Prorogata al prossimo 30 aprile l’ordinanza sulla famosa Ecozona per migliorare la qualità dell’aria ed abbassare la concentrazione delle poveri sottili. La decisione è stata stabilita dal Tavolo tecnico previsto nell’accordo di programma tra Regione, Province e Comuni maggiormente esposti, al quale il Comune di Macerata ha aderito nel dicembre scorso e con il quale sono state concordate le azioni idonee per abbassare la concentrazione di PM10. La proroga del termine è stata comunicata all’assessore comunale Enzo Valentini, dall’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati, con una lettera nella quale si legge: “… il Tavolo tecnico, riunitosi il 22 marzo scorso, in seguito alle risultanze delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria ambiente, ha ritenuto necessario, di prorogare il termine dell’Accordo fino alla data del 30 aprile”. Da qui l’invito ai sindaci di emanare le ordinanze di proroga.
Le nuove limitazioni al traffico a Macerata sono partite il 1 febbraio con il divieto di circolazione, nella fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 12 e tra le 14.30 e le 18, nelle zone più centrali della città ai veicoli immatricolati fino al 31 dicembre 2000, ossia i diesel pre-Euro, Euro 1 ed Euro 2 senza filtro antiparticolato, i ciclomotori e motocicli a 2 tempi pre-euro. Fino ad oggi sono stati sanzionati circa venti automobilisti con multe di 155 euro.
L’ordinanza del sindaco era valida fino al 31 marzo, mese in cui l’ordinanza ha registrato effetti positivi: “Aspetto che siano l’Arpam e il tavolo tecnico della Regione a dare un giudizio complessivo – commenta l’assessore Valentini – ma di sicuro a marzo si sono registrati molti sforamenti in meno rispetto allo scorso anno”.
Dopo un inizio a dir poco contraddittorio, quando le polveri sottili avevano fatto registrare nuovi record in concomitanza con la partenza dell’ordinanza, ora sembrano arrivare i primi frutti.
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Chissà quanto hanno incassato dalle multe, forse troppo poco…
MF secondo CronacheMaceratesi 20 x 155 = 3100 euro.
Non mi sembra questa grossa cifra, se mettono l’autovelox un paio di giorni in punti strategici fanno molti più soldi. Magari per una volta non ci sono gli interessi economici alla base della proroga.
La conferma di un provvedimento discriminatorio a danno dei meno abbienti, inutile ai fini della salubrità dell’aria, ma non per i bilanci pubblici che usufruiranno delle somme della Comunità europea.
Perché non pensare con più efficacia alla nostra salute?