
La sede Ariston di Fabriano
Manovre di guerra non combattuta sul campo della martoriata Ucraina, ma su quelli delle scrivanie dei governi. Va letta in questa ottica il decreto firmato da Vladimir Putin con il quale viene imposta la nazionalizzazione delle filiali russe di Ariston e Bosch, che passano sotto il controllo temporaneo di Gazprom.
Una decisione inattesa, che ha spiazzato in primis l’azienda fabrianese ma con ripercussioni politiche a livello internazionale. Nel dettaglio, il decreto, postato sul portale ufficiale per le informazioni legali, riguarda la Ariston Thermo Rus Llc, controllata da Ariston Holding con un’esperienza trentennale alle spalle e di base poco fuori San Pietroburgo, e la Bsh Household Appliances Llc, controllata invece dalla tedesca Bsh Hausgerate Gmbh, che passeranno sotto il controllo di Gazprom Domestic Systems, la società del gruppo statale Gazprom produttrice di elettrodomestici. Non sono noti i motivi della decisione, ma dall’inizio della guerra in Ucraina la Russia ha posto sotto “gestione temporanea” i beni di diverse aziende occidentali, giustificando queste mosse come ritorsioni per le azioni di altri Paesi contro imprese russe colpite da sanzioni.

Antonio Tajani, Ministro degli Esteri
Della vicenda si sta interessando il Ministero degli Esteri, come confermato con due tweet su X dal ministro Antonio Tajani: «Dopo l’inattesa decisione del governo russo sulla gestione di Ariston Thermo Group ho subito attivato la nostra ambasciata italiana in Russia e parlato con i vertici dell’azienda italiana. Il Governo è al fianco delle imprese, pronto a tutelarle in tutti i mercati internazionali», ha scritto nella tarda serata di ieri il leader di Forza Italia, aggiornando poi la situazione stamattina con un secondo cinguettio: «Ho dato mandato al segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore della Federazione russa in Italia. Il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell’Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania».
(redazione Ca)
Ariston Group: il sindaco di Fabriano: «Preoccupazione e solidarietà per il trasferimento a Gazprom»
Ecco che succede a trasferire aziende fuori Italia.... specialmente in suolo russo che presenta una situazione molto complicata
Tajani, uno che conta, sì!
È da tempo che Putin dichiara che reagirà alle sanzioni e alle confische di beni di cittadini e imprese russi da parte dell'Occidente utilizzando gli stessi strumenti. Il ministro Tajani dunque finge di essere sopreso visto che non è un ministro improvvisato. Poi se vogliamo allargare il discorso, mai il resto del mondo ha applicato sanzioni ai paesi occidentali quando hanno attaccato o invaso nazioni sovrane.
Conseguenze
Ah, le sanzioni che mettono in ginocchio la Russia () possiamo farle solo noi?
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Questa signori è una ritorsione altrimenti come la vogliamo chiamare? Più tempo passa e più mi convinco che la guerra in Ucraina con la buona volontà di tutti e dico tutti si poteva tranquillamente evitare purtroppo i governanti la pensavano e la pensano diversamente.
Bisognerebbe fermarlo in tutti i modi, anche ucciderlo fisicamente questo dittatore russo PUTIN che vuole lo scontro diretto con l’OCCIDENTE, e poi ribadisce sempre che e’ stato l’OCCIDENTE ad invadere l’UCRAINA, ma e’ ben diversa la realta’.
Tutto grazie ai guerrafondai di casa nostra.
Mi sento d’accordo con Marco romagnoli, ed auguro a tutti i sostenitori di Putin qui presenti di contrarre nella forma più violenta possibile il virus intestinale
Si sapeva da un pezzo che la Russia avrebbe confiscato le filiali delle aziende occidentali. È solamente una mossa propagandistica in vista delle elezioni europee.Quando delocalizzi in un paese dittatoriale la possibilità che tutto finisca dall’oggi al domani lo metti in conto.Tra l’altro forza Italia è stato l’alleato putiniano piu.grande d’Europa. Solita fuffa politica.
L’Ariston, Bosh è altri hanno aperto in Russia e in altri paesi come la Cina le loro filiali assumendosi il relativo rischio di impresa. Sino a poco fa ne traevano il guadagno (legittimo non obietto nulla), ma senza nessun beneficio apprezzabile per la manodopera nostrana. Cambiando la situazione internazionale è naturale che ne risentono delle conseguenze specie con una guerra in corso. I Governi passati hanno consentito l’esportazione del nostro know -how e gli imprenditori nostrani come quelli di altri paesi occidentali, sono stati ben felici di aprire aziende, ad esempio, in Russia e in Cina sfruttando le condizioni favorevoli, minor costo della manodopera e minore tassazione. Una politica miope di cui oggi e in futuro ne paghiamo le conseguenze. Precisato questo, mi auguro che per il “salvataggio” delle filiali di queste aziende. il costo non ricada sulle nostre tasche.
questa è una fase di preguerra chiara, se pensate che finisca presto sappiate che è l’esatto contrario, solo il popolo Russo potrebbe con un colpo di stato fermare tutto questo, ma non mi pare intendano farlo da ciò che si apprende su Tg, anzi . . .
Che faresti se tu avessi i tuoi soldati morti a causa di bombe fornite da chi ha ditte nel tuo territorio per sostenere un piccolo comico neonazista fatto diventare un Napoleone della Resistenza democratica a forza di sbaciucchiamenti e che si pavoneggia al fronte dove i suoi muoiono, come faceva quel nostro grande Comico e che alla fine ha pagato per i crimini commessi contro gli Abissini, gli Ebrei e lo stesso popolo italiano?
Quando ci sono un aggredito e un aggressore, è nostro dovere non voltarci dall’altra parte ma intervenire in aiuto dell’aggredito:
https://twitter.com/ChanceGardiner/status/1784697334766481801