Rischio amianto e scarsa sicurezza,
blitz in un cantiere della ricostruzione:
otto denunce e due attività sospese

SAN GINESIO - Operazione dei carabinieri, controllate otto imprese che stavano lavorando in una palazzina privata. In tutte sono state trovate delle irregolarità. Multe per oltre 100mila euro

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Controlli dei carabinieri a San Ginesio

Controlli nei cantieri della ricostruzione, otto persone denunciate, due attività sospese e multe per oltre 100mila euro. E’ il bilancio di un’attività messa in campo dai carabinieri a San Ginesio. I militari del Nucleo operativo e radiomobile di Tolentino, della stazione di San Ginesio e del Nucleo ispettorato del lavoro, con il coordinamento del Comando provinciale dell’Arma, hanno controllato un cantiere edile per la ricostruzione post-sisma di una palazzina privata.

Sono stati effettuati accertamenti su otto imprese che operano nel cantiere. Otto le persone denunciate per diverse violazioni della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il legale rappresentante di una ditta è stato denunciato per omessa valutazione dei rischi provenienti dall’amianto e dai materiali contenenti amianto e per non aver inviato la notifica all’autorità competente sulle misure adottate per limitare l’esposizione dei lavoratori.

carabinieri-san-ginesio1-e1688466398984-325x232Un altro imprenditore dovrà rispondere di violazioni in materia di sicurezza e della mancanza di elementi essenziali del piano operativo di sicurezza. Per entrambi è stata disposta la sospensione dell’attività e prescrizioni finalizzate a risolvere le criticità prima della ripresa dei lavori. Gli altri legali rappresentanti di imprese edili marchigiane e laziali sono stati a vario titolo denunciati, con prescrizioni, per reati come omessa relazione di calcolo sull’installazione dei ponteggi, mancata verifica della concreta applicazione delle norme precauzionali da parte del coordinatore alla sicurezza, assenza degli impalcati a protezione. Sono state complessivamente comminate sanzioni amministrative per cica 10mila euro e ammende penali fino a 91.400 euro. 


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