di Beatrice Cammertoni
Scandalo rifiuti e operazione “Ragnatela”: questa volta a prendere parola è la cittadinanza di Morrovalle, suo malgrado protagonista di questa intricata vicenda. Una questione spinosa, che l’amministrazione comunale affronterà nel corso del consiglio del prossimo giovedì con gli occhi del paese quanto mai puntati addosso. La piazza, semi vuota in questa calda mattina di fine luglio, racconta un malcontento di vecchia data che con gli ultimi eventi si è ulteriormente inasprito. A ciò si unisce il timore per l’effetto di una prolungata esposizione a sostanze più o meno tossiche possa aver avuto sulla salute della stessa popolazione, visto l’aumento delle patologie tumorali che viene descritto come significativo anche se al momento nessuno studio scientifico ha dimostrato tale correlazione. Davanti ad uno dei bar del paese, Salvatore Tardini parla della situazione attuale come di una “Porcheria” della quale “L’amministrazione comunale fa finta di non accorgersi nonostante il gran numero di malati.” Il movimento di camion e la puzza proveniente dalla discarica quando il vento soffia in particolari direzioni rendono impossibile non confrontarsi quotidianamente con questi problemi, “Siamo stufi”, conclude Tardini.
Il giornalaio Emiliano Travaglini, ironizza sugli scandali emersi nell’ultimo periodo: “Sono l’unico ad averci guadagnato onestamente, visto l’attenzione del paese e l’acquisto di massa dei quotidiani che riportano le notizie in merito. Tra i miei clienti ho sentito discorsi molto accesi, in particolare sulle ultime novità emerse. Credo che tuttavia come avviene per sport e politica questo fervore si mostrerà come un fuoco di paglia e l’attenzione andrà via via scemando. Quello che stava succedendo era già intuibile da tempo, si erano visti camion di liquami particolari passare anche se la discarica era chiusa. Mia moglie lavora in un asilo poco lontano dal sito e anche i bambini se n’erano accorti. Il timore è principalmente quello relativo all’impatto sulla salute della gente.” Mario Baldassarri, proprietario di una delle tabaccherie del centro storico ma anche fondatore di uno dei comitati spontanei istituiti per chiedere chiarezza sulla questione chiede controlli e accertamenti: “La situazione è tragica, ci avvelenano. Ai cittadini interessa la loro salute e vogliono sapere se la frequenza con cui a Morrovalle la gente si ammala è legata alla gestione dei rifiuti in discarica. Ad oggi non c’è ancora stata un’assemblea pubblica, non siamo stati informati e non si sa nulla. Chiediamo verifiche, sopralluoghi.” Anche per Giulio Romagnoli, barbiere, delineare la reale situazione risulta difficile: “Quello che so è solo quanto apprendo dai giornali, è difficile farsi un’opinione. Controlli e magistratura appureranno la realtà, me lo auguro anche perché è nell’interesse di tutti. Vorrei che fosse messo tutto alla luce del sole.”
Più critico verso il comune Santi Romagnoli: “I soldi della discarica se non altro potevano essere investiti nel paese, invece in stato di degrado e abbandono. A Trodica vengono fatte migliorie e attuate più premure, questo è un borgo spento, poco frequentato”. Alver Torresi del Pdl cittadino ricostruisce la posizione dell’opposizione sulla vicenda: “Siamo stati da sempre nettamente contrari alla discarica e l’abbiamo dimostrato con iniziative, sollecitazioni, interrogazioni e mozioni come dimostrano le verbalizzazioni delle sedute. Affrontando tempo fa la questione siamo stati accusati di essere visionari, ma i nostri dubbi si sono dimostrati fondati visto quanto è poi avvenuto. Inoltre dove sono finiti i proventi della discarica? Non sono state realizzate opere pubbliche, sono state coperte solo le spese dell’ordinaria amministrazione. A Trodica l’anno scorso i bambini hanno frequentato le lezioni in ludoteca perché la scuola è stata chiusa per un lungo periodo. Qui c’è un comune in bolletta, che brama la riapertura e ampliamento della discarica perché ha bisogno di introiti.”
Nel frattempo il Sindaco Francesco Acquaroli, evidentemente preoccupato, non si sbilancia in attesa del consiglio comunale di giovedì sera che ha la questione rifiuti come unico punto all’ordine del giorno. “Non appena sono venuto a sapere dell’operazione “Ragnatela” e di quanto emerso dalle indagini, mi sono rivolto all’Arpam e alla Provincia di Macerata per chiedere analisi accurate che ci permettano di capire le metodologie utilizzate e di accertare che non ci siano problemi per la salute dei cittadini. Giovedì e venerdì scorsi sono stati fatti dei prelievi di acque e di percolato (n.d.r. è il liquido che trae origine dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi), proprio questa mattina ho sollecitato la consegna dei risultati per il consiglio di giovedì ma sono analisi molto delicate che richiedono tempo. Per quanto riguarda la bonifica del sito, ci sono le ipotesi fideiussorie attivate dai gestori della discarica.” Gli accertamenti possono essere utili per fare un quadro della situazione attuale e prendere decisioni per il futuro ma in passato cosa è accaduto? “Fino ad oggi – va avanti Acquaroli – la discarica è stata supercontrollata e ha anche ottenuto la certificazione Emas che dà una certa tranquillità. I controlli sono stati fatti regolarmente sia dall’azienda che gestiva la discarica sia dagli organi di controllo quindi non siamo all’anno zero.”
(Foto di Guido Picchio)
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LETTO 400 VOLTE E NESSUN COMMENTO!!!!!!!!!! NON SUCCEDE IN NESSUN ALTRO ARTICOLO. IN QUESTO PAESE SI HA PAURA PURE DELLA PROPRIA OMBRA. NEANCHE A CORLEONE SUCCEDONO QUESTE COSE.
Si è già commentato ampiamente nei numerosi articoli apparsi sino ad oggi. Ribadisco che il socio pubblico, in quanto comproprietario deve dimettersi. Non serve dire che la gestione era affidata al privato, se poi questa era sottoposta all’approvazione di un CDA.
Se come si dice
“Fino ad oggi la discarica è stata supercontrollata e ha anche ottenuto la certificazione Emas che dà una certa tranquillità. I controlli sono stati fatti regolarmente sia dall’azienda che gestiva la discarica sia dagli organi di controllo quindi non siamo all’anno zero.”
si inizi con il pubblicare i risultati delle analisi dell’ultimo anno.
Il comune ha un proprio sito internet: metta in rete partecipazioni societarie dirette ed indirette, compensi degli amministratori, tipo r risultati delle analisi effettuate.
Se eventualmente capitasse (ma non è questo il caso, almeno spero) che i controllati vengono preavvertiti dai controllori (di quanto vengono effettuati i controlli) mi pare conseguente che, poi, ufficialmente tutto sia sempre in regola…..
Concordo con Pio. Ma non si farebbe prima a controllare i rifiuti a monte? Ad es. , verificare già in azienda come vengono smaltiti i liquami. Ma tanto siamo in ItaGlia dove i controlli arrivano dopo il VII cavalleggeri a fare multe ridicole!