«Primario bocciato a Camerino?
Daniela Corsi ha perso la testa,
è obbligata a dare delle spiegazioni»

SUL CASO del direttore di Cardiologia Alfredo Mazza interviene duramente il consigliere regionale dem Romano Carancini: «La direttrice dell'Ast ha violato gravemente il suo esclusivo dovere di rispondere in linea tecnica e ha sconfinato nel giudizio politico, rispondendo con arroganza a un consigliere comunale. Non può pensare che la sanità pubblica sia casa sua tanto da sentirsi legittimata a non rendicontare le sue scelte fatte con i soldi dei cittadini»

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Romano Carancini

«La mancata conferma di Alfredo Mazza alla guida di Cardiologia dell’ospedale di Camerino dopo il periodo di prova di 6 mesi con conseguente nomina alla “mezzanotte del primo luglio” di un nuovo primario, accresce il dubbio che non di demerito si sia trattato quanto piuttosto di un’operazione costruita “ad personam”». Sono le parole del consigliere regionale del Pd Romano Carancini che interviene sul caso che sta infiammando la sanità nell’entroterra, la bocciatura da parte dell’Azienda sanitaria territoriale del primario di Camerino Alfredo Mazza. Una vicenda che ha accesso le polemiche. Dopo le critiche arrivate dal consigliere d’opposizione della città ducale Sandro Sborgia e dal Comitato in difesa dell’ospedale, ieri la direttrice dell’Ast Daniela Corsi ha annunciato l’assunzione del nuovo primario Josephine Staine. Ma invece di entrare nel merito della scelta e fornire una risposta a chi gli chiedeva conto della bocciatura del primario, ha preferito rispondere in maniera piccata proprio alle critiche di Sborgia. Ed è questo uno dei tasti su cui batte oggi Carancini.

«Prima di addentrarci nel merito, intanto, colpisce però l’arroganza con la quale la direttrice della Ast Macerata Daniela Corsi – dice il consigliere regionale dem – risponde con una nota pubblica al consigliere comunale della città ducale Sandro Sborgia sui dubbi e i chiarimenti che lo stesso aveva sollevato, esclusivamente diretti a capire in maniera trasparente cosa fosse successo di così grave per arrivare alla decisione di “licenziare” un primario nominato solo pochi mesi prima e scelto a seguito di un ordinario concorso pubblico. L’attacco di Daniela Corsi al consigliere comunale eletto dai cittadini – secondo la quale quest’ultimo ha espresso critiche solo “per le sue esigenze di visibilità politica” – dimostra quanto la recente scandalosa nomina a direttore generale della Ast, nonostante sia pendente un ricorso dell’Avvocatura dello Stato sull’inserimento “con riserva” di Daniela Corsi nella lista degli idonei al ruolo, e “l’affiliazione” politica alla scuderia di Filippo Saltamartini, le abbiano fatto “perdere la testa”».

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Daniela Corsi e Filippo Saltamartini

«Daniela Corsi, da dipendente del Servizio sanitario regionale – aggiunge Carancini – vìola gravemente il suo esclusivo dovere di rispondere in linea tecnica, senza sconfinare nel giudizio politico addirittura espresso contro un rappresentante delle istituzioni. D’altro canto, invece, si sottrae alla doverosa spiegazione pubblica sul perché, caso più unico che raro, abbia deciso di “cacciare” il nuovo primario della Cardiologia di Camerino, dopo il periodo di prova. Non interessano qui i diritti e le eventuali azioni giudiziali delle parti in conflitto che seguiranno questa incomprensibile scelta, quanto il diritto, prima di tutto dei cittadini camerti, di sapere e capire cosa sia successo. Le voci che si rincorrono sarebbero di una motivazione “finta”, priva di una seria responsabilità reale imputabile ad Alfredo Mazza. E allora cos’è successo? Sembra, un peccato di lesa maestà. Raccontano che alla plenipotenziaria di Saltamartini non sia piaciuto l’attivismo del primario».

«Daniela Corsi, coperta dalla politica – conclude l’ex sindaco di Macerata – non può pensare che la sanità pubblica sia casa sua tanto da sentirsi legittimata a non rendicontare le sue scelte fatte con i soldi dei cittadini. Del clima pessimo instaurato, oramai da anni, prima in Area Vasta e ora in Ast lo sanno bene le persone che vi lavorano. E questa vicenda può costituire l’ennesima dimostrazione. Della sua incapacità di guidare un’azienda sanitaria lo dicono i risultati raggiunti e formalmente accertati. Su questo fatto presenterò una specifica interrogazione urgente in Consiglio regionale.

 

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