Acquaroli chiude con Lollobrigida:
«Da una parte chi ha umiliato le Marche
Dall’altra chi ha risolto i problemi»

POTENZA PICENA - Il governatore uscente stasera ha lanciato il suo ultimo appello nella sua città, in piazza della stazione. Oltre al ministro dell'Agricoltura presenti Alberto Cirio (presidente del Piemonte), il senatore Antonio De Poli (Udc) e i deputati Alberto Bagnai (Lega) e Ilaria Cavo (Noi Moderati)

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Il comizio finale del centrodestra in piazza della stazione a Porto Potenza

di Luca Patrassi (foto di Federico De Marco)

«Il tema della campagna elettorale è semplice: da una parte ci sono quelli che ci hanno umiliato e svenduto, dall’altra parte c’è una coalizione che ha risolto i problemi».  Parole di Francesco Acquaroli che ha scelto la sua Potenza Picena per la chiusura della campagna elettorale che lo vede candidato governatore della Regione Marche con la coalizione di centrodestra. Una scelta finale “obbligata” dall’essere Potenza Picena la sua città e dalla volontà di proseguire una tradizione con esiti favorevoli che lo vede “chiudere” in casa.

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Acquaroli cerca il bis per Palazzo Raffaello e stasera – davanti a diverse centinaia di persone – ha lanciato il suo ultimo appello in piazza della stazione a Porto Potenza, allestita in blu con foto, manifesti, slogan e una serie di più (partendo da ”Più Marche”) su vari temi. C’è anche un “più agricoltura” in omaggio alla presenza sul palco del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

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Il ministro Francesco Lollobrigida

 

Ad aprire l’incontro è la sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini: «la vostra presenza ci dona fiducia, energia, speranza. In questi cinque anni Francesco Acquaroli ha lavorato tantissimo per i marchigiani con l’umanità che lo contraddistingue. Domenica e lunedì dobbiamo continuare a votare Francesco Acquaroli, l’unico capace di trattare tutti i territori nella stessa maniera mentre prima veniva privilegiata solo una parte delle Marche».

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Si avvicendano al microfono i segretari regionali dei partiti della coalizione, da Francesco Battistoni (Forza Italia) a Giorgia Latini (Lega) passando per Elena Leonardi (Fdi), poi Ilaria Cavo (Noi Moderati), Antonio De Poli (Udc),  il deputato leghista Alberto Bagnai, il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio.

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Alberto Cirio, governatore del Piemonte

«Questa sinistra – ha osservato Cirio – dopo aver distrutto in decenni la sanità nel Paese punta il dito contro chi governa da pochi anni. Sono maestri nello spiegarti come si fanno cose che loro non sono stati capaci di fare. Anche io non vado in televisione, eppure mi hanno rieletto. Chi lavora non si può permettere le apparizioni in televisione. Se qualche tuo avversario si collega con la flotilla, tu collegati con le barche dei pescatori delle Marche».

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La serie degli interventi prosegue con la riflessione del ministro Lollobrigida: «Il centrodestra dimostra ancora una volta di avere identità di vedute, non usiamo parole d’odio e non falsifichiamo i sondaggi.  “Acquaroli prende ordini da Roma” dicono i suoi avversari ma è vero il contrario, il Governo ha fatto quello che Acquaroli ha chiesto, comunque si lavora di squadra. Sono qui per sostenere un amico: con lui tanti anni fa parlavamo con serenità di come cambiare le cose, esprimevamo i nostri ideali. Oggi sono stato in Umbria prima di venire qui, la governatrice della Regione è entusiasta della Zes mentre nelle Marche sempre il centrosinistra sostiene la tesi contraria. Non è possibile negare che l’impegno c’è sempre: l’occupazione ha toccato record storici, lo spread è ai minimi storici, i media internazionali più qualificati dicono che la Meloni è la premier più qualificata in Europa. Gli appartenenti alle forze dell’ordine sono lo Stato, chi li aggredisce aggredisce lo Stato e deve andare in galera. Se quello che è successo al nostro avversario fosse accaduto a Francesco Acquaroli il centrosinistra ci avrebbe fatto la campagna elettorale. Noi abbiamo scelto il rispetto. Non so se l’altra volta abbiamo vinto per merito nostro o demerito loro, stavolta la campagna elettorale è stata sui temi concreti e Francesco Acquaroli ha messo in campo i fatti. L’unica vittima sarà Lucia, la moglie di Francesco, che non vedrà il marito tornare a casa per i prossimi cinque anni».

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Infine il governatore uscente Francesco Acquaroli: «Voglio ringraziare la coalizione che mi ha sostenuto, voglio ringraziare la mia città, tutti gli amici che sono oggi in piazza. La coalizione di centrosinistra che si presenta per governare le Marche ha governato per tantissimi anni e non ha realizzato nulla, non una infrastruttura. Le nostre imprese hanno conquistato il mondo pur partendo da una penalità, dover affrontare un viaggio per uscire dalle Marche. In questi anni abbiamo lavorato per dare risposte alle nostre comunità. Ci hanno lasciato una sanità smantellata, che non programmava nemmeno il turnover, che chiudeva gli ospedali. Ora la sinistra dà la colpa a noi di quello che hanno fatto loro, iniziando dalle liste di attesa. Abbiamo fatto la riforma sanitaria con le Ast, fatto il piano sociosanitario, fatto un accordo con i medici di medicina generale, abbiamo fatto le Case della salute, le farmacie dei servizi».

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Aggiunge Acquaroli: «Il Governo ci ha concesso la Zes che è un formidabile strumento di sviluppo e a sentire il centrosinistra sembra sia arrivata una disgrazia. La sinistra non ha argomenti, nel centrosinistra sanno che abbiamo fatto in pochi anni quello che loro non sono nemmeno stati capaci di ipotizzare. Cito tra tutte la galleria della Guinza, la Pedemontana, l’alta velocità ferroviaria. Stiamo combattendo  per far uscire le Marche dal Medioevo infrastrutturale dove erano state portate dal centrosinistra di governo. La classe dirigente al governo in quegli anni non ha detto nulla su Banca Marche ma ha salvato banche di altri territori. La stessa classe dirigente quando è stata venduta Indesit disse che era una grande operazione. Nello stesso periodo- era il 2014, ci fu l’alluvione: vennero quei dirigenti, fecero  i selfie e se ne andarono. Nel 2022 lo stesso problema ma pochi giorni dopo il Governo Meloni stanzia 400 milioni di euro».

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Alberto Bagnai (Lega)

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Antonio De Poli (Udc)

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Ilaria Cavo (Noi Moderati)

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