L’insegna della Pizzeria Corso, già Da Ermete Rosticceria
di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni)
La rosticceria Da Ermete lungo corso della Repubblica dove oggi c’è la pizzeria del Corso, l’Upim al Quartino, la Casa della Lana da Magacacao, la tappezzeria Maroni da Macerati Spiriti Conviviali. Macerata riscopre le attività del passato in una serie di 25 insegne storiche in legno che ricordano cosa c’era al posto delle attività che attualmente le occupano. A seguirne il filo, emergono anche i cambiamenti avvenuti nel centro storico della città: dove oggi si trovano le attività “mangerecce” in passato c’erano artigiani e commercianti. Una trasformazione di cui prendere atto e di cui tener conto nel definire il progetto di sviluppo e valorizzazione della città.
Le targhe sono un dono di Artemigrante alle attività che hanno sostenuto il festival. Una iniziativa realizzata in collaborazione con The Brands. «Abbiamo ripreso una iniziativa che a Le Casette (corso Cairoli ndr) fanno da tempo e che mi è sempre piaciuta» spiega Marco Cecchetti, patron di Artemigrante che ha voluto omaggiare così i suoi partner. «Abbiamo fatto una ricostruzione di quello che c’era prima all’interno dei negozi chiedendo ai personaggi del centro storico e ad alcuni nonni. Poi abbiamo fatto realizzare le targhe in legno. Sono fatte a mano e sono talmente piaciute che molti continuano a tenerle in esposizione anche se il festival si è concluso da due settimane».
Marco Cecchetti
L’obiettivo? «Artemigrante – dice Cecchetti – è legato alla memoria storica della città, tra l’altro si svolge da quasi un quarto di secolo e quest’anno con picchi di presenze di circa 20mila persone che circolano in centro. Siamo convinti che solo conoscendo il passato si possa fare il futuro, per questo lo valorizziamo, anche con queste insegne».
Simpatica iniziativa
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Un unico appunto: Ermete Qualità era un alimentari e non una rosticceria.
Però, Filippo, Ermete a un certo punto faceva anche roba cotta. E se non ricordo male verso metà inoltrata degli anni ’80 aprì dall’altra parte della piazzetta il “Fast Food” che proprio in quegli anni spopolava in tutta Italia. Mi ricordo l’enorme, incredibile pienone delle prime settimane che andò scemando nei mesi successivi. Quell’iniziativa ebbe un finale precoce. Paragonabile a quella famigerata, marchigiana polenta che… “presto tira e presto ‘llenta”
Diego Cacchiarelli, stai prendendo una papera grossa come tutto San Giuliano: quello che dici tu era Flavio, all’angolo tra Vicolo Ferrari e Corso Matteotti. Ermete stava per il Corso della Repubblica, dove adesso c’è la pizzeria.
@Diego Cacchiarelli, rileggo il tuo commento e vedo che la tua posizione peggiora ulteriormente. Quello sulla piazzetta (che credo tu identifichi in Piazza Cesare Battisti) era “La Concorrente”, che era appunto eventualemte concorrente di Flavio ed era gestita da Sergio e Clara. Insomma, hai fatto na confusciò che lèvate!
Mi permetto di dire, che i sigg. Davoli e Cacchiarelli stanno facendo errori sui tempi. La Concorrente ha iniziato la sua attività all’angolo di P.zza Cesare battisti difronte alla Romcaffè e i gestori erano Annibale e Flavio (Fruscì). Molto anni dopo Flavio si è trasferito tra V.lo Ferrari e C.so Matteotti. La Concorennte venne rilevata da Sergio Ciccarelli (che era fratello del gommista delle Casette detto Paciotta)
Ermete faceva angolo (ora La Bottega del Libro) subito dopo il negozio di dolciumi L’Unica (ora Talmone) difronte al negozio di abbigliamento Balducci (ora Feltrinelli).
Della pellicceria Carnevalini non ho nessun ricordo, ma so per certo che i Carnevalini gestivano il cinema Corso ( l’ingresso prima della ristrutturazione era in C.so della Repubblica, prima di quello della Provincia) Carnevalini (cinema Corso) Menichelli (cinema Italia) Piccinini (cinema Cairoli) ne erano i gestori.
Bene bene. I tanti errori fatti mi dicono che sono molto, troppo giovane rispetto a voi e quindi ricordo male. 🙂 Scherzi a parte, le cose che raccontate con così tanta precisione e dettagli mi fanno solo piacere e mi dicono che, nonostante alti e bassi, viviamo in una bella città piena di storia e, spero, di futuro!
Caro Filiberto Pagnanelli,
grazie per le opportune precisazioni. Io purtroppo mi attengo ai ricordi personali e indietro non so andarci, se non a fronte di racconti (come i suoi) o foto d’epoca. Grazie di cuore, dunque. Però nella mia giovinezza, Piazza Cesare Battisti vantava la Concorrente, Flavio stava all’angolo con Vicolo Ferrari e Ermete dove oggi sta la pizzeria di Gigi in Corso della Repubblica.
Filippo, Ermete stava dove ora c’è la bottega del libro.
La Concorrente di fronte a Romcaffe ma allora Annibale (Franceschetti) era un dipendente. In seguito Annibale aprì una sua attività in corso Matteotti (dove ora c’è la Gioielleria Cappelloni). Poi Annibale rilevò la Concorrente aprendo l’attivita a Palazzo De Vico quindi la Concorrente fu rilevata da Sergio e Clara
Dimenticavo: Nel periodo in cui Annibale ha lavorato in corso Matteotti aveva il magazzino nei locali dove ora c’è il Pozzo