«Ex Orfanotrofio, decisione corretta:
Sclavi si è accanito su un edificio
che non risponde alle norme sul sisma»

TOLENTINO - L'ex sindaco Giuseppe Pezzanesi replica alle accuse della maggioranza sul caso del mancato trasferimento di alcune classi del Filefo e difende la Provincia: «Cercare di far passare decisioni oculate frutto di condizionamenti di appartenenza politica alla Lega è davvero risibile e largamente scorretto». Poi passa al contrattacco

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Giuseppe Pezzanesi

di Francesca Marsili

«Cercare di far apparire decisioni estremamente oculate e responsabili come quelle nel settore scolastico del presidente della Provincia Parcaroli, del vicepresidente Buldorini e della consigliera delegata all’edilizia scolastica Sestili frutto di condizionamenti di appartenenza politica alla Lega è davvero risibile e largamente scorretto. Le scelte si devono e si possono fare in due modi: giuste o sbagliate; questa della Provincia alla luce degli elementi addotti è stata giusta».

Sulla vicenda del no della Provincia al trasferimento del liceo Classico Filelfo nell’ex orfanotrofio interviene l’ex sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, da poco entrato nel Carroccio. Lo fa a seguito della nota congiunta delle tre forze di maggioranza che guidano Tolentino che in quel no vedono una precisa strategia che parte «da chi non ha accettato di perdere il potere di questa città», tra le righe lo stesso Pezzanesi, con la responsabilità della Lega provinciale guidata da Luca Buldorini assieme alla consigliera provinciale leghista Laura Sestili.

«Su Palazzo Europa – ribatte invece Pezzanesi – si è concentrato l’accanimento di Sclavi per poter portare sole dieci classi dei Licei in quel luogo inadatto e non pienamente rispondente alle attuali norme sul sisma. Il tutto per mantenere una promessa elettorale noncurante del fatto che nel centro storico, Palazzo Europa compreso, per almeno i prossimi cinque anni sarà un pullulare di cantieri e di gru per la ricostruzione, e del fatto che prestissimo i ragazzi, grazie al buon lavoro della Provincia e dei tecnici, vedranno partire i lavori del Campus scolastico in Zona Pace».

Pezzanesi si domanda a cosa possono essere servite «tutte le denigrazioni dell’amministrazione Sclavi sia nei confronti della Provincia che della sede della ex Quadrilatero attraverso i giornali e “Striscia la Notizia” se non ad abbassare il numero di iscritti agli stessi Licei. La Provincia fa il suo dovere disponendo il non trasferimento dei ragazzi in una struttura senza l’adeguato indice di vulnerabilità sismica – rincara – e nella quale qualche giorno dopo la conclusione dei lavori si verificarono pure infiltrazioni di acqua piovana dal tetto».

Ma l’ex sindaco non si limita solo a difendere le decisioni della Provincia. A 16 mesi dal suo “pensionamento” a sindaco di Tolentino, dopo aver guidato per dieci anni la città, analizza l’operato della nuova amministrazione Sclavi e definisce l’attuale maggioranza composta da «rampanti neo politici» che in un anno e mezzo «hanno inaugurato un distributore di pallet automatico, tre panchine colorate, avviati i lavori della via Lauretana predisposti da noi e fatta la riparazione della Casa dell’acqua in Viale Buozzi, del muro di cinta della Basilica di San Nicola danneggiato da un vandalo, e del barbecue al Lago delle Grazie».

Per Pezzanesi, i movimenti politici che compongono la nuova guida di Tolentino, Tolentino Popolare, Tolentino Civica e solidale e Riformisti Tolentino, e i loro rappresentanti, hanno «dato origine alla più singolare amministrazione comunale che vi sia mai stata a Tolentino in termini di conoscenza della materia e di risultati ottenuti sino a qui, dal momento che dopo 16 mesi di governo il fare della stessa è quello di continuare a impazzare su Facebook o attraverso i suoi esponenti e/o fidi sostenitori, cercando di convincere la collettività che la attuale mala gestio della cosa pubblica dell’amministrazione Sclavi è tutta dell’ex sindaco».

Valuta ancora più nel dettaglio l’operato del nuovo governo cittadino paragonandolo al suo e aggiunge: «Conscio delle vostre potenzialità amministrative, che ad oggi si sono dimostrate tutt’altro che eccelse, mancanti tra l’altro di un progetto globale di sviluppo della città e di una visione d’insieme delle sue problematiche e delle sue aspettative. Vi rifate alla precedente amministrazione e al suo sindaco Pezzanesi, che in periodo di gravissimo terremoto e di Covid ha realizzato tra piccole, medie e grandi, più di 110 opere pubbliche in 10 anni. Con esse anche la progettazione e il relativo finanziamento di opere strategiche e irrinunciabili per la città per circa 350 milioni di euro». «Vi comprendo – prosegue con sarcasmo rivolgendosi sempre alla compagine di maggioranza – perché vi trovate davanti ad un macigno di macrodimensioni che vi opprime e vi schiaccia, dal momento che tutto ciò che lo compone in termini di opere e finanziamenti addentellati è straordinario e non è per una sola virgola farina del vostro sacco». Pezzanesi ricorda di aver lasciato «al governo Sclavi 350 milioni di opere e finanziamenti da realizzare, che quest’ultimo, fin da subito, non ha tentato di condividerne e di istruirne gli iter per la realizzazione. Ma si è incaponito a bloccare tutto quello che era possibile, recandosi presso gli uffici competenti sconfessandoli, per tentare di poterne fare di nuovi non rendendosi conto che tutto ciò é assurdo ed irrealizzabile. Con il rischio di buttare progetti e soldi che mai più saranno disponibili». L’ex sindaco elenca quelli che a suo avviso sono i progetti «buttati» che generano «il triste record negativo».

Tra queste Pezzanesi cita: la delocalizzazione della Saipa, l’ampliamento dell’impianto di depurazione Assm, la chiusura dell’asilo nido del centro e delle mense scolastiche con affidamento del servizio alle coop, il blocco dell’iter di acquisizione dell’ex Maestre Pie Venerine, il blocco dell’iter della ricostruzione dell’ospedale di comunità di Tolentino «così come concordato e sottoscritto nel dicembre del 2021», il blocco «dell’incarico progettuale propedeutico alla costruzione ex novo della materna Bezzi e delle elementari Don Bosco di fianco al nuovo Campus scolastico delle superiori in zona Pace». Tra ciò che è fermo Pezzanesi inserisce anche l’allargamento dell’ attuale Casa di riposo e quello della costruzione di una nuova Casa di riposo «alla luce dei 5 milioni di euro previsti dal Commissario Legnini nel Psr fortemente voluti da noi» e la bretella di collegamento tra Tolentino e San Severino, «con l’aggravante dell’amministrazione targata Sclavi di voler rinunciare tra le opere addentellate, da noi pattuite con Anas, Regione, Provincia di Macerata». «Dimenticato – aggiunge – il progetto di attracco meccanizzato dal parcheggio del Foro Boario a Piazza Oberdan nei pressi della Basilica di San Nicola, agognata struttura per tutti i fruitori del centro storico e della splendida struttura del Santuario».

«Ecco – sottolinea l’ex sindaco – le mie considerazioni vi daranno la dimensione della differenza tra il lavoro svolto nei dieci anni in collaborazione e rispetto con le massime istituzioni politico-amministrative locali, provinciali, regionali e nazionali rispetto allo squallore e all’offesa alla verità che arrecano le dichiarazioni di questi giorni dei partiti di maggioranza». L’ultima stilettata arriva in relazione all’assenza di un rappresentante locale nel cda del Cosmari. «Essendo il governo cittadino espressione di sinistra, magari l’avrebbe dovuto richiedere all’area di centrosinistra». Risponde anche riguardo l’accusa di essere stato nominato presidente del Cosmari (incarico che il Tar ha confermato non gli poteva essere conferito), perché non eletto in Regione. «Signori – conclude e lancia il guanto della sfida –  non ho mai chiesto la sedia al Cosmari perché non eletto, ma al contrario mi è stato proposto dai colleghi sindaci. Quindi smettetela, se ci riuscite, di dire bugie. Anzi, se la nuova amministrazione Sclavi vuole, onde evitare contraddizioni o false dichiarazioni, ci possiamo incontrare una sera o più sere in Tv per un dibattito aperto e con i documenti al seguito su tutte le opere citate affinché i cittadini possano giudicare chi dice il vero e chi dice il falso. Una volta per tutte».

 

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