Vittorio Lanciani
di Luca Patrassi
«Barbari». L’affare dell’ascensore allo Sferisterio visto dall’Ordine degli architetti della provincia di Macerata. Ad intervenire, lanciando un missile dialettico, è il presidente Vittorio Lanciani. A voler usare un po’ di malizia e fare dietrologia magari si possono immaginare sullo sfondo un mai sopito “razzismo” professionale (architetti contro ingegneri e viceversa) ed anche un attacco all’assessore comunale ai Lavori Pubblici, l’avvocato Andrea Marchiori, che ha difeso l’operato degli uffici sulla storia dell’ascensore entrando in rotta di collisione con l’assessore al’Urbanistica Silvano Iommi. In ogni caso l’architetto Lanciani va giù duro, ecco il suo intervento: « Siamo giunti al dunque. La prova dell’arrivo al limite del precipizio è oramai palesata. Nel momento in cui la scusante del “pragmatismo tecnologico”, o della “necessaria rifunzionalizzazione”, vengono sbandierati a supporto di una sventurata scelta progettuale, avulsa da approcci tutelari nei confronti del patrimonio storico architettonico a noi giunto dai ben pensanti predecessori, siamo di fronte a barbarici attacchi culturali sradicanti secoli di cultura».
La foto pubblicata da Andrea Marchiori, scattata durante una simulazione
Aggiunge il presidente dell’Ordine degli architetti: « Lo Sferisterio di Macerata, conosciuto in tutto il mondo, associato alla più alta forma di arte quale è la musica, pretende un dibattito integrato di discipline culturali anche solo per le più semplici opere di manutenzione ordinaria. La necessità di rispondere alle normative in materia di abbattimento delle barriere architettoniche rappresenta una tematica a cuore di una possibilità progettuale che può rappresentare una occasione di raccolta di idee attraverso la formula del concorso di idee. Maggiormente necessaria quando gli occhi del mondo intero stanno a guardare». L’attacco di Lanciani: «La superficialità di perseverare nel proporre quanto enti preposti hanno rigettato, dimostra la totale assenza di professionalità e competenza alla base delle scelte progettuali, ancor più quando a proporre è l’ente pubblico nel potere che rappresenta. L’Ordine degli Architetti di Macerata vigila nel territorio provinciale al fine di tutelare quanto rappresenta il patrimonio collettivo, sia esso paesaggio, architettura, arte e cultura. Impossibile rimanere in silenzio di fronte a tali fatti. Urge un cambio di approccio al fine di preservare per le generazioni future quanto di prezioso abbiamo. Chiediamo dunque immediato riferimento al concorso di idee, quale strumento per poter potenziare l’offerta di soluzioni progettuali integrate da visioni trasversali che ne arricchiscono i contenuti garantendo risultati dignitosi».
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Con tutto il rispetto per diversi punti di vista reputo oramai assodato che i concorsi di idee servono a non concretizzare la soluzione progettuale e noi Architetti ci ritroviamo a partorire idee che nella migliore delle ipotesi vengono realizzate male da tecnici che non hanno competenze. Oramai in Europa e negli ultimi anni anche qua in Italia, si indicono Concorsi di Progettazione a più fasi anche a chiamata che permettono ai progettisti di portare a compimento l'opera con qualità. Spero che tutti possano fare un passo in avanti su questo tema....noi Architetti professionisti già lo abbiamo fatto....
Scusatemi. Non avendo competenza, mi domando; ma chi hanno problemi motorie possono andare in platea ( arena ? ), è più comodo, ci si arriva con più facilità. Non c'è bisogno di andare sui palchi; o ne facciamo una questione di CLASSE SOCIALE?
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ma fate un ascensore o scala mobile per salire in piazza in modo da riportare gente in centro
Architetti contro ingegneri e viceversa? Forse è molto più realistico pensare all’invidia di chi provandoci non è riuscito a diventare né ingegnere né architetto.
Quando l’incompetenza, la mancanza di buon gusto e il pressappochismo danneggiano l’ornato pubblico.