La maggioranza che sostiene Mauro Sclavi
di Francesca Marsili
«Non pensiamo male perché abbiamo logiche complottiste ma perché tutto è troppo chiaro: la Provincia ha preso la sua decisione per dinamiche interne ai partiti che a noi non interessano, interessano le soluzioni come quella che in dodici mesi abbiamo dato ai ragazzi del liceo Filelfo, ma che non ci hanno fatto realizzare». E’ il commento dei tre esponenti della maggioranza: Flavia Giombetti, Diego Aloisi e Alessandro Massi dopo il no della Provincia al trasferimento del liceo Classico nella sede dell’ex orfanotrofio dai capannoni della Quadrilatero progettata dal sindaco Mauro Sclavi.
Flavia Giombetti
Per i rappresentanti delle tre liste civiche, Tolentino Civica e Solidale, Riformisti Tolentino e Tolentino Popolare, c’è poco da girarci intorno, lo stop del presidente della Provincia Sandro Parcaroli è stato un passo indietro rispetto agli accordi presi e portati avanti da un anno: «Perché – ha evidenziato l’assessore alla Ricostruzione Flavia Giombetti – è stata la Provincia stessa nel luglio dello scorso anno a chiedere quel trasferimento. Noi non siamo degli sprovveduti, non ci siamo inventati nulla» afferma con decisione rispondendo alle critiche del centro destra tolentinate che li ha accusati di essere dei «venditori di fumo». Di centro destra pure il governo della Provincia.
A ripercorrere tutti i passaggi della vicenda è Giombetti che ha seguito di persona quasi tutti gli incontri con il presidente Parcaroli e la consigliera delegata all’edilizia scolastica Laura Sestili.
Il 5 luglio 2022 la Provincia ha chiesto al comune di Tolentino di poter avere in comodato d’uso gratuito parte dei locali dell’ex orfanotrofio per spostarci alcune delle classi dislocate nei locali della Quadrilatero. A questo punto, la porzione dell’immobile destinata a contenere le classi deve subire una messa in sicurezza perché a seguito del sisma ha riportato danni di tipo lieve. Così, il 28 settembre, la Provincia, che ha messo a disposizione i propri tecnici per la progettazione e direzione dei lavori per la messa in sicurezza dei locali e invia il relativo computo metrico. Il 29 settembre 2022 il Comune approva il progetto di fattibilità redatto dalla Provincia. Il successivo 20 ottobre il Comune approva il progetto esecutivo trasmesso dalla Provincia. Il 26 gennaio 2023 il Comune approva la perizia di variante al progetto sempre redatta dalla Provincia e il 3 marzo, lo stesso ente, dichiara la ripristinata agibilità dei locali dell’ex orfanotrofio oggetto di intervento i cui fondi sono stati interamente trovati dall’amministrazione comunale e chiede al Comune di revocare l’inagibilità dichiarata dopo il sisma. Il 31 maggio il Comune comunica alla Provincia di essere pronto a concedere in comodato d’uso gratuito dei locali, ma il 6 giugno, Sandro Parcaroli, risponde che non c’è più la necessità di trasferire porzione dei Licei presso l’ex orfanotrofio.
Diego Alosi
«Poi è uscito fuori l’indice di vulnerabilità – prosegue amareggiata la Giombetti -, ogni volta hanno alzato l’asticella. Nell’ultimo colloquio avuto con Parcaroli il 22 giugno – prosegue – ci hanno detto che non avevano i soldi per il trasloco. E anche in quella circostanza ce ne saremmo fatti carico noi. Non solo – aggiunge – abbiamo allegato un conteggio nel quale si metteva in evidenza che con il trasferimento del Classico la Provincia avrebbe risparmiato 118 mila euro l’anno di canoni di locazione alla Quadrilatero. Non ci vuole un genio per capire che qualcuno è tornato indietro perché la politica è intervenuta» conclude amareggiata.
Per l’assessore al bilancio e turismo Diego Aloisi la Provincia ha praticato “il gioco delle tre carte”. «In dodici mesi abbiamo dato una risposta a un disagio vissuto dagli studenti e dal personale scolastico – commenta – purtroppo non avevamo fatto i conti con chi, a lavori ultimati, mostra la prima carta perdente sostenendo che non ci sarebbero le risorse per fare il trasloco, poi tira fuori anche la seconda sostenendo che non ci sarebbe la verifica dell’indice di vulnerabilità sismica ed infine la terza con la quale si sostiene l’inutilità del trasferimento visto l’imminente avvio dei lavori per la costruzione del campus.
Alessandro Massi
A questo punto il gioco ci sembra chiaro: Tolentino deve essere punita per aver scelto di non proseguire negli intenti di un valoroso condottiero che aveva investito il suo successore donna a cui però è stato sottratto lo scettro» conclude con chiari rifermenti all’ex sindaco Giuseppe Pezzanesi e a Silvia Luconi che nell’ultima tornata elettorale ha sfidato Mauro Sclavi.
Per il presidente del Consiglio Alessandro Massi di Tolentino Popolare: «Lascia perplessi il dietrofront della Provincia come l’esultanza del centro destra locale che se ne sbatte dei problemi degli studenti che vanno a scuola in dei capannoni, il primo luglio 2022 fu la Provincia a chiedere il trasferimento perché stufa delle lamentale del mondo scolastico. Abbiamo ragionato su una soluzione tecnica reale – conclude Massi – occorre rispetto per il voto democratico dei cittadini che lo scorso anno hanno dichiarato, con 6mila preferenze al sindaco Sclavi, di non volere le scuole fuori dal centro. La città è ostaggio del rancore di Pezzanesi e della Luconi che sfruttano ogni tipo di canale affinché non si modifichi quanto fatto precedentemente».
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Conta poco o niente, un mio pronunciamento su questa brutta vicenda. Ma per quel poco che conta, voglio testimoniare la mia solidarietà agli studenti e agli amministratori di Tolentino.
Come cittadino di TOLENTINO:
resto BASITO, INTERDETTO, DISORIENTATO, SCONCERTATO.
Al di là dei giochetti politici che portano a screditare l’uno o l’altro, al di là del PRESTIGIO dell’ISTITUTO SCOLASTICO in questione e del DISAGIO di quanti vi operano e studiano mi pongo una domanda e vorrei sapere:
Si sta discutendo di una struttura particolare, in quanto adibita ad accogliere personale docente, non docente e allievi, una struttura per la quale i parametri inerenti la sicurezza devono rientrare ancor di più nelle soglie che ne comprovino la sicurezza strutturale, quanto riportato dalla provincia in merito alla VULNERABILITA’ SISMICA (del complesso in questione) da quali INDICATORI e DATI viene sostenuto?
Il progetto realizzato ed eseguito non rispecchia le indicazioni previste per tali requisiti in termini di VULNERABILITA’ SISMICA? ed ancora
I CAPANNONI che oggi ospitano UN’ISTITUTO SCOLASTICO sono conformi alle certificazioni in merito alla Vulnerabilità Sismica previsti per le strutture scolastiche?
Domande, credo legittime, che con le loro risposte sancirebbero o meglio chiarirebbero alla popolazione studentesca in primis e cittadina poi a che GIOCO si STA GIOCANDO.
Mi viene in mente una frase di un’ormai datatissima canzone sempre attuale di EDOARDO BENNATO “Dotti, Medici e Sapienti” che in una parte cita:
Al congresso sono tanti
Dotti, medici e sapienti
Per parlare, giudicare
Valutare e provvedere…