di Lucia Paciaroni e Beatrice Cammertoni
Una folla di sostenitori ha atteso in Piazza della Libertà l’arrivo del neo-eletto Pettinari a spoglio concluso. Volti noti della politica locale ma anche comuni cittadini che hanno creduto nella corsa del candidato di Santa Maria in Selva hanno scelto di accogliere la prima passerella del decimo presidente della Provincia tra bandiere, entusiasmi e abbracci. Un primo assaggio del calore dei suoi Pettinari lo aveva già ricevuto nella sede elettorale di Piediripa. La prima bottiglia di spumante aperta è già emblema del progetto di governo della coalizione. Ad un euforico Silenzi, pronto ad innaffiare Tonino di bollicine è arrivata una risposta decisa: “Dobbiamo risparmiare, servono soldi per la Provincia!”. Ma in centro intanto la Piazza era già tutta per Pettinari.
Lo attendevano Massimiliano Bianchini e Daniele Salvi (consiglieri eletti e da alcuni indicati come possibili membri della nuova giunta), l’assessore Federica Curzi, Ivano Tacconi, capogruppo dell’Udc in Consiglio Comunale, Guido Garufi (Idv). Tra la folla anche il candidato appoggiato da Sel e Federazione della Sinistra Francesco Acquaroli e il sindaco di San Severino Cesare Martini. Avvolti come molti altri nelle bandiere del PD il consigliere regionale Francesco Comi e l’assessore regionale Sara Giannini. E’ proprio quest’ultima a ricevere una delle più calorose congratulazioni della giornata. Una signora le si è infatti avvicinata urlando a gran voce: “Sara, siete grandiosi”. I vincitori una volta arrivato Pettinari hanno sfilato fino alla sala stampa della prefettura. Il primo abbraccio è per Romano Carancini che con parte della sua giunta, come Irene Manzi e Stefania Monteverde, si è unito ai festeggiamenti. Pettinari non nasconde emozioni e agitazione alle telecamere della Rai.
Rendendosi conto di non aver mai guardato in camera si affretta a scusarsi con l’ansia e l’urgenza di trasmettere un messaggio positivo e rassicurare il suo seguito ma anche chi non l’ha votato. “Tonino, sei in tutti i sensi il contrario di Berlusconi”, lo applaudono i suoi. Pettinari non perde il centro della scena neanche all’arrivo del Governatore Spacca. Oggi, si sa, il protagonista è il suo “uomo del fare”. Anche Capponi stringe la mano al suo amico-nemico oggi vincitore, prima di rilasciare le sue dichiarazioni alla stampa. Sono molti i volti dei sostenitori, chiaramente spenti, che si stringono intorno al candidato del centro-destra, quando è chiaro che il colpo è stato accusato e fortemente. Scambio di battute, anche se tutto sommato amichevoli, tra la Pantana e gli ex-alleati dell’Udc.
Di nuovo in Piazza della Libertà è stata aperta la seconda bottiglia, ma i bicchieri vengono di nuovo riempiti senza esagerare. “Un po’ ciascuno, così ce n’è per tutti”, dice una signora. Ce n’è per Acquaroli, che brinda e abbraccia Pettinari mentre sempre più fotografi cercano di immortalare il momento. Tutti in Piazza Cesare Battisti, si continua dal palco allestito per ospitare i massimi vertici della coalizione. Anche troppi per lo spazio ristretto, come urlano simpaticamente dal pubblico. Anche Gentilucci segue il corteo: “Il risultato è positivo anche per la Lam che per il ballottaggio ha sostenuto il candidato che ha condotto la campagna più serena ed equilibrata. Sono qui anche io per festeggiare.”
Prima di varcare da presidente le porte della Provincia in corso della Repubblica, Pettinari continua commosso a ringraziare gli elettori e quelle forze politiche che hanno sostenuto e rilanciato il progetto già collaudato alle regionali. “Prima di cominciare questa avventura ero pieno di dubbi e di preoccupazione. Volevo essere per gli alleati non solo un amico, ma anche una persona di fiducia e su cui credere e scommettere. Già al Teatro Don Bosco mi sono convinto che si poteva fare. Siete riusciti a darmi coraggio anche nei momenti negativi delle accuse. Altro che accordi e compravendite. Si devono vergognare di queste illazioni!” Pettinari saluta Piazza Cesare Battisti con una battuta: “Devo smettere di parlare? Mi sto dilungando? Ma io oggi sono diventato Presidente!”
(foto di Guido Picchio)
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Continuo a ritenere le Province enti inutili (e se non fosse stato per nonno geriatria Silvio, che ha voluto politicizzare queste amministrative e quindi ha cercato un referendum sul suo nome per cui in tanti hanno votato per Pettinari pensando a Roma, compreso il sottoscritto) e, come ho già detto in un altro intervento, un applauso per il vincitore, ma solo uno…
Cosa abbiano tutti da festeggiare proprio non l’ho capito: Pettinari prende il 27% circa delle preferenze degli aventi diritto al voto, cioè governerà senza sostegno popolare in quanto la maggioranza dei votanti ha disertato le urne.
Sarebbe stato meglio un atteggiamento molto più sobrio, anche perchè avrebbe evitato la lista lunga delle pacche sulle spalle dei politicanti di professione; tutti personaggi che presumibilmente senza politica avrebbeero serie difficoltà a portare a casa uno stipendio, senza incarichi nel pubblico.
(ma le stesse pacche sulle spalle, dai fancazzisti di orientamento diverso, le avrebbe ricevute Capponi, se avesse vinto!!!)
Ora vederemo se Pettinari avrà la forza per impostare la Giunta su una serie di nomi di persone in gamba o sarà costretto, invece, a nominare i soliti politicanti mezze tacche (fancazzisti) imposti dai partiti che lo hanno sostenuto.
COME A MACERATA: PRIMA I NOMI POI LE DELEGHE! UN BENZINAIO AI TRASPORTI…UN CACCIATORE ALL’AMBIENTE…UN ROM AL LAVORO, FORMAZIONE E ISTRUZIONE..
E’ tempo di rosicare. E allora rosicate.
E adesso bla bla bla, perchè bla bla bla.
Chiunque avesse vinto non avrebbe rappresentanto il 51% della popolazione maceratese e quindi il discorso non vale un tubo. Perchè chi governa in Italia ha il 51% dei consensi?
Non mi sembra, quindi di cosa si parla?
Ve lo dico un’altra volta meditate gente di poca fede. Nonostante la sberla avete ancora voglia di
stare a dire bla bla bla bla!!! Forse gli italiani sono proprio rotti di sentile il disco incantato che da 17
anni è rimansto sempre a cantare bla bla bla bla
Con campagne elettorali spregiudicate, arroganti e faziose gli italiani hanno fatto capire che è ora di essere veramente moderati.
E poi chi sarebbe il politico che si definisce “moderato”.
Spiegatemi: Moderato “che vo’ rdì”
Di che parliamo se lo scarto è di “12.000” voti.
Per questa volta DOVETE ROSICARE punto e a capo
@Cerasi
ti quoto in pieno!
mc è una città di sinistra da diverzi anni e grazie alle vostre politiche noi intaliani ci siamo visti scippare case popolari lavoro da gente venuta da lontano a toglierci i nostri sudori e sacrifici dei nostri antenati invece di salvaguardare il nostro stupendo territorio siete riusciti a distruggere tutto!
Ecco, dopo aver visto i festeggiamenti di chi ha vinto con il 27% dei consensi (1 su 4), (e sicuramente sarebbe stato uguale dall’altra parte), dopo aver visto chiaramente Acquaroli festeggiare (ma se non è andato neanche al ballottaggio!!! DAi dai mi sa che qualche incaricuccio scappa fuori), dopo aver letto il commento di Kaimano che equipara la politica ad una partita di calcio capisco che i veri sconfitti da questa tornata elettorale sono tutti quelli che come me non sono andati a votare per protesta contro questa politica delle poltrone (la maggioranza assoluta).
Adesso poi Bianchini si sistemerà all’assessorato alla cultura e sport della provincia e così anche il povero CArancini potrà finalmente dormire un po’ più sereno.
Contenti voi che avete votato (PD con la L o senza L come ben vi definisce Grillo) contenti tutti.
Spero però di non leggere più commenti contro i politici e il loro modo di stare attaccati alle poltrone da parte di tutti coloro che hanno dato una preferenza.
Vorrei ricordare sommessamente che il centro sinistra riconquista la Provincia grazie anche ad un aiutino,
cioè grazie a quella sentenza un po’ pasticciata del Consiglio di Stato. Infatti sarebbe stato più corretto ripetere le elezioni con gli stessi candidati presidenti del 2009 più quello della Lam. Ma questa è un’altra storia.
C’è un tono – fastidioso – nei detrattori: quello della totale mancanza di sportività (che, nel caso delle elezioni, significa poi molto di più che semplice sportività: significa rispetto del voto popolare, poco o tanto che sia, che in democrazia è tutto). Pensando che anche la Moratti (ossia non propriamente un’aquila…) ha stretto la mano a Pisapia, i maceratesi che in Italia hanno perso localmente dovrebbero invece consolarsi col fatto che a Macerata abbia vinto un uomo strutturalmente di centro con piegature a destra più che a sinistra, se è vero – come è vero – che si è formato alla scuola di Tambroni.
Contemporaneamente si tranquillizzino gli elettori di centrosinistra: la blindatura è forte.
Come dire, un sottile ma tenace equilibrio delle forze, in una dialettica necessarissima ad un Paese come il nostro, che riporta alla memoria i felici e indimenticati tempi del proporzionale, che all’epoca venivano abbandonati con soddisfazione (non mia, che votai contro) per un maggioritario troppo lontano dalla costituzione culturale e umana della nostra gente.
La campagna elettorale, però, è finita: oggi Pettinari è il nostro nuovo Presidente della Provincia. Non si deve far altro che augurargli buon lavoro, ed io sono certo che saprà essere un bravo presidente, così come – nonostante le “stranezze” del suo percorso politico degli ultimi tempi (discutibile, come si è più volte sottolineato, almeno in termini di principio) – ha sempre saputo essere, in termini di concretezza e di affezione al territorio.
Bisogna riconoscere – e faccio pubblica ammenda dei miei dubbi e distinguo, così come altrettanto pubblicamente li ho manifestati nelle scorse settimane – che il cosiddetto “Modello Marche” funziona, sia pure fruendo del formidabile trend nazionale. E sia pure come antidoto forte ed emergenziale all’eccesso e abuso di potere di Berlusconi e del berlusconismo.
Poi si vedrà. Ora lasciamolo governare. E speriamo – per il bene di tutti noi – che mantenga le promesse.
Comunque in piazza non mi pare ci fosse tutta questa folla… c’erano solamente addetti ai lavori, ovvero coloro che hanno fatto della politica non un servizio ma un mestiere e che, da oggi, torneranno a dimenticarsi degli elettori per ricordarsene alle prossime elezioni.
Le persone normali erano a lavorare e, dopo i legittimi e speriamo sobri fasteggiamenti, vogliono solo che ci si occupi concretamente dei problemi del territorio.
@ Andrea
“Giù la piazza non c’è nessuno” è il titolo di un libro di Dolores Prato, una scrittrice uscita da un convento di Treja.
Una bella vittoria quella di Pettinari.
Contro ogni previsione contraria che davano come perdente lo schema politico regionale per la provicnia di Macerata, la coalizione ha saputo esprimere il meglio di sé nei contenuti e nei toni, contrariamente al centro destra che ha condotto una campagna elettorale basata prevalentemente sull’arroganza e sulla presunta inconsistenza poltica dell’avversario.
Nonostante tutti i detrattori, che sempre spuntano fuori quando si tratta di darsi un po’ di visibilità a poco prezzo, questo nuovo governo della Provincia è un nuovo e importante tassello verso la costruzione di una nuova forza politica progressista che vede convolgere risorse provenienti da besperienze diverse, ma unite nel comune intento di amministrare bene. Questo è l’ìimportante: amministrare bene e solo su questo le amministrazioni locali vanno giudicate. Tutto il resto (il prima, il durante, lo ieri e lo ieri l’altro) è solo inutile gossip.
Complimenti a Stefano Ciocci per l’ ottusa ignoranza del suo commento nonchè per l’assoluta mancanza di una qualsiasi prospettiva storico-socio-politica … spero vivamente che la sua età non superi i 15 anni altrimenti la situazione è relamente preoccupante.
Non c’è che dì non ce libererimo mai delli democristiani
@MARCO RIBECHI
CONCORDO PIENAMENTE!
“Tonino, sei in tutti i sensi il contrario di Berlusconi”. Foree questa frase, più delle alleanze e degli inciuci racchiude il segreto della vittoria di Pettinari che sicuramente appare persona più sobria e misurata di Capponi.
ribechi avevo letto un tuo intervrnto sulla marijuana e credo che ti è bastato farti solo una canna x diventare quello che sei….. io ho 52 anni no 15 te invece sarai il classico figlio di papà viziato, se te sputo te disinfetto!
A vedere le foto non riesco a non sentire un profondo squallore. Confrontate queste immagini con quelle delle città in cui i processi democratici sono stati anteposti al pallottoliere. Approposito, cosa ci fa il creaxian-barricadero Acquaroli? Getta già la maschera? Comunque è una magra consolazione non aver prestato il mio voto a questo teatrino triste
che abbia vinto pettinari o capponi a me cittadin maceratese credo non cambi nulla io non sono andato a votare e penso che mai piu andrò considerando i volta faccia che stanno in politica che quando hanno bisogno del voto ti fanno tutti gli amiciinvece quando non ci sono le elezioni ti incontrano fanno gli snob o addirittura fanno finta di non conoscerti questi sono i politici maceratesi!
“No taxion without representation” (niente tasse senza diritto di voto) dicevano i primi coloni americani. Posso proporre una parafrasi di questo detto da applicare a tutti colori che con il naso arricciato come se stessero annusando una cacca danno giudizi sull’esito elettorale dicendo di non aver votato come se questo costituisse una medaglia da mettersi al petto?
Mi sono inventato un motto: “NO NOTE WITHOUTO VOTE” (niente giudizi da chi non vota). L’esercizio della democrazia è una attività esaltante, ma anche difficile ed impegnativa: si vince, si perde, si cambia opinione, si vota il meno peggio e così via…
Ecco, chi non ha votato taccia o, almeno, entri nelle discussioni in punta di piedi e senza tanta prosopopea. Una volta c’era l’URSS, ma volendo anche oggi ce ne sono a bizzeffe di paesi nel mondo che non si possono permettere il lusso di esercitare questo diritto sui quali i nostri “puristi” sputano sopra. Non hanno che la libertà di fare un biglietto aereo per queste esotiche destinazioni. Il dittatore di turno li aspetta a braccia aperte….. e noi gli pagheremmo pure il biglietto.
@tocqueville
il visconte originale scriveva bene in inglese ed era per la libertà di parola…concordo sul fatto che non votare possa alla lunga anche essere pericoloso lasciando spazio a derive antidemocratiche e dittatoriali. però, purtroppo, è anche vero che gli attuali partiti rappresentano con sempre più difficoltà le aspettative degli elettori che alla fine hanno solo l’astensionismo come forma di protesta. la verità è che oggi il motto è taxation without representation, cioè pago ma non sono rappresentato. e mi sembra che anche i numeri delle votazioni locali non suscitino alcuna riflessione da parte dei “poco eletti”.
per il biglietto promesso…passo in agenzia da cerasi a ritirarlo:-)
saluti
@avit
Capisco tutto e confesso che anche il Visconte ha avuto spesso la tentazione di compiere il poco nobile gesto di andare a tirare i sanpietrini di fronte a Montecitorio.
Tuttavia nella mia non brevissima vita non ho ancora visto un politico che abbia orientato le proprie scelte sulla base delle schede bianche o della percentuale di astenuti.