La questione dei parcheggi è una di quelle – forse la più dibattuta – che da anni movimentano la cronaca maceratese. Negli ultimi giorni, poi, ha avuto una ulteriore impennata polemica per la delibera comunale di comminare una multa di 39 euro a chi parcheggia sulle strisce blu senza esporre lo scontrino dell’avvenuto pagamento orario. Questa delibera, che applica l’articolo 7 del codice della strada (sanzione amministrativa da 38 a 155 euro), ha indotto i vertici locali dell’Idv a contestare con particolare durezza l’assessore Ubaldo Urbani (dell’Idv) e il consigliere Giuliano Meschini (anche lui dell’Idv), accusandoli il primo di non averla preventivamente sottoposta al giudizio della maggioranza consiliare e il secondo di essersi schierato a favore del primo. Ma anche Massimiliano Bianchini, leader di “Pensare Macerata”, ha definito quell’aumento una “vessazione” nei confronti dei cittadini aggravata dal fatto che su tale delibera non era stato convocato un preventivo “vertice di maggioranza”. E’ facile concludere che queste prese di posizione sono figlie dell’ormai famoso documento dell’intero schieramento di centrosinistra contro il comportamento autocratico del sindaco e della giunta. Un percorso che, se la logica conta qualcosa e se non vi saranno deviazioni, avrà come sbocco finale la mozione di sfiducia, le dimissioni di Carancini, l’arrivo di un commissario prefettizio e nuove elezioni. Ma questa è un’altra storia, rispetto alla quale i parcheggi, le strisce blu e le multe svolgono un ruolo secondario e strumentale, quello del passo dopo passo. E dunque, siccome l’odierna “Domenica del villaggio” voglio dedicarla proprio ai parcheggi, la lascio perdere, quest’altra storia. E vengo al punto.
Che chi parcheggia sulle strisce blu senza esporre lo scontrino venga inflitta una multa mi sembra giusto. Che per evitare di incorrervi è sufficiente esporre lo scontrino dell’avvenuto pagamento per la sosta non mi pare un gran sacrificio. Che quei 39 euro non sono pochi è evidente. Che potevano e dovevano essere di meno o non dovevano esserci affatto non sono in grado di dirlo (ma quell’importo è stabilito dalla legge e ignoro con quale sistema il Comune avrebbe potuto abbassarlo, azzerarlo o far finta di niente). Che qualsiasi delibera di giunta debba ottenere il consenso dei partiti di maggioranza è ragionevole, purché tale principio non degeneri nella sistematica contestazione dei margini di autonomia che la legge garantisce al sindaco eletto direttamente dal popolo. Che il problema dei parcheggi esista e la cittadinanza lo avverta con crescente disagio è fuor di dubbio. Che l’amministrazione comunale lo gestisca meglio – risolverlo no, leviamocelo dalla testa – è nell’ordine delle cose auspicabili (impianto di Rampa Zara, contratti più flessibili coi gestori privati dei parcheggi coperti, eccetera).
Tuttavia c’è un aspetto che continua a sorprendermi e che riguarda la mancanza nella classe dirigente (non solo maceratese, ma direi nazionale e addirittura europea) di quell’impegno quasi “pedagogico” (brutta parola ma non me ne viene un’altra) che dovrebbe essere il fondamento della buona politica e che consiste nello stimolare la cosiddetta gente comune a partecipare, sì, alle scelte e alle decisioni, ma anche a riflettere sulla realtà per capirne le cause e gli effetti e per rendersi conto delle responsabilità che ne derivano e coinvolgono l’intera collettività. Mi sorprende, insomma, la consapevole o inconsapevole rinuncia della politica alla sua prioritaria funzione di guida degli umori, dei sentimenti e degli interessi della società.
Riflettere, dunque. Su che cosa? Veniamo a noi. Dalle rilevazioni ufficiali sul 2009 sappiamo che nelle Marche circolavano 950mila autovetture, pari a 63 ogni cento abitanti. Non dispongo di dati per provincia né, a maggior ragione, per città. Ma è da supporre che nei capoluoghi quella percentuale fosse perfino più alta. A Macerata, dunque, circolavano, grosso modo, 25mila autovetture, 63 ogni cento abitanti. Sono diminuite negli ultimi due anni? No. Stando all’incremento registrato a livello nazionale – 6 per cento all’anno – è più probabile che siano aumentate.
E dove si muovono e si fermano questi almeno 25mila automezzi? In una città con vie non molto larghe, senza vaste pianure se non lontane dal centro e dall’immediata periferia, con un’alta affluenza quotidiana di personale che lavora in uffici pubblici e privati, dalla scuola alla pubblica amministrazione, alla sanità, alle banche, eccetera. Ecco allora una seconda riflessione: rispetto a questo stato di cose si crede forse che lo spazio per parcheggiare sia illimitato? Non solo non è illimitato, ma è limitatissimo. E qual è l’inevitabile conseguenza di una situazione in cui un certo bene non è illimitato? Che se ne paghi il consumo, specie se il consumo è crescente, in modo che calmierando il consumo individuale possa usufruirne il maggior numero possibile di persone. Una volta l’acqua era un bene illimitato, oggi no. E ci costerà sempre di più. Così lo spazio da destinare ai parcheggi. E’ dunque indispensabile farlo pagare, poco o molto a seconda di quanti sono coloro che ne hanno bisogno. Più crescono loro, più costerà parcheggiare. E crescono, crescono. Il problema, in fondo, è delle troppe auto, non dei pochi parcheggi.
Quei trentanove euro, ripeto, sono parecchi. Forse troppi. Ma, a parte l’eventuale intenzione del Comune di farne una modestissima cassa, essi tendono a ostacolare che alcuni automobilisti, non pagando il parcheggio, sostino nelle strisce blu per un tempo indeterminato, con ciò sottraendo quegli spazi ad altri automobilisti. Ancor più ragionevolmente la stessa cosa va detta per gli spazi gratuiti, dei quali vari gruppi politici, di maggioranza e di opposizione, reclamano a gran voce che si moltiplichino. Sciocchezza! In uno spazio gratuito si può sostare per ore e ore, col risultato di impedire che esso venga utilizzato da più persone. Che lo spazio gratuito sia un sistema per ridurre le disuguaglianze sociali fra chi può spendere un euro e chi non può spenderlo è un’illusione venata di demagogia, perché lo spazio gratuito, semmai, fa crescere la disuguaglianza fra chi è furbo e chi non lo è, rendendo meno egualitario, ossia meno democratico, l’utilizzo di un bene pubblico così scarso.
Terza e ultima riflessione. Possedere una macchina costa. Per il carburante, l’assicurazione, la tassa di circolazione, l’elettrauto, il meccanico, il carrozziere, il gommista. E i relativi prezzi non fanno che lievitare Via, siamo onesti: coloro che per motivi economici non sono in grado di affrontare queste spese non sono tantissimi, altrimenti le auto in circolazione non sarebbero così numerose, e non si accatasterebbero in ogni angolo della città, e molto spesso gli autobus del servizio urbano non viaggerebbero quasi vuoti. Ma tutto questo – le spese che ho appena elencato – è considerato normale. E, quindi, accettabile. Anormale e inaccettabile, invece, appare il costo del parcheggio, tanto da gridare alla “vessazione” se ne deriva la necessità di punire chi non intende pagarlo. Chiedo venia e mi aspetto commenti infuriati, ma questa, secondo me, è un’assurdità. Di noi cittadini. E della politica, che dovrebbe spiegarci il nostro errore. Senza indulgere, sempre a caccia di voti, agli egoismi individuali. Post scriptum: ho forse inteso difendere l’assessore Urbano Urbani dalla condanna del suo leader Guido Garufi? No, se la sbrighino fra di loro. Ho semplicemente cercato di riflettere sulla vera natura di un problema che sta diventando sempre più acuto e troppo spesso si alimenta di opportunismo e di facile demagogia.
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e ora cominciamo con i parcheggi
a civitanova parcheggi gratis città sempre stracolma di gente a macerata tutti i parcheggi sono a pagamanto e città deserta.
Ecco una cosa che sa fare bene la sinistra maceratese: “Far gravare tutto sui cittadini…”
“Bianchini, leader di “Pensare Macerata”, ha definito quell’aumento una vessazione”
De Geronimo qualche giorno fa ha dichiarato che non averlo applicato è stato un errore della precedente amministrazione.
Bianchini e Di Geronimo erano assessori nella precedente amministrazione.
Come si spiegano allora le loro dichiarazioni contrastanti?
Come cittadini non apprezziamo assolutamente di essere presi in giro e vorremmo capire se in questo momento qualcuno lo sta facendo.
Sarebbe veramente bello, ed importante per la città, se un giorno persone, mature e consapevoli come Giancarlo Liuti, potessero sedere in consiglio comunale.
Si, perchè la politica per essere buona amministrazione, ha bisogno di pacatezza, ha bisogno di affrontare i problemi per quello che in realtà sono e di risolverli con giustizia nell’interesse dei cittadini , senza travisamenti, partigianerie o secondi fini che a volte rendono i politici simili ai cacciatori di orsi….pardon ….di voti.
Bravo Liuti.
La verità è che il maceratese medio ha due limiti fondamentali:
– non vuole pagare il parcheggio
– non fa un passo a piedi neanche se lo ammazzi
Sarebbe divertente se si avverasse la profezia del dott.Liuti. Amministrazioni che hanno fatto scempio del territorio comunale sono rimaste saldamente in sella, Carancini va a casa per una sosta senza scontrino.
Dott.Liuti, vogliamo aprire un’altra raccolta di belle e meno belle firme?
Caro Liuti,
la “sciocchezza dei posti a striscia bianca” (come la definisci tu) è ugualmente legge, proprio come l’esosa multa voluta dall’assessore Urbani. Che facciamo, dunque? Legge sì e legge no? Se legge dev’essere, dev’essere sempre. L’onestà intellettuale lo richiede prima di ogni altra considerazione.
Mi viene da puntualizzare la faccenda dei posti a striscia bianca, definiti dall’amico Liuti “una sciocchezza” in quanto provocherebbero la stasi delle auto su quei posti a nocumento del ricambio nei parcheggi.
Niente di più sbagliato: siccome esiste ancora il disco orario, possono esservi posti a strisca bianca a disco orario. E il problema è risolto. Ma qui a Macerata il problema nemmeno si pone, perché posti a striscia bianca non ci sono. E quelli che eventualmente ci sono, sono di gran lunga inferiori a quelli previsti dall’amatissima legge. Auspichiamo che l’Assessore Urbani, così ligio nell’applicazione della stessa, voglia provvedere al più presto anche alla soluzione dei posti a striscia bianca.
@ Filippo
A striscia bianca, con disco orario (ma anche senza) ci sono… Basta ALLONTANARSI dal Centro.
A Collevario ne trovi quanti te ne pare, pure sotto Via Mameli.
Se poi arrivi alle frazioni ci sono praterie di parcehggi senza ticket…
Il problema è che quelli ad anello intorno alle Mura e quelli in prossimità servono per fare cassa…
Però non è solo colpa di questa Amministrazione, il propblema parte da più lontano.
Dall’inutile (e costosissimo) parcehggio Diaz, dall’altrettanto quasi inutile parcheggio sotto Corso Cairoli, dal male collegato (e di sera dicono anche pericoloso) parcheggio Garibaldi (che devi passare tutta la città per arrivarci) dal NON aver mai voluto (per motivi che è meglio non citare) un necessario (20 anni fa) parcheggio sotto Rampa Zara (con impianto di risalita)….
Insomma oggi si pagano scelte urbanistiche scellerate (cioè consapevolissime per chi le ha fatte, ma scellerate, costose ed inutili per la città) di 20 o 30 anni fa….
Liuti ha ragione su tutta la linea. Ovvio che sia facile trovare posteggi gratuiti là dove la domanda di posteggio è meno assillante (ad esmpio Collevario): rientra nei criteri della legge della domanda e dell’offerta evocati dallo stesso Liuti.
Vorrei anche sapere, per inciso, come mai il posteggio a pagamento dei giardini Diaz è sempre o quasi ampiamente vuoto. Io me ne servo regolarmente, quando vado in centro, e “sopporto” la fatica di fare quel centinaio o due di metri per arrivare all’ascensore (un eccellente servizio che la città offre gratis ai cittadini).
Pagare le multe non piace a nessuno, ma i furbi è bene che paghino.
A mio parere la polemica di chi cotesta la delibera, fra i politici e i politicuzzi locali, appartiene al mondo della facile demagogia, piatto tipico che questi signori ci ammanniscono in tutte le salse, facendocelo pagare, questo sì, molto caro.
se i posti non ci sono i parcheggi si fanno (rampa Zara) o si tengono aperti (parksì). Non è assolutamente un problema di spazi è solo un problema di come fare cassa!!!
chi prende la multa non è sempre e solo un furbo: non è capitato mai di andare a fare la spesa stando attenti ai centesimi delle offerte per risparmiare e tornare con qualche minuto di ritardo? bene addio al risparmio. Motivo in più per salutare allegramente la città che non accoglie ma caccia via ed andare ad un bel centro commerciale con parcheggio gratis o a Civitanova.
io preferivo come era un tempo a p.zza Mazzini tanto stai tanto paghi senza multe e scontrini vari.
@ G.R.Festa
Il Parcheggio Diaz è stato realizzato (spendendo una tombola) avendo come entrata uscita una strada che non è tra le primarie direttive di marcia per entrare in città.
Se non avessero aperto Via Tucci (con una rotonda parabolica da premio oscar, per inciso, visto che non c’era nulla e non sono nemmeno stati capaci di farla dritta ma pendente) per arrivare al Parcehggio Diaz diventava un calvario, per chi non era pratico della città.
Prima dell’apertura di Via Tucci e della Galleria delle Acque se arrivavi dalla direttrice Via Pancalducci per arrivare al Diaz (se non sbagliavi direzione infognandoti per Corso Cairoli) dovevi salire per Santa Lucia, scendere a Rione Marche, Tribunale, Via Mameli, Via Mugnoz….
Se invece avevi la fortuna di arrivare da Villa Potenza o da Via Roma o scendevi subito da Corso Cavour (NON segnalato) all’altenzza della Farmacia Comunale oppure dovevi fare le Mura, scendere per Via Mameli, risalire Via Mugnoz…
(aggiungiamo pure che le indicazioni per arrivare al Diaz erano/sono tutt’ora inesistenti, poco chiare, inutili)
In entrambi i casi il giro da fare era lungo, complicato (sconsociuto a chi non era di Macerata): in una sola parola ritengo che chi ha deciso di fare ingresso/uscita, su Via Mugnoz, del ParK SI presumibilmente fosse un incapce totale poichè non ha previsto flussi, strade di arrivo, facilità di raggiungere un parcheggio.
Ed altrettanto poco attenti (per non dire assai di peggio) sono coloro che hanno visionato il progetto, l’hanno votato, l’hanno seguito….
Tra l’altro ci si dimentica sempre di dire che si sono spesi 12 MILIARDI (ma qualcuno dice di più) per NON voler fare il parcehggio sotto Rampa Zara che ne sarebbe costato assai di meno…
E chi 20/25 anni fa non l’ha voluto il parcheggio (quello di Rampa Zara che, con la Strada Nord, avrebbe risolto tutti i problemi) ha continuato (in questi ultimi 20/25 anni) a massacrare, violentare, stravolgere, stuprare ogni possibile angolo verde di Macerata (frazioni comprese) con prostatici piani urbanistici, avariate varianti, mini dementi tematiche al limite della tontoloneria galattica….
@ Cerasi, mamma mia, sei meglio di uno stradario della Michelin! Dì la verità, hai il navigatore incorporato?
Oh, mamma! Per la serie: “non fate niente, perché tanto qualunque cosa si faccia sarà comunque sbagliata”.
Confesso di non possedere l’archivio storico delle sciagure che Gianfranco Cerasi elenca in modo così particolareggiato. E rimango sul tema dei posteggi nel centro. A questo riguardo, posso solo dire che, oggi come oggi, quel parcheggio è ampio, comodo, facilmente accessibile. E poco utilizzato. Non ho competenze in materia di edilizia, lo confesso, né di archeologia urbana: che i parcheggi sotto rampa Zara potessero costare meno lo dice il Sig. Cerasi, e suppongo che sia meglio informato di me.
Il dato di fatto resta: i parcheggi ci sono, non sono particolarmente esosi per gli utenti, e sono comodi. Ed oggi, i maceratesi che volessero servirsene, potrebbero farlo affaticando molto poco la muscolatura degli arti inferiori per raggiungere il centro cittadino. Quindi, lamentarsi se si viene multati abusando delle zone blu mi sembra un po’ come prendersela con l’arbitro che fischia il fallo, anziché col giocatore che il fallo l’ha commesso.
Mi trovo pienamente d’accordo con l’articolo del Dr. Liuti e spero che oltre la politica locale e anche la stampa e i media locali assumano “quell’impegno quasi pedagogico” di cui parla, perchè troppo spesso (per non dire sempre) si cavalca demagogicamente una notizia o una disposizione senza pensare che basterebbe rispettare le regole esistenti per non incappare in sanzioni che, a mio modesto parere, non vengono certo comminate alla cieca o per fare cassa. E a proposito del “fare cassa” questo termine esce sempre fuori quando i controlli sono un po’ più stringenti e seri ed allora ci cascano anche i “furbetti”.
I nostri ausiliari non sono carogne (anzi lavorano con sensibilità), cioè se s fori di pochi minuti non ti fanno l’appostamento e questa e’ una cosa buona.
La cosa insopportabile e’ che se s fori, per pagare la differenza devi riparcheggiare davanti al Comune e ripagare altro ticket (sempre che non opti per un comodo e ugualmente costoso bonifico bancario).
Davanti al Municipio (non solo per pagare i parcheggi) dovrebbero esserci stricie bianche con disco orario di 15 minuti. Questa e’ civiltà e galateo municipale.
@ mus
[[[[nessun navigatore incorporato anche se, sentendo le ultime notizie economiche qualcosa verrà comunque inserito (dove non batte il sole) a tutti gli italiani e dovremmo ritenerci fortunati se sarà solo un navigatore satellitare e non magari qualche palo della luce 🙂 ]]]]]
Quella del giro dell’oca, per chi non è di Macerata, per arrivare al Parcheggio Diaz è una constatazione fattami da un Vigile Urbano…
… Chi è di Macerata non ci pensa, per noi è tutto semplice: conosciamo la città…
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@ G.R.Festa
Io sono del tutto incompetente in materia edilizia, progettazione, realizzazione….
…Però talvolta basta girare e porsi qualche domanda:
Perchè altrove un parcheggio, una strada, una palazzina sono stati fatti in un modo e in Italia è fatto SEMPRE diversamente?
Perchè ci sono parcheggi SOTTERRANEI (e non interrati come è il Park SI) con sopra costruzioni di 6 o 7 piani (in zona sismica tipo San Francisco) REALIZZATI almeno 15 anni fa che hanno una struttura diversa dal Park Si (cioè negli stessi spazi ci entrano più auto visto che ci sono meno colonne) ?
Perchè si è realizzato un Cinema (Tiffany) senza colonne in mezzo (con sopra case) ed altrove invece le colonne sono ovunque in ogni parcehggio, in ogni civile abitazione?
Perchè si è realizzato un Terminal Bus (massacrando tra l’altro Piazza Pizzarello che verrà ulteriormente massacrata dalle nuove edificazioni) dove le corriere (invece che uscire a marcia avanti, come avviene in tutto il mondo da almeno 30 anni) devono uscire in marcia indietro?
Poi dopo essersi fatte queste BANALISSIME domande basta chiedere lumi a qualche amico tecnico e ci si accorge che, spesso, la diversità dei progetti risiede solo nell’arcaica concezione che abbiano noi qui in Italia.
Non a caso si è magnificato il “nuovo ponte” di Villa Potenza (a proposito visto che sono mesi che l’opera è finita perchè NON si apre????) come qualcosa di tecnologicamente avanzatgo, una mirabile meraviglia quando, in USA, simili costruzioni GIA’ venivano realizate quasi 70 (settanta!!!) anni fa…
Condivido le perplessità riguardanti il terminal degli autobus, per il quale effettivamente bisognerebbe inventare delle corsie di entrata e uscita più agevoli. Sono un ex residente di piazza Pizzarello, e la ricordo, nei lontanissimi primi anni ’60, piena di bambini, di rondini e praticamente vuota di traffico: bei tempi! Ma allora di auto, a Macerata, ne circolavano ben poche. Ricordo la risonanza che ebbe la targa MC 50000, che fu vista come una prova delle “magnifiche sorti e progressive” della città: beata innocenza!
Ma lei, caro Gianfranco, allarga il disorso a tematiche che – interessantissime, e certamente dolorose, per certi versi – esulano dall’argomento. Si parlava della correttezza o meno dell’applicare sanzioni a chi abusa degli spazi di posteggio a pagamento. Io ritengo che sia giusto. E quando posteggio in zona blu, metto sempre qualche decino in più piuttosto che qualcuno in meno, per non correre il rischio di sforare. Le assicuro, peraltro, di non essere un milionario! 🙂
Tutte le altre questioni che lei solleva, ripeto, sono molto interessanti. Voglio sperare che alcune non siano preoccupanti come lei le dipinge: se il Tiffany è senza colonne, ad esempio, presumo che le travi siano state calcolate per una tenuta adeguata. Converrà che delle colonne in mezzo a una sala cinematografica srebbero piuttosto fastidiose… Devo sperare lo stesso, ovviamente, anche per il numero di colonne che sorreggono i posteggi sotterranei: magari i nostri ingegneri non saranno dei Lecorbusier, ma oso sperare che i calcoli del cemento armato li facciano con la testa.
Il ponte di Villa Potenza mi auguro come lei che venga aperto al più presto. Sui ritardi sarebbe bello avere notizie, e mi chiedo se siano dovuti a inadeguatezze dell’amministrazione responsabile (a proposito, qual è?), a lunghezze burocratiche, o alle croniche carenze di fondi: il ponte da solo, senza la relativa strada, non serve a molto.
Non mi ergo a difensore d’ufficio dell’aamministrazione comunale, ma incuriosito dai suoi quesiti mi pongo a mia volta delle domande. Sia il benbvenuto chi possiede risposte adeguatamente documentate!