di Alessandra Pierini
Assenza di un progetto complessivo di assunzioni, mancanza di confronto con le varie parti sociali, accorpamento dei reparti. Sono queste le notizie che trapelano, da comunicazioni non ufficiali, sulla sanità regionale e che giungono alla Cgil che non ci sta.
«Siamo allarmati dalle notizie che arrivano dalla sanità regionale – esordisce Aldo Benfatto, segretario provinciale della Cgil – siamo sorpresi e amareggiati dall’atteggiamento della Direzione Regionale dell’Asur. In questi anni abbiamo creato un sistema di condivisione dei progetti di Area Vasta. Questo aveva permesso anche di risparmiare mantenendo l’efficienza. Quando il direttore regionale era Roberto Malucelli, Piero Ciccarelli, allora direttore di zona, aveva creato con noi questo approccio, ora invece è lui il direttore regionale e con questo atteggiamento smentisce quanto è stato fatto. Non abbiamo un coordinatore di Area Vasta al quale far riferimento, non abbiamo rappresentanze nell’Asur perciò capiamo l’urgenza dei tagli ma chiediamo di fermare tutti i progetti e discutere su proposte chiare e trasparenti».
La scelta della direzione di non confrontarsi con gli enti territoriali preoccupa anche Sauro Benedetti, dirigente della Cgil: «Non comunicano neanche con i sindaci e con la riforma i direttori di zona non contano più niente, non hanno potere contrattuale e non sono per noi un punto di riferimento».
Sottolinea l’ambiguità dell’Area Vasta Matteo Pintucci, segretario provinciale della Funzione Pubblica: «Per superare questa situazione vedrei bene tre livelli di confronto nell’Asur che, a livello di organizzazione, sta diventando un piccolo ministero. E’ un deficit anche la mancanza di Rsu che, eletti col vecchio sistema, non trovano la giusta collocazione».
Dei numeri si occupa Orlanda Rampichini, responsabile della Sanità nella Cgil: «Le assunzioni sono autorizzate mese per mese dopo aver verificato che siano state fatte riconversioni e accorpamenti dalle quali risulti personale in esubero. Nella zona territoriale 8 di Civitanova, a fronte della carenza di 12 medici, di più di 30 unità oo.ss e di 2 fisioterapisti e di tecnici di radiologia e della presenza di diverse unità in mobilità, l’Asur ha autorizzato l’assunzione di 2 medici di chirurgia, un nefrologo, 3 infermieri, un oo.ss e un radiologo».
La situazione non è felice neanche a Macerata: «Nella zona 9 le assenze strutturali di infermieri oscillano tra 54 e 60, ci sono poi 7 pensionamenti del 2010 e 4 nei primi mesi del 2011. Rimangono in servizio 28 infermieri con contratto a tempo determinato mentre rimane scoperto il turn over. I crediti orari da recuperare sono a quota 70.000 e nel frattempo sono stati ripristinati 47 contratti a progetto per il 90% dei dirigenti sanitari. Sono previste anche assunzioni mensili: a gennaio un’ostetrica e un dottore per il pronto soccorso, a febbraio un anestesista e 4 infermieri, a marzo un medico per il trasfusionale e un infermiere, ad aprile un medico per il pronto soccorso, un anestesista, i dottore per medicina nucleare, un anatomista patologo, 4 confermieri e due oo.ss ».
Preoccupazione anche per la chiusura dell’Rsa di Sarnano. «Graverà sulle famiglie – spiega Antonio Marcucci, segretario del Sindacato Pensionati – e temiamo che non sia l’ultimo accorpamento volto a recuperare risorse senza tener conto delle esigenze dell’utente».
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Sono felice che la CGIL abbia preso questa iniziativa di discussione, lamento solo che sia solo che dopo una parte del PD abbia dato il via alla contestazione del piano di riorganizzazione della sanità regionale, diminuisce in questo modo la credibilità della sua iniziativa. Nella vostra iniziativa avete omesso un dato essenziale, anzi un attore principale ossi l’usuario del servizio sanitario. Anche se in fin di conferenza parlate del triste caso di Sarnano, sorge spontanea una domanda mi siete mai posti questo problema quando noi cittadini di Civitanova Marche veniamo dirottati su Recanati al solo scopo di tenere aperta quella struttura? quante volte l’usuario civitanovese per non litigare con l’addetto alle prenotazioni accetta rassegnato di andare a Recanati con disagi, costi non ci sono mezzi pubblici che collegano la nostra città a Recanati? DOVE ERAVATE VOI? La riorganizzazione comporterà perdite di occupazione? non lo so ma vi siete mai chiesti se il miglior modo di difendere l’occupazione non è difendere a spada tratta l’esistente,
ma semmai vedere dove si può intervenire, ad esempio avete mai denunciato il fatto che all’usuario spesso si dica al momento di prenotare un esame , se lo fai alla struttura privata x subito altrimenti tra cinque mesi! voi non mi dite che non ne siete al corrente. O il vostro silenzio è solo per difendere l’occupazione delle struttura privata.
credo che la CGIL per essere più incisiva e avere maggior credibilità debba non limitarsi ad una disamina dei posti di lavoro ma avere un aspetto a 360 gradi, anche la concomitanza del vostro disenso al dissenso di una parte del PD.