«Alla Notte tricolore ci hanno esclusi,
impossibile organizzare aperture serali»

CIVITANOVA - L’associazione Viviamo Civitanova guidata da Manola Gironacci accusa l'amministrazione di non averli coinvolti nell'organizzazione della tre giorni che dal 31 maggio al 2 giugno animerà la città con aperitivi a tema, cene e vetrine aperte anche la sera: «Dicono organizzata dai commercianti ma la maggior parte di noi non ne sa nulla. Siamo comparse in eventi già decisi a tavolino»

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Notte tricolore a Civitanova

Eventi della “Notte Tricolore” senza i commercianti di “Viviamo Civitanova”, «perché questa esclusione?». È la domanda che l’associazione rivolge all’amministrazione comunale e agli organizzatori degli eventi previsti per il week end del 2 giugno e che coinvolgono anche le attività commerciali.

A partire dal 31 maggio infatti la città si vestirà di verde bianco e rosso per festeggiare il 2 giugno, data in cui si svolgerà il concerto gratuito di Fabrizio Moro. Il programma della tre giorni è stato illustrato nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa che ha coinvolto anche realtà cittadine come l’altra associazione dei commercianti Centriamo e le associazioni balneari. Uno dei momenti infatti prevede cene ed aperitivi a tema con negozi aperti.

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Manola Gironacci, assessora al turismo

Ma nessuno sembra aver interpellato l’altra associazione e ora Manola Gironacci, presidente della realtà a cui sono iscritti un centinaio di esercenti protesta per l’esclusione: «A soli 13 giorni dalla manifestazione – dice Gironacci – non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale ai commercianti. Nessuno è stato contattato preventivamente né dal Comune, né dall’associazione Centriamo. In queste condizioni è praticamente impossibile organizzare un’apertura serale».

L’associazione denuncia un metodo decisionale poco trasparente e calato dall’alto: «Ci si limita a dichiarare che l’iniziativa è “organizzata dai commercianti”, quando invece la maggior parte di noi non ne sa nulla. È una narrazione fuorviante e strumentale. Siamo ridotti a comparse per eventi già decisi a tavolino».

Il problema, secondo Viviamo Civitanova, è più ampio e riguarda il senso stesso degli eventi pubblici in città: «Il turismo non si costruisce con iniziative improvvisate e senza promozione, ma con visione condivisa, coinvolgimento reale e rispetto per chi ogni giorno tiene aperte le serrande. Questo non è lavorare per il bene della città. Si cerca davvero di generare valore per il tessuto economico locale o solo di scattare foto istituzionali da sfruttare in chiave elettorale? Se l’obiettivo fosse stato davvero quello di creare un evento utile alla città, si sarebbero coinvolte tutte le realtà attive, non solo alcune. Si sarebbe informato chi lavora nel commercio, dando il tempo di organizzarsi. Servono dialogo, programmazione e rispetto. Non spot elettorali».

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