Mauro Giustozzi, Romano Mari e Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi
Visto il fronte delle prossime elezioni regionali, si preparano le grandi manovre anche per le elezioni comunali che però arriveranno distanziate di parecchi mesi rispetto alle prime. Un vantaggio non indifferente per gli incerti nella scelta di campo e per chi è in fase di valutazione delle proposte. Si può insomma decidere sapendo quale è stato il fronte uscito vittorioso dalle urne. La situazione appare sempre più polarizzata. Il centrodestra contro il centrosinistra, il vagheggiato terzo polo sembra un’identità rimasta teorica e i vari tentativi di formazione sembrano essersi arenati da tempo. Ultimo tentativo di aggregazione quello guidato da Azione ai tempi della segreteria provinciale guidata dall’avvocato Massimiliano Fraticelli che, nel frattempo, ha verificato che non c’era verso di muoversi e si è dimesso.
Il centrodestra sembra fermo sulla conferma del sindaco uscente Sandro Parcaroli che però manifesta evidenti segni di logoramento da giunta, nel senso che vorrebbe rivedere qualche assetto interno ed è possibile che ponga qualche condizioni per il mandato bis. Parcaroli ascolta il suono delle sirene romane ed anconetane, un’idea di massima deve essersela anche fatta ma non la esplicita. Di sicuro non è intenzionato a ritirarsi a vita privata, resta da capire quale sarà scelta tra le elezioni comunali, quelle regionali e quelle politiche. Nel caso non ci sia Parcaroli alla guida della coalizione moderata per il Comune, si tornerebbe al film 2020 del centrodestra con una lunga serie di candidati sindaco in (doppio) pectore: l’azzurro Riccardo Sacchi, il leghista Andrea Marchiori, l’Udc Marco Caldarelli, i meloniani Francesca D’Alessandro e Paolo Renna. Difficile trovare una sintesi, peraltro un film già visto appunto nel 2020.
Flavio Corradini, Rosaria Del Balzo Ruiti e Roberto Cherubini
Nel centrosinistra c’è attesa per avere la risposta alla proposta formulata a Romano Mari che è da poco stato rieletto presidente dell’Ordine dei medici ed ha già avuto esperienze amministrative, come sindaco di Colmurano e come presidente del Consiglio comunale di Macerata. Il dubbio, che forse attanaglia anche Romano Mari, è legato al fatto di dover poi fare i conti con la eventuale futura e composita maggioranza ma resta un nome molto gradito sia in casa Pd che nella società civile. Non solo Mari tra i rumors del centrosinistra: si parla dell’ex rettore di Unicam Flavio Corradini, della presidente regionale della Croce Rossa Rosaria Del Balzo Ruiti e del consigliere comunale pentastellato Roberto Cherubini.
Nelle ultime settimane ha preso consistenza la proposta di Base Popolare Marche: il movimento fondato da Gian Mario Spacca indica come candidato sindaco Mauro Giustozzi, anche lui molto noto in città per gli incarichi svolti e per l’essere attualmente il direttore generale della parte telematica dell’università La Sapienza dopo essere stato fino a poco tempo fa il Dg di Unimc. Giustozzi, un po’ come Romano Mari, è un nome sempre da sempre gradito sia ad esponenti di centrosinistra che di centrodestra.
Bisognerà anche vedere con chi farà l’alleanza Base Popolare alle regionali: contatti in corso sia con Matteo Ricci che con Francesco Acquaroli.
Mamma mia!
Se ci basiamo sul nome il centrosinistra, almeno sulla sicurezza, vince a mani basse..
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Partiamo dal presupposto che tutti quelli che hanno governato nonostante la completa incapacità dimostrata non si presenteranno e farebbero bene dimostrando una certa comprensione per gli altri. Avrebbero perlomeno, visto che i soldi li prendono grazie a chi li ha votati, fare un po’ di politica vera per migliorare certe storture. Qualche esempio, Il Presidente in cinque anni ha presenziato tavoli, convegni, incontri da tutte le parti. Non li avrebbe fatti, nessuno se ne sarebbe accorto. L’assessore che ha fatto tanto per non combinare nulla, utile più a sistemare fauna che flora e con ancora scelte da massacro ospedaliero da portare a compimento. Sicuramente il peggiore di tutti, politicamente disastroso degno di chi lo ha preceduto visto che non ha risolto nessuno dei danni già fatti e peggiorandoli in qualsiasi campo del suo assessorato si sia adoperato. Possiamo assolutamente dire un ignorante in quella materia messo lì per questo, visti i risultati forse voluti ed inspiegabilmente. A volte uno non ci pensa ma in certe teste sono molto più progrediti dell’intelligenza artificiale e cercano di fregarla. Poi quelli di rappresentanza come il civitanovese, del tutto inutile, presente a qualsiasi manifestazione con l’unica preoccupazione di farsi notare e non perdere uno scatto per mettersi in mostra. Ha provato a fare anche quello che può contare nel prendere decisioni o promettendole dimostrando di aver perso opportunità, quelle che gli riescono meglio nelle pubbliche relazioni tra lui e il popolo di destra che magari si chiederà quando lo vede: ” Ma questo, chi è che sta sempre in mezzo, anzi davanti, che farebbe nel consiglio regionale, che compito ha, ecc. ecc.?” Tornando all’inizio, questi quasi sicuramente però si ripresenteranno e comunque ho come l’impressione che dove dovrebbero pescare per trovare qualcosa di diverso, non lo sanno e non c’è l’hanno. Visto che si fanno i nomi dei sindaci di Macerata e Civitanova, potrei dire che il collinare avrà aperto tanti cantieri, ne apre tuttora e ne aprirà altri ma al di là che le difficoltà ci sono sempre, sta lavorando per la città e qualche pecca caratteriale o similare come la passione per Salvini che lo pareggia azzerandolo non basterebbe a giustificarlo e se la pensa veramente così, sceglietene un altro. A Civitanova invece oltre ad alzare antenne telefoniche, palazzine, qualche asfalto da rifare il giorno dopo, qualche tentativo di vendere il paesotto mal riuscito, qualche delibera rimasta sul gargarozzo e che non sarebbe servita certo per gli amministrati, molta opacità nei suoi rapporti amministrativi interni al Palazzo comunale, ancora dubbi sulla necessità di nuovi progetti, che motivo avrebbe di guardare verso Ancona, o verso Roma mancandogli qualsiasi motivazione per farlo e direi senza darne per sostenerlo. È come scopare per terra spostando la polvere senza raccoglierla con la paletta e senza la possibilità di nasconderla perché manca un tappeto.
Visto che si fanno i nomi dei sindaci di Macerata e Civitanova, potrei dire che il collinare avrà aperto tanti cantieri, ne apre tuttora e ne aprirà altri ma al di là che le difficoltà ci sono sempre, sta lavorando per la città e qualche pecca caratteriale o similare come la passione per Salvini che lo pareggia azzerandolo non basterebbe a giustificarlo e se la pensa veramente così, sceglietene un altro. A Civitanova invece oltre ad alzare antenne telefoniche, palazzine, qualche asfalto da rifare il giorno dopo, qualche tentativo di vendere il paesotto mal riuscito, qualche delibera rimasta sul gargarozzo e che non sarebbe servita certo per gli amministrati, molta opacità nei suoi rapporti amministrativi interni al Palazzo comunale, ancora dubbi sulla necessità di nuovi progetti, che motivo avrebbe di guardare verso Ancona, o verso Roma mancandogli qualsiasi motivazione per farlo e direi senza darne per sostenerlo. È come scopare per terra spostando la polvere senza raccoglierla con la paletta e senza la possibilità di nasconderla perché manca un tappeto.
Dici molto bene Luca: Base popolare (del voltagabbana Spacca, dico io)… contatti sia con cdx sia col csx…. più chiaro di così….. Con Giustozzi poi, peggio, molto peggio mi sento!!!