di Alessandra Pierini
Ancora una tegola sul Comune di Macerata e sul Sindaco Romano Carancini. Gilda Coacci si è dimessa dal ruolo di consigliere comunale. Dopo essere uscita dall’aula due settimane fa in seguito all’approvazione dell’emendamento proposto dal Pdci, in base al quale coniugi e parenti entro il primo grado di assessori e consiglieri non possono rivestire ruoli nelle partecipate e nelle associazioni. Dopo essere stata assente al Consiglio successivo, Gilda Coacci ha oggi inviato la sua lettera di dimissioni. “Le mie dimissioni sono obbligate – ci spiega – per incompatibilità dovuta all’approvazione dell’emendamento approvato. Mio marito è da due anni Presidente di Macerata Cultura quindi la mia carica di consigliere è incompatibile. In questo modo ho tolto la causa di incompatibilità.” E gli elettori che l’hanno votata? “Ritengo di essere stata leale nei confronti di coloro che mi hanno votato, purtroppo lo sbaglio è stato farmi candidare e in fondo anche mio marito è stato votato dal popolo.”
Vittorio Zazzaretta, Presidente di Macerata Cultura, non è l’unico ad essere colpito dall’emendamento ma è a dir poco furioso: “Nè io nè mia moglie abbiamo interessi personali in questione, se vogliamo parlare di moralità in Consiglio sono molti i soggetti che hanno interessi privati da difendere, basta guardare la Suap Giorgini. Qui si invoca il cambiamento ma non mi sembra questo il modo di attuarlo.”
Il Sindaco Romano Carancini è molto dispiaciuto per queste dimissioni inattese: “Ho avuto modo di vedere in campagna elettorale quanto Gilda fosse vicina alle persone, credo che la sua figura si collocasse naturalmente e perfettamente in questo consiglio. Se ci sono le condizioni, auspicherei che revocasse le sue dimissioni e continuasse a contribuire al bene della città con la sua riconosciuta capacità”
Alla Coacci subentrerebbe in Consiglio Maurizio Romoli, primo dei non eletti del Pd.
Intanto la questione dei parenti e affini tiene banco anche a livello nazionale. Il 15 di giugno è stato inviato al Senato il Regolamento attuativo dell’art. 23-bis del D.L. n. 112/08. L’art. 8 recita: “1. Gli amministratori, i dirigenti e i responsabili degli uffici o dei servizi dell’ente locale, nonché degli altri organismi che espletano funzioni di stazione appaltante, di regolazione, dì indirizzo e di controllo di servizi pubblici locali, non possono svolgere incarichi inerenti la gestione dei servizi affidati da parte dei medesimi soggetti. Il divieto si applica anche nel caso in cui le dette funzioni sono state svolte nei tre anni precedenti il conferimento dell’incarico inerente la gestione dei servizi pubblici locali. Alle società quotate nei mercati regolamentati si applica la disciplina definita dagli organismi di controllo competenti.
2. Il divieto di cui al comma 1 opera anche nei confronti del coniuge, dei parenti e degli affini entro il quarto grado dei soggetti indicati allo stesso comma, nonché nei confronti di coloro che prestano, o hanno prestato nel triennio precedente, a qualsiasi titolo attività di consulenza o collaborazione in favore degli enti locali o dei soggetti che hanno affidato la gestione del servizio pubblico locale.
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Non ho capito perchè la Signora Coacci dica ” è stato uno sbaglio farmi canddare” se il regolamento è stato approvato ed è entrato in vigore dopo che si è insediata la nuova amministrazione. Potrei capire l’incompatibilità delle cariche, se oggi venisse nominato il marito della Coacci quale Presidente di una partecipata, ma non è questo il caso specifico.
Non trovo giusto che sia una norma retroattiva e soprattutto che sia toccato alla Signora Coacci dimettersi dal momento che è stata regolarmente eletta dal popolo.
E ancora . Non capisco anche perchè l’ex consigliere dica del marito ” in fondo anche lui è stato eletto dal popolo”
…molto in fondo però! perchè non credo che sia stato nominato direttamente dall’elettorato ma dal vecchio Sindaco.
Mi faccio tante domande, ma forse sono io che non ho compreso bene il testo del regolamento.
@Sig.ra Moroni
Già mi ero permesso di darle un consiglio.
Devo purtroppo rinnovarlo.
Cosa si è messa in testa? Chi le ha dato il permesso di pensare??????
Segua Il Grande Fratello, Amici, vada a vedere un film con De Sica, cerchi di mettersi comoda e si tranquillizzi magari appassionandosi sperando di indovinare chi vincerà La Pupa e il Secchione.
Se proprio vuole un qualcosa di culturale segue Squadra Speciale Cobra 11… Ma la smetta di pensare, di fare domande, di cercare di capire….. 🙂
ahahahahahahahah…ma perchè tu c’hai capito qualcosa??? egoista! spiegami!
Signor Cerasi…hai voglia qua a fà domande…tanto non te risponde nessuno!!!
forse sbaglio anche qui: non è che vanno fatte in carta bollata??
ma signora scusi se lei rimaneva consigliere che problema c’era?
Gilda e Vittorio sono 2 persone speciali e non nascondo che la figura di Gilda mi dava una speranza perchè conoscendola so quale impegno e passione mette nelle cose che fa.
Le straordinarie parole di Vittorio raccontano il PD di oggi, un baraccone senz’anima in balia di interessi personali.
Se avessi detto io la frase qui sotto Maulo mi avrebbe tacciato di parlare a vanvera……dette da Vittorio queste parole assumono un peso straordinario.
“Nè io nè mia moglie abbiamo interessi personali in questione, se vogliamo parlare di moralità in Consiglio sono molti i soggetti che hanno interessi privati da difendere, basta guardare la Suap Giorgini. Qui si invoca il cambiamento ma non mi sembra questo il modo di attuarlo.”
NO SUAP GIORGINI http://www.facebook.com/group.php?gid=104973889550677
Condivido pienamente le parole di Roberto in merito alle persone in questione che anche io stimo molto e che, per l’ennesima volta, hanno dimostrato una coerenza e una serietà rare!!!
Mi complimento inoltre con Tamara per l’equilibrio, l’autocontrollo e l’ironia dimostrati nella sua risposta…signore/i si nasce…
Sig.ra Moroni
Io ho capito tutto, solo che per carità di Patria bisogna tacere 😛
mi sembra giusto….. continuiamo con la politica da “Gattopardo”…. tutto deve canbiare se vogliamo che nulla cambi
Le dimissioni dell’amica Gilda mi inducono a porre un interrogativo a tutti coloro che leggono e soprattutto all’amministrazione comunale.
Leggendo il decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 che regolamenta le elezioni mi sono chiesto se i rappresentanti delle forze dell’ordine eletti in consiglio erano o meno eleggibili.
Ripeto che probabilmente avranno avuto tutte le carte in regola, ma se così non fosse le elezioni sarebbero inficiate.
Articolo 60
Ineleggibilita’
1. Non sono eleggibili a sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale e circoscrizionale:
1) il Capo della Polizia, i vice capi della polizia, gli ispettori generali di pubblica sicurezza che prestano servizio presso il Ministero dell’interno, i dipendenti civili dello Stato che svolgano le funzioni di direttore generale o equiparate o superiori ed i capi di gabinetto dei ministri;
2) nel territorio, nel quale esercitano le loro funzioni, i Commissari di Governo, i prefetti della Repubblica, i vice prefetti ed i funzionari di pubblica sicurezza;
3) nel territorio, nel quale esercitano il comando, gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze armate dello Stato;
4) nel territorio, nel quale esercitano il loro ufficio, gli ecclesiastici ed i ministri di culto, che hanno giurisdizione e cura di anime e coloro che ne fanno ordinariamente le veci;
5) i titolari di organi individuali ed i componenti di organi collegiali che esercitano poteri di controllo istituzionale sull’amministrazione del comune o della provincia nonche’ i dipendenti che dirigono o coordinano i rispettivi uffici;
6) nel territorio, nel quale esercitano le loro funzioni, i magistrati addetti alle corti di appello, ai tribunali, ai tribunali amministrativi regionali, nonche’ i giudici di pace;
7) i dipendenti del comune e della provincia per i rispettivi consigli;
8) il direttore generale, il direttore amministrativo e il direttore sanitario delle aziende sanitarie locali ed ospedaliere;
9) i legali rappresentanti ed i dirigenti delle strutture convenzionate per i consigli del comune il cui territorio coincide con il territorio dell’azienda sanitaria locale o ospedaliera con cui sono convenzionati o lo ricomprende, ovvero dei comuni che concorrono a costituire l’azienda sanitaria locale o ospedaliera con cui sono convenzionate;
10) i legali rappresentanti ed i dirigenti delle societa’ per azioni con capitale maggioritario rispettivamente del comune o della provincia;
11) gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituto, consorzio o azienda dipendente rispettivamente dal comune o dalla provincia;
12) i sindaci, presidenti di provincia, consiglieri comunali, provinciali o circoscrizionali in carica, rispettivamente in altro comune, provincia o circoscrizione.
la mia è una semplice richiesta di chiarezza nel merito. Grazie
Gent.mo Sig. Cherubini,
la causa di ineleggibilità limita, appunto, gli effetti a tutti quei soggetti che svolgono i propri uffici all’interno del “territorio” che nel caso di specie coincide con quello provinciale. Gli attuali membri del Consiglio che fanno parte delle Forze dell’Ordine, proprio per non incappare nella norma da Lei citata, prima di candidarsi, hanno chiesto ed ottenuto il traferimento in “altro territorio” provinciale.
@Netti
Grazie
Gentile Sig, Netti, ci potrebbe chiarire ulteriormente la cosa? Il Sig. Renis nella precedente intervista del 13 giugno dichiara: “a giorni sarò trasferito alla Questura di Ancona”. Quindi a quella data doveva ancora essere trasferito.
L’amico Zazzaretta fa delle affermazioni importati che andrebbero approfondite:
……”“Nè io nè mia moglie abbiamo interessi personali in questione, se vogliamo parlare di moralità in Consiglio sono molti i soggetti che hanno interessi privati da difendere……”
Poichè, se non ho capito male, qui si sta lanciando un’accusa precisa ci sarebbe da evitare il solito gioco del lanciare il sasso e nascondere la mano.
Chi sono questi soggetti che hanno interessi privati da difendere?
Qualche altro Consigliere dovrebbe perciò dimettersi?
aggiungo all’incipit di gianfranco: “….soggetti che hanno interessi privati da difendere…basta guardare la Suap Giorgini…”. sembra quasi una “turbativa d’asta” per il prossimo consiglio comunale che si occuperà dell’insediamento Giorgini
@Netti
ulteriori chiarimenti, se non la disturbo:
3. Le cause di ineleggibilità previste nei numeri 1), 2), 3), 4), 5), 6), 7), 9), 10), 11) e 12) non hanno effetto se l’interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell’incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature.
IL SOGGETTO DEVE CESSARE DALLE FUNZIONI…E’ SUCCESSO?
5. La pubblica amministrazione è tenuta ad adottare i provvedimenti di cui al comma 3 entro cinque giorni dalla richiesta. Ove l’amministrazione non provveda, la domanda di dimissioni o aspettativa accompagnata dalla effettiva cessazione delle funzioni ha effetto dal quinto giorno successivo alla presentazione.
6. La cessazione delle funzioni importa la effettiva astensione da ogni atto inerente all’ufficio rivestito.
Grazie
faccio queste domande perchè nel compilare la lista dei candidati alla lista di MaceraTiAmo rinunciammo alla candidatura di alcuni sostenitori dipendenti pubblici perchè leggendo il DL in questione ci sembrava chiaro che per essere candidati si sarebbero dovuti dimettere o chiedere l’aspettativa. Siccome credo di vivere in quel Paese che da bambino mi ha convinto che la Legge è uguale per tutti, non vorrei vivere col dubbio di non essere UGUALE agli altri! Grazie ancora per chi mi aiuterà a fugare dubbi
La legge è uguale per tutti…
“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri” (G. Orwell)
“Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano (G. Giolitti)
E se proprio non si riesce ad aggirarla, la legge, la cambiamo…. O facciamo il legittimo impedimento…. Oppure ci inventiamo l’immunità per le alte cariche dello Stato e lo chiamiamo “lodo” Alfano.
Per fare il pari con il “lodo” Mondadori che, mi sembra, si sia comperato anche quello….
se la moralità dimostrata dalla sig.ra Gilda venisse imitata dai tantissimi “doppioincarichisti” o dai “consulentivotanti” e dai “parentiDI”… sarebbe già qualcosa di molto importante… purtroppo però i diretti interessati preferiscono ignorare uno dei fondamenti della moralità in politica…. ma non ci si può aspettare molto di più da chi vede la città come un cartellone di Monopoli…..
In merito alla questione della ineleggibilità sollevata da Roberto Cherubini mi sembra che la richiesta di ulteriori chiarimenti sia legittima. La ratio della norma prevista dall’art. 60 del Tuel risiede nell’intento di scongiurare ipotesi di “captatio benevolentiae” ovvero di “metus publicae potestatis” (in pratica il rischio di un’indebita influenza sull’elettorato insito nelle funzioni di particolare delicatezza esercitate dai funzionari di pubblica sicurezza). In questo caso si tratta non di incompatibilità (per risolvere la quale l’opzione può essere esercitata a posteriori) ma di ineleggibilità (per scongiurare la quale l’opzione deve essere esercitata prima). Tant’è che la legge dice chiaramente che per rimuovere le cause di ineleggibilità l’interessato deve cessare dalle funzioni non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature (comma 3). La cosa importante è che per cessazione dalle funzioni il D.Lgs 267/2000 intende l’effettiva astensione da ogni atto inerente l’ufficio ricoperto (comma 6). Quindi non basta fare richiesta prima della candidatura (sempre che non esistano ulteriori normative in merito).
L’emendamento presentato in consiglio dai Comunisti Italiani e da Rifondazione Comunista per avere più possibilità di incarichi da portare a casa, ha messo in difficoltà la maggioranza, la quale poteva benissimo contare su professionalità molto necessarie alla gestione di Macerata Cultura e ad esempio anche l’APM che in qiesta fase ha veramente necessità di andare avanti nei propri programmi con tecnici competenti. Le dimissioni della consigliera Coacci, potevano essere avitate, anche la sua esperienza acquisita in anni di Circoscrizione è preziosa per l”intero consiglio comunale. Credo anche che la famiglia Zazzaretta sia libera da impegni famigliari e può dare tutta la loro esperienza e anche entusiasmo al difficile lavoro assegnatogli. Vittorio ha dimostrato di aver onorato quanto è riuscito a fare nonostante i tantissimi problemi che spesso si creavano anche all’interno di MacerataCultura. Quando si creano professionalità come accade a Macerata dallo Sferisterio; Orazi, alle Municipalizzate, nella Cultura, vanno difese e non emendate per sola ingordigia politica. Come gruppo politico consigliare sarò molto attento e rispettoso delle volontà popolari tradizionali della nostra città. Complimenti Signora Gilda non mollare avremo ancora bisogno della tua competenza amministrativa.