«Ci ha detto che siamo stranieri
e non dobbiamo votare»

POTENZA PICENA - Amar Ousmane da anni residente nel comune ha presentato denuncia ai carabinieri per quanto accaduto nella domenica del voto. Riferisce di essere stato avvicinato dal candidato Giovanni Principi in lista a sostegno di Tartabini che ha tentato di dissuaderlo. Nouhoume Ndyaie Moussa: «Comportamento razzista, è ora di nominare il consigliere straniero aggiunto». No comment dall'interessato: «Mi dissocio categoricamente dalla ricostruzione dei fatti. Non è andata così»

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Nouhoume Ndyaie Moussa

di Laura Boccanera

«Voi non dovete votare, connazionali fermati fuori dal seggio e dissuasi dall’esercitare il diritto di voto». A denunciarlo è Amar Ousmane, originario del Senegale e residente a Potenza Picena, che nei giorni scorsi si è presentato dai carabinieri della locale stazione per denunciare quanto, secondo la sua ricostruzione, è accaduto davanti al seggio nel giorno del voto.

E a dare sostegno al connazionale anche Nouhoume Ndyaie Moussa, candidato con il Pd a sostegno di Mario Morgoni. Nella sua denuncia Amar Ousmane sostiene di essere stato avvicinato domenica 9 giugno da Giovanni Principi, potentino e candidato con una lista a sostegno di Noemi Tartabini. «Mi ha fermato e domandato “Avete imparato a votare?”, ho risposto se stesse scherzando, ma mi ha risposto di no e invitato a vedere un video sul suo cellulare, ma io mi sono rifiutato, al che mi ha risposto “Voi non dovete votare”. Mi sono risentito, ho detto che ero cittadino italiano e che avevo i suoi stessi diritti».

La conversazione sarebbe avvenuta davanti al candidato connazionale che conferma quanto avvenuto: «Questo comportamento mi ha profondamente rattristato e offeso – aggiunge Moussa – in quanto espressione di razzismo e discriminazione. Io credo che chi si candida per svolgere una funzione amministrativa nella comunità non possa avere questo atteggiamento di rifiuto e di disprezzo nei confronti di persone straniere che rappresentano il 10% della popolazione di Potenza Picena. Sono cittadini di serie B ? Sono rimasto ancora più colpito quando ho saputo che Giovanni Principi è un rappresentante della parrocchia di Porto Potenza dove svolge le funzioni di ministro dell’eucarestia.

Mi domando se l’ideologia razzista può essere compatibile con funzioni svolte nell’ambito della chiesa cattolica e soprattutto come può conciliarsi con la parola del Vangelo. La comunità di Potenza Picena è civile, solidale e sensibile, credo che per mantenere queste caratteristiche occorre isolare le persone animate da spirito razzista e discriminatorio ed è necessario che le istituzioni locali riconoscano e diano voce alla comunità straniera. E’ il momento di attuare la norma dello statuto del Comune che prevede già la figura del consigliere comunale aggiunto con diritto di parola in rappresentanza dei cittadini di origine straniera. Ma è anche il momento di istituire una “Consulta degli stranieri”».

Interpellato su quanto accaduto Principi ha preferito non dare la sua versione dei fatti, limitandosi a dire «Mi dissocio categoricamente dalla ricostruzione dei fatti che non rispondono al vero, una vicenda che è stata strumentalizzata. Non è andata così» e lasciando intendere che potrebbero esserci ulteriori strascichi in tribunale qualora la denuncia non venga archiviata.



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