
Il sindaco Romano Carancini e l’avvocato Giuseppe Bommarito durante un convegno di diversi anni fa
di Gianluca Ginella
Diffamazione all’ex sindaco di Macerata, Romano Carancini, assolto l’avvocato Giuseppe Bommarito dopo una battaglia giudiziaria durata cinque anni. La sentenza oggi al tribunale di Macerata. Un proscioglimento con formula piena: il fatto non costituisce reato. Il pm aveva chiesto la condanna a 5 mesi per Bommarito. Anche la parte civile (si era costituito l’ex primo cittadino e attuale consigliere regionale del Pd) aveva insistito per la condanna.
Al centro del processo c’erano tre articoli di approfondimento che Bommarito, scrisse su Cronache Maceratesi in cui – secondo l’accusa – avrebbe usato espressioni «gravemente lesive». Il primo è del 11 aprile 2019 dal titolo “Piscine, il grande flop di Carancini: un delirio di favori non dovuti che ha ferito e lacerato Macerata”. Il secondo articolo è del 20 luglio 2019, dal titolo: “Piscine un decennio da favoletta il rapporto studio Carancini – Paci in contrasto con la deontologia forense”. Il terzo articolo, del 3 febbraio 2020, dal titolo “Carancini e il suo parlocoifatti. Le perle del sindaco dalla A alla Z”. Nel corso della sua arringa l’avvocato Gabriele Cofanelli, legale di Bommarito, ha spiegato le ragioni di quegli articoli ricostruendo la vicenda delle piscine che a distanza di dieci anni i lavori non erano partiti «e nonostante ciò non una diffida era stata fatta al Consorzio che avrebbe dovuto realizzarle» ha detto Cofanelli.

L’avvocato Gabriele Cofanelli
Una critica quella negli articoli, hanno sottolineato sia il legale che Bommarito (che oggi ha reso spontanee dichiarazioni dopo aver reso l’interrogatorio nel corso del processo) che non prendeva di mira la persona ma l’operato del sindaco. Inoltre a conclusione dell’arringa l’avvocato Cofanelli ha sottolineato le battaglie che Bommarito porta avanti sia con interventi su Cronache Maceratesi, sia sul campo partecipando a convegni e iniziative di carattere sociale come le campagne contro la droga.
«Una persona il cui impegno è a favore della società, una persona che non si metterebbe di certo ad attaccare un collega, l’avvocato Carancini, per un suo qualche interesse personale» ha detto Cofanelli. La parte civile (Carancini è assistito dall’avvocato Paolo Giustozzi) ha invece chiesto la condanna sostenendo la bontà dell’operato dell’ex sindaco e sottolineando la gravità della presunta diffamazione.
Alla fine, dopo due anni di processo e tanti testimoni (molti i politici chiamati dalla difesa: dall’avvocato Bruno Mandrelli, ad Anna Menghi, Massimiliano Sport Bianchini, l’imprenditore Maurizio Mosca) il giudice Roberto Evangelisti ha assolto Bommarito con formula piena.
«Dopo questi cinque anni di battaglia giudiziaria sicuramente da parte del mio assistito c’è una forte soddisfazione per l’assoluzione raggiunta, che riteniamo frutto di una grande attenzione da parte del tribunale» ha concluso Cofanelli.
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Carancini e il suo #parlocoifatti Le “perle” del sindaco dalla A alla Z
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Congratulazioni all’amico carissimo Peppe Bommarito.
Caro Peppe, è un esito che mi aspettavo, ma averne la certezza, mi fa molto piacere, come mi farà piacere seguire le tue battaglie per una società migliore.
Congratulazioni Peppe,
non ti curar di loro e lasciali rosicare
Grazie a tutti per la solidarietà e l’amicizia che mi avete dimostrato in questa occasione.
In ballo c’erano non solo la mia dignità e la mia reputazione di giornalista allo sbaraglio (io, infatti, pur avendo ormai scritto qualche centinaio di articoli, non mi sono mai iscritto all’albo dei pubblicisti e dei giornalisti), ma anche la credibilità dei miei articoli, presenti, passati e futuri e, più in generale, concetti di grande rilevanza costituzionale, come la libertà di stampa, di cronaca, di critica.
In questa vicenda tali diritti sono stati sottoposti ad un attacco virulento da parte di un uomo politico molto arrogante come Romano Carancini, che non sopporta critiche e vuole intorno a sè solo degli yesmen. Ora questa batosta, questa questa mia assoluzione, gli si ritorcerà contro, almeno così spero, in questi giorni in cui la segretaria nazionale del suo partito, la Schlein, non fa che parlare di libertà di stampa e di necessaria tutela dei giornalisti rispetto alla “querela facile” di molti uomini politici.
Una sonora lezione per Carancini, che mi auguro gli serva da lezione, a lui e ai suoi avvocati, i quali, quando hanno depositato la querela non hanno sentito nemmeno il dovere di preavvisarmi con una telefonata, come di solito si fa tra colleghi, nonostante i pregressi rapporti di conoscenza (e in un caso anche di amicizia) e nonostante il fatto che io avessi fatto loro, in precedenza, qualche non secondario favore.
Devo ringraziare particolarmente il mio avvocato difensore, Gabriele Cofanelli, che mi ha difeso con grande perizia giuridica e soprattutto con il cuore e con l’amicizia. E i testimoni da me indicati (Fabrizio Giustozzi, Momo Mosca, Anna Menghi, Bruno Mandrelli e Max Bianchini), che con grande efficacia hanno raccontato la verità dei fatti e ricostruito in aula il grande scandalo caranciniano delle piscine fantasma.
Un ringraziamento va ovviamente anche al giudice Roberto Evangelisti, che ha diretto il dibattimento con equilibrio e con grande attenzione, dando il giusto spazio alle contrapposte tesi difensive.
Ci vediamo al prossimo articolo!
Leggo con estremo piacere di quest’assoluzione; e con formula piena, che per me, qualcosa significa eccome. Che poi i politici, non solo a Macerata, per non veder contrastato il loro comportamento, ricorrano alle querele, in tutt’Italia è un fatto assodato: ma stavolta, vista la storia personale dell’amico Peppe, specie il suo impegno per tutti noi, hanno toppato di grosso.
Sig.Franceschetti sono d’accordo con lei ma questi rosicano da matti….
Credo che le critiche al sindaco Carancini fossero di natura politica-amministrativa e non con intendimenti diversi.
Purtroppo, oggi tutta la dialettica politica amministrativa viene buttata a coppe con denunce legali.
Mi è capitato che avessi un esposto a carico per presunta accusa ad un sindaco, risultasi non veritiera quasi subito in fase istruttoria.
Mi piace, però, ricordare un fatto, che dimostra una lucidità mentale politica… Accusai pubblicamente sui social una esponente di FdI di Corridonia di essere andata ad un Convegno a Dubai (se ben ricordo) a carico della Regione Marche e l’accusata mi rispose che non era esatto: c’era andata a spese sue, ma che non mi avrebbe denunciato. Presi atto della mia stupidità per non essermi informato a dovere. La ringraziai e – pur non avendolo lei richiesto – immediatamente le chiesi scusa “pubblicamente” in forma scritta su tutti i social di Corridonia, per la mia scorrettezza.
Possiamo oggi sbagliare pure per non avere più un partito della Prima Repubblica che ti forniva informazioni esatte prima di farti scrivere un articolo. Però passare, come oggi avviene, immediatamente alle denunce alla Magistratura significa solo che abbiamo abbandonato ogni dialettica per dirigerci verso l’imbarbarimento politico.
complimenti Giuseppe Bommarito, da sciocchi pensare sia come avvocato e come cittadino , da sempre attento osservatore, approfittare di cariche politiche perché non piace quello che dici….la politica sempre più scadente….
…massima stima per Bommarito, ma mi sembra una disfida, altro che Barletta, tra bambini dell’asilo, giudici compresi. Macerata civitas advocatorum.
Stima immensa per l’Avv. Bommarito, cui va la riconoscenza per il suo impegno e coraggio.
Raccontare dei fatti con accuratezza e precisione, dicendo pure il vero, a me sembra che non ci sia niente di male. Come denunciare lo strano caso di un condominio dove “stagnano” senza il minimo problema tossici e spacciatori che a piacimento e con il consenso di persone apparentemente “normali” fumano cocaina gran parte del giorno e della notte……facendo un tanfo pazzesco….
Congratulazioni all’avvocato Bommarito, a cui non può non essere riconosciuta la serietà del suo impegno sociale (confermato da questa sentenza), che fa esattamente da contrappeso al soggetto che lui stesso definisce, troppo elegantemente, “uomo politico molto arrogante come Romano Carancini, che non sopporta critiche e vuole intorno a sé solo degli yesmen”…. troppo elegantemente…perché questo soggetto, per la costanza dei suoi comportamenti, meriterebbe ben altre e ben peggiori definizioni!