di Alessandra Pierini
«Le alleanze a livello locale si fanno sulle persone. Abbiamo 56 candidati nel resto d’Italia dove corriamo soli o con il terzo polo. In provincia di Macerata abbiamo preferito ripetere l’esperienza fatta in Regione perché stiamo facendo molto bene». Sono queste le parole con cui Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, sostenitore fino all’ultimo della costituzione di un terzo polo anche per le provinciali maceratesi, ha spiegato il cambio di rotta. «Il terzo polo non poteva essere fatto con un mese e a Macerata abbiamo fatto scelte coraggiose. Siamo perciò orgogliosi di avere un nostro uomo a capo di un’alleanza nella quale crediamo molto».
Lorenzo Cesa ha partecipato alla presentazione della lista di Antonio Pettinari questo pomeriggio all’Hotel Grassetti e ha criticato le polemiche innescate dagli avversari politici, in particolare dal Pdl e da Remigio Ceroni che il segretario non ha mai chiamato per nome ma con l’appellativo “quel signore”: «Noi abbiamo il nostro stile basato sulla sobrietà che si addice ad un momento difficile come questo per il Paese. E’ indecente come Pettinari sia stato preso di mira con argomentazioni ridicole. Se quel signore che si accanisce con lui e si è persino messo in testa di cambiare la costituzione si occupasse degli alluvionati anziché di fare chiacchiere sarebbe un bene per tutti. La campagna elettorale non è una vendita di sogni perché la gente è stufa delle promesse mai realizzate. Far vincere Pettinari in questo momento è far vincere l’Udc a livello nazionale».
Cesa è intervenuto anche sulla questione Parmalat, dopo che questa mattina la francese Lactalis ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto dell’azienda del latte: «Ormai la Parmalat è in mano ai francesi ed è inutile che il Presidente del Consiglio continui con i suoi vedremo o faremo visto che ormai è tutto deciso».
Il candidato presidente Antonio Pettinari si è soffermato a lungo sui punti del programma elettorale che vanno dal lavoro alla difesa del reddito, dal progetto giovani alla valorizzazione del modello marchigiano di impresa, dal turismo alla cultura. Ha poi chiarito ai suoi la posizione riguardo l’amministrazione e la campagna elettorale: «Noi non abbiamo mai modificato il nostro mandato elettorale e lo abbiamo sempre onorato fino in fondo. Non connoteremo la nostra campagna con insulti e offese ma incontreremo la gente per far capire come risolveremo i problemi. Se dovremo dare risposte che riducono il numero dei consensi lo faremo perché fondamentale per noi è l’onestà».
Tra i candidati figura anche Luca Marconi, assessore regionale, che correrà nel collegio di Recanati I: «Mi mancavano solo le provinciali – ha esordito, per poi continuare – noi non facciamo le cose per mandato dall’altro ma ci confrontiamo e chiariamo. Con coraggio abbiamo lanciato la candidatura naturale di Tonino e per questo abbiamo contro sia la destra che la sinistra. Noi siamo i moderati e con i nostri compagni di viaggio ci troviamo bene, affrontiamo problemi concreti e facciamo respirare la gente intorno a grandi ideali».
Tutti i candidati si sono presentati singolarmente e tra i tanti “buon lavoro a tutti” e in “bocca al lupo” Leonardo Melatini del collegio di Potenza Picena ha richiamato persino De Gasperi «Se tornasse, approverebbe questa alleanza». Massimo Pizzichini ha invece preso in prestito il suo slogan dalle comunali: «Stiamo scrivendo – ha detto – una nuova storia per Macerata». Che sia un segnale di prossimo avvicinamento alla coalizione che governa il Comune di Macerata? Certo è che il sindaco Romano Carancini gliene chiederà i diritti.
(Foto di Guido Picchio)
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Sobrietà?
Destò reazioni critiche la proposta (seguita alla vicenda che ha visto il deputato Cosimo Mele coinvolto con delle prostitute) di istituire una “indennità parlamentare contro le tentazioni” in modo che i parlamentari, spesso lontani dalla famiglia per motivi di lavoro, possano ottenere un ulteriore contributo finanziario per fronteggiare i costi del trasferimento a Roma dell’intera famiglia.
“Pettinari simbolo nazionale”! Cesa fà, ce sa fà veramente!
non entro nel merito perchè questa campagna elettorale proprio non mi appassiona… sorrido però alla Storia…sorrido però ai paradossi;
mi ricordo che quando l’UDC era alleato al centrodestra i super moralisti perbenisti di sinistra ad ogni intervento del sig. Cesa allegavano subito sotto il link di wikipedia con tutta la sua storia giudiziaria (e me ne ben guardo dal giudicare la persona, le vicende, la veridicità o quant’altro, a me non interessa).
E adesso, come al solito, quelle stesse persone girano la testa dall’altra parte e votano il suo candidato!
boooooooo
Caro Lorenzo Cesa,
ero rimasto – ma forse ho capito male – al “superamento del bipolarismo” come bandiera del nuovo corso nazionale dell’UDC (e degli altri partitini frutto di infinite scissioni).
Condividendo gli schieramenti oppure no, rimaneva comunque una prospettiva ideale alta, su cui confrontarsi, di cui rispettare il coraggio. Ma puntualmente arriva la smentita (“fai quel che dico, non quel che faccio”, come in quella buffa barzelletta di cinquant’anni fa): gli infiniti baloccamenti anfibologici, di cui si dota il vostro parterre dichiarativo, sanno nel migliore dei casi creare confusione (il migliore dei casi è una beata innocenza interpretativa; ma tempo che anche mio nipote nato la settimana scorsa sia ormai in grado di discernerne la qualità), nel peggiore destare riso e pietà insieme.
Una tiepidezza fastidiosa: né calda di passione civile, né fredda di cinismo strategico. Un pateracchio, ecco cos’è.
Beati i nostri genitori, cui toccarono in sorte Peppone e Don Camillo! Benedetta intierezza, dove il compromesso lo crea il confronto e non la trattativa.
Ora, se il pastrocchio maceratese è il simbolo della vostra battaglia nazionale, credo abbiate per l’ennesima volta perso la chance di una rifondazione autorevole.
Peccato. Quasi quasi ci avevo creduto!
COERENZA, QUESTA SCONOSCIUTA!
La condanna per corruzione*
A partire dal 1993 ha avuto un processo intentato per concussione, accusato dai magistrati romani di aver riscosso una tangente di trecentomila euro per conto del ministro dei Lavori Pubblici Gianni Prandini, subendo per questo in quell’anno un periodo d’incarcerazione, dopo alcuni giorni dall’ordinanza d’arresto. Inizialmente Cesa si sottrasse all’arresto, dal 6 all’8 marzo 1993, rimanendo due giorni in latitanza per poi consegnarsi spontaneamente al pubblico ministero.
Nelle fasi del processo ha ammesso il verificarsi del fatto, dichiarandosene però estraneo, in quanto i soldi non sarebbero stati destinati a lui ma a Prandini, all’epoca ministro dei lavori pubblici e presidente dell’Anas e all’ingegner Antonio Crespo, direttore generale dell’ente.
Cesa dichiarò di aver ricevuto […] delle contropartite politiche da parte del ministro che sovvenzionava le nostre iniziative politiche.”: il GUP riconobbe l’ “ampia confessione dei fatti contestati”.[1]
Il 21 giugno 2001 è condannato in primo grado, insieme ad altri responsabili, a 3 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione aggravata. Con lui, Prandini riceve una condanna a 6 anni e 4 mesi e a Crespo vengono dati 4 anni e 6 mesi. Le imputazioni confermate riguardano 750 miliardi di lire in appalti truccati, che hanno fruttato agli interessati 35 miliardi di lire in tangenti tra il 1986 e il 1993.
La Corte d’Appello ha annullato l’anno seguente la sentenza per aver riscontrato una incompatibilità del Gip: il Tribunale dei Ministri (assegnato per via del coinvolgimento del ministro Prandini), non può sostenere il ruolo accusatorio e deve restituire la causa al Gip di Roma, il quale dichiara gli atti del 2005 come “inutilizzabili” e dispone il “non luogo a procedere”. Intanto, subentra la prescrizione del reato grazie alle modifiche alla legislazione attuate dal Governo Berlusconi.
*[fonte: http://www.wikipedia.it ]
Le indagini per truffa all’Unione Europea ed associazione a delinquere*
Nel marzo 2006 è stato nuovamente indagato dalla procura di Catanzaro per truffa e associazione per delinquere, nell’inchiesta denominata “Poseidone”: l’accusa riguarda cinque miliardi di lire truffati all’Unione Europea tramite una società fantasma, la Spb Optical Disk Srl, di cui era comproprietario con il ANAS Giovanbattista Papello e Fabio Schettini, capo della segreteria di Franco Frattini.[1] La sua posizione viene subito stralciata.[2] Nel novembre 2010 il GIP dell’inchiesta dispone il sequestro di beni di Cesa per un valore di un milione di euro[3]. Il 3 febbraio 2011 il Gip di Roma Rosalba Liso archivia definitivamente la posizione di Cesa, perché “gli elementi a carico, pur rivestendo la qualità di indizi, non assurgono al rango della gravità, precisione e concordanza tali da provare il di lui possibile coinvolgimento nei fatti di cui all’imputazione e rendendo in tal modo infausta la prognosi di condanna in un’eventuale sede dibattimentale”.
*[fonte: http://www.wikipedia.it ]
A RISIKO SOLITAMENTE CHI NON RIUSCIVA A PORTARE A TERMINE IL SUO SCOPO,SI ALLEAVA CON IL PIU’ FORTE DEL MOMENTO PER OTTENERE IN CAMBIO QUALCHE TERRITORIO. NELL’UDC PRESUMO SIANO TUTTI CAMPIONI DI RISIKO!!!!
La politica dell’UDC è da tempo delineata:
1. A livello nazionale l’UDC è da tempo alternativo a questa destra (la contrarietà al federalismo, le intemperanze del premier ecc. hanno ormai allargato un fossato sempre esistito)
2. L’UDC non da ora è per la riforma del sistema elettorale e contro il bipolarismo
3. Potendo scegliere la scelta principe è quella del terzo polo (UDC + API + FLI)
4. A Macerata il terzo polo non esiste visto che il FLi, sin dalla nascita ha dichiarato di essere con Capponi e che l’ API è un neonato con ben poca dote da portare
5. La scelta di correre con la sinistra moderata è stata l’unica scelta logica se si vuole dare a questa provincia un’alternativa alla destra di stamppo berlusconiano. Correre da soli non avrebbe avuto senso, solo così c’è la possibilità di cogliere l’obiettivo al primo turno.
Certo che … arriva Cesa a Macerata (Corridonia), a parte i giornalisti ci saranno state 20 persone esclusi i candidati!!!!
Caro Pio Angeletti,
hai ragione. La tua disamina non fa una grinza. Ma mi chiedo se non ce n’era disponibile nessun altro, per dover candidare il vicepresidente uscente di Capponi!
Pettinari è sicuramente una bandiera dell’UDC, infatti va come tira il vento!!!
Caro Filippo non posso darti torto, ma non me la sento di buttare tutto all’aria per una persona.
Pettinari,ovvero simbolo della coerenza e cambia bandiera per seguire programmi più seri!!!!!
Immortalato da foto con esponenti del C.D. durante la precedente campagna elettorale ora si fa fotografare con Bersani e compagni. Vice di Capponi, tratta con il PD regionale per trovare un posto in regione. Silurato ora si presenta contro il suo ex Presidente in provincia. Ma il PD non aveva un candidato più affidabile? Questo potrebbe cambiare idea durante la legislatura, chissà se voterà UDC!!!!
Sarebbe divertente sapere come si schiererebbe se al suo posto, al ballottaggio, arrivasse Acquaroli.