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Acqua, i sindaci esclusi contro Parcaroli:
«Basta perdere tempo,
il 31 gennaio si decida»

CASO - Vincenzo Felicioli, Roberto Lucarelli, Patrizio Leonelli, Emiliano Nardi, Sauro Scaficchia, Sandro Botticelli e Mario Baroni non erano stati invitati all'ultimo summit convocato dal presidente della Provincia per parlare del gestore unico del servizio idrico: «Le conclusioni alle quali si è giunti non sono altro che riscontrabili in una proposta già avanzata in sede di Aato3, all'epoca fortemente contestata. Oggi ci si ravvede ma abbiamo perso dieci mesi»

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acquedotto-e1690480604571-325x214«Basta politicizzare il tema dell’acqua: il tempo perso non ritornerà ma non bisogna perderne altro ed è fondamentale prendere una decisione nell’assemblea dell’Aato3 convocata per il 31 gennaio, persino ricorrendo al voto. Non possiamo più attendere: tutte le iniziative che tendono ad allungare i tempi della decisione ci condurranno inevitabilmente verso la scadenza dei termini e la necessità di fare un bando pubblico della gestione dell’acqua, con il rischio elevatissimo che questa finisca in mano a delle aziende private».

I sindaci non convocati dal presidente della Provincia Sandro Parcaroli al summit dell’altro giorno sulla questione del gestore del servizio idrico intervengono e prendono posizione.  E soprattutto puntano il dito proprio contro il presidente della Provincia: sia per aver convocato una riunione al di fuori dell’assemblea dell’Aato3, sia perché ritengono che la soluzione che sembrava aver messo tutti d’accordo, il ricorso a una società concessionaria già esistente nella cui compagine azionaria far entrare sia le altre municipalizzate che i sindaci, in realtà fosse già stata avanzata la scorsa primavera senza successo. Insomma considerano la mossa del presidente della Provincia uno sgarbo istituzionale e una perdita di tempo. A firmare il comunicato congiunto sono: Vincenzo Felicioli (Fiuminata), Roberto Lucarelli (Camerino), Patrizio Leonelli (Castelraimondo), Emiliano Nardi (Serravalle), Sauro Scaficchia (Fiastra), Sandro Botticelli (Gagliole) e Mario Baroni (Muccia).

«Le conclusioni alle quali si è giunti – dicono con riferimento al summit dell’altro giorno – non sono altro che riscontrabili in una proposta già avanzata in sede di Aato3. Appare chiaro che ogni discussione vada fatta e ogni decisione presa, in seno a questa stessa assemblea. Per noi parlano gli atti la proposta di una società consortile mista, formata da Comuni e aziende era stata già avanzata nell’assemblea dell’Aato3 del marzo 2023. Una proposta fortemente contestata all’epoca. Oggi ci si ravvede ma abbiamo perso dieci mesi di tempo. Tra le critiche e le richieste emerse nel corso di quella stessa Assemblea primaverile vi fu l’esigenza di un parere terzo sulla formula più adeguata da adottare. E si decise di avvalersi della consulenza del rinomato avvocato Boifava – spiegano –, questo parere è stato prima consegnato ai sindaci dell’Aato3 e quindi discusso nell’assemblea del 28 dicembre 2023: ne è emerso che la società consortile di secondo livello, all’epoca sponsorizzata a mezzo stampa dal segretario del Pd Sciapichetti, anch’egli oggi ravvedutosi dopo mesi, fosse contraria alla legge e soggetta a bocciatura da parte della Corte dei Conti».

«Ciò che è importante ribadire è che la sede di ogni dibattito rimane quella democratica dell’assemblea dell’Aato3 – concludono i sindaci – al termine della quale ognuno deciderà, atti alla mano, quali decisioni prendere nei rispetto dei cittadini. Per quanto ci riguarda rimaniamo assolutamente disponibili al dialogo, e non vogliamo mettere a rischio il mantenimento della gestione pubblica dell’acqua. Va ribadito, infatti, come solo la società consortile costituita da tutti i sindaci sia l’unico percorso lineare, scevro da rischi procedurali e normativi ma siamo intenzionati a capire cosa è cambiato in questo lasso di tempo per cui è tornata in auge la soluzione mista». 

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