«Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin
aumentate nel Maceratese le donne
che contattano la polizia per un aiuto»

CIVITANOVA - Inaugurata in commissariato la stanza protetta per le vittime di violenza. Il questore Luigi Silipo: «Ai ragazzi dico di smettere di controllare i cellulari». La vice questore Patrizia Peroni: «Con i fatti avvenuti in questi giorni c'è una maggiore sensibilità. Nelle donne c'è la consapevolezza che non è più possibile gestire da sole questo rischio». Tour delle panchine rosse con il sindaco Ciarapica e il presidente del consiglio Troiani

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La nuova stanza protetta

di Laura Boccanera

Impennata di contatti con la polizia di donne vittime di violenza. L’effetto del delitto di Giulia Cecchettin anche in provincia di Macerata: l’uccisione della ventiduenne per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta ha alzato la soglia di sensibilità nei confronti del fenomeno della violenza sulle donne, sia quella fisica che quella psicologica, facendo registrare un incremento di contatti negli ultimi giorni. A riferirlo è la vice questore Patrizia Peroni intervenuta questa mattina al commissariato di Civitanova assieme al questore di Macerata Luigi Silipo e alla dirigente della Digos di Macerata Nicoletta Pascucci.

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Da sinistra il commissario Fabio Mazza, la vicequestore Patrizia Peroni, il questore Silipo, Elena Clementi di Poltrona Frau e Nicoletta Pascucci dirigente Digos

L’occasione l’inaugurazione della stanza protetta riservata alle vittime di violenza e all’audizione di persone fragili come minori.

Grazie a Poltrona Frau che ha realizzato gli arredi la provincia di Macerata dispone da oggi di un locale attrezzato e riservato in cui le vittime possono, coi loro tempi e in un ambiente protetto, raccontare e denunciare eventuali soprusi. Un’inaugurazione che non a caso arriva nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne: «è necessario continuare a parlarne sempre – ha detto il questore Silipo – a chi mi chiede cosa c’è ancora da fare dico: “c’è da cambiare il mondo e non girarsi dall’altra parte, non sottovalutare neanche le espressioni di linguaggio comune. Dobbiamo dire basta a tutte le forme di controllo, ai ragazzi dico “basta coi cellulari controllati”. Non è retorica o una frase da Miss Italia dire che si deve voler cambiare il mondo. Perché se cambiamo anche solo la vita di una persona abbiamo cambiato il suo mondo. E ringrazio Frau per aver aderito alla richiesta che abbiamo fatto. Oggi apriamo questa stanza di protezione per le fasce deboli, ma che in realtà deboli non sono perché non è debole chi ha il coraggio di denunciare e reagisce. E’ la prima volta che viene creato in provincia di Macerata uno spazio come questo ed è stata scelta Civitanova perché centrale rispetto al territorio e perché aveva gli spazi più adatti». «I numeri delle denunce sono in crescita – ha precisato la vicequestore Peroni – un segnale di maggiore sensibilità verso il fenomeno più che relativo ad una reale maggiore incidenza dei casi. Molto, come sappiamo rimane sommerso. Ma un dato di fatto è che sta maturando una maggiore sensibilità con i fatti avvenuti in questi giorni. Abbiamo avuto un incremento di donne preoccupate di comportamenti che vengono intercettati prima e c’è la consapevolezza che non è più possibile gestire da sole questo rischio». Soddisfazione per la creazione della stanza protetta è stata espressa anche da Elena Clementi di Poltrona Frau.

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La panchina rossa in ospedale

L’apertura in commissariato della stanza protetta è un’iniziativa che si è aggiunta al “tour” delle panchine rosse presenti in città (all’ospedale, di fronte alla biblioteca e nel parco Baden Powell) da parte dell’amministrazione comunale. Il maltempo ha interrotto il programma della cerimonia che prevedeva un flash mob davanti alla panchina di piazza Cecchetti.

All’ospedale il sindaco Fabrizio Ciarapica ha deposto una ros rossa: «ci troviamo accanto a questa panchina rossa, simbolo del nostro impegno contro la violenza sulle donne. Siamo qui insieme a medici ed infermieri, impegnati in prima linea, nella cura e nel sostegno alle donne che subiscono violenza. A loro il mio sentito ringraziamento per la sensibilità e la professionalità con la quale affrontano, ogni giorno, un problema che non conosce confini, un male che oscura la dignità di molte donne nel mondo».

Il sindaco ha poi lanciato un messaggio a tutta la cittadinanza: «Dobbiamo sederci insieme, come comunità, per discutere, sensibilizzare e promuovere un cambiamento culturale profondo. Parlate, ascoltate e unitevi per costruire una comunità in cui ogni donna possa vivere senza paura. Mi impegno a rafforzare i servizi di supporto e prevenzione, a educare le generazioni future affinché crescano consapevoli che il rispetto per la persona è un valore fondamentale. La violenza contro le donne è una piaga che possiamo sradicare solo agendo insieme». Dopo l’ospedale, visita alla panchina al parco Baden Powell e per finire a quella in piazza Cecchetti dove tutti i presenti, dopo un minuto di silenzio hanno deposto una rosa rossa.

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