Daniele Principi
La Corte di cassazione riconosce il diritto alla busta paga pesante per chi vive nel cratere. Oggi la suprema corte, sezione tributaria, ha pubblicato l’ordinanza.
«Rigettando le tesi dell’Agenzia delle entrate, l’ordinanza riconosce il diritto dei contribuenti del cratere sismico a vedersi restituito il 60% delle imposte versate nel periodo coperto dalla possibilità di avvalersi della busta paga pesante – scrivono Daniele Principi e Romina Maccari della Cgil di Macerata -. Questo terzo e definitivo grado di giudizio mette la parola fine al contenzioso giudiziario durato anni e che abbiamo dovuto affrontare per superare l’odiosa discriminazione vissuta dai cittadini del cratere del sisma 2016 che non avevano inizialmente aderito alla busta paga pesante e che avevano subito la beffa di una modifica normativa arrivata solo in un secondo momento che li aveva esclusi dallo sconto finale. La normativa riguardante la “busta paga pesante” prevedeva infatti inizialmente che i residenti dei comuni terremotati potessero optare per la sospensione delle ritenute fiscali e previdenziali da agosto 2016 fino a tutto il 2017, i cui importi sarebbero dovuti essere rimborsati per intero successivamente. Per evitare di “indebitarsi” ulteriormente in un momento difficile e visto il presupposto dell’integrale restituzione moltissimi lavoratori dipendenti e pensionati hanno preferito non avvalersi della “busta paga pesante”. Successivamente, il “Decreto Sisma” ha modificato la normativa, prevedendo che coloro che avevano beneficiato della sospensione delle imposte avrebbero dovuto restituire solo il 40% di quanto dovuto, creando una situazione intollerabile di discriminazione tra cittadini degli stessi comuni».
Romina Maccari
Lo Spi Cgil (il sindacato pensionati) ha affrontato una «complessa battaglia giudiziaria, che siamo riusciti a vincere solo grazie alla determinazione dello Spi Cgil, al grande impegno di tutta l’organizzazione della Cgil ed alla competenza dello studio legale Pettinari che ci ha assistiti in questa vertenza di portata gigantesca (ad oggi abbiamo istruito circa 3.800 pratiche solo nella nostra provincia). L’ordinanza di oggi, a suo modo storica, permetterà quindi a tutti coloro che hanno presentato l’istanza di rimborso nei tempi previsti di poter accedere alla restituzione delle somme da parte dell’Agenzia delle Entrate. Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per essere riusciti ad affermare ancora una volta il diritto dei lavoratori, pensionati e disoccupati del nostro territorio».
ORA DEVE PARTIRE I RIMBORSI PER TUTTI
È giusto
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Va detto, per dovere di cronaca e per completezza che non è tutto oro quello che luccica. Quando arriveranno questi soldi tanto attesi, saranno al netto delle somme già percepite in 730 a titolo di rimborso spese. Per capirci: chi ha effettuato ad esempio spese di ristrutturazione, di salute, veterinarie ed altro e le ha detratte compilando la dichiarazione dei redditi come previsto per legge da sempre per tutti gli Italiani non solo per i terremotati, non riceverà nulla della busta paga pesante o al massimo riceverà solo il 60% della differenza tra IRPEF versata e tasse recuperate.
Quindi ci sono residenti nel cratere che hanno ottenuto uno sconto di tasse perché hanno dimostrato di aver speso dei soldi (presentando fatture, bonfici, scontrini etc) e ci sono residenti nel cratere che avranno questo sconto senza dover dimostrare spese.
Non deve assolutamente diventare una “guerra tra poveri” ma è una considerazione sull’equità o mancanza della stessa, di questo provvedimento.