«Siamo spariti dalle carte della politica
a causa di decenni di cecità.
Vanno ascoltati i maceratesi»

DIBATTITO - Dopo la "Sveglia" di Cronache Maceratesi, l'avvocato Nicola Perfetti interviene con una riflessione sul capoluogo: parla di impostazione arroccata per quanto riguarda le opere pubbliche, di assenza di visioni a lungo periodo e parla di «esigenza di ripensare al modo di fare politica riallacciando il filo spezzato con i cittadini. Devono essere chiamati in causa con campagne di ascolto. Ci si rifugia nella nostalgia di una città che non tornerà più»

- caricamento letture
Circolo-Della-Rosa_FF-9-650x434

L’incontro del Circolo della Rosa

«Stato catatonico della politica maceratese», «spariti dalle carte per una politica cieca praticata per decenni», «ci si rifugia nella nostalgia e nel rimpianto», «impostazione arroccata per le opere infrastrutturali». Sono alcuni passaggi del quadro sulla politica maceratese dell’avvocato Nicola Perfetti, che interviene dopo il dibattito aperto da Cronache Maceratesi sullo stallo del mondo politico cittadino. Perfetti aveva partecipato all’incontro patrocinato dal Circolo della Rosa, che era stato proprio un confronto sulla vita politica cittadina e che in realtà è stato anche uno degli spunti per aprire su questo giornale un dibattito su una politica congelata da troppo tempo nel capoluogo.

Nicola-Perfetti_Foto-LB-2-650x615

L’avvocato Nicola Perfetti

«Assistiamo alla rassegnazione della cittadinanza – dice Perfetti – di fronte allo stato catatonico cui è giunta la compagine politica maceratese che registra uno stato di oggettiva decadenza, la cui unica consolazione è rifugiarsi nella nostalgia e nel rimpianto dei tempi che furono: quelli dell’Upim, della Saram, dei cinema in centro e del Caffè Venanzetti, delle vasche per il corso, di una città viva, vitale, coinvolgente e partecipata. Quella città è del passato e non tornerà più».

Secondo Perfetti «Che Macerata sia scomparsa dalle carte politiche della regione non è un risultato anomalo, ma conseguenza diretta di una politica cieca praticata per decenni nella pressochè totale mancanza di visione. Senza un progetto e una visione complessiva di lungo periodo, la città si è arroccata, scollandosi dal territorio che la circonda, perdendo la sua peculiarità di centro di qualcosa, centro culturale, centro di servizi, centro di orgoglio identitario. Le opere infrastrutturali immaginate, avviate o concluse nell’ ultimo quarantennio, trasudano questa impostazione arroccata: un palazzetto dello sport che nasce piccolo e inadeguato; lo stadio rifatto coi fondi del Pnrr in cui ci si dimentica di ristrutturare il settore più popolare e frequentato (la Curva Just); la piscina mai finita e che, comunque, anche quando lo sarà, risulterà inidonea per un uso agonistico; un assetto della viabilità catastrofico, con strade di scorrimento veloce mai realizzate, con l’utenza costretta a percorrere mulattiere per raggiungere un capoluogo di provincia; parcheggi a servizio del centro storico annunciati e mai, non dico realizzati, ma neppure abbozzati, la piazza principale diventata un parcheggio, con auto che sfrecciano a fianco dei passanti».

Un elenco della Macerata che non va che, continua Perfetti, deriva da una mancanza: «è mancata e manca tuttora una visione complessiva di città. E anche quando si è tentato di abbozzarla, è stata sempre calata dall’alto, omettendo il passaggio decisivo dell’ascolto dei cittadini funzionale all’elaborazione di una strategia politica condivisa. Ora, la cittadinanza manifesta inquietudini e preoccupazioni legittime ed effettivamente rilevanti di fronte alle quali la politica continua a riproporre ricette vecchie, non al passo coi tempi, insomma non appetibili. E tutto questo ha aperto la porta, come è successo, alla disaffezione, alla disillusione e all’apatia (conclamate dal fatto che si sia recato al voto meno del 50% degli aventi diritto). Da queste brevi e sintetiche considerazioni nasce l’esigenza di ripensare al modo di fare politica riallacciando il filo spezzato con i cittadini, guadagnando in reputazione. Se la disillusione e la disaffezione si sono tradotte in un inquietante e crescente astensionismo, è necessario, innanzitutto, parlare col popolo del non voto, ben consapevoli che esso è rappresentato da soggetti non ideologizzati che mirano non solo alla concretezza delle proposte, ma anche all’affidabilità dei proponenti. Proposte che, ben prima di essere offerte, debbono essere, per prima cosa studiate, elaborate e partecipate».

Inversione metodologica, ciò che serve secondo Perfetti, per «elaborare un programma politico, che non potrà più essere calato dall’alto. Per meglio dire, non dovrà essere la politica a dire al cittadino cosa è bene per lui, ma al contrario, dovrà essere il cittadino a evidenziare le problematiche che lo riguardano, lasciando alla politica il ruolo di interpretare disagi, aspettative e speranze all’interno di un progetto politico complessivo e di lunga gittata». Secondo Perfetti i maceratesi devono essere chiamati in causa con «campagne di ascolto, che debbono tradursi in un rapporto ravvicinato per entrare nei problemi rappresentati dalla gente con un approccio empatico, da persona a persona, affinché dal confronto nascano valori oggi in disuso: la fiducia reciproca e l’affidabilità».

A Macerata politica congelata Una città in pausa da 30 anni E’ ora che suoni la sveglia

Il popolo del centrosinistra batte un colpo e discute di elezioni. Mandrelli: «Individuare la prospettiva»

Qualità della vita, cresce il Maceratese: sei posti in più in un anno ma sprofondano sanità e redditi

«E’ vero che a Macerata serve una scossa Noi Giovani Democratici da tre anni combattiamo il deserto politico»

«Macerata è intrappolata da trent’anni, Parcaroli è irrilevante»

«Macerata scivola nelle classifiche: occorre un cambio di rotta»

Macerata, stallo bipartisan: il nodo dei candidati rinviato a gennaio. Fioriscono le civiche con ex assessori

 



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X