
Il pubblico a Non ci si rassegna
di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
La prima domanda sorge spontanea alla visione del pubblico presente a “Non ci si rassegna”, azione ad orario continuato svoltasi oggi negli spazi dell’Asilo Ricci di Macerata per rispondere a quella che il popolo della sinistra e dei suoi dintorni giudica una provocazione, vale a dire “Rassegna esplicita. Letture maceratesi” in scena nella vicina – in linea d’aria, ad evitare equivoci – sala Cesanelli dello Sferisterio.

Rassegna esplicita
Gremita la sala riunioni dell’Asilo Ricci alle 15 del pomeriggio, gremita da un pubblico di giovanissimi che evidentemente i partiti tradizionali non intercettano in alcun modo ed invece si ritrovano a discutere di vari temi, iniziando dall’antifascismo. Tra le due location c’è una discreta presenza – una ventina in piazza – di poliziotti e di carabinieri.

Quelli di “Non ci si rassegna” aprono gli interventi pomeridiani con un collegamento da remoto con il docente Christian Raimo che parte dalla critica della battuta del virologo Roberto Burioni sul fatto che per superare il test di Medicina bastava studiare ed arriva al ricordo della manifestazione spontanea (sottolineando la divisione anche all’interno del centrosinistra) a Macerata all’indomani della tentata strage di Luca Traini che – secondo il dire di Raimo – ha suscitato “simpatia patriottica” per il gesto di indossare la bandiera italiana al termine del raid razzista ma avrebbe dato il via a una serie di attentati di matrice analoga in tutto il mondo.

Omar, uno degli uomini feriti da Luca Traini
Sempre sul fronte della tentata strage, la giornata dell’Asilo Ricci ha registrato anche la testimonianza di uno (Omar) degli extracomunitari finito nel mirino di Traini.

Politicamente scrivendo, dall’Asilo Ricci alla sala Cesanelli il passo (non dell’oca) non è breve ma ci si arriva e qui il pubblico è un pochettino più datato come impatto anagrafico e meno numeroso.
Si vedono, tra gli altri, il promotore Simone Livi (che è l’ex consigliere regionale che ha destinato fondi per 15mila euro all’associazione extramarchigiana), l’assessore comunale Paolo Renna, il capogruppo comunale di Fdi Pierfrancesco Castiglioni, dirigenti della Regione Marche.

Introduzione a cura di Lorenzo Cafarchio, esponente dell’associazione organizzatrice: «Ci tengo a ringraziare l’amministrazione regionale, provinciale e comunale rappresentata dall’assessore Paolo Renna, invito a rivolgergli un applauso. Se non la pensi come gli antifascisti non puoi fare cultura: noi siamo un festival libero a differenza di tanti altri. Siamo qui nel magico Sferisterio, patrimonio dell’Italia».

A destra Paolo Renna durante Rassegna esplicita
Il saluto di Renna: «C’è ancora tanto da fare, siamo per una Macerata liberale aperta a chiunque voglia esprimere il suo pensiero. Ben venga questa rassegna, ben venga anche la contro-rassegna. Hanno paura di leggere un libro? Sarebbe una sconfitta». Si entra nelle relazioni, si arriva a quella dell’ex atudente di Unimc ed esponente di Forza Nuova Michele Iozzino che presenta il suo libro “Ernst Junger. Il volto della tecnica”. Clima tranquillo, più vivace lo scambio di attacchi della vigilia tra le varie coalizioni.

Come dice Renna, Macerata è una città liberale ed anche ospitale. Si può anche sostenere, come ha fatto l’ex consigliere regionale Simone Livi, che la rassegna “serve a far entrare Macerata nel circuito culturale europeo” senza che arrivi il video di un celebre attore italiano (forse Verdone) a dire “aoh! Ma che stai a di’?”. Domani si prosegue con la “prima edizione” (gli organizzatori evidentemente sperano in una serie) di “Letture maceratesi” e la protesta in piazza San Giovanni della sinistra radicale.

La Rassegna Esplicita

Il consigliere regionale Leonardo Catena a Non ci si rassegna




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