
Uno dei siti individuati per la discarica a Pollenza
«La nuova discarica provinciale nei luoghi della battaglia per l’indipendenza del 1815? È una pazzia». A dirlo è Andrea Ciucci, presidente del nuovo Comitato “No alla discarica Cantagallo-Pollenza” che accende i riflettori sul sito individuato «dall’Ata come tra i più probabili per la creazione della nuova discarica provinciale di appoggio al Cosmari».
Allora il Comitato evidenzia i motivi di incredulità e di rabbia: «Il Cosmari – esordisce Ciucci a nome di tutto il gruppo – è formalmente nel territorio di Tolentino, ma nella realtà è esattamente nel territorio di Pollenza (come anche riportato ufficialmente nel sito “cosmariambiente.it”) i cui cittadini hanno sopportato, sopportano e sopporteranno da più di 40 anni le esalazioni e i disagi creati dal consorzio stesso e loro malgrado lo dovranno fare per il resto della loro vita».
Questa quindi tra le principali motivazioni per cui il Comune dovrebbe essere escluso dai siti per la nuova discarica: «Il comitato sostiene e sosterrà con tutti i mezzi la posizione per cui tutto il territorio del Comune di Pollenza debba essere escluso da presenti e future destinazioni di qualsivoglia impianto inerente i rifiuti urbani, avendone già abbastanza di quello che ha». Poi la rilevanza storica di uno dei siti individuati: «La pazzia più assurda e inconcepibile è pensare di costruire una discarica esattamente nei luoghi dove nel 1815 si è tenuta quella battaglia che tanti storici definiscono essere la prima per l’indipendenza italiana e che si svolse proprio in quel territorio a cavallo tra Pollenza e Tolentino, dove Murat chiamò a raccolta gli italiani per combattere l’invasore straniero e per questo da considerare come luogo sacro assoluto e inviolabile, sia per il rispetto verso le migliaia di morti, molti dei quali ancora sepolti su quel terreno, e sia perché quel terribile sacrificio ci ha permesso e ancora oggi ci permette di essere una nazione libera indipendente e democratica».

La battaglia di Cantagallo
Una battaglia che il Comitato vorrebbe portare avanti anche con la città vicina: «Sollecitiamo anche e soprattutto Tolentino a cui forse è sfuggito il fatto che questo impianto sarà piazzato esattamente davanti allo splendido Castello della Rancia».

Il Castello della Rancia
Intanto, prosegue il suo impegno anche il Comitato “No discarica Macerata” che ricorda come lunedì scorso si sia tenuta l’assemblea dell’Ata alla quale hanno partecipato anche i tecnici del Comitato. «Durante l’incontro – spiega il gruppo – Fratalocchi dell’Università Politecnica delle Marche, incaricata insieme ai colleghi di redigere la consulenza tecnico-scientifica relativa all’analisi dei siti potenzialmente idonei ad ospitare la futura discarica, ha illustrato i criteri utilizzati per stilare la graduatoria. L’esposizione ha suscitato, non solo in alcuni dei sindaci presenti, ma anche nei nostri tecnici, forti perplessità». Ed entrano nello specifico: «Criteri adottati e pesi attribuiti risultano discrezionali e discutibili. La docente ha confermato che i criteri utilizzati (ad esempio, quello della distanza dal Cosmari) così come i relativi pesi attribuiti sono stati individuati discrezionalmente dai consulenti e, di conseguenza, secondo noi risultano assolutamente discutibili. L’introduzione di criteri aggiuntivi adottati discrezionalmente dai docenti incaricati, rispetto a quelli previsti dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, ha favorito alcuni siti rispetto ad altri, semplicemente in base alla presenza o meno del requisito richiesto. Questa impostazione non solo altera l’equilibrio della valutazione, ma solleva dubbi sulla reale imparzialità dell’intero procedimento. Ulteriori criticità riguardano la considerazione esclusiva delle “zone di specifico interesse agrituristico” (a scapito di realtà come B&B e altre strutture ricettive diffuse sul territorio), nonché la valutazione delle aree di pregio agricolo con certificazioni, limitatamente alle certificazioni rilasciate fino al 2015, senza tenere in nessun conto i significativi sviluppi intervenuti negli ultimi 10 anni».
È per questi motivi che il Comitato si dichiara «fermamente contrario all’adozione di questo atto. Riteniamo che i siti siano stati selezionati secondo criteri discrezionali, parziali e arbitrari, senza una reale valutazione dei luoghi e dell’impatto economico, sociale e ambientale. Chiediamo trasparenza, rigore, analisi realistiche dei luoghi e partecipazione reale. La gestione di un tema tanto delicato come quello della futura discarica non può prescindere dall’analisi oggettiva dei territori, dall’adozione di criteri oggettivi, aggiornati e condivisi per lo studio dei siti».
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in futuro l’immondizia indifferenziata verra triturata e con l’aggiunta di leganti chimici diventerà blocchi simili al calcestruzzo e ci si faranno molti guadagni, ma fino ad allora nascondetela pure sottoterra tanto poi verrà disotterrata e condotta alla stessa riclassificazione.