L’assessora Barbara Capponi
Cresce la rosa delle iniziative realizzate dal Comune di Civitanova in stretta collaborazione con la Consulta dei Servizi Sociali, organismo che dal 2010 ha messo in rete l’Ente con le tante associazioni operanti nel settore socio-assistenziale ed educativo. Nei giorni scorsi, la Giunta comunale ha approvato un ulteriore progetto denominato: “Civitanova Solidarity World”, proposto dal gruppo di lavoro “Minori e famiglie” sulla falsa riga del festival estivo “Civitanova Solidarity Sound” con il coordinamento del maestro Samuele Dutto, già direttore artistico del concorso musicale. Questa nuova iniziativa intende promuovere, attraverso il mezzo della poesia, la cultura della solidarietà nell’ottica dell’esercizio del volontariato e stimolare i giovani alla riflessione di temi importanti per la loro crescita.
«Proseguono le attività della Consulta dei Servizi sociali finanziate dall’Assessorato nell’accordo di programma – spiega l’assessora Barbara Capponi – È importante continuare, dopo il concorso musicale, a rivolgersi ai giovani con proposte ambiziose di crescita e riflessione, e ringrazio la Consulta per i suoi input proattivi e sempre interessanti, che sapranno coinvolgere ancora una volta giovani e ragazzi». Cinque i temi del concorso: Accettazione e rispetto delle differenza tra persone (es. culturali, disabilità, di pensiero, disparità uomo/donna, differenze etniche, religiose, sociali); Prevenzione del disagio giovanile; Promozione del volontariato e della solidarietà; Tutela della salute e dell’ambiente; La resilienza. La partecipazione a “Civitanova Solidarity World” è aperta a persone da 6 ai 35 anni, ma anche a gruppi, classi, centri di aggregazione, oratori, centri famiglia. L’iscrizione è per tutti gratuita e deve avvenire entro il 25 ottobre 2023. Per informazioni è possibile contattare il numero 338/2331649 oppure inviare una mail a [email protected]
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latinòrum s. m. – Parola formata popolarmente con la desinenza -orum del genitivo plur. latino per indicare spreg. o scherz. il latino, quand’esso non è inteso o è adoperato da chi non vuole farsi intendere (e con questa accezione può indicare un discorso anche non latino ma costruito con parole intenzionalmente oscure, involute o troppo tecniche). È nota soprattutto per la frase pronunciata da Renzo nel capitolo II dei Promessi Sposi, quando don Abbondio gli enumera in latino gli impedimenti dirimenti: «Si piglia gioco di me?» interruppe il giovine. «Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?» (Manzoni).
inglesorum s. m. inv. (iron.) La lingua inglese usata con ostentazione, per enfatizzare e rendere volutamente incomprensibili concetti o fenomeni ai quali ci si potrebbe riferire in modo più sobrio e schietto. ◆ Certo il «latinorum» sta scomparendo, ma solo per essere sostituito dall’«inglesorum»: tax day, devolution, target, deregulation e via dicendo. (Cristina Taglietti, Corriere della sera, 30 giugno 2000, p. 33, Cultura) • ore e ore di commissioni, aumentate le incombenze burocratiche, gli adempimenti formali, i moduli da riempire, per poter dar senso a tutte quelle sigle, a quelle nuove parole (ripeto «parole») fino a far sentire la didattica come un’intrusa. Il tutto, ovviamente, in un didattichese cavilloso e stucchevole, farcito anche di inglesorum, che è servito a qualcuno di noi per farsi bello in collegio dei docenti, a qualche altro per sentirsi frustrato e didatticamente inadeguato, ad altri ancora per fargli capire che era ora di andare in pensione. (Luciano Campagna, Repubblica, 21 aprile 2005, Milano, p. VIII) • Sottoposti a una sorta di questionario parallelo, sei storici della lingua tentano dunque un difficile bilancio su un «nuovo politichese fatto di “inglesorum” aziendale» (Giuseppe Antonelli), o su cronisti politici che «scimmiottano sovente configurazioni testuali e sintattiche nonché stilemi presenti nella narrativa contemporanea» o ricorrono a «titolature gridate, ripetitive (sono oltre vent’anni che ci si esercita negli stessi giochini linguistici e retorici)» (Maurizio Dardano). (Lorenzo Tomasin, Sole 24 Ore, 30 marzo 2008, p. 36, Letture).
Composto dai s. m. ingles(e) e (latin)orum.