“Il cielo è sempre rossoblu” (Foto/Video)
L’abbraccio della città alla Civitanovese
«Il sogno stadio? Lo realizzo io»

Ma il cielo è sempre rossoblu. Sulle note di Rino Gaetano ieri si è festeggiata la Civitanovese che, grazie alle seconda promozione consecutiva, ha conquistato l’accesso al campionato di serie D. Un’annata da incorniciare che ha visto la squadra rossoblu dominare quasi sempre il campionato. Ieri pomeriggio si è conclusa ufficialmente la stagione con un’amichevole con l’Osimana al Polispostivo. La partita inizia in salita con gli ospiti che vanno in doppio vantaggio con Mattei e Colonnini. Ma la Civitanovese reagisce e accorcia con Visciano. Nella ripresa le cose cambiano perché Strupscheki riporta tutto in parità e poi i rossoblu infilano altre tre reti con Ercoli, Spagna e Buonavoglia. Finisce 5-2 per la squadra di casa. Tutti in doccia poi la festa è continuata al Varco sul mare.

La festa al Varco sul mare

Tantissimi tifosi e sostenitori hanno accolto l’arrivo della squadra con bandiere, striscioni e fumogeni in un clima di festa. È stato proiettato un video con tutti i gol del campionato poi la squadra e lo staff sono saliti sul palco. «È difficile parlare, è stato un anno bellissimo – commenta Stefano Spagna, attaccante – e vorrei ringraziare veramente tutti per averci accompagnato in questa annata stupenda. Speriamo di ritrovarci anche l’anno prossimo ancora più numerosi». Poi il difensore Marco Passalacqua: «Il merito va a tutta la squadra. Poi vincere il campionato in casa per me ha una valenza doppia». Infine la parola al capitano Michele Paolucci: «Ve lo dico da civitanovese con il cuore che mi scoppia: voglio ringraziare chi c’era a vedere le partite due anni fa, con la neve e con la pioggia. Abbiamo una responsabilità, dobbiamo tramandare la grande eredità che vi lasciamo, il grande amore e orgoglio per questa città. Quello che è stato fatto in questi due anni è qualcosa di incredibile e il merito va a questi giocatori, dal primo all’ultimo. Voi non immaginate i sacrifici che sono stati fatti. Nella mia vita ho fatto tanti viaggi, ma questo sicuramente è stato il più bello e il più importante».

Il capitano Michele Paolucci

Dal fondo della piazza si alza uno striscione per il mister: “Bravura e umiltà, Alfonsi grazie da tutta la città”. Un attestato di stima verso un allenatore che ha saputo magistralmente gestire un gruppo di ragazzi per un’intera stagione. «Vedere quello striscione mi riempie d’orgoglio. Devo ringraziare questi ragazzi fantastici che corrono, sudano e combattono per la maglia – commenta il mister Sante Alfonsi e continua – perché non si vince se non c’è un gruppo, un’intesa con la società, con il presidente e con tutti. Il direttore Cicchi ci è stato sempre vicino. I tifosi ci hanno ringraziato perché i ragazzi hanno sempre dato tutto in campo. Poi sono arrivate le vittorie e sempre più persone allo stadio. Andare sotto la curva e vedere la gente felice, e rendere felice la città, per noi è la cosa più bella».

Il sindaco Fabrizio Ciarapica

La festa continua e sale sul palco anche il sindaco Fabrizio Ciarapica: «C’è sempre stato un grande attaccamento per questa squadra. Il grande merito ce l’hanno i giocatori e tutto lo staff ma sicuramente anche la tifoseria che è il cuore pulsante. La voglio ringraziare perché hanno sostenuto sempre la squadra, sono stati sempre presenti, non solo in questi ultimi anni di successi ma anche nei momenti più difficili sempre con grande senso di responsabilità. Se siamo qui a festeggiare la tifoseria un grande merito ce l’ha».

Il patron Mauro Profili

Infine il patron Mauro Profili: «Dico solo una cosa: forza Civitanova. Siamo riusciti a fare cose molto belle ma ne vorremmo fare altre ancora più belle. Appena abbiamo vinto il campionato il Comune si è mosso per sistemare lo stadio. Hanno cominciato a starci più vicino, forse anche per la categoria raggiunta. È importante capire che allo stadio non vive solo il calcio ma coesistono tanti altri sport. Il sindaco aveva detto che aveva un sogno da realizzare (il nuovo stadio). Allora io stasera vorrei dirgli che io posso realizzarlo».

(f. d. m.)

(foto De Marco)