Alessandro Massi, presidente del Consiglio comunale
«Sulla questione della mancata convocazione del Consiglio comunale si sta creando un caso che non c’è, non vedo dove sia lo scandalo se non ci sono punti da discutere». A fare chiarezza sull’assise saltata nel mese di marzo è il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj, che cerca «con trasparenza e serenità» di spiegare ai cittadini cosa avviene normalmente.
«Ad inizio anno viene inviata una programmazione a beneficio dei consiglieri comunali che non ha carattere obbligatorio e può subire variazioni salvo per quelle sedute che sono prossime a delle scadenze di legge come il Bilancio – afferma -. Ciò significa che come avviene in ogni Comune a fronte di una mancanza di punti urgenti le sedute possono essere non convocate. Non vedo dove sia lo scandalo, pensando al fatto che credo sia normale come in ogni lavoro che non si tengano riunioni dove non ci sono punti da discutere».
Massi ritiene che quella sollevata da alcuni gruppi politici di opposizione sia ancora una volta «una polemica inutile, se penso al fatto che questa amministrazione ha affrontato e portato punti molto importanti all’ordine del giorno da discutere anche quando era un passaggio formale non richiesto». Per il leader di Tolentino popolare il Consiglio comunale di Tolentino «ha riacquistato, seppur non esente da scontri, dibattiti e battute durissimi, una centralità che negli ultimi anni si era persa».
A nome della maggioranza aggiunge: «Respingiamo anche l’accusa di mancanza di programmazione e strategia, se penso che proprio nella precedente seduta si è discusso il documento di programmazione e strategia per eccellenza come il Bilancio di Previsione triennale. Sottolineo infine che l’organo esecutivo e decisionale del Comune è il sindaco e la Giunta e la loro attività non è mai ferma, riunendosi settimanalmente con molti punti all’ordine del giorno come è facilmente riscontrabile dal sito del Comune. Trovo quindi strumentale, risibile e ridicolo – conclude- dire che l’amministrazione è ferma. Tale affermazione è frutto di incompetenza e rancore».
(Fra. Mar.)
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