Uno dei due pini abbattuti
di Laura Boccanera
Abbattuti due dei pini marittimi di villa Paolini, intanto le nuove costruzioni di viale Vittorio Veneto, a Civitanova, finiscono al centro di due azioni giudiziarie al Tar presentate dall’avvocato Cinzia Mennoia. Al tribunale amministrativo la ricorrente chiede la sospensiva delle opere edificatorie.
Villa Cingolani è già venuta giù e ora anche villa Paolini si appresta ad essere abbattuta e ricostruita, entrambe per fare spazio a nuovi palazzi che aumentano la cubatura.
Il parco di Villa Paolini prima dell’abbattimento
La zona è quella a sud di Civitanova, in viale Vittorio Veneto dove alcuni appartamenti nuovi arrivano anche a sfiorare i 5mila euro a metro quadro. E proprio tutta la zona di viale Vittorio Veneto e viale Matteotti ha visto abitazioni a due o tre piani che hanno raddoppiato i livelli.
Come già documentato da Cronache Maceratesi con le precedenti inchieste hanno seguito questo iter molti immobili: l’ex hotel Adua, ormai praticamente terminato, da tre piani originari è diventato di 6 piani, l’hotel Acquamarina che dagli attuali 3 piani arriverà a 6. Una giungla edilizia con almeno 500 nuove palazzine in costruzione e 160 permessi a costruire rilasciati prima della scadenza del piano casa.
Il parco oggi
E se in molti hanno presentato esposti che sono finiti nel nulla, questa volta un avvocato ha deciso di intraprendere un’azione giudiziaria vera e proprio con il ricorso al Tar. I ricorsi in realtà sono due e riguardano villa Paolini, tra via Vodice e viale Vittorio Veneto e l’ex villa Cingolani in viale Vittorio Veneto demolita circa un mese fa e ora in ricostruzione. Villa Paolini è stata acquistata dal gruppo Streni tramite la Larry Srl, mentre all’ex villa Cingolani sta lavorando la Felici srl. E in particolare è su villa Paolini che gli abitanti del quartiere hanno cercato di contrastare la vendita, ma soprattutto una ricostruzione così impattante perché il progetto approvato priva l’area del parco adiacente alla villa che aveva all’interno pini marittimi e piante di quasi un secolo. E ciò che più si temeva è avvenuto: negli ultimi giorni due frondose piante del parco sono state abbattute generando nel quartiere un sentimento di grande rammarico e impotenza.
L’area dell’ex villa Cingolani
L’avvocato dice, in una nota, di aver presentato i ricorsi «alla luce di possibili irregolarità nei progetti e nel rilascio dei relativi permessi a costruire da parte del comune di Civitanova. Le azioni giudiziarie si basano, fra l’altro, sul mancato rispetto delle distanze legali e sull’inosservanza delle norme in materia di volumetrie, altezze e densità edilizia».
Se per villa Cingolani esistono già i render di come sarà la nuova palazzina (4 piani più un lastricato prendisole al quinto piano per un totale di 8 appartamenti e una superficie utile lorda di 670 metri quadrati e 2065 metri cubi), per villa Paolini il progetto era ancora inedito.
Al posto della villa con parco sorgeranno due palazzine: la prima di 4 livelli e la seconda di 6: il primo, l’edificio A si affaccia su viale Vittorio Veneto ed è quello che prevede un piano terra e tre piani rialzati di cui l’ultimo un ampio terrazzo, mentre il secondo, più arretrato prevede un piano terra e cinque piani rialzati di cui l’ultimo un terrazzo. Presenti parcheggi sotterranei.
I rendering di come sarà la palazzina che prenderà il posto di villa Paolini
I prospetti di villa Paolini come sarà. Davanti l’edificio A e dietro l’edificio B. La vista è quella da via Vodice.
Rendering del futuro edificio al posto di villa Cingolani
I lavori dopo la demolizione di villa Cingolani
Facciamo il tifo per l'avvocato
Complimenti vivissimi, si abbattono piante secolari per far posto al cemento. Razza in via di estinzione
·Altro lavoro per gli avvocati di "palazzo", l'urbanistica a Civitanova è uno spettacolo, altro che ciclabili.
Faccio il tifo per l' avvocato Cinzia Mennoia
Quindi se io ho una proprietà privata e la vendo e lacquirente tramite il piano casa, legge approvata dal governo nazionale da circa 20 anni, ottiene il permesso a costruire con un progetto a cui lamministrazione dà il benestare, tutto viene bloccato per una protesta dei vicini di casa che vedono abbattuti 2 alberi (dico 2 e non la foresta amazzonica) !!! Beh vabbè allora quando dite che siamo in uno stato di diritto ci mentite, perché questo succede solo nelle dittature. Poi per quanto riguarda il prezzo delle abitazioni, non credo lo possano decidere la politica o qualche comitato. Da che mondo è mondo il prezzo lo fa il mercato ed il fatto che a Civitanova costi molto rispetto a paesi molto meno attrattivi mi sembra pura logica.
Roberto Lattanzi il problema per Villa Paolini è che si sta permettendo di abbattere lunico polmone verde rimasto in centro, anche se privato, con decine di pini marittimi quasi centenari che sono specie protetta. Non sono due alberi.
Finalmente, bravissima l'avvocato Mennoia...fermiamoli..
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La speculazione genera mostri.
ESIMIO ROBERTO LATTANZI. IL SUO APPELLO AL LIBERO MERCATO VALE TANTO QUANTO IL DIRITTO DI CHIUNQUE DI APPELLARSI AL LIBERO ARBITRIO.
INTENDO QUELLO DI CHI, RITENENDOSI IN DANNO DA QUANTO AVVIENE, SI RI VOLGER ALLA LEGGE PER DENUNCIARE… QUANTO ALLO SCEMPIO DI CIVITANOVA COLGO L’OCCASIONE PER RIAFFERMARE LA MIA OPINIONE SU QUESTA AMMINISTRAZIONE. LO VEDREMO DI COSA SARA’ CAPACE/INCAPACE CON LO STADIO. CONOSCO QUELLA ZONA DAI TEMPI DELL’IPPODROMO, LANDA UMIDA E LONTANA. VADA LEI AD ABITARCI. IL PRIMO CHE SI LAMENTA DEGLI SPACCIATORI DEL PROSPICENTE PARCHETTO!!! OMICIDIO COMPRESO
Quando la politica non esiste si generano ampie falle. Il piano casa non è interpretabile a piacimento. Il prezzo delle case impedisce alle giovani coppie di acquistare e di mettere su famiglia e , si, l’amministrazione non se ne occupa. Sono altri gli interessi , lontanissimi dalla transizione ecologica vera e non di facciata.
Brava l’avvocato e bravo l’ingegnere Giorgio Medori che aveva previsto e scritto tutto al riguardo.
Il progetto per la costruzione di una palazzina di 6 piani sarà stato autorizzato con il rilascio del ‘permesso di costruire’ da parte del Comune.
Dal “Vanga e piccò” secondo Lu Demoniu de le Cascinà, versetto 6 e ex 9, magnato pure quello.
In quel tempo, Furbo senza abbiti, eccellenza a Tipicità dove con un rassomiglio alla Oliviero Toscani che sembrava tutto issu, dopo aver e di testa sua ammorbato la folla ,ritornò ad incontrare discepoli e lamentosi. Come spesso faceva, sedeva nella pubblica piazza con ai lati il prezzo d’affitto per la Strever , abruzzesi di cui aspettava un miracoloso ritorno per quell’affare saltato che gli avevano incastrato nel gargarozzo e non gli andava ancora giù. E i popolani meno abbienti andavano da lui per imparare a magnà a sbafo. E fu allora che un gruppo di senza tetto gli portò un antico sumero che di mestiere murava tutto ciò che il Padre de Furbo senza Abbiti avea creato, distruggendo proprio quest’ultimo il “Creato” oramai diventato sinonimo di bellezza da salvaguardare. Lu sumero conosciuto come Macchia Nera per via di certi trascorsi politici gli fu posto davanti e llì poveri cristi gli dissero che andava punito secondo la legge del taglione che però qui andava per forza modificata. Trovandosi vicino ad un cantiere in costruzione, Furbo fiutata l’aria disse di allontanare il reo a distanza di sicurezza e con voce alla Gassman mentre recitava ” L’Abbufone ” di Tognazzi, con gesto plateale indicando il peccatore tuonò la storica frase:” Chi è senza reato tiri la prima foratella, li coppi va vè lo stesso”. Di Macchia nera non passarono che pochi istanti che scomparì sotto pure qualche bottiglia di plastica riempita di sabbia. Mentre Furbo sena Abbiti, colpito nonostante le misure di sicurezza intraprese in piena fronte da un blocchetto di travertino, andò di corsa ad insegnare il Nerbo da un0altra più pacifica parte.
@ Roberto Lattanzi
Lei non ha capito l’articolo, lo dimostra proprio nella parte in cui afferma nel suo commento che “….ottiene il permesso a costruire con un progetto a cui l’amministrazione dà il benestare”. L’azione dell’Avvocato che contesta si basa proprio sul fatto che tali permessi NON dovessero essere rilasciati poiché come chiaramente scritto nell’articolo anche in grassetto, si contestano “…mancato rispetto delle distanze legali, e sull’inosservanza delle norme in materia di volumetria, altezze e densità edilizia”. Quindi si contesta che non siano state rispettate leggi e vi siano irregolarità nei progetti. Non è affatto come Lei sostiene che “tutto viene bloccato per una protesta dei vicini di casa che vedono abbattuti 2 alberi”.
In particolare la legge che tutela “altezze, volumetrie e densità edilizia” è una legge Nazionale che quindi surclassa e renderebbe illegittima qualsiasi legge o norma emanata da altri enti locali (Regione, Provincia, Comune).
Per quanto riguarda il ricorso per non costruire credo che andava fatto prima, in quanto ora si rischia di avere l’ennesimo cantiere abbandonato che va in malora con tanto di tane per topi e piccioni, quindi peggio della palazzina in sé. Poi per il costo al mq purtroppo è dovuto al fatto che per soddisfare le leggi sntisismiche e sulla dispersione termica oltre che al risparmio energetico, gli apparecchi e il materiale necessario ne va di più e costa di più rispetto ad una casa fatta 20 anni fa.