Festival e feste, Puliti:
«Spesi 200mila euro in un anno.
Non si dica che non ci sono soldi»

MACERATA - L'ex dirigente comunale risponde alle dure parole dell'assessore Riccardo Sacchi: «Ci si può dichiarare “virtuosi” anche dicendo esattamente le cose come stanno»

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Gianluca Puliti

«Ci si può dichiarare “virtuosi” anche dicendo esattamente le cose come stanno». E’ l’invito di Gianluca Puliti, ex dirigente del Comune di Macerata, all’assessore Riccardo Sacchi che ha risposto con una replica al vetriolo al suo intervento riguardo i festival storici e quelli nascenti in città. 
«Ho letto la replica – scrive Puliti – e ho capito di aver toccato qualche nervo scoperto. Ho anche capito che per Sacchi il dirigente pubblico in pensione non gode di tutti i diritti. Di sicuro ha meno diritto degli altri di esprimere le sue opinioni, specie se sono di disturbo al manovratore. Sacchi insinua, avanza sospetti e velate accuse, mi attribuisce, con qualche imprudenza, fatti mai accaduti, opinioni mai espresse, giudizi mai formulati. Insomma intorbida le acque, la mette sul personale, seguendo il solito copione della politica politicante, facendo un inverecondo minestrone di tutto un po’, confondendo il ruolo e le responsabilità della politica con quelle dei dirigenti e dei funzionari, mettendo insieme il festival del folklore con le piscine, Liberilibri con il braciere delle olimpiadi provinciali. Lo scopo è sempre quello. Cortina fumogena, polemiche fuorvianti, tattiche evasive. Il tutto per non affrontare il cuore del problema che invece è bene rimettere al centro della discussione».

Puliti specifica innanzitutto le caratteristiche della delega dell’assessore: «La delega che ha ricevuto dal sindaco ha specificato, su sua precisa richiesta, quali sono le manifestazioni di sua esclusiva competenza (Musicultura, Sferisterio Live, Artemigrante Festival, Macerata Racconta, Ratatà, Festival, Festival del Folklore, Overtime Festival). Probabilmente lo scopo originario di questa non usuale formula era anche di proteggere e valorizzare questi contenitori, preservarne il prestigio e la valenza culturale. Strada facendo questo spirito iniziale (e con esso la delega) è stato via via mortificato. Non è una facezia quando si dice che l’assessore dovrà prepararsi a difendere Musicultura, argomento sul quale ha prudentemente taciuto. Bisogna capirsi, una volta per tutte. Che la Giunta faccia le sue scelte è pienamente legittimo, poi ciascuno potrà esprimere la sua valutazione di merito. Quello che non è sopportabile è l’ipocrisia di voler celare e giustificare decisioni evidentemente ritenute scomode con la presunta carenza di risorse, mentre sarebbe più semplice e onesto rivendicare con limpidezza e con orgoglio l’orientamento di ridurre il finanziamento a quelle manifestazioni che (come ammette lo stesso Sacchi) sono connotate per essere, a torto o a ragione, “politicamente vicine al centrosinistra”.

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Il videomapping ad Artemigrante censurato

Per intendersi, è la stessa timidezza politica che non consente a Sacchi di prendere posizione riguardo alla censura del videomapping di Luca Agnani e che, anzi, lo induce ad assumere una postura pilatesca e a negare che lui e tutta l’Amministrazione c’entrino qualcosa con la vicenda, nonostante egli stesso abbia dichiarato che sono stati alcuni assessori a chiedere e ottenere l’intervento del comandante della Polizia Municipale. Nessuno dica più: “non ci sono soldi”, “vale la linea della prudenza”, “si tratta di una virtuosa razionalizzazione delle spese”. Lo ripeto. Negli ultimi dodici mesi sono stati spesi “virtuosamente e razionalmente” oltre 200mila euro in festival e feste. In questa abbondanza non si è trovato il modo di sostenere, non tanto i reprobi amici del centro sinistra, ma neppure le altre associazioni culturali della città, che anche quest’anno sono chiamate a partecipare al consueto bando per l’assegnazione dei contributi comunali per dividersi, tra tutte, la cifra risibile di 20mila (addirittura 3mila euro in meno dello scorso anno)».

L’ex dirigente chiarisce poi: «Le associazioni culturali, con in prima fila Li Pistacoppi, I Benandanti, Contesto, (quelle cioè che organizzano il Festival del Folklore, Artemigrante e Macerata Racconta), rischiano in proprio se i conti non tornano. Esse fanno affidamento sul contributo comunale, ma sanno che devono cercarsi sponsor e introiti per riuscire a far quadrare i conti e non menomare la qualità della manifestazione. Le novità festivaliere di questa amministrazione, invece, sono finanziate a piè di lista dal Comune che, per lo più, appalta a terzi l’organizzazione e la realizzazione dell’evento. Non mi pare il modo migliore per far crescere” virtuosamente” l’associazionismo della città, che, per fortuna, a dispetto di una politica poco avveduta e piuttosto distratta, è tuttora vivo e vitale e non si è ancora disamorato».

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L’assessore Riccardo Sacchi a Sferisterio Live

Passa poi a Sferisterio Live: «Sarà bene ricordarlo, non nasce con Sacchi, ma era già presente in Arena da qualche lustro, come sono sempre state presenti le buone ragioni per valorizzare, migliorare e potenziare questa rassegna musicale. Nota per l’assessore: nelle delibere di Giunta che approvano il programma di Sferisterio Live non si parla mai di festival, ma solo di rassegna musicale. Qualcuno evidentemente conosce la differenza tra i due termini. In ogni caso non si può dire che la formula organizzativa odierna sia molto differente dagli anni scorsi, né che essa non abbia conosciuto, anche in passato, successo di critica e di pubblico. Di diverso, semmai, c’è il tentativo di farne una cosa propria, di intestarsela per fini di marketing politico, di attribuirsi meriti tutti da dimostrare. Dev’essere questo il senso, per esempio, dei denari spesi dal Comune per la comunicazione di Sferisterio Live, che peraltro consiste in manifesti affissi per lo più in città e quindi poco utili per promuovere Macerata e la manifestazione stessa fuori dal territorio comunale, anche perché le agenzie di spettacolo hanno, com’è normale, i loro canali comunicativi professionali e li utilizzano a tempo debito e con congruo anticipo. Si continua a dire, con sprezzo del ridicolo, che Sferisterio Live non costa niente al Comune. Non è così. Al netto dei costi indiretti, ci sono dipendenti comunali che lavorano per garantire il funzionamento degli eventi, dal personale operaio alla Polizia Locale. in secondo luogo i servizi di viabilità vengono assicurati con l’ausilio di soggetti esterni all’Amministrazione che, complessivamente, sono costati al Comune 6.825 euro per tutti gli spettacoli estivi, compresi gli spettacoli di Sferisterio Live. Ma che bisogno c’è, domando io, di celare questi dati, che peraltro sono reperibili con facilità. Anche in questo caso sarebbe stato meglio, invece di giocare a rimpiattino, valorizzare con chiarezza l’apporto fattivo dell’Amministrazione, sempre che se ne abbia l’ardire».

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