Abbiamo ascoltato la voce del dg della Belfortese (Seconda categoria girone F) Simone Salvatelli che ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a intraprendere quest’avventura..
“Sono entrato in società lo scorso anno a campionato iniziato. Abito da più di tre anni in questo stupendo comune che è Belforte, ho una grande passione per il calcio e mi trovo davvero bene in questa realtà. La società è formata da persone veramente eccezionali, a partire da mister Battellini che ha grandi doti tecniche e umane e ha creato una squadra fatta di ragazzi encomiabili. Vorrei poi ringraziare: Massimo, Stefano, Roberto e Gianluca per il lavoro che svolgono con tanta dedizione”.
Partenza subito in salita. Prima gara di campionato contro i Giovani Tolentino, da tutti ritenuti fra le squadre favorite per la vittoria finale, persa per 3 a 0. Eravate intimiditi?
“Sì, concordo. Credo anch’io che i Giovani Tolentino siano fra le squadre favorite per la vittoria finale. Sulla partita posso dire che i ragazzi non erano intimiditi per niente, forse erano ancora imballati ma, nonostante tutto, la squadra si è ben comportata. Pur riconoscendo il valore degli avversari voglio dire che nel primo tempo non c’è stato concesso un rigore, per me netto, che avrebbe potuto cambiare il corso della partita”.
Sabato scorso avete ospitato la corazzata del Montesangiusto Calcio. Dopo il momentaneo vantaggio avete perso al 77′, anche questa volta siete rimasti in dieci per l’espulsione di Rocci sempre per protesta, siete recidivi?
“Sabato posso dire che i ragazzi hanno fatto una gran partita almeno fino all’espulsione di Rocci. Un provvedimento, a mio avviso, quantomeno esagerato visto che il ragazzo si stava lamentando per la segnalazione di un fuorigioco che gli ha impedito di sviluppare una bella azione in attacco. Una volta rimasti in dieci, contro una squadra come il Montesangiusto tutto diventa più difficile, infatti pochi minuti dopo abbiamo preso il gol”.
Nei giorni passati anche il Francavilla (Seconda categoria G) ha deciso di alzare la voce contro arbitraggi a loro avviso ingiusti. Secondo lei, qual è la causa principale degli errori?
“Ho letto del Francavilla. Ognuno agisce come meglio crede, io guardo in casa mia e mi occupo della mia squadra. Ci tengo a fare una precisazione, a me non piace parlare degli arbitri non l’ho mai fatto da quando sono nel calcio. So che sbagliare è umano e capisco l’errore. Però quando si ripetono, allora c’è qualcosa che non va. So che è un’utopia e non si farà mai, ma sarebbe importante pensare all’introduzione della terna arbitrale anche in seconda. Personalmente mi piacerebbe vedere un investimento maggiore sugli arbitri e che fosse fornita loro una preparazione migliore che li possa rendere più sicuri e consapevoli. Insomma mi piacerebbe che fossero seguiti e non mandati allo sbaraglio. Non ho pregiudizi, ma vedersi arrivare un direttore di gara con i piercing non credo sia appropriato perché, in campo, non si dovrebbero indossare oggetti che possano arrecare pericolo per sé e per gli altri”.
Pensa che ci sia un po’ di quella che una volta veniva definita “sudditanza psicologica” nei confronti delle squadre più blasonate a discapito delle piccole realtà come Belforte?
“No, questo proprio non voglio pensarlo anche perché andrebbe a discapito del vero valore dello sport”.
Adesso i detrattori staranno pensando: “Ecco, un classico, perdono e danno la colpa agli arbitri”, perché questa volta dovrebbe essere diverso?
“Non è il mio caso. Quando la mia squadra perde per propri demeriti lo riconosco, ma purtroppo devo dire in queste prime tre giornate non è stato così”.
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