual’è la scelta migliore?
Basterebbe lasciare il tutto in mano alle maestranze (coro, orchestra e tecnici) e con un amministratore delegato assunto in base ai titoli e all’esperienza e pagato in base al raggiungimento dello scopo. Le scenografie delle opere già ci sono (Svoboda etc.) (o invece sono state buttate già via ?) Per il resto via tutti da Pizzul a Orazio capaci solo di sprecare e di non capire che il bene comune è lo Sferisterio, la stagione lirica estiva e chi ci lavora dentro per camparci. Non capire questo farà si che lo Sferisterio chiuderà per sempre ritornando un semplice monumento visitabile da qualche straniero incappato per caso nella visita di una città di provincia dimenticata nel mondo. Chiusa la stagione lirica voglio vedere come riuscirete a dare un motivo ad un turista che deve intraprendere un viaggio a visitare la provincia di Macerata e la Regione Marche …
Vi ricordate?
https://www.cronachemaceratesi.it/2011/04/30/stati-generali-sulla-cultura-designati-i-coordinatori/
questo il blog dove seguire i lavori
http://statigeneralimacerata.blogspot.com/
riporto all’attenzione perchè…
Lo sferisterio
Macerata – Secondo step per gli Stati generali della città sulla Cultura. Dopo il primo momento di confronto avvenuto sabato scorso nell’aula magna dell’Università, ora segue il momento partecipativo con la convocazione di specifici tavoli tecnici di lavoro finalizzati all’analisi della situazione esistente, in vista della redazione di proposte progettuali concrete sul settore culturale, su cui operare insieme per la crescita della città e della comunità provinciale.
Chiedo oggi 1° ottobre 2011:
Dove sono le proposte concrete emerse dai tavoli tecnici e da questo fior fiore di intellettuali???
Cari politici e compagnia bella di maceratesi,
Vorrei ricordarVi un solo aneddoto: “mentre a Roma si discute Sagunto sta cadendo”.
Continuate pure a discutere di nulla e delle vostre beghe personali e state tranquilli che lo Sferisterio risorgerà dalle macerie…….”più bello e risplendente che pria…….!.”
Sara’ ma leggendo tante commenti sulle cose cittadine, sempre più mi viene in mente
quella scena di non ricordo quale film, in cui Roma bruciava e Nerone cantava……
Pessima tempora currunt….
Riassunto un po’ sopra ” nei fatti “, il profilo reale di questi signori amministratori, da cui l’unico dato che emerge dal nome pomposo di “Stati Generali sulla cultura “, è che sono capaci soltanto di riempirsi la bocca di cultura, ma al dunque di non sapersene servire in mano loro, – perchè se non hai la stoffa per farti il vestito, vai in giro nudo – quoto in pieno mus rugens , quando dice che il malato non è lo Sferisterio ma il medico, ovvero la pessima qualità della politica che c’è dietro, fatta di interessi in conflitto, conflitti di interessi, idee zero -, buone zero assoluto- dentro una pastoia di favoritismi agli amici degli amici degli amici.
Quindi NON I MALI dello Sferisterio, ma IL MALE , uno , uno solo: la politica che lo gestisce. in modo fallimentare.
A me viene da piangere di fronte a questo stato di cose e quando leggo soprattutto interventi come quello di Stefano Ciabattoni e altri, che vedono nella chiusura dello Sferisterio o nel saltare una o due stagioni liriche, le uniche soluzioni . No, non è questo il rimedio, questa è la fine, perchè allora non avete capito che enorme potenzialità è possedere un simile teatro lirico e luogo di spettacoli come questo. L’unica cosa da chiudere coi sigilli , sono i rubinetti in mano a chi lo ha gestito finora. Lo Sferisterio in sè, non è ne sano, nè malato: è.
La politica semmai a cui è affidato , parafrasando Moliere, è ” Il sano immaginario”.
Che fare quindi ( sommariamente)
1) Sottrarlo alla gestione politica. Il Sindaco, per suo ruolo super partes e in quanto anche soggetto espressione di un partito politico nella realtà specifica, non dovrebbe presiedere come prima cosa, il suo CDA. Sempre per questioni di opportunità amministrativa: controllore e controllato, non possono essere la stessa persona.
2) Dare incarico al Direttore Artistico , con contratto di durata non superiore ai due anni,rinnovabile, poichè i bilanci sono annuali e non seguono un piano di rientro quinquennale. E’ inaudito, concedere un contratto di 5 anni come è stato fatto finora, quando poi hai le mani legate ,se i risultati sono scadenti di anno in anno sul piano dell’immagine e delle entrate rispetto agli investimenti. Un principio di buona gestione, che vale tanto nel privato quanto nel pubblico ( nel pubblico a maggior ragione, perchè si tratta di soldi pubblici).
3) Non so che tipo di incarichi abbia avuto finora il Direttore Artistico, ma qualora abbia avuto anche quello di determinare gli aspetti promozionali legati alla Stagione lirica, vanno assolutamente sganciati, affidando quest’ ultimi a una specifica figura professionale: Al Direttore Artistico, le sue competenze in campo artistico- musicale; la scelta del cartellone quindi, dei cantanti, della regia, dei costumi, delle scenografie improntati a criteri di qualità -economicità ( richiedi preventivi per costumi e scenografie, e a parità di qualità, scegli dove più conveniente) mentre il promoter, si occupa di tutti i relativi aspetti di marketing. Ovviamente, senza moltiplicare per due i compensi. Anzi ridurre fortemente in funzione dell’attuale bilancio e del previsto ammontare delle entrate per la prossima stagione , quello del D.A e legare in parte al risultato, quello di chi fa promozione: riempi 1000 posti o 2800, dipende in parte dalle tue capacità di promozionare, in parte dall’offerta in cartellone.
4) Non lesinare sulla qualità delle voci, ma investire soprattutto lì e tornare a un cartellone , a partire da quest’anno, che sia più popolare. Una volta ridecollati,ci si può poi spericolare con audizioni di nicchia.
E potrei continuare, anche suggerendo idee concrete , ma prima va fatta la rivoluzione del sistema a monte: la .c.d. managerializzazione di cui si parla da tempo. Si parla, sottolineo.
@Tamara
ti assicuro che la non era assolutamente mia intenzione farti piangere. Detto questo il mio drastico parere sulle sorti del ” malato” derivano da una presa coscenza dello stato di fatto che regolano le cose a Macerata specialmente.
Essendo io un acceso sostenitore dell’iniziativa privata condivido, in parte, la tua analisi di alternativa di gestione, ma, secondo te la politica, in generale, potrebbe mai rinunciare ad un boccone cosi ghiotto??
e anche se lo facesse, cosa che mi sento di escludere nella maniera più categorica ma mi auguro di sbagliarmi, crede che sia facile trovare un Inprenditore o una società disposta ad accolarsi il malato? a Macerata?? AUGURi. Il sottoscritto per aver manifestato interesse nel contribuire economicamente ad una società sportiva del posto è stato trattato da reprobo e appellato in vari modi tra cui ridicolo.
Anche poi assistendo alla materializzazione di un miracolo, credi che l’Imprenditore o la società sia disposta ad accollarsi il buco enorme di disavanzo che si trascina in eridita? o chi lo sanerebbe?
E allora che si fà? qual’è l’alternativa? quando ho letto le parole scritte da garufi che propone un mutuo per i passivi dello scorso anno sui 400.000 Euro ( 800 miglioni del vecchio conio) e su quelli, ancora occulti e misteriosi, di questo anno ancora incerti, HO I BRIVIDI, MA CHI PAGA?. Ma come il comune non è stato in grado di accollarsi un mutuo per il campo di colle vario e in questo caso è in grado di farlo? MHA!.
No, le soluzioni ad oggi sono solo due, ho si chiude bottega, oppure Maria(la madonna), essendo Macerata la sua città decide di intervenire e fà il miracolo, per mezzo di qualche “miglionario ed eccentrico” filantropo. Essendo io molto cattolico credo nella Madonna e nei miracoli, ma essendo anche un uomo pragmatico…
Stefano Ciabattoni
Errata corrige milione, milionario
Stefano Ciabattoni
Stefano, non mi sono spiegata allora: Non ho detto che dovrebbe essere gestito da privato, ma in ottica da privato.
Anche io sono molto pragmatica, il che non vuol dire essere rinunciatari di fronte anche ai gravi problemi, piuttosto mettersi a cercare soluzioni a quelli. Chiudere ora lo Sferisterio per una stagione o più, sarebbe solo un ennesimo errore che si aggiunge ai precedenti. Spero non si ascoltino perciò le voci di questi falsi profeti, ma ci si metta appunto dinanzi al problema nell’ottica giusta
No non ho capito. Vuoi dire che il pubblico dovrebbe gestiree lo sferisterio, ma solo per esempio, a mo di privato? cioè con il principio del buon padre di famiglia, nel bene e nell’interesse della città e dei cittadini?. Magari!!! ma a che avvenga questo credo più plausibile lintervento della Madonna. I problemi per risolverli bisogna affrontarli in tempo e, per il problema sferisterio è troppo tardi si rischierebbe solo di aggravare la situazione aumentando ancor di più le perdide. Mettersi difronte al problema con l’ottica giusta significa mettere il cartello “sorry we’re closed” davanti alla porta di via Via Santa Maria della Porta, al civico 65. Il mio non è profetismo, ma solamente una semplice anilisi in grado di farla chiunque, del resto se una delle mie attività non solo non mi facesse guadagnare ma mi costrebbe a metterci dentro soldi e nonostante io, mosso da un profondo amore e fiducia per quest’attività continuassi a metterci dentro soldi e nonostante questo l’attività continuasse ancora a essere in perdita io o fallisco o sono costretto, pur soffrendo a sopprimere la suddetta attività se non altro per non compromettere le altre che magari vanno meglio. Mi rendo conto che con il pubblico il ragionamento è diverso, perchè si ha la percezione che non siano soldi nostri, ma te lo assicuro sono soldi nostri, e mi rendo conto che è più facile fare retorica a difesa piuttosto che magari rendersi impopolari affermando il contrario, ma è finito il tempo della retorica, bisogna passare a fatti c’è bisogno di assumersi gli impegni in maniera netta e coerente.
Detto questo naturalmente spero di sbagliarmi e confido sempre nell’intervento divino.
Stefano Ciabattoni
Stefano, io nonostante parli parli, mi riesce meglio fare i fatti e sodomizzare tutti i ciarlatani su quel terreno, mi sia permessa una tantum quest’ ‘espressione ripulita e priva di ogni modestia, quindi non replico oltre quanto abbia già detto e chiaramente, su come io la pensi essenzialmente sullo Sferisterio e da adesso in poi quindi , voglio farmi solo quelli miei e assistere allo spettacolo fino alla fine. Tanto è inutile parlare, anzi dannoso, dopo quello che ho saputo oggi è capitato a un amico. Qualcuno, a torto o ragione, purtroppo eccede nel peso che ha realmente il commento di un privato cittadino su un giornale online.
Grazie comunque a CM, per dare voce a tutti quelli che non ne hanno altrove come i politici e chi gli sta intorno.
Non interverrò mai più, con buona pace della “Città della pace”.
(Sul rilancio dello Sferisterio e perchè ne varrebbe la pena, visto che t’interroghi, chiedimilo direttamente in pvt, e ti dirò come si deve fare. Ci vogliono idee e ottime, per l’impresa da affrontare. Ma purtroppo finchè sarà in mano ai politici, o quelli votati o quelli nominati nel giro della politica, è come lasciare operare un paziente da un chirurgo che fa professione abusiva.)
Io sono dell’idea che non bisogna mai stancarsi di parlare ed esprimere le propie opinioni anche quando queste sono impopolari o quando, magari, vorrebbero impedirci di esprimerle. Sai che sono estremamente felice di condividere idee e proposte di soluzione dei problemi che ci circondano e quindi ne parliamo volentieri. Ti voglio scrivere, la voglio scrivere a tutti, una frase, non ricordo con precisione ma credo fosse di Gandhi, che mi scrisse, il mio mentore, un adorabile vecchietto, se mi legge mi ammazza ahahahah ;), nella prima pagina di un agenda che mi regalò quando lo lasciai e iniziaii la mia vita da uomo…la frase fà cosi:
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”
Stefano Ciabattoni
Chiudere la stagione lirica per qualche anno equivale alla stessa situazione di quando una coppia dice l’uno all’altra “è un momento che le cose non vanno, forse è meglio non vederci per un periodo così che le cose migliorino” ed è sistematicamente l’anticamera della fine della storia.
Stessa cosa qui. Se si deciderà di non fare la stagione lirica per uno o due anni, non si riuscirà più a ripartire. Assolutamente non bisogna interrompere nulla, o perlomeno che sia davvero l’ultima soluzione. Ma deve essere proprio l’ultimissima!
Per Stefano Ciabattoni: quando parlavo di Mutuo come Farmaco, ero ovviamente ironico, e forse anche sarcastico. La “colpa”, a mio avviso, è da ricercarsi nei vari Consigli di Amministrazione che da troppo tempo hanno permesso al “malato” di ammalarsi di più. Quanto alla verifica, purtroppo, è stata rinviata per un motivo serio: la morte della mamma di un Segretario. Penso si farà martedì o mercoledì.
Come spesso mi capita sono d’accordo con quanto dice il signor Cerasi, ma qui vorrei dire una cosa diversa, che c’entra poco con il tema che stiamo discutendo: anche per voi lo Sferisterio è entrato a far parte, in un certo periodo, della vostra vita? vi ricordate quando, per guadagnare i soldi per il campeggio si andava a fare le comparse? la spensieratezza di quei giorni, la frenesia di quando, dietro le quinte, sarti, truccatori, calzolai ti vestivano, ti toccavano (eh si, capitava anche questo.).. fare le prove (500/1000 lire a prova, 2000 lire a generale e 2500 a rappresentazione!).. che tempi.. ho visto passare cantanti come Pavarotti, Raina Kabaivanska, Domingo, Carreras, Monserrat Caballè, ho visto rappresentate opere come aida, boheme, turandot, carmen, rigoletto, traviata, lucia di lammermoor, madama butterfly, la cavalleria rusticana, faust…
Ora è chiaro che le emozioni, i ricordi condizionano il mio giudizio, ma vogliamo perdere tutto questo?.. il problema (come tutti i problemi?!) si potrebbe risolvere mettendo al posto giusto le persone giuste, a prescindere dalla loro collocazione politica… se io dovessi organizzare una mostra d’arte sceglierei il dottor Vittorio Sgarbi che magari non è propriamente noto come persona educata, sobria e simpatica, ma nel suo lavoro è il numero uno.. e gli affiancherei il numero uno della pubblicità, il numero uno del…e via di seguito…
(capisco bene che i problemi che ha lo Sferisterio sono più complessi ma, a volte, le soluzioni sono quelle più semplici..)
Oggi sul Resto del Carlino c’è un interessante articolo al riguardo di (purtroppo solo) alcuni costi dello Sferisterio.
Così veniamo a sapere che, grossomodo, il direttore artistico guadagna (tolte le tasse) circa € 100.000/anno.
Purtroppo nulla è ancora dato di sapere se vi siano altri benefits…
Ma magari si riuscirebbe a sapere di più sui costi se si decidesse di mettere on-line (sul sito del Comune) i bilanci INTEGRALI dell’Associazione Sferisterio degli ultimi 10 anni!!!
Inoltre dal Carlino sappiamo che la Tirelli Costumi, in cui Pizzi è socio, nel 2011 dovrebbe aver incassato circa € 90.000 (oltre € 75.000 nel 2010 e oltre € 61.000 nel 2009)
Quindi abbiamo un direttore artistico che (SE lavorasse tutto l’anno a Macerata) netto guadagnerebbe circa € 7.000/8.000 al mese e che, sebbene risieda formalmente a Macerata, per buona parte dell’anno cura in altre città altri interessi, altre stagioni, altri teatri.
E presumo, visto che il direttore artistico sceglie una sartoria di cui è socio, che se ci fossimo rivolti altrove le spese dei costumi sarebbero state più elevate…
Ma mi chiedo: i costumi, visto che dovremmo avere una sartoria interna, non potevano essere “fatti in casa” (così probabilmente risparmiavamo, ma sicuramente i costumi sarebbero restati di proprietà dell’Associazione)???
Inoltre ancora non si è capito bene se le scenografie (che sembrano minime per il palco dello Sferisterio, ma che dovrebbero essere assai giuste per altri teatri), che pure costano, siano poi di proprietà dell’Associazione Sferisterio oppure, se con i soldi dell’Associazione, tali scenografie rimangono di proprietà di Pizzi (che poi, come dicono alcuni in città, le usa altrove).
Però circa € 7.000/8.000 al mese per poi lavorare direttamente a Macerata all’incirca 2 mesi (e lavorare altrove, presumo retribuito) per i restanti 10 mesi mi sembrano una cifra assai spropositata…..
…….Fatti i conti paghiamo Pizzi circa € 40.000/50.000 netti al mese per i circa 2 mesi di lavoro maceratesi.
E per pagare così tanto ritengo che ci sarebbe da capire (fin nei minimi dettagli, fino all’ultima virgola) quale sia questo importantissimo, fondamentale, doveroso, necessario, indispensabile, vitale, basilare “valore aggiunto” che il direttore artistico Pizzi ha portato a Macerata…
Cioè ci sarebbe da capire se vi sia stato un aumento sostanzioso di turisti, se il SOF (mamma mia che suono atroce!!) negli ultimi anni sia stato (rispetto a quando si chiamava Macerata Opera) più presente sui giornali specializzati nella Lirica di mezzo Mondo, se le scelte dei cantanti abbiano portato più o meno notorietà alla Stagione Lirica, ecc. ecc.
L’Associazione Sferisterio avrebbe il dovere di far vedere i bilanci integrali, visto che i costi pesano sulle amministrazioni comunali e provinciali.
Come ho scritto in commento all’intervento del tenore Antinori – curiosamente non preso in considerazione più di tanto: forse la sua Stagione costa troppo poco? – e qui riallacciandomi ad alcuni pareri che ho scorso tra i discorsi di chi mi precede qui sopra, il malato può tentare di guarire se si affida a mani mediche realmente preparate. Capisco che la consuetudine con il nostro nosocomio abitua – anche in altri ambiti, com’è quello della cultura e finanche della musica (che più di altri comparti richiede competenze) – ad accontentarsi di quello che passa il convento. Facendo così, con capri espiatori che si passano il testimone di anno in anno, di gestione in gestione, si può star sicuri che il moribondo tirerà le cuoia.
La cura, in realtà, sarebbe più semplice ed agevole di quanto si voglia far credere (ancora l’esempio medico: come quelli che moltiplicano l’infausto verdetto della diagnosi per assumersi maggiori meriti in caso di miglioramento):
1 – Un direttore artistico con esperienza reale nel settore teatral-musicale e musicologico;
2 – Un Consiglio d’Amministrazione composto di professionisti del campo musicale, con curricula al di sopra di ogni sospetto, unitamente a professionisti a prova d’onestà nel settore dell’economia e della contabilità (gente cioè in grado di barcamenarsi anche in assenza di Pantalone e rappresentativa di sé stessa, ancorché messa lì dai partiti e in equilibrio tra le forze politiche);
3 – Una sinergia propositiva nelle difficoltà, tra direttore e CdA, ma anche un CdA forte e in grado di calmierare gli eventuali sbandamenti creativi del Direttore;
4 – Un sovrintendente scelto all’interno del CdA (perché un CdA così pensato e formato ha sicuramente al suo interno una figura che può incarnare la Sovrintendenza).
Se per trovare questo tipo di personale serve un anno, meglio sospendere per un anno (come provocatoriamente diceva Pambianchi; e se non era provocatorio lui, tuttavia lo sono io).
Sono straconvinto, infatti, che a voler fare le cose per bene, modi e persone ce ne sono a volontà. Basta cominciare a prendere sul serio la proposta di Nazareno Antinori, tanto per dirne uno. E non farsi scappare Giacchieri, tanto per dirne un altro. E cominciare a guardarsi intorno, anche in città, al di là delle sigle, delle conventicole, delle cordate, delle iatture che questa meravigliosa Arena sono riuscite a distruggere, pezzo dopo pezzo, anno dopo anno.
Quando al direttore di una Associazione è permesso di gestire in tranquillità e solitudine gli ordini, le commesse, i programmi, i contratti si può affacciare il rischio di pizzi. Mi è stato precisato che la figura giuridica dell’Ass.ne, non necessita di revisori, ma COMPORTA LA RESPONSABILITA’ DIRETTA e SOLIDALE del suo Presidente e del CDA. Questo sta a significare che un gruppo di cittadini, stufi di coprire i disavanzi di tante gestioni, possono chiamare il vecchio e il nuovo CDA e i rispettivi Presidenti a rispondere in proprio? Se si, potrebbe aprirsi una bella questione. Sarebbe interessante se gli avv.ti Ricotta, Ballesi, Pistarelli, Nascimbeni e lo stesso Sindaco esprimessero il loro parere sul punto