Chiesa di San Francesco,
ci pensa Giuli: arrivano 360mila euro

SISMA - I fondi per la riqualificazione dell'edificio di Penna San Giovanni che ospita le reliquie del Beato Giovanni da Penna, compagno del Poverello di Assisi, arriveranno dal finanziamento assegnato dal Mic attraverso uno specifico fondo del Pnrr. A Urbisaglia via libera al progetto esecutivo per il restyling del Sacrario ai caduti

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L’interno della chiesa di San Francesco a Penna San Giovanni

Ci è voluto l’intervento del ministro della cultura Alessandro Giuli, per sbloccare l’impasse sulla ristrutturazione della chiesa di San Francesco a Penna San Giovanni.

Ad annunciarlo è il commissario sisma Guido Castelli. «Questo edificio di culto, infatti, rientra tra quelli che, grazie al finanziamento assegnato dal Mic attraverso uno specifico fondo del Pnrr, sono stati selezionati per la realizzazione di interventi di adeguamento e messa in sicurezza sismica – spiega Castelli – la chiesa di San Francesco che, per i lavori usufruirà di un finanziamento di 360mila euro, è un edificio di particolare pregio. Realizzata alla fine del 15esimo secolo per i frati francescani e rimodernata in forme barocche nel Settecento, al suo interno conserva le reliquie del Beato Giovanni da Penna, compagno di San Francesco, ricordato dal Poverello di Assisi nei celebri “Fioretti”. Ringrazio il ministro Giuli per questa nuova iniziativa, che conferma il suo impegno nei confronti dei territori dell’Appennino centrale e per la tutela del nostro incomparabile patrimonio storico, artistico e religioso. Le chiese non sono solamente edifici adibiti al culto, ma luoghi dall’altro valore culturale, spirituale e simbolico, che contribuiscono in misura rilevante a definire l’identità e le tradizioni dei nostri borghi. Restituirli alle nostre comunità equivale a tutti gli effetti a un’opera di riparazione sociale».

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Il Sacrario ai caduti di Urbisaglia

Magari la sensibilità di Giuli si deve anche alle sue origini maceratesi, visto che il nonno paterno del ministro era di Ripe San Ginesio, borgo visitato la scorsa estate dal ministro insieme a quello di Urbisaglia (leggi l’articolo). E proprio Urbisaglia è la destinataria di un altro atto firmato dall’Ufficio speciale ricostruzione: l’approvazione del progetto esecutivo per la ristrutturazione, il miglioramento sismico e la riqualificazione del Sacrario dei Caduti – Museo delle armi. Il finanziamento complessivo ammonta a 160mila euro euro. «Con questo intervento, Urbisaglia si prepara a restituire alla comunità un luogo simbolo della memoria e della storia, rafforzato nella sua sicurezza e valorizzato nella sua identità», conferma Castelli.

Il Sacrario, ospitato nell’ex Chiesa di San Biagio, è un luogo di memoria che custodisce armi, uniformi e reperti bellici, testimonianza delle vicende militari e del sacrificio dei caduti urbisagliesi. La struttura settecentesca, collocata appena fuori le mura storiche, ha riportato lesioni significative su facciata, pareti laterali e arco trionfale, pur mantenendo integre le fondazioni. Il progetto è stato concepito per restituire stabilità e sicurezza all’edificio senza alterarne il carattere originario. Particolare attenzione sarà dedicata alla volta dell’abside, che verrà consolidata e restaurata anche nella parte decorativa, riportando alla luce l’affresco con il cielo stellato. «Questo monumento sarà dunque un museo e il nostro impegno per onorare questo luogo e i suoi valori sarà totale – aggiunge il sindaco Riccardo Natalini – ma onorare il sacrificio esige la massima dignità in ogni dettaglio. Per questo, con tenacia, abbiamo compiuto un atto di volontà cruciale: siamo andati oltre il dovuto, intercettando e blindando anche le risorse per la cura del verde e l’arredo urbano, elementi che non potevano restare ai margini. Non si tratta di una semplice spesa accessoria; è un investimento nell’anima del luogo. Il parco che cinge il Sacrario sarà interamente rigenerato, trasformandosi da semplice spazio aperto a un vero e proprio Giardino della Memoria. Risanare questo parco è risanare la nostra gratitudine, offrendo un palcoscenico degno dei Caduti, della loro eterna testimonianza».

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