Il pub Hab
di Luca Patrassi
Non si placa la polemica sulla vicenda della revoca dei permessi per l’occupazione di suolo pubblico a due locali di via Gramsci, il bar Cabaret e il pub Hab. Ci sono ancora strascichi della riunione di giunta che ha visto, anche sentito stante il volume molto alto, emergere l’ennesima divisione: stavolta si è formato un asse del no con gli assessori Andrea Marchiori, Paolo Renna, Riccardo Sacchi e Katiuscia Cassetta “contro” gli assessori Silvano Iommi e Laura Laviano che sono apparsi più favorevoli alla concessione mentre il sindaco Sandro Parcaroli ha, per l’ennesima volta, preso tempo rinviando a un futuro regolamento.
Il bar Cabaret
Non si sono invece espressi, nel corso dell’ultimo incontro, gli assessori Francesca D’Alessandro e Marco Caldarelli. Fuori dalla giunta, a farsi sentire è la consigliera comunale di Macerata Bene Comune Stefania Monteverde: «Se, secondo l’amministrazione Parcaroli, i tavolini del bar non vanno bene – sono parole della consigliera di opposizione, già assessora alla cultura – per il vicolo Consalvi perché rovinano l’estetica di uno spazio culturale, allora non vanno bene in tutto il centro storico, dalla Loggia dei mercanti a Palazzo del Municipio, Galleria Scipione, Palazzo degli Studi, dove certe scelte estetiche sono molto discutibili. Li vogliono togliere ovunque? Abbiamo bisogno di tavolini per sederci, prendere un caffè, parlare, mangiare. Devono però essere belli, puliti, sicuri. E questa è anche responsabilità dell’amministrazione che governa».
Stefania Monteverde, consigliera comunale
Cosa che secondo Stefania Monteverde non accade: «Invece questa amministrazione punisce qualcuno, chiude gli occhi per altri. Perché? Il sindaco Parcaroli finge di risolvere, e poi rinvia a ulteriori regolamenti. Ma il regolamento comunale per i dehors c’è, deve solo essere applicato per combattere le plastiche selvagge e garantire il diritto al lavoro dei commercianti e il diritto al bello e sicuro per tutti. Se veramente vogliono valorizzare vicolo Consalvi con la nuova illuminazione artistica, ridiano i Magazzini Uto alle associazioni della città. Questo dovrebbero fare subito. Oggi invece sono stati concessi dall’assessora alla cultura a un’associazione romana e sono sempre chiusi. Un vero esproprio ai cittadini. Se questo è valorizzare il centro storico».
La commedia del no ai tavolini, colpito anche il pub Hab: «Congestione del traffico»
«Via i tavolini del bar da vicolo Consalvi: è un simbolo culturale della città»
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E te pareva….la buttiamo sempre in politica…assurdo.
Ineccepibili i rilievi della consigliera Stefania Monteverde, mi auguro una salutare resipiscienza da parte dell’amministrazione
Fateli mangiare questi gatti…non la buttate la trippa….
Qualcuno deve essere nato sotto un cavolo. Che si faccia il Dna per scoprire anomalie che potrebbero inficiare i prossimi 2000 anni del borgo, tempo più o meno calcolato per la durata delle opere che la marionetta opportunatamente condotta da chi l’ha messo dove sta dovrà portare a termine nei prossimi due anni e che probabilmente al nuovo villaggio capoluogo bisognerà trovare un nuovo nome perché chi verrà a Macerata andrà incontro a continue figuracce chiedendo non riconoscendola dov’è andata a finire. Fare o comunque incentrare un consiglio comunale su quello che non possiamo definire una distrazione di massa, non locale, oramai quasi inesistente dopo aver abbandonato il centro per pianure lontane che promettono centri commerciali a iosa e addirittura carovane per raggiungerle, non è uno spreco, anzi serve a conoscere meglio i futuri appartenenti alla opposizione perché purtroppo l’amor cieco verso Salvini solo a questo può portare, se non peggio. Non a una frammentazione ma ad un abbandono notturno tipico di chi pieno di debiti preferisce ore più romantiche e maggiormente ispiratrici per rime baciate per caricare in fretta e in furia il camion dei traslochi e togliere il disturbo. Solo chi ci è passato può conoscere il sottile piacere di aver lasciato tutti i famelici creditori con un palmo di naso. Certo che leggendo il nome della via dedicata a Gramsci non può magari venire in mente un’aspra lotta tra l’uomo, la sua politica insomma tutta la sua eredità con uno scontro ad alto livello con le fulgide menti degli assessori che consapevoli della trasformazione a cui sta andando incontro l’Europa intera grazie alla giocatrice di sponda( stia attenta alle buche) che guida con piglio sicuro, autoritario e diritto fino alla meta di materiale ben prevedibile. Anche la prosa stanca, però… ma perché non fanno una semplicissima prova i difensori dell’oramai, leggo da alcuni commenti, Vicolo Consalvi ,Patrimonio dell’Unesco, dell’Umanità ecc, come portare le loro poltrone nei due ritrovi e lì all’aria aperta, tra un bicchiere e l’altro vedere se la situazione si possa risolvere in maniera meno incresciosa ricordando sempre di fare quel famoso Dna.
Ps. La resipiscenza è una virtù che solo i saggi e gli avveduti praticano