L’assessore Francesco Caldaroni, questa mattina ha rassegnato le dimissioni
di Laura Boccanera
«Rispetto il voto del popolo, se i cittadini preferiscono i candidati che fanno promesse e favori getto la spugna». Francesco Caldaroni si è dimesso dalla giunta di Civitanova. A quattro giorni dall’esito delle elezioni regionali, l’assessore al commercio, in quota Fratelli d’Italia e candidato però nella lista civica di Castelli a sostegno, si ritira.
Sono dimissioni a sorpresa quelle protocollate questa mattina da parte dell’esponente meloniano e della marineria cittadina dopo un risultato deludente delle urne. E’ lui stesso ad ammetterlo ed è il motivo principale per il quale fa un passo indietro. E chi prova a leggere le dimissioni in chiave politica o strategica può rimanerne deluso, la ragione è tutta qui. 214 le preferenze (di cui 179 a Civitanova), un esito ben al di sotto delle aspettative dello stesso Caldaroni.
«C’è poco da commentare – ammette serafico – rispetto il voto del popolo, ci sono rimasto male del risultato, se i cittadini hanno preferito chi fa promesse e favori io getto la spugna. Non capisco cosa ci sia da stupirsi, credevo di aver lavorato bene e invece ho raccolto per lo più le mie preferenze personali e basta, i commercianti non mi hanno votato. Ne prendo atto, forse la politica non è per me».
E’ un ragionamento da “puro”, ma non ha pensato agli equilibri in giunta?
«No, non ho avvisato nessuno, è una scelta mia, mi prendo un anno sabbatico, poi vedremo».
E’ un momento concitato a Palazzo Sforza, fra l’attesa della giunta regionale che potrebbe dirottare Ciarapica in Regione e invece le tensioni con Vince Civitanova e Lega, un posto libero può far gola…
«Farà sicuramente gola, ma ci penserà chi resta, io porto in dote un lavoro che credevo positivo, ho lasciato indietro anche la mia attività (è un armatore ndr) per seguire l’assessorato, sul porto mi sono speso in prima persona per far sì che l’iter per la messa in sicurezza procedesse spedito e apportando e richiedendo anche le modifiche necessarie ad un miglioramento del progetto. Evidentemente non è bastato».
Ma perché si è candidato nonostante vi fossero già diversi candidati di Fratelli d’Italia aprendo di fatto anche una falla all’interno del suo partito?
«Mi sono voluto candidare per capire quanto pesavo in termini politici, e anche per dare una mano a Francesco (Acquaroli ndr). Quando si è formata la lista dei civici la forbice nei sondaggi non era così ampia come poi è stato, la lista di Castelli ha contribuito e io volevo fare la mia parte. E’ stato un rischio, ma era anche un test, volevo vedere fino a che punto il lavoro che avevo fatto era apprezzato, ma i cittadini hanno preferito la vecchia politica, peccato perché ho sempre messo il bene di Civitanova davanti ai miei privilegi o tornaconti personali».
Roberto Pantella, capogruppo di FdI, potrebbe prendere il posto di Caldaroni in Giunta
E ora con questo “Coup de théâtre” si apre una nuova parentesi a Palazzo Sforza dove tutto è ancora sospeso in attesa di capire se per Ciarapica c’è il piano B con la nomina di Pasqui ad assessore infatti il sindaco entrerebbe in consiglio regionale e Civitanova tornerebbe al voto in primavera. E la partita del suo successore è tutta da giocare. Nel caso in cui invece Pasqui ottenga la presidenza del consiglio il sindaco dovrebbe rimanere al secondo piano del civico di piazza XX Settembre e affrontare i malumori dei suoi e anche designare il post Caldaroni.
Per coerenza il posto spetterebbe ad un componente di FdI e il primo in lista sarebbe il consigliere comunale Roberto Pantella. In caso di delega assessorile il posto in consiglio andrebbe occupato da Maria Luce Centioni, attualmente presidente dei TdC. A seguire ci sarebbe Siria Carella, vice presidente del mercato ittico comunale.
Sanità contesa e il puzzle dei nomi: così nasce la seconda Giunta Acquaroli
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bravo lei ha capito come funziona sulla sua pelle purtroppo che ciò serva di lezione per chi vuol fare politica.